Rosa come le sue montagne al tramonto, questo borgo del Piemonte è uno dei luoghi simbolo della cultura Walser

Per parlare di Macugnaga voglio iniziare da alcuni numeri. Il primo è 495, il numero degli abitanti di questo piccolo Comune della provincia del Verbano-Cusio-Ossola, in Piemonte. Poi 1.300, ovvero i metri di altitudine del paese posto ai piedi del versante piemontese del massiccio del Monte Rosa. Non si può ignorare poi i 50.000 turisti che ogni anno visitano Macugnaga, un numero impressionante considerando la grandezza del luogo. Infine 80.000, gli skypass venduti durante la stagione invernale, niente male.
Tutto questo è Macugnaga, una località ideale per sciare in inverno e per fare splendide escursioni in estate. C’è però qualcos’altro che rende questo Comune speciale, come se fosse fuori dal tempo. Stiamo parlando di un insediamento fondato nella seconda metà del XIII secolo dai Walser, una popolazione di origine alemanna la cui tradizione è ancora tangibile in questa e altre località della Valsesia non solo negli edifici, ma anche nella lingua e nelle tradizioni del posto. Un luogo unico, quasi magico, che ha molto da offrire ai suoi visitatori avendo sviluppato nel tempo anche una spiccata vocazione turistica.
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Cosa vedere a Macugnaga
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Come molte altre località di montagna, Macugnaga sfrutta a pieno sia la stagione turistica estiva sia quella invernale. Procediamo con ordine e iniziando dalla bella stagione. Questo piccolo Comune è circondato da boschi, laghi alpini e ghiacciai, tanto da essere considerata una sorta di porta d’ingresso per il massiccio del Monte Rosa. In particolare la frazione di Pecetto è il punto di partenza per meravigliose escursioni – quella del sentiero per il Belvedere è la più famosa -, vie alpinistiche e ferrate, oltre a diversi percorsi per mountain bike.
Il Lago delle Fate
Da Macugnaga poi parte la Funivia del Monte Moro che porta verso il confine svizzero e regala panorami spettacolari sulle montagne circostanti. Come non citare poi il Lago delle Fate, un piccolo bacino color smeraldo incastonato tra i boschi facilmente raggiungibile tramite diversi sentieri. Ad aggiungere poi un tono fiabesco c’è la legenda che parla di fate, gnomi e una miniera d’oro.
Culla della tradizione Walser
Tutto il paese inoltre è un gioiello che tramanda la cultura Walser, dalle case fino alla Chiesa Vecchia tutto parla ancora di questo antico popolo. Proprio a loro è dedicato il Museo locale, con oggetti antichi e riproduzioni della vita quotidiana dell’epoca. Infine vi dovevo la stagione invernale. Degli impianti di risalita collegano a Belvedere e Monte Moro, dove partono delle piste ideali per sci alpino, snowboard, ciaspolate e sci di fondo, il tutto con vista sul Monte Rosa. Gli 80.000 skypass staccati a stagione di conseguenza non sono casuali.
Come arrivare
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Vediamo allora come arrivare a Macugnaga. Essendo un piccolo paese di montagna raggiungerlo non è semplice come arrivare a Torino, ma i collegamenti di certo non mancano. Via auto da Milano o da Torino si arriva imboccando la Valle Anzasca (SP66) che si prende tramite l’uscita di Piedimulera dell’A26. Dalla Svizzera invece si arriva tramite il Passo del Monte Moro. Con i mezzi invece occorre arrivare a Domodossola – anche via treno -, per poi prendere un autobus: i collegamenti con Macugnaga sono frequenti, ma le corse aumentano in estate.
Infine diamo uno sguardo anche a dove dormire a Macugnaga. Essendo ormai una rinomata località turistica, nonostante le piccole dimensioni il paese offre diversi hotel, b&b, appartamenti e chalet, con soluzioni per tutte le tasche. Al tempo stesso non mancano di certo i posti dove mangiare, con ristoranti e locande che offrono anche specialità Walsner come l’Uberlekke – piatto a base di carni marinate -, la pasta alla maccugnese e la zuppa di cipolle con pane di segale e toma. Gli “ingredienti” per una splendida vacanza così sembrerebbero esserci tutti.