Il borgo più romantico d’Italia è la meta perfetta per un fine settimana in coppia tra colline e castelli

Ivano Carpentieri, 04 Gen 2024
il borgo più romantico d'italia è la meta perfetta per un fine settimana in coppia tra colline e castelli

È il borgo medievale che ha fatto da scenografia alla storia d’amore più celebre e tragica della storia, narrata da Dante Alighieri nella sua Commedia e destinata a divenire un simbolo per gli innamorati che credono nell’eternità. Ma è anche uno splendido castello, per secoli dominio dei Malatesta, la cui imponente Rocca è una meta imperdibile per poter rivivere appieno l’epoca medievale, tra affreschi, armature, camminamenti e molto altro ancora. Benvenuti a Gradara, il gioiello incredibile delle Marche.

La storia di Gradara, il borgo di Paolo e Francesca

gradara

Grazie alla sua posizione strategica, l’abitato di Gradara è da sempre uno dei borghi più importanti della zona, nonché terra di scontri tra il Papa e le signorie locali per il suo dominio. Molto proficuo fu il periodo in cui Gradara era sotto gli Sforza. Giovanni Sforza era sposato con Lucrezia Borgia, figlia del Papa Alessandro VI Borgia.
Ciò assicurò un lungo periodo di pace per Gradara e un flusso costante di denari che venivano usati per abbellire la rocca e per migliorare la vivibilità del borgo. Dopo essere stata in mano anche al fratello di Lucrezia, Cesare, Gradara passò sotto i domini dei Della Rovere e successivamente a vari signori locali, fino ad arrivare al 1700  con il Marchese Mosca di Pesaro.

La Rocca di Gradara, il luogo simbolo del borgo

La Rocca di Gradara fu costruita, a partire dal XII secolo, da Pietro e Ridolfo De Grifo, che riuscirono a conquistare il borgo a discapito di Pesaro. Ma ben presto, grazie all’aiuto del Papa, Gradara fu riconquistata da Malatesta da Verrucchio. È in questo periodo che la Rocca inizia a prendere forma, con la costruzione del mastio, dei ponti levatoi e delle due cinte murarie. Nei secoli successivi si alternarono al governo di Gradara varie famiglie nobiliari della zona, come gli Sforza, i Malatesta e i Della Rovere. Sotto gli Sforza furono eseguiti lavori di ammodernamento e di potenziamento delle strutture difensive. Nel 1641 Gradara e la sua rocca entrarono a far parte dei domini della Chiesa e a ciò corrispose un lungo periodo di declino. È solo nel 1920, quando il castello fu acquistato dalla famiglia Zanvettori che Gradara rinasce: inizia così un lungo restauro che riporterà Gradara ai fasti di un tempo. La struttura del castello è imponente: le mura esterne sono lunghe più di 800 metri, mentre il mastio principale è alto oltre 30 metri. All’interno si alternano sale affrescate e con arredi dell’epoca.

rocca di gradara

La storia (tragica) di Paolo e Francesca

« Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona. » (Divina Commedia, Inferno – Canto V, 100-107)

Tra le parole più belle e celebri della Divina Commedia di Dante Alighieri ci sono quelle che raccontano del tormentato amore di Paolo e Francesca, che in quanto lussuriosi, sono costretti a volare vicini ma senza mai potersi toccare. Ma cosa hanno fatto Paolo e Francesca per meritare questa terribile punizione e cosa li lega alla Rocca di Gradara?

Siamo nel 1275 e Guido da Polenta, signore ravennate, da in sposa a Giovanni “Gianciotto” Malatesta la sua giovane figlia Francesca. Non potendo andare di persona a ricevere la sua promessa sposa, Gianciotto affida l’incarico a suo fratello Paolo, bellissimo cavaliere già sposato con Beatrice Orabile di Ghiaggiuolo. Tra i due è amore a prima vista. Gianciotto è spesso fuori Gradara impegnato in battaglia e Francesca, che si sente sola e abbandonata dal marito, trova conforto nella compagnia del cognato Paolo. Un giorno di settembre del 1289, mentre Paolo e Francesca stanno leggendo insieme dell’amore tra Ginevra e Lancillotto, i due si baciano e suggellano così il loro tormentato amore. Ma la sorte avversa vuole che Gianciotto assista al tradimento, e in un impeto di rabbia uccida la moglie e il fratello.

Cosa vedere a Gradara oltre la Rocca

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Gradara vista dalla campagna circostante

Il borgo

Tra la prima e la seconda cerchia di mura sorge il borgo di Gradara, tra i borghi medievali meglio conservati in Italia. Strette viuzze si aprono lungo il corso principale che porta all’ingresso della maestosa Rocca. Numerosi sono i negozi di artigianato e di souvenir che si trovano nelle antiche case medievali e non mancano locali e ristoranti dove poter gustare gli ottimi piatti della cucina marchigiana e romagnola.

Il cimitero di guerra di Gradara

Gradara non è solo il borgo con la sua Rocca, ma anche storia recente. È del 1947 il Cimitero di Guerra di Gradara, edificato su progetto di Louis de Soissons a poco più di un chilometro dal centro abitato. Nel cimitero sono custodite le salme di ben 1.191 soldati belgi e inglesi che persero la vita durante la Campagna d’Italia nel settembre del 1944. Le piccole lapidi bianche, disposte su diverse file che si sviluppano lungo il versante di una collina, emanano un senso di pace e di solennità che celebra le vite di questi soldati. Il cimitero di guerra di Gradara è sempre aperto ed è liberamente accessibile.

Curiosità su Gradara assolutamente da scoprire

Sono tantissimi i film che sono stati girati a Gradara, grazie al perfetto stato di conservazione del borgo e del castello, nonché per l’intrinseca bellezza del luogo. Il primo film girato a Gradara risale al 1937 ed è Condottieri di Luis Trenker. Nel 1949 è stato il set di alcune scene del film vincitore di due premi Oscar ll principe delle volpi (Prince of Foxes) di Henry King, che aveva tra gli interpreti Tyrone Power e Orson Welles. È del 1950 Paolo e Francesca di Raffaello Matarazzo, una delle tante trasposizioni cinematografiche del tragico amore. Risale invece al 1961 il film di Roberto Rossellini Vanina Vanini. Il regista scelse di girare alcune delle scene chiave del film all’interno delel Rocca e tra i vicoli di Gradara.

Gradara è uno tra i Borghi più belli d’Italia ed è Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Nel 2018 ha ottenuto il riconoscimento di Borgo dei Borghi, la gara tra i comuni italiani all’interno della trasmissione Kilimangiaro di Rai 3. Nello stesso anno, è stato il sito culturale più visitato della Regione Marche.



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