La provincia di Taranto e la terra delle sette DOC: un territorio da esplorare attraverso le sue vigne

Un territorio ricco e prezioso, la quarta più grande d’Italia in termini di popolazione e anche una delle più eterogenee per il territorio, che spazia dalle Murge alle dune, passando per magnifiche spiagge, borghi e città d’arte dalla profonda cultura artigianale, come nel caso delle ceramiche di Grottaglie. La provincia di Taranto è, soprattutto, terra di ottimi vini, denominazioni che aggiungono profilo rilevante alla produzione enologica della Puglia, regione capofila per quanto riguarda tanto i bianchi quanto i rossi. E per conoscere al meglio questo territorio, abbiamo raccolto le denominazioni, e le caratteristiche di ciascuno, in una sorta di atlante in un bicchiere del tarantino.
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Le denominazioni della provincia di Taranto
La provincia di Taranto, affacciata sullo Ionio, vanta ben sette DOC della regione Puglia e la DOCG Primitivo di Manduria Dolce Naturale che si produce anche a Brindisi: tra le DOC annoveriamo l’Aleatico di Puglia DOC e la DOC Primitivo di Manduria. Una delle denominazioni più recenti della Puglia è Colline Joniche Tarantine DOC, che presenta varie tipologie, in base al vitigno utilizzato. Si spazia, infatti, dallo Chardonnay, al Verdeca, vitigno a bacca bianca tra i più antichi della Puglia, al Cabernet Sauvignon: un assortimento tra autoctoni e alloctoni per una produzione di bianchi anche spumantizzati, rosati e rossi.
Rossi, bianchi e rosati anche per la DOC Lizzano, una zona dell’entroterra a pochi chilometri dal Golfo di Taranto, che beneficia della vicinanza del mare grazie alla brezza che arriva a mitigare le temperature torride del periodo estivo. Questa piccola zona è stata da sempre vocata alla viticoltura e finalmente nel 1988 è arrivata la denominazione che ha caratterizzato nello specifico questa terra. Le diverse tipologie di vino, dal rosso, al bianco al rosato, includono anche spumanti e vini frizzanti, con le versioni varietali: Lizzano Negroamaro Rosso e Lizzano Negroamaro Rosato, che provengono per almeno il 90% da uve Negro Amaro.
Aleatico di Puglia DOC è una denominazione che ritroviamo in tutte le province pugliesi: include diverse tipologie di vini rossi, con vari livelli di dolcezza dovuti al fatto che in questa regione secca e calda favorisce una maturazione che sviluppa notevolmente la concentrazione zuccherina dell’uva, con prodotti finali ricchi di alcol e dolcezza.
Il Primitivo di Manduria DOC
Il Primitivo di Manduria DOC è un vino iconico della Puglia, con il vitigno autoctono ormai diventato uno dei riferimenti di questa regione. Il nome deriva dal fatto che la maturazione dell’uva è piuttosto precoce: l’intensità del colore dei chicchi si traduce in un colore altrettanto intenso del vino e un’importante componente di tannini: ciò significa che l’affinamento in botte rappresenta un passaggio cruciale. I vigneti in questa zona della Puglia sono antichi e questo nel tempo è stato valorizzato, perché questa regione ha saputo lavorare al meglio per valorizzare la complessità e la ricchezza di questa terra. Introdotta nel 1974, la DOC Primitivo di Manduria è una delle più antiche denominazioni della Puglia. Grazie alla sua struttura e all’intensità del suo bouquet olfattivo, questo vino si abbina perfettamente con piatti complessi e saporiti: benissimo con gli arrosti, la selvaggina e i formaggi stagionati, ottimo anche con i primi se stiamo parlando di lasagne, ricchi sughi di carne e piatti speziati.
Il vino rosso passito, Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG, è prodotto con uve del vitigno Primitivo (100%), ricade nella provincia di Taranto: l’Arco Jonico interessa la zona costiera e si estende, dalla costa ionica fino alla base delle Murge, mentre ad est siamo a contatto con la zona nord occidentale del Salento. Abbiamo un clima tipicamente mediterraneo con inverni piuttosto miti ed estati calde. Le condizioni ambientali di coltura sono nel rispetto delle pratiche tradizionali che conferiscono alle uve le caratteristiche specifiche. Le uve selezionate per la produzione di questa DOCG, nata nel 2011, possono essere lasciate appassire sulla pianta, oppure vengono collocate in apposite cassette in zone all’aperto o in locali a temperatura e umidità controllata. Se il color rubino intenso e le sfumature granate ci lasciano già intuire la complessità del nostro vino, al naso arriverà diretta l’ampiezza del suo bouquet olfattivo: al palato dolce e vellutato, si abbina con i dolci della tradizione, ma è sorprendentemente adatto ai formaggi di lunga stagionatura e agli erborinati.
Borgo diVino in Tour, l’occasione per (ri)vivere il piacere del bere d’eccellenza
I vini della provincia di Taranto, così come i produttori che ogni giorno trasformano i frutti della terra in tesori da conservare gelosamente nelle bottiglie a favore dei gourmand, hanno partecipato anche quest’anno all’appuntamento con Borgo diVino in Tour, che si è tenuto nella bella città bianca di Cisternino nel weekend del 4, 5 e 6 luglio. Un evento che, ancora una volta, ha reso la Valle d’Itria centro focale di una promozione territoriale ed enologica dei migliori vini della Puglia e d’Italia, ma soprattutto l’appuntamento per tante cantine della zona di promuovere le loro referenze al più ampio pubblico possibile, anche grazie alla sinergia con la Camera di commercio Brindisi-Taranto, che ha funto da collegamento ideale tra queste realtà e l’organizzazione della kermesse itinerante, che ha appuntamenti in ciascuna delle 20 regioni italiane. Tra i partecipanti all’evento, molto positivo è stato il riscontro dell’Azienda Agricola Faniglione di Pietro Faniglione, nata vent’anni fa dalla passione per la viticoltura e l’olivicoltura, unita a un’esperienza tramandata di generazione in generazione. Questa realtà squisitamente pugliese, a conduzione familiare, si estende oggi su 6 ettari di vigneto e 5 ettari di uliveto, situati nel cuore della Valle d’Itria ed è specializzata nella coltivazione di uve autoctone come Verdeca, Bianco D’Alessano, Minutolo e Ottavianello.
Le stesse uve che, in modi diversi e simili, sono al centro della produzione delle Cantine Cooperative Upal, nate nel 1959 per iniziativa di 20 viticoltori di Cisternino con l’obiettivo di favorire un controllo puntuale sui prezzi da parte dei piccoli produttori, e che coltiva uve più note ma anche realtà rarissime come l’Acchitedda, la Passera Rossa o il Moscatello Selvatico. Peraltro, UPAL è un’azienda leader nel sud Italia riguardo alla produzione di Spumanti e Frizzanti bianchi e rosati metodo Charmat, che da qualche anno produce anche un Metodo Classico da Verdeca in purezza.