Palmanova e Valvasone, la città stellata sito UNESCO e uno dei Borghi più belli d’Italia gioiello del Friuli Venezia Giulia

Due perle da non perdere, una conosciuta come “città ideale” per la perfetta simmetria della pianta a forma di stella a nove punte, l’altra, un piccolo centro dominato da un magnifico castello, circondato da un territorio lunare
Elena Bittante, 03 Set 2025
palmanova e valvasone, la città stellata sito unesco e uno dei borghi più belli d’italia gioiello del friuli venezia giulia

La città di Palmanova, nella provincia di Udine, è un gioiello rinascimentale nonché un esempio di architettura militare di straordinaria importanza, un inno alla perfezione e alla simmetria urbanistica. Venne edificata nel 1593 dalla Repubblica di Venezia come opera strategica per la difesa del confine orientale contro le scorrerie dei Turchi, e allo stesso tempo, dissuadere le mire espansionistiche dell’Austria. Conosciuta come una vera e propria “città-fortezza”, venne concepita per la guerra nonostante oggi ne apprezziamo solo la bellezza e l’armonia delle forme perfettamente visibili. Palmanova è magnificamente conservata, tanto da essere stata nominata monumento nazionale dal 1960, e nel 2017, è entrata a far parte del Patrimonio UNESCO nel sito transnazionale “Opere di difesa veneziane tra il XVI e il XVII secolo: Stato da Terra – Stato da Mar occidentale”.  

Il comune di Valvasone Arzene è invece una gemma della provincia di Pordenone, inserito nella prestigiosa lista dei Borghi più belli d’Italia. Si tratta di un vero e proprio scrigno dove il passato dialoga con il presente: entrare nel piccolo centro storico racchiuso da antiche mura è come vivere un affascinante viaggio nel tempo. Anche Valvasone è valorizzato dall’eccellente stato di conservazione dell’abitato e del suo iconico castello che ospitò Napoleone e altri personaggi illustri. ​​“Questa è bellezza, e come la vera bellezza, non è semplice, ma composta”, come scrisse Pier Paolo Pasolini omaggiando il borgo. Un luogo di storia, bellezza e poesia, profondamente connesso con la natura del Friuli Venezia Giulia, tutta da scoprire. Il borgo è percorso da diverse strade ciclopedonali che esplorano la campagna che lo circonda, compresa la suggestiva zona di Magredi, un ampio territorio a destra del Fiume Tagliamento, simile ad un paesaggio che ricorda la Luna.  

Cosa vedere a Palmanova 

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Veduta aerea di Palmanova. Foto di Ulderica Da Pozzo

Palmanova venne concepita con uno schema perfetto per ragioni difensive, e con il passare del tempo mantenne l’aura “ideale” che la contraddistingue, tanto da essere citata in tutti i compendi di architettura urbanistica nel mondo. Bisognerebbe spiccare il volo per ammirarla nella sua interezza: la straordinaria pianta regolare conta nove punte, ed è orlata da tre cerchie murarie concentriche. Le prime due sono formate dai due ordini difensivi dei baluardi e dei rivellini, mentre la terza, la più esterna, con le lunette, fu aggiunta da Napoleone all’inizio del XIX secolo. Nel cuore del centro urbano spazia la maestosa Piazza d’Armi, equidistante da ogni bastione, un esempio davvero unico di architettura militare che descrive le evoluzioni tecniche della scienza delle fortificazioni in tutta l’età moderna, realizzate con grande maestria ingegneristica. 

La città stellata è tutta da scoprire, addentrandosi lungo i vicoli, esplorando i bastioni e le gallerie. Un viaggio bellissimo tra architetture di pietra e di terra uniche nel loro genere, partecipando a interessanti visite guidate, oppure a delle piacevoli passeggiate organizzate, o in autonomia. Qualunque sia il modo, svelerete un autentico patrimonio dell’umanità, così le preziose tradizioni, come il piatto d’eccellenza, il petto d’oca affumicato, il gustoso salume che sprigiona l’essenza di una delicata affumicatura, realizzata rigorosamente con legna di faggio.    

Parco storico dei bastioni e gallerie 

rievocane storica di valvasone
Rievocazione storica. Foto di Massimo Crivellari

A Palmanova non si possono perdere il Parco storico dei bastioni e le gallerie, magari partecipando ad una interessante passeggiata. Queste pietre sono considerate la parte più significativa ed affascinante della fortezza urbana. La città è circondata da tre cerchie di fortificazioni di epoche diverse: la prima risale alla sua fondazione nel 1593 e arriva al 1620, la seconda dal 1665 al 1683, mentre la terza al periodo napoleonico, dal 1806 al 1809. Si tratta di un mirabile fermo immagine dell’architettura militare dei secoli scorsi, con tutti gli elementi più significativi: baluardi, cortine, rivellini, falsebraghe, lunette, spianate e controporte.  

Anche le gallerie sotterranee del XVII secolo delucidano nozioni importanti in merito alle opere ingegneristiche difensive del tempo. Questi spazi furono strategici per raggiungere le posizioni nemiche, inoltre servirono per scavare sotto di esse una camera che poteva essere riempita di polvere da sparo e fatta saltare in aria. Addentrarsi negli spazi ipogei della città è un’esperienza affascinante, ma per vivere le atmosfere di un tempo alla luce del giorno, da non perdere  Palma alle Armi – 1809 L’Assedio, la più grande Rievocazione storica napoleonica organizzata in Italia, con 300 rievocatori provenienti dall’Italia e dall’Europa e che, in abiti e armi storiche, animeranno la fortezza per due giorni di battaglie, parate, accampamenti, scontri e sfilate. 

Sala multimediale di Palmanova e Virtualift 

Oggigiorno la tecnologia è in grado di descrivere il passato attraverso interessanti percorsi interattivi. Questo è quello che accade nella imperdibile Sala multimediale di Palmanova, il luogo ideale per conoscere ed approfondire le motivazioni che spinsero la Repubblica di Venezia a fondare la città nel 1593, così l’evoluzione della Città-Fortezza fino ai giorni nostri: dalla Serenissima, al dominio francese con Napoleone Bonaparte che giunse due volte a Palmanova e ne ampliò le fortificazioni, per poi proseguire nella storia, dall’Impero Austro-Ungarico al Risorgimento, dalle Guerre Mondiali del ‘900, sino agli anni della demilitarizzazione sul finire del secolo scorso. Non manca un’esaustiva panoramica sulla vocazione turistica di Palmanova che soprattutto negli ultimi anni è stata in grado di attrarre sempre più viaggiatori dall’Italia e da tutto il mondo.  

Complicato ammirare Palmanova sorvolandola, facilissimo ammirarla dal cielo con un ascensore virtuale. Si chiama Virtualift e regala una bellissima esperienza interattiva simulando la salita attraverso video reali, effetti sonori e infografiche grazie a schermi LED ad alta definizione e una pedana vibrante appositamente realizzati per lo scopo. Un’experience da non perdere per una vista della città in tutta la sua bellezza, una proiezione emozionale tra immagini, storia e tecnologia della durata di 15 minuti circa.  

Cosa vedere a Valvasone Arzene  

Il castello di Valvasone Arzene 

valvasone arzene

L’antico maniero che troneggia il borgo di Valvasone è l’icona del borgo. La struttura originaria del Castello di Valvasone venne edificata nel XIII secolo, per volere della nobile casata dei Valvasone, il cui nome ha origini antiche e significa “masseria del lupo”, pittorescamente descritto anche nel loro stemma. Nei secoli venne danneggiato e ricostruito più volte, nonostante al suo interno siano presenti magnifici tesori come un ciclo di affreschi risalente alla seconda metà del Trecento.  

Oggi il nucleo del castello è caratterizzato da alcune dimore signorili risalenti ai secoli XIV – XVII, per questa ragione appare in tutto il suo splendore rinascimentale, circondato dal fossato e dall’antica cinta muraria. Nei secoli, le sue stanze ospitarono personaggi illustri come Papa Gregorio XII nel 1409, Papa Pio VI nel 1782 e Napoleone Bonaparte nel marzo del 1797. Il maniero di Valvasone è una vera perla, splendidamente valorizzato da recenti restauri e visitabile su prenotazione. Non perdete l’opportunità di ammirare il piano nobile dove oltre ai diversi saloni, sono ospitati la cappella gentilizia e l’antico focolare del ‘600, e di scoprire la chicca del castello, il prezioso teatrino settecentesco, tra i più piccoli in Italia.  



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