Si parla in greco antico, ma siamo tra le montagne della Calabria: l’Acropoli della Magna Grecia ti lascerà senza parole

Claudia Giammatteo, 29 Feb 2024
si parla in greco antico, ma siamo tra le montagne della calabria: l'acropoli della magna grecia ti lascerà senza parole

Le galline scorazzano tra le case abbandonate, gli abitanti parlano l’antica lingua grecanica ed è situato in una zona talmente interna che sembra di essere in un’altra parte del mondo: Gallicianò, invece, si trova in Calabria, nel cuore della Magna Grecia ed è, sicuramente, il più grecanico dei paesi della Bovesia.

Un tuffo indietro nel tempo…una passeggiata a Gallicianò

Facente parte del comune di Condofuri, Galliancianò è difficile da raggiungere con i mezzi “tradizionali” e tra i suoi vicoli, le circa 30 persone che vi abitano (appartenenti a pochi ceppi familiari), parlano ancora il Gracanico, ossia la lingua greca della Calabria, una di quelle a rischio estinzione.

La domenica, però, Gallicianò si popola: dai paesi vicini arrivano i visitatori in cerca di pace e benessere, quindi l’unico bar presente apre per servire caffè e altre delizie tipiche del posto.

La piccola piazza centrale è intitolata a San Giovanni Battista, il Santo Patrono e proprio qui è facile incontrare il signor Domenico Nucera, detto Mimmo, chiamato “l’Artista” per via dei suoi studi di architettura e che ama condurre i visitatori nel cuore del piccolo borgo, svelando la sua parte più intima.

Passeggiando s’incontra un vecchio affilacoltelli e un forno antico, ma anche la “Sorgente dell’amore”, ovvero l’acqua che sgorga dalla roccia del Monte Sofia, chiamata così perché una volta qui s’incontravano gli innamorati: tradizione vuole, infatti, che i fidanzati una volta davanti alla sorgente, esprimano reciprocamente un pensiero d’amore.

Nella parte antica del borgo c’è un piccolo anfiteatro dedicato a Bartolomeo I che rispetta tutte le caratteristiche del teatro greco, dal quale è possibile godere di una splendida vista sull’intero paese e i monti circostanti. Suggestivo leggere, all’intero di una nicchia dell’anfiteatro, i versi di un canto antichissimo, incisi una lastra di ferro cin caratteri grecanici. Recita così: “Sole che cammini per tutto il mondo da levante a ponente vai che io amo tu lo vedi guardalo e dimmi se ti sorride.”

Importantissima dal punto di vista storico-culturale la Chiesa Ortodossa Santa Maria in Grecia, edificata sui resti di una casa-grotta, al di fuori della quale si trova una campana che va suonata tre volte in memoria dei santi italo-greci che vissero da queste parti, ma anche come portafortuna.

Da non perdere anche il Museo Etnografico nel quale sono esposti oggetti antichi come un telaio per la tessitura della ginestra, strumenti musicali come la zampogna e la lira calabrese, armi e manufatti tipici della vita contadina di un tempo.

 

 



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