In questo parco c’è l’80% di tutti gli animali della Sicilia: è il vero polmone verde da scoprire sull’isola

Nei suoi circa 25mila chilometri quadrati, che ne fanno la più grande regione d’Italia, la più grande isola d’Italia e del Mediterraneo intero, la Sicilia offre una varietà di paesaggi che per molti luoghi del mondo sono inimmaginabili, e destano sicuramente invidia. Centinaia di chilometri di spiagge si alternano a numerose catene montuose, dai Nebrodi ai Peloritani, passando per gli oltre 3.300 m s.l.m. dell’Etna, il più alto vulcano dell’Europa continentale, fino ad arrivare a città d’arte come Taormina, Siracusa, Agrigento, Cefalù, Palermo e chi più ne ha, più ne metta. In un contesto così ricco ed eterogeneo, a stupirci è un’oasi verde dall’importanza fondamentale per l’ecosistema siciliano e non solo. E per arrivarci, è d’uopo camminare tra le eccellenze di questo territorio.
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La natura della Sicilia attraverso il Sentiero Italia
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L’avvicinamento all’oasi verde di cui parleremo oggi parte dalle Polle del Crimiso, località dove godere di una sosta termale in zona Segesta senza spendere nemmeno un euro e che merita indubbiamente una sosta rinfrancante, anche nel periodo autunnale. Da qui, percorrendo il tratto siciliano del Sentiero Italia CAI, si continua transitando per borghi incantevoli sino a Dammusi, porta di accesso alla Valle dello Jato e alla Riserva Naturale Orientata Serre della Pizzuta, un area naturale protetta nei pressi di Piana degli Albanesi, nella città metropolitana di Palermo, istituita nel 1998. La riserva comprende i rilievi calcarei di Maja e Pelavet (m 1279), le Serre della Pizzuta (m 1333) da cui deriva il nome della Riserva – e la Costa di Carpineto (m 1188). Interessanti dal punto di vista geologico e ambientale sono la Grotta del Garrone (o dei Ladroni) e quella dello Zubbione, nate grazie ad uno spiccato carsismo (attività chimica esercitata dall’acqua) sia sotterraneo che superficiale. Si attraversa così, con grande rispetto, l’intera Riserva con gli occhi stracolmi di immagini che toccano l’anima. Scendiamo dalla Riserva direttamente a Piana degli Albanesi ed al suo Lago, il più antico bacino artificiale della Sicilia, e tra i più grandi, nonché alti, con i suoi 610 metri sul livello del mare. Da qui, ci avviciniamo alla meta du jour.
Il bosco più bello della Sicilia
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Siamo ormai ai piedi del Bosco della Ficuzza, nel quale ci stiamo addentrando. Questa oasi naturale, è un luogo incantevole sia per camminare ma anche per chi ama la natura e il relax. Si tratta di una riserva meno conosciuta rispetto ai Nebrodi e alle Madonie, ma di grande valore storico e naturalistico. Il Bosco infatti è tra i più belli della Sicilia, ma anche tra i più importanti dal punto di vista della biodiversità, un tema sempre di maggior rilievo. Qui, infatti, sono presenti l’80% delle specie animali dell’intera regione. Al Bosco sono collegate indissolubilmente sia la Casina di Caccia che il Pulpito del Re. Di quest’ultimo, le origini si perdono nella notte dei tempi; ricerche recenti hanno infatti rivelato che facesse parte di un sito archeologico, più precisamente un’area sacra di epoca preistorica! Il fatto che dietro al Pulpito del Re si celi ancora un “mistero”, testimonia la ricchezza culturale della Sicilia, da sempre crocevia di popoli con usanze diverse.
Per quanto riguarda invece la Real Casina di caccia di Ficuzza, vale la pena spendere qualche parola. La struttura, voluta fortemente dal Re Ferdinando IV di Borbone, Sovrano del Regno delle Due Sicilie dal 1759 al 1806 e nuovamente dal 1815 al 1825, somiglia molto alla ben più famosa Reggia di Caserta ma, al posto del bellissimo giardino campano, si trova immersa in un enorme bosco. La cosa assolutamente stupefacente è che, pur essendo la zona strepitosa e l’attrazione storicamente molto rilevante, anche qui è abbastanza difficile incrociare qualche turista.
È possibile visitare questa splendida residenza tutti i giorni dalle 9 alle 21 liberamente, ma sono anche previste, in alcuni casi, delle visite guidate a prezzi irrisori, durante le quali è possibile scoprire di più sulla storia della famiglia Borbonica e del palazzo, oltre ovviamente a visitarne gli interni. Le due stanze più interessanti sono quelle che ospitano decine e decine di animali del luogo imbalsamati (tra questi anche un’impressionante Aquila Reale).