La doppia anima della Sardegna in un borgo vista mare che parla della difficile storia dell’isola

Tra gallerie nella roccia e orizzonti infiniti: il borgo che racconta la sua doppia anima
Matteo Meliconi, 25 Dic 2025
la doppia anima della sardegna in un borgo vista mare che parla della difficile storia dell'isola

Tra le scogliere che precipitano a picco sul mare e le gallerie scavate nella roccia, si nasconde un luogo che porta impressa la doppia anima della Sardegna, quella aspra e faticosa del lavoro minerario e quella luminosa e selvaggia della natura incontaminata. Qui il vento racconta storie di uomini che hanno vissuto tra polvere e sudore, mentre le onde restituiscono la bellezza di spiagge dorate e orizzonti infiniti. È un borgo che sembra sospeso tra passato e presente, dove la memoria delle miniere abbandonate convive con la vitalità del Mediterraneo, regalando al viaggiatore un’esperienza intensa e autentica, fatta di contrasti e suggestioni che solo questa terra sa offrire.

Memorie di miniera e di mare: scopriamo le origini di un autentico borgo sardo

Stiamo parlando dell’affascinante borgo di Buggerru, la cui storia nasce tra le rocce scoscese della costa sud-occidentale della Sardegna, dove il mare incontra la montagna e l’uomo ha scavato gallerie per estrarre minerali preziosi. Nel XIX secolo, la vocazione mineraria trasformò profondamente il paesaggio e la vita quotidiana. Le miniere divennero il cuore pulsante dell’economia locale, attirando lavoratori da tutta l’isola e dando forma a una comunità segnata dalla fatica e dalla solidarietà. Le gallerie, i cantieri e le strutture industriali raccontano ancora oggi la durezza di un passato fatto di sudore e sacrificio, ma anche di orgoglio e resistenza. Parallelamente, il borgo ha sempre mantenuto un legame indissolubile con il mare. Le scogliere a picco e le spiagge dorate erano rifugio e respiro per chi, dopo il lavoro, cercava sollievo nella natura. Questa doppia anima, mineraria e marina, ha plasmato un’identità unica, che ancora oggi si percepisce passeggiando tra i resti delle miniere e i panorami mozzafiato della costa.

Cosa fare e cosa vedere a Buggerru, in Sardegna

buggerru

Tra le memorie minerarie e la bellezza selvaggia della costa, questo borgo offre al viaggiatore un itinerario sorprendente. La visita può iniziare dalla suggestiva Galleria Henry, un percorso scavato nella roccia che racconta la vita dura dei minatori e regala scorci spettacolari sul mare. Poco distante, il Museo del Minatore custodisce strumenti, fotografie e testimonianze che restituiscono la quotidianità di chi ha lavorato nelle viscere della montagna. Ma Buggerru è anche mare, con la celebre Cala Domestica, incorniciata da scogliere e dominata da un’antica torre costiera, che è una delle spiagge più affascinanti della Sardegna, mentre la lunga distesa di sabbia della spiaggia di San Nicolò invita a giornate di relax e libertà. Per chi ama l’avventura, i sentieri lungo la costa conducono a calette nascoste e panorami mozzafiato, oppure si può scegliere un’escursione in barca per scoprire grotte e insenature raggiungibili solo dal mare. Nei dintorni, i villaggi minerari abbandonati come Caitas conservano un’atmosfera sospesa nel tempo, mentre il porto e le vie del borgo offrono l’occasione di assaporare piatti di mare freschissimi e specialità della tradizione sarda. In questo intreccio di natura e memoria, ogni passo diventa un’esperienza che racconta la doppia anima del borgo, la fatica del passato e la bellezza senza tempo del Mediterraneo.

Come arrivare a Buggerru: ecco qualche piccolo consiglio per voi

Raggiungere questo borgo della costa sud-occidentale della Sardegna è semplice, ma richiede un po’ di organizzazione. L’aeroporto più vicino è quello di Cagliari-Elmas, da cui si può proseguire in auto lungo la SS130 e poi la SS126, attraversando paesaggi che alternano pianure e rilievi fino ad arrivare al mare. Il viaggio dura circa un’ora e mezza e regala scorci suggestivi già lungo la strada. Per chi preferisce i mezzi pubblici, da Cagliari partono autobus diretti verso Iglesias e successivamente verso il borgo. In caso sceglieste questa opzione, il consiglio è quello di pianificare con anticipo. L’auto rimane infatti la soluzione più pratica, perché permette di muoversi liberamente tra le spiagge e i villaggi minerari dei dintorni. Una volta giunti, il borgo si visita facilmente a piedi, tra il porto, le vie del centro e i sentieri che conducono alle scogliere. In ogni caso, il viaggio verso questa località è già parte dell’esperienza, un percorso che accompagna il visitatore dentro la Sardegna più autentica, tra natura selvaggia e memorie di miniera.



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