Più di 40mila persone ogni anno: in questo luogo sacro vita e morte entrano in contatto come da nessun altra parte

Mariarita, 23 Mar 2025
più di 40mila persone ogni anno: in questo luogo sacro vita e morte entrano in contatto come da nessun altra parte

Manikarnika Ghat è il più importante ghat funerario di Varanasi, la città sacra dell’induismo situata sulle rive del fiume Gange. È qui che ogni anno vengono cremati migliaia di corpi, in un rito che per gli induisti rappresenta la fine della vita terrena e il raggiungimento della moksha, la liberazione dal ciclo delle reincarnazioni (samsara).

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Manikarnika Ghat Varanasi: perché è così famoso?

Secondo la tradizione induista, Manikarnika Ghat è stato benedetto da Shiva e Vishnu e il fuoco sacro utilizzato per le cremazioni brucerebbe ininterrottamente da migliaia di anni. La gestione delle cremazioni è affidata alla comunità Dom, una casta che si occupa da secoli di mantenere il fuoco sacro perennemente acceso

Il nome Manikarnika deriva da una leggenda secondo cui Lord Vishnu scavò una pozza d’acqua in questo luogo per Lord Shiva, lasciando cadere un suo orecchino (manikarnika, in sanscrito). Per questo motivo, il sito è considerato sacro non solo per le cremazioni, ma anche per la sua connessione con le divinità maggiori dell’induismo.

manikarnika ghat

Cosa vedere a Manikarnika Ghat

Le pire funerarie sono il cuore del ghat. Assistere alle cremazioni permette di comprendere il rapporto dell’induismo con la morte, ma è essenziale farlo con discrezione, evitando di scattare foto o disturbare i rituali.

Accanto al ghat si trova il Tempio di Manikarnika, legato alla leggenda dell’orecchino di Vishnu. Pur essendo poco accessibile ai visitatori, il tempio è un punto di riferimento spirituale per chi si reca in questo luogo sacro. Un altro elemento significativo è il Manikarnika Kund, il pozzo sacro creato da Vishnu e Shiva. Si ritiene che l’acqua del pozzo abbia proprietà purificatrici, per questo oggi importante sito di pellegrinaggio.

Nonostante lo stretto lagame con la morte, Manikarnika Ghat è anche un luogo di vita. La quotidianità è animata da sacerdoti che celebrano riti, sadhu assorti in meditazione e pellegrini che giungono per ricevere benedizioni. 

manikarnika ghat

Un’esperienza imperdibile è un giro in barca sul Gange, soprattutto all’alba o al tramonto, quando la luce dorata si riflette sulle acque sacre e sui ghat affollati di pellegrini. Da qui si può osservare Manikarnika Ghat e l’intera città da una prospettiva unica.

Vale la pena perdersi nei vicoli attorno al ghat, un labirinto di stradine strette dove si trovano botteghe di fiori, spezie e piccoli templi nascosti.

Cosa vedere a Varanasi oltre il Manikarnika Ghat

Varanasi è una città ricca di spiritualità, storia e cultura. Oltre a Manikarnika Ghat, uno dei luoghi più suggestivi è Dashashwamedh Ghat, dove ogni sera si svolge la spettacolare cerimonia del Ganga Aarti, con fuochi, canti e offerte al fiume sacro.

Un altro punto d’interesse è il Kashi Vishwanath Temple, dedicato a Shiva e considerato uno dei templi più sacri dell’induismo. Spesso affollato dai pellegrini, colpisce per la sua cupola dorata e l’atmosfera intensa di preghiera.

Il Ramnagar Fort, antica residenza reale sulle rive del Gange con al suo interno un museo, offre una prospettiva sulla vita dei maharaja di Varanasi. 

Infine, il Sarnath, situato a pochi chilometri da Varanasi, è un luogo fondamentale per la fede (ma buddhista): qui il Buddha pronunciò il suo primo sermone dopo l’illuminazione. Il sito ospita le rovine di antichi monasteri, la grande stupa di Dhamek e un interessante museo archeologico.

Quando visitare Manikarnika Ghat

Varanasi è visitabile tutto l’anno, ma il periodo migliore va da ottobre a marzo, quando il clima è più fresco e piacevole. In questi mesi si celebrano anche importanti festività induiste come Diwali e Dev Deepawali, che illuminano la città con migliaia di luci. Da aprile a giugno, invece, il caldo può diventare intenso e soffocante, ma le attività sul ghat non si fermano mai: le cremazioni continuano 24 ore su 24 e la vita sulle rive del Gange prosegue senza sosta. Durante la stagione dei monsoni, tra luglio e settembre, le piogge abbondanti rendono i ghat scivolosi e talvolta difficili da percorrere, ma l’atmosfera diventa più mistica, con il fiume che si ingrossa e avvolge la città in un’aura surreale.



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