Se non sei mai stato in una fraschetta, c’è una città vicino a Roma dove godersi un ottimo pranzo a base di porchetta e risate

Splendido e unico connubio tra arte e gastronomia: ecco cosa vedere ad Ariccia in un giorno
Stefano Maria Meconi, 04 Gen 2025
se non sei mai stato in una fraschetta, c'è una città vicino a roma dove godersi un ottimo pranzo a base di porchetta e risate
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Un connubio che pochi altri paesi al mondo possono vantare è quello tra arte e gastronomia, due tesori di cui l’Italia è davvero abbondante. Ma tra le tante città che il Bel Paese mette a disposizione dei visitatori c’è una piccola chicca vicina a Roma, città che accoglierà nel 2025 milioni di pellegrini (se ne calcolano tra i 30 e i 35) per il Giubileo. Appena fuori dalla Capitale e facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici c’è Ariccia, uno dei centri più famosi della zona chiamata Castelli Romani. Il suo fiore all’occhiello è la porchetta, ma gli appassionati di arte e storia possono davvero sgranare gli occhi, grazie alle numerose testimonianze che conserva nel suo piccolo centro storico, molte delle quali sono legate al geniale artista Gian Lorenzo Bernini.

La storia di Ariccia, dalla fondazione ad oggi

Ariccia sorge nel noto hinterland della Capitale, ed è situata tra Genzano di Roma e Albano Laziale, quest’ultimo al quale è collegata attraverso il famosissimo Ponte di Ariccia, costruito nel corso dell’Ottocento per facilitare gli spostamenti sulla Via Appia, la strada che dalla Capitale porta verso sud. Molto probabilmente Ariccia, situata nei pressi dell’antica Bovillae, è stata fondata prima di Roma e, dopo il periodo buio del medioevo nel quale regnarono i Savelli, il feudo fu ceduto al cardinale Flavio Chigi, il quale portò Ariccia ad arricchirsi di opere e monumenti civili e religiosi straordinari. Nel ‘700, dopo il ripristino della Via Appia, la città rivestì un ruolo importante che si consolidò nel Novecento con l’aumento del turismo e, dal 1950, con l’annuale Sagra della Porchetta, che si tiene ogni primo weekend di settembre.

Cosa vedere ad Ariccia in un giorno

La visita ad Ariccia si svolge, per larghissima parte, sulla direttrice della Via Appia. Qui, infatti, insistono i monumenti principali della città, che si dirama in un centro storico ben fitto, con suggestivi panorami sulla Campagna romana che arrivano fino al mare.

Ponte di Ariccia

ponte di ariccia

Arrivando da Roma, per accedere ad Ariccia è necessario percorrere il famoso ponte monumentale a tre ordini di arcate; costruito tra il 1847 e il 1854 da Papa Pio IX su progetto dell’architetto Ireneo Aleandri per sostituire le rampe ripide dell’Appia Vecchia, è lungo 312 metri, alto 59 e sovrasta il parco di Villa Chigi. Collegamento diretto con la città di Albano Laziale, che è unita ad Ariccia senza soluzione di continuità, è considerato una delle opere d’ingegneria più importanti del XIX secolo. Distrutto parzialmente dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, è stato ricostruito dopo il crollo della parte centrale nel 1969 e, ultimamente, è stato oggetto di lavori di manutenzione importanti. Nonostante la sua bellezza, il ponte vanta la triste fama di essere il “ponte dei suicidi”, per via di numerosi episodi avvenuti in passato e che hanno imposto l’installazione di apposite reti protettive.

Piazza di Corte e i capolavori del Bernini

piazza di corte ariccia

Quella che un tempo era la Piazza di Corte, luogo di ritrovo e di rappresentanza per la famiglia Chigi, è oggi la centralissima Piazza della Repubblica di Ariccia. Venne progettata nel ‘600 da Carlo Fontana e Gian Lorenzo Bernini e al suo centro spiccano le due fontane a doppia vasca realizzate proprio dal Bernini, dalle linee discrete ed eleganti. Sulla piazza affacciano Palazzo Chigi e la Collegiata di Santa Maria Assunta. Quest’ultima, progettata in ogni dettaglio da Gian Lorenzo Bernini tra il 1662 e il 1665, ha un’architettura che richiama quella del Pantheon romano, mentre all’interno custodisce l’organo e la splendida cupola di Antonio Raggi, allievo di Bernini, decorata con 16 angeli che si rimpiccioliscono progressivamente verso l’alto.

Palazzo Chigi, da non confondersi con la sede romana del Consiglio dei Ministri, venne costruito nel ‘500 dai Savelli, ma grazie alla famiglia Chigi divenne lo splendore che possiamo ammirare oggi. Anche qui la “strana coppia” di Fontana e Bernini vennero chiamati a rimodularne le forme, dandogli una chiara impronta barocca, che ritroviamo negli interni caratterizzati da soffitti decorati, eleganti arredi e importanti collezioni artistiche. Forse lo avrete visto già, in TV, perché qui sono state girate alcune scene de Il Gattopardo, celebre film di Luchino Visconti del 1962. Connesso al palazzo, un parco di 28 ettari risalente al XVI secolo, al cui interno regna una fitta vegetazione e si trovano reperti archeologici, fontane e manufatti del XVII secolo.

La spiritualità di Galloro

Santuario di Santa Maria di Galloro. Costruita per volere di Paolo Savelli nel 1624, in seguito al ritrovamento nei dintorni di un’immagine della Vergine, lungo via Appia Nuova in direzione di Genzano di Roma ed è un noto luogo di pellegrinaggio: infatti, alla Madonna sono stati attribuiti diversi miracoli. Al Bernini vengono attribuite le facciate e le decorazioni della cupola, mentre sull’altare si trova l’immagine della Madonna di Galloro.

Un’esperienza di sapore alle porte di Roma

Raggiungere Ariccia è molto semplice: è possibile percorrere l’Autostrada A1 e uscire a Monte Porzio Catone; da Roma prendere il G.R.A. e l’uscita 23 di via Appia Nuova. La stazione ferroviaria più vicina è quella di Albano Laziale, dalla quale è possibile prendere un bus in direzione Velletri oppure godersi una passeggiata di pochi chilometri, su un percorso sostanzialmente pianeggiante. L’aeroporto di Ciampino dista solo 10 km. In città è possibile muoversi comodamente a piedi, viste le ridotte dimensioni del centro storico.

Le fraschette, una tradizione dei Castelli Romani

porchetta di ariccia

Porchetta IGP, ma anche coppiette, amatriciana e gricia, il tutto accompagnato dal vinello rosso frizzante che qui viene chiamato, non a caso, Romanella. E poi tanta allegria, stornelli e un clima mite durante tutto l’arco dell’anno. È l’ambiente delle fraschette di Ariccia, queste piccole trattorie dall’aspetto rustico e familiare, che soprattutto durante il fine settimana richiamano visitatori da Roma e dintorni, desiderosi di un pasto sostanzioso e altrettanto gustoso.

Del resto, anche Alessandro Borghese ha dedicato una puntata del suo noto format 4 Ristoranti alle fraschette, scegliendone quattro tra le più conosciute di Ariccia, Frascati e Castel Gandolfo: questo tipo di ristorazione era infatti diffusa in tutti i Castelli Romani nel corso del Novecento, e oggi rimane maggiormente attivo proprio ad Ariccia. Ce ne sono davvero tante da provare, da Osteria n. 1 (Via Borgo San Rocco, 39) a Il tinello (Via Borgo San Rocco, 33).

Curiosamente, però, Ariccia è anche la città con l’unico ristorante dei Castelli Romani ad avere ottenuto l’ambitissima Stella Michelin: si tratta di Sintesi (Via dei Castani, 17), una proposta che unisce, anzi “sintetizza” tradizione, sostenibilità e scelta di una ristorazione raffinata ma allo stesso tempo di carattere. E per saperne di più, Francesco Garbo, amico del nostro sito, li ha intervistati su Paesi del Gusto.



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