Nelle Marche c’è la Miami italiana: palme e spiagge per una vera Riviera di meraviglia

Terra di confine e antichi nobili, quei marchesi incaricati di gestire i territori e spesso protagonisti della quotidianità (anche fiscale) dello Stato della Chiesa, le Marche sono una regione che sta guadagnando negli ultimi anni una ritrovata centralità nei flussi di interesse del turismo in Italia, ma non solo. Un po’ come la Toscana, di cui è una sorta di contraltare sull’Adriatico, questa terra è una successione eterogenea di territori, spiagge lunghe e sabbiose e vette sopra i 2000 metri, piccoli borghi di storia e città mai esageratamente grandi. Colline e profili costieri, santuari e centri industriali, una superba tradizione enogastronomica e Bandiere Blu in continua crescita (solo nel 2024 se ne contavano 18). Proprio loro sono la cartina di tornasole di un territorio marchigiano, la Riviera delle Palme, da scoprire a piedi o in bicicletta, tra spazi naturali, comuni e borghi dove iniziare l’esplorazione di una regione che merita il viaggio. Partiamo?
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Riserva Naturale Sentina, la porta verde delle Marche
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La parte sud delle Marche, proprio al confine con l’Abruzzo, rappresenta un concentrato di bellezze non solo naturalistiche, ma anche storiche ed architettoniche. Nota anche come Riviera delle Palme, la zona va da San Benedetto del Tronto fino a Cupra Marittima. Siamo in provincia di Ascoli Piceno, una città ben nota per le sue strepitose Olive Ascolane del Piceno DOP e la sua bellezza: basta Piazza del Popolo a presentare questa città. Scendendo verso la costa proprio a ridosso dell’Abruzzo c’è la Riserva Naturale Sentina, un luogo selvaggio ed incontaminato, ricco di avifauna con specie stanziali e migratorie che trovano qui il loro habitat ideale per la riproduzione. Il mare è cristallino, bellissimo sia nella stagione calda che in inverno, quando questo luogo ritrova la sua dimensione incontaminata grazie ad una minore frequentazione da parte dei turisti. Luogo ideale per il kitesurf e ricco di percorsi ciclopedonali, regala scenari da favola: la Torre sul porto è una testimonianza delle antiche costruzioni tipiche del XVI secolo, al quale nel 1673 fu aggiunta una struttura che all’epoca serviva per la sorveglianza sanitaria, dato che il periodo storico è segnato dall’emergenza della peste.
San Benedetto del Tronto, la città del brodetto
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Appena lasciata la Sentina inizia il lungomare di San Benedetto del Tronto, un susseguirsi di palme tra la specie Phoenix canariensis e Phoenix sylvestris: il recente rifacimento del marciapiede e della pista ciclabile, rendono questi km di percorrenza particolarmente graditi a ciclisti e runners. Ampio e ricco di zone d’ombra, questo lungomare rappresenta il luogo ideale per le passeggiate e la meditazione: particolarmente suggestivo la mattina presto con il sorgere del sole sul mare, la sera al tramonto presenta delle sfumature rosa all’orizzonte che sono pura poesia.
Grottammare, la città dell’alloro
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Proseguendo verso nord, possiamo vivere la Riviera delle Palme percorrendola in bicicletta, senza perdere mai di vista l’Adriatico che ci accompagna mentre attraversiamo il porto di San Benedetto del Tronto, luogo brulicante di gente al lavoro, ma anche di appassionati che amano questo luogo carico di tradizione. In poco tempo ci ritroviamo a Grottammare, uno dei borghi più belli d’Italia: è soprannominato la Perla dell’Adriatico, ed è ricco non solo di palme, ma anche di pinete. La zona ciclopedonale a ridosso del mare è ricca di ville liberty proprio nella zona più antica di questo paese, ma la cosa che rapisce subito lo sguardo è il borgo che domina dall’alto! Il nucleo medievale si presenta in tutta la sua eleganza, in un susseguirsi di stradine che definiscono un percorso ricco di bellezze, tra gli antichi palazzi come Palazzo Priorale, il Teatro dell’Arancio, l’Altana dell’Orologio, la bellissima loggia e la chiesa di Santa Lucia, in memoria di Papa Sisto V nato a Grottammare nel 1521. Il belvedere è strepitoso, un balcone sul mare che regala uno sguardo che si perde fino all’orizzonte: in questo borgo è d’obbligo concedersi un aperitivo o una cena, per abbandonarsi al fascino di un luogo senza tempo.
Acquaviva Picena, la città della Rocca
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Lasciando per un momento il profilo della Riviera delle Palme e addentrandoci nell’entroterra, incontriamo Acquaviva Picena, con la sua bellissima Rocca che si impone con tutta la sua antica storia. Questo piccolo centro, pur essendo vicinissimo al mare, è a 365 m s.l.m. e da qui è possibile spaziare con lo sguardo, dal mare agli appennini con le sue meraviglie: dal Monte Vettore, al Gran Sasso del vicino Abruzzo. Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, Acquaviva non offre solo l’incanto della Rocca, un autentico capolavoro di architettura militare rinascimentale, ma anche eccellenze enogastronomiche di cui la provincia è ricca. Grazie alle tecniche innovative, questi luoghi vantano una gestione dei terreni con agricoltura biologica, per un prodotto sostenibile di altissima qualità: il vino che nasce in queste colline a ridosso del mare rappresenta un prodotto d’eccellenza da abbinare ai piatti della tradizione e non solo. La zona di Acquaviva è collocata nel territorio dove nascono alcune delle denominazioni più prestigiose delle Marche: Falerio DOC, Rosso Piceno DOC, Terre di Offida DOC, Offida DOCG.
Cupra Marittima, la città degli chalet
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Riprendendo il nostro viaggio sulla costa della Riviera delle Palme, passiamo velocemente da Grottammare a Cupra Marittima. Questo luogo dal mare limpido, offre spiagge attrezzate dai piccoli ma curatissimi chalet, oppure possiamo scegliere la versione più selvaggia delle spiagge libere, raggiungibili direttamente dalla ciclabile che corre ininterrottamente dalla Sentina. Cupra alta è un altro borgo imperdibile, particolarmente suggestivo, anche qui c’è un panorama mozzafiato e un contesto incantevole. Nella passeggiata a piedi c’è una alternanza di piazzette, valorizzate dal recente restauro. Marano è il borgo fortificato, nucleo medievale di Cupra Marittima, che nei secoli scorsi fu coinvolta nelle contese tra Ascoli e Fermo, in quanto luogo strategico per il controllo del territorio.