Sapori di grappa e di mirtillo: tra le montagne del Piemonte c’è un borgo gioiello che ti farà scoprire il piacere di stare ad alta quota
In alta Valsesia, proprio nel cuore del Piemonte, c’è un piccolo borgo che profuma di grappa e mirtillo: parliamo di Rassa, che sorge proprio dove e i torrenti Sorba e Gronda si incontrano, a 917 metri di altitudine. Ed è proprio questo scenario naturale, all’apparenza aspro ma anche molto generoso, che rende Rassa quello che è oggi: un baluardo di resistenza e resilienza di una comunità che custodisce gelosamente le proprie antiche tradizioni, mentre storie di eretici e banditi che hanno solcato le stradine di Rassa contribuiscono ad aumentare l’aura di mistero e fascino che circonda questo minuscolo borgo piemontese.
Indice dei contenuti
Famoso per la qualità delle sue grappe aromatiche e per la sagra del mirtillo, Rassa è senza dubbio un invito a scoprire la ricetta segreta che fa del territorio risorsa fondamentale per poter guardare al futuro. Non a caso infatti, Rassa è una delle 10 new entries 2024 tra i Borghi più Belli d’Italia.
Grappa e mirtilli: viaggio tra i sapori e tradizioni di Rassa
Rassa è assolutamente sinonimo di sapore e tradizione, tanto che la grappa che viene prodotta qui, con tutte le erbe aromatiche che crescono spontanee su queste montagne, diventa espressione assoluta del territorio. Ad ogni sorso di questi distillati possiamo quasi sentire il profumo dei boschi che costellano i dintorni di Rassa, la freschezza dei suoi pascoli e il carattere resistente della gente che lo abita. Un altro motivo per cui Rassa è un borgo particolarmente apprezzato, è l’evento che ogni estate attira centinaia di visitatori da tutto il Piemonte: la “buonissima” Festa del Mirtillo, che di volta in volta trasforma Rassa in un tripudio di profumi e sapori intensi, con la possibilità di assaggiare torte, dolci e grappa a base di mirtilli.
La chiesa parrocchiale di Santa Croce, che costituisce il vero cuore pulsante di Rassa, con i bellissimi affreschi di Orgiazzi e Avondo, costituisce un elemento quasi di inaspettata eleganza nel contesto semplice e rurale di Rassa. Le case in pietra e legno, simboli dell’autentica architettura di montagna infatti, creano un’ambientazione quasi nostalgica, di un passato che a fatica si cerca di lasciarsi alle spalle ma che vale la pena invece preservare e portare avanti.
Benvenuti nella Valle dei Tremendi
La prima cosa che lascia stupiti avvicinandosi al paese di Rassa, è sicuramente il cartello che campeggia all’ingresso del paese e su cui si legge “Benvenuti nella Valle dei Tremendi”. Questo appellativo, lungi dall’essere solo un vezzo, ben rappresenta la fama che nei secoli si sono guadagnati gli abitanti di Rassa, gente dal carattere forte e resiliente che ha dovuto affrontare e sopravvivere in un territorio sicuramente aspro e a volte ostile. I rassenchi infatti, così si chiamano gli abitanti di Rassa, in un certo senso sfidano ancora oggi le avversità della natura in questa valle fredda e chiusa, un tempo raggiungibile solo da pochi e impervi sentieri. Ma forse la figura più importante e cha ha segnato in modo indelebile l’identità di Rassa, è quella di Fra Dolcino, predicatore eretico e perseguitato dalla chiesa che visse proprio a Rassa i suoi ultimi anni di vita.
Questa figura così controversa, insieme a quella dell’altrettanto scomodo bandito Pietro Bangher, sono ben presto diventate un simbolo per tutti i rassenchi, rappresentando l’indipendenza, la giustizia sociale e la resistenza al potere oppressivo, tutti i valori che ritroviamo nel dna di questa comunità. Questi racconti e leggende che vengono tramandati di generazione in generazione, si intrecciano indissolubilmente ed inevitabilmente ad un passato comunitario basato sul lavoro, come testimonia l’Ecomuseo del legno di Rassa. In questo museo si respira davvero la storia di questo piccolo borgo, che ruota principalmente attorno alle sue segherie, come quella di Brasei che è tuttora funzionante.
Tra sport e passeggiate, un paradiso in tutte le stagioni
E’ impossibile tuttavia credere di conoscere a fondo Rassa e la sua storia, senza prima esplorare i bellissimi paesaggi che lo circondano. Punto di partenza ideale per una moltitudine di percorsi e passeggiate, segnaliamo in particolare il Sentiero dell’Arte CAI che si snoda attraverso pascoli incontaminati e piccolissime frazioni che vale assolutamente la pena visitare almeno una volta. Altrettanto importanti sono le proposte della Val Sorba e della Val Gronda, dove è possibile cimentarsi nello scialpinismo e persino nel canyoing tra strette gole e impetuosi torrenti.
La stagione fredda che sta arrivando poi, sembra il momento perfetto per visitare Rassa, anche per gli amanti degli sport invernali: l’arrampicata sul ghiaccio è solo una delle tante attività che si possono praticare nei dintorni del borgo. Tutte attività che sono degnamente celebrate con la robusta cucina locale che annovera tra i suoi piatti forti non solo polenta e formaggi locali, ma anche selvaggina e ovviamente i più famosi mirtilli e distillati. Non esiste infatti freddo che non possa essere combattuto con un ottimo bicchierino di grappa locale.
Tutto a Rassa invita a rallentare, a concedersi preziosi momenti di svago alla scoperta di angoli spesso remoti del nostro territorio, ma altrettanto preziosi e rappresentativi. Se siete ansiosi di scoprire un angolo meno battuto del Piemonte ma non per questo meno suggestivo, Rassa è sicuramente il punto di partenza ideale. Saranno i suoi stessi paesaggi, le storie e leggende che lo contraddistinguono, a parlare per Rassa e ad entrare nel cuore di chi sa lasciarsi, ancora una volta, stupire e affascinare.