Nel cuore dell’Umbria c’è un piccolo borgo di 1000 abitanti che ha una caratteristica davvero unica
Costruito ai piedi della montagna, circondato dal verde e dai resti di una antica fortificazione, sembra uno dei tanti bellissimi borghi che punteggiano il cuore verde d’Italia. Del resto l’Umbria ci ha da sempre abituato a scenari mozzafiato, che sono intimi ma sorprendenti allo stesso tempo, eppure il tempo della scoperta non finisce mai. Stavolta infatti il nostro sguardo si posa su una zona poco conosciuta, non lontano da Gubbio e poco distante anche dal confine con le Marche. È qui che troviamo Costacciaro, il borgo dalla curiosa forma “a goccia”. E, soprattutto, una bella comunità che vive secondo i ritmi e le tradizioni di una volta, in un luogo che conquista al primo sguardo.
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Perché Costacciaro?
Geometrico e dalla curiosa forma “a goccia”, questo borgo dell’Umbria è tutto da scoprire
È un po’ la stessa domanda che “perché l’Umbria”. Costacciaro, per certi versi, è l’essenza stessa di questa regione al centro geografico del nostro Paese. È un piccolo concentrato di architetture medievali, tra cui le fonti della Roccaccia e la torre del Piedicolle. All’interno di questo borgo, che segue un’organizzazione schematica molto simile agli accampamenti romani, le abitazioni hanno conservato l’originale aspetto con le facciate in pietra, tutte molto curate e dall’impatto scenico decisamente piacevole. L’antica Chiesa di San Francesco, che venne costruita nella prima metà del Duecento e consacrata al culto del Poverello di Assisi, si trova lungo Corso Mazzini. La sua è una posizione insolita: non ai lati di una piazza, con un grande piazzale antistante ma sull’arteria principale della città, condividendo il muro perimetrale con il Municipio. Quest’ultimo è un piccolo palazzo dalle porte in legno, scenografico nella sua semplicità, che ospita al suo interno anche l’aula consiliare e la Biblioteca comunale con annessa sala lettura. Come si dice, quando lo spazio è poco, si fa di necessità virtù.
Proseguendo lungo il corso fino alla torre-porta che delimita uno degli “angoli” del borghetto, un grande terrazzo panoramico, adibito a parcheggio, arricchisce lo sguardo con una vista a 180 gradi su tutta la vallata e sulle vette del Parco regionale del Monte Cucco.
Un po’ di natura non guasta mai
La natura che circonda Costacciaro è evidenziata soprattutto dalle terre verdi del Parco regionale del Monte Cucco
In questo bellissimo parco che separa l’Umbria dalle Marche, una delle escursioni a cui è praticamente impossibile dire di no è il Pian delle Macinare. Si parte proprio da Costacciaro, per una salita di 7,5 km con 630 metri di dislivello in ascesa e una pendenza media dell’8,4%. Dai 540 m s.l.m. del borgo umbro si arriva fino a quota 1170 m s.l.m. per un percorso che è fattibile sia a piedi che in bicicletta (molti ciclisti lo scelgono proprio come prova della domenica). Si arriva infatti fino alla vetta, dove un rifugio – di rado aperto – offre ospitalità ai pedalatori da weekend. La zona è anche ricca di grotte, formazioni che si scoprono scalando il Monte Cucco o affrontandolo con passeggiate più o meno impegnative a seconda della destinazione scelta. Tra le più note la Grotta di Sant’Agnese, quella di Faggeto Tondo e la Grotta Ferrata (da non confondersi con l’omonimo comune dei Castelli Romani!).
Per proseguire l’escursione in terra umbra Gubbio dista poco meno di 20 chilometri, mentre la bella Fabriano, città della carta dista 23 chilometri. Insomma, le opportunità per un viaggio davvero interessante ci sono tutte, e Costacciaro è il posto giusto per iniziarlo!