In Italia c’è una città dove mettono la maionese sulla pizza, ma nessuno osa criticarla: la ‘Rossini’ è la sorpresa gastronomica delle Marche

Manuela Titta, 23 Ago 2024
in italia c'è una città dove mettono la maionese sulla pizza, ma nessuno osa criticarla: la 'rossini' è la sorpresa gastronomica delle marche
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Sulla pizza si animano davvero tutti, perché è una delle cose a cui gli italiani tengono di più: la pizza rappresenta il nostro paese, è qualcosa che abbiamo esportato con successo in tutto il mondo perché gli emigrati italiani hanno portato con sé la gastronomia, diffondendola in tutti i continenti. Negli ultimi tempi l’attenzione alla qualità degli impasti e a quella degli ingredienti ha toccato degli estremi, dando vita a una complessa ricerca di tutto ciò che possa rappresentare il meglio per quanto riguarda la base della pizza, e la qualità delle materie prime con cui condirla. Ormai siamo nell’era della estrema ricercatezza nell’alveolatura, dove la lievitazione rappresenta un passaggio lento, spesso affidato alla procedura con pasta madre, dove si assicura il massimo in termini organolettici e in fatto di digeribilità. Ma qui non parliamo solo del prodotto pizza, cercheremo piuttosto di capire perché la ‘Rossini’ è la sorpresa gastronomica delle Marche.

Anche sulle farine non si scherza

Se si ragiona moltissimo in fatto di procedure e prodotti, tra il km zero e le tantissime DOP, altrettanta attenzione viene riservata alle farine, dove si è recentemente scoperto un mondo: negli ultimi anni è stato un susseguirsi di proposte, sia per le pizze realizzate dalla ristorazione, che per quelle della panificazione a casa. In mezzo a tutta questa attenzione ai particolari c’è da chiedersi come mai c’è una famosa pizza in Italia che si presenta con la maionese. Sembra quasi una cosa in stile americano, dove la pizza diventa la base neutra per qualunque cosa si desideri sopra, invece questa ricetta è assolutamente italiana e con un gusto talmente azzeccato che ne ha decretato il successo

Andiamo a Pesaro

Siamo a nord delle Marche, sulla costa adriatica: Pesaro è stata designata Capitale italiana della cultura per il 2024 e, grazie al suo ricco patrimonio artistico, si è sempre presentato come un polo particolarmente generoso per gli eventi culturali. Da sempre Pesaro è un vivace centro per le arti e la musica: la città in questi mesi offre un grande assortimento di eventi, tra cui mostre, spettacoli e conferenze, tutti volti a celebrare e promuovere la cultura italiana su scala nazionale e internazionale. Tutto ciò non esalta solo il ricco patrimonio locale, ma è anche la giusta occasione per un’immersione nell’enogastronomia che, di diritto, rappresenta un’importante fetta dell’identità territoriale. Accanto ai magnifici prodotti che la tradizione di questa zona mette in tavola, c’è una specialità di cui bisogna assolutamente parlare, perché rappresenta uno spaccato importante a cui va data la giusta attenzione. 

Un uomo che ha bisogni di poche presentazioni: Gioacchino Rossini

Questo straordinario compositore ebbe i natali proprio a Pesaro e infatti il conservatorio, vera eccellenza delle Marche, porta il suo nome; altrettanto noto è il Rossini Opera Festival, che dal 1980 è un appuntamento estivo proprio nel mese di agosto. Rossini è celebre per le sue opere, tra le più eseguite ed amate: il suo successo fu frutto di un talento eccezionale che lo fece decollare nel panorama musicale della prima metà dell’ottocento. Giusto qualche nome per ricordare la sua strepitosa capacità di compositore: “Il Barbiere di Siviglia”, forse la sua opera più famosa, pietra miliare del genere dell’opera buffa. Il “Guglielmo Tell”, ultima opera basata sull’eroe popolare svizzero, con un’ouverture particolarmente famosa che è stata ampiamente utilizzata nella cultura popolare. Ma come mai il nome di Rossini è legato ad una pizza che viene servita con un ingrediente apparentemente poco appetibile come la maionese? Andiamo a scoprire i segreti di questa ricetta che ha una storia di tutto rispetto. 

La famosa pizza Rossini

Una margherita con uova sode e maionese: è così che si presenta questa pizza, ma cerchiamo di capire perché questa specialità è molto amata dai pesaresi. Partiamo dicendo che questa pizza si può trovare ovunque e può essere consumata in qualunque occasione, dalla merenda, al pasto, all’aperitivo. Sicuramente l’abbinamento uovo sodo e maionese è una delle combinazioni più naturali che si possano trovare in cucina, perché la maionese, con la sua cremosità e punta di acidità, accompagna in maniera ghiotta l’uovo cotto in quella maniera. L’uovo sodo, con il suo gusto inconfondibile, ha una consistenza morbida, ma tende a rimanere secco: ecco, quindi, che la maionese dà il suo contributo rendendo l’assaggio particolarmente gustoso. La qualità della maionese sta nell’artigianalità della sua preparazione, quando gli ingredienti scelti sono sinonimo di freschezza e sapore intenso. Il risultato di una maionese realizzata a mano diventa la chiave vincente per un prodotto dal grande sapore, qualcosa che va davvero ad esaltare tutto ciò che accompagna. Ovviamente anche la pizza margherita deve essere fatta a regola d’arte e la scelta del pomodoro diventa essenziale, in modo che questo frutto si bilanci alla perfezione con la nostra maionese. 

Un ricco sapore

Per trovare la genesi di questa ricetta dobbiamo risalire agli anni ‘60, quando la pasticceria Montesi ideò una pizzetta da colazione. Questa ricetta nasce, quindi, come un prodotto da bar, per poi essere servita anche come pizza al piatto, visto il successo che ha avuto: la pizza è stata dedicata a Rossini, un uomo straordinario di cui Pesaro va fiera. Intorno a questa preparazione, oggi ruotano molte cose, a cominciare dal Festival ad essa dedicato, un evento che fa di questa pizza un momento di grande celebrazione e convivialità. 

Da colazione salata a simbolo della città

La pizza Rossini nasce dall’intuizione di voler offrire una colazione salata in stile francese, ovviamente declinando questa idea in chiave italiana: e cosa c’è di meglio della pizza per accontentare tutti? Proprio questo ha decretato il successo di questa ricetta, anche se le aspettative hanno superato di gran lunga le più rosee previsioni del suo inventore, il pasticcere di Montesi. Una pizzetta rotonda, che, all’inizio, non presentava la mozzarella, ma solo pomodoro, uova sode e maionese. Oggi questa specialità è offerta anche nelle varianti Rossiccia, che prevede anche la salsiccia, e la Sfogliata, che, come suggerisce il nome, viene fatta con la pasta sfoglia.



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