In Emilia-Romagna c’è il Borgo delle 3 rocche, ma la sua vera particolarità è una strada costruita dentro i palazzi

Nella superba provincia di Ravenna, la città che fu per ben 3 volte capitale (dell’Impero romano, dell’Italia ostrogota e dell’Esarcato bizantino), lo sguardo attento di una visita all’Italia “minore” ci conduce nel cuore di uno dei borghi più affascinanti della zona: Brisighella, gioiello medievale adagiato tra le colline romagnole. La caratteristica particolare di Brisighella, è il fatto di svilupparsi all’ombra di tre pinnacoli rocciosi, su cui si ergono imponenti la Rocca Manfrediana, la Torre dell’Orologio e il Santuario del Monticino. Passeggiare per le sue stradine è un’esperienza straordinaria, non solo perché si è letteralmente immersi nella storia, ma anche perché per farlo, si può utilizzare la rinomata Via degli Asini: un curioso passaggio sopraelevato e coperto, assolutamente unico nel suo genere, che attraversa l’intero borgo.
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La storia delle 3 rocche che dominano il borgo dall’alto
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A suggello del suo passato storico, Brisighella si presenta ai visitatori con i suoi tre colli coronati dalla Rocca Manfrediana, dalla Torre dell’Orologio e dal Santuario del Monticino. Sono delle colline prominenti dove sono state costruite queste importanti strutture: quando ci troviamo di fronte a queste opere siamo certi dell’origine medievale del borgo che porta con sé tutta la matrice storica che lo ha caratterizzato. La Rocca, o Fortezza, Manfrediana è stata costruita nel XIV secolo dall’omonima e nobile famiglia che governava la zona. Ovviamente era una struttura difensiva, ma la cosa straordinaria è che oggi sia ancora in piedi: ci offre viste mozzafiato sulla città e sul paesaggio circostante. La Torre dell’Orologio è del XIII secolo: originariamente parte di una struttura difensiva, nel XIX secolo fu aggiunto un orologio e oggi è uno dei simboli più riconoscibili della città. Il sentiero panoramico attraverso il quale si raggiunge la Torre è il valore aggiunto per questa bella escursione. Il Santuario del Monticino risalente al XVIII secolo, è arroccato sulla terza collina: ospita un’immagine venerata della Vergine Maria ed è da secoli un luogo di pellegrinaggio.
La sorprendente Via degli Asini di Brisighella
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La Via degli Asini, conosciuta anche come Via del Borgo, è sicuramente una delle curiosità architettoniche più interessanti di Brisighella. Questo antico passaggio risalente al XIV secolo, si distingue proprio per la sua posizione sopraelevata e per la lunga serie di finestre ad arco che lasciano filtrare la luce in modo tutto particolare, creando magnifici giochi di luci ed ombre sulle pareti in pietra. In origine questo percorso era un classico camminamento di ronda utilizzato a scopo difensivo, utilizzato dalle guardie per sorvegliare il borgo dall’alto e proteggere gli abitanti da eventuali attacchi esterni. Nel corso dei secoli come possiamo ben immaginare lo scopo difensivo viene a mancare, e il camminamento viene letteralmente inglobato dal tessuto urbano per diventare poi il quartiere dei birocciai, trasportatori di gesso che lavoravano nelle cave circostanti. Proprio da questo utilizzo, questo camminamento antico prende il nome di Via degli Asini, in ricordo dei migliaia di asinelli che si avvicendarono con questi carichi pesanti lungo questo percorso. Ripercorrendo questa via, sembra quasi di udire ancora l’operoso acciottolio del loro incedere.
Via degli Asini regala particolari davvero incredibili: dal selciato in cotto, alle piccolissime porte in legno, alle grate in ferro battuto, sembrano comporre insieme un quadro irresistibile, cangiante come la luce del sole. La particolarità infatti di questa via, è proprio la sua rinomata sequenza di archi, tutti di ampiezza e dimensioni diverse, che donano al tutto un aspetto irregolare, ma perfettamente armonioso. Leggenda vuole che i brisighellesi, proprio da queste finestre, abbiano prima resistito e poi respinto l’assalto del Duca di Urbino, salvando così l’intero borgo e i suoi abitanti. All’ingresso di Via degli Asini troviamo la Porta delle Dame, nome che secondo tradizione deriva dal fatto che proprio in questo luogo, le signore del paese accoglievano i forestieri e i visitatori in arrivo a Brisighella. Attualmente Via degli Asini è senza dubbio uno dei luoghi più iconici non solo di Brisighella, ma proprio del vero e genuino cuore romagnolo. Non a caso la sua bellezza intramontabile, unita al fascino della luce calda e dorata del sole che si riflette sulle mura, fanno di questa celebre via uno dei luoghi in assoluto più fotografati.
La cultura del buon bere a Brisighella e l’appuntamento con Borgo diVino in Tour
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Un weekend di degustazioni e una full immersion nella cultura enogastronomica dell’Emilia Romagna: venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 ottobre 2025 l’appuntamento a Brisighella è con Borgo diVino in Tour. Un intero fine settimana di assaggi di vino e delizie culinarie per un appuntamento promosso da Valica e in collaborazione con I Borghi più belli d’Italia, che nel 2025 ha toccato tutte e 20 le regioni italiane, oltre a due tappe internazionali che hanno portato la kermesse nella Repubblica di San Marino e a Le Castellet, in Francia.
Brisighella è nota per i suoi uliveti, che producono olio d’oliva di altissima qualità: questo posto è lo scenario ideale per un evento di questo tipo, dove una selezione di grandi vini emiliano-romagnoli e italiani incontrano piatti della tradizione locale e prelibatezze dei Borghi più belli d’Italia, nel cuore di un borgo che è sia Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e sia nel novero dei Borghi più belli d’Italia.
Borgo diVino in Tour è anche l’occasione per scoprire gli ottimi vini del territorio. A partire dalla DOC Romagna Sangiovese, frutto di questo vitigno che rappresenta, in moltissime regioni d’Italia, la carta vincente per la produzione di vini che regalano grandissime soddisfazioni. Questa varietà di uva, una delle più famose e versatili, è strettamente legata alle tradizioni culturali di questa regione, in particolare della Romagna. Ovviamente, quando parliamo di vitigno, dobbiamo sempre far riferimento al terroir che lo caratterizza e pone le basi per il vino che verrà. Il Romagna DOC Sangiovese è in genere un vino di medio corpo, con un carattere fresco e fruttato. È il vino ideale per i formaggi a media stagionatura, primi piatti con condimenti a base di carne e gli arrosti. L’Albana Romagna DOCG è uno dei vini bianchi più conosciuti del nostro paese, il primo ad ottenere la DOCG. Questo vino è il risultato del lavoro sul vitigno autoctono Albana: si presenta come un vino di ottima struttura e con una felice combinazione di sentori fruttati e floreali. Con questa denominazione si spazia dal vino secco, al dolce, al passito. Per gli abbinamenti, per la versione secca si fa sicuramente riferimento ai piatti del territorio, a cominciare dal pesce, mentre per il vino dolce, ovviamente, si scelgono i dolci della tradizione locale come le ciambelle romagnole e la pasticceria secca.