Il borgo più bello della Calabria? È un nugolo di case incastonate sul Pollino ma da dove si vede anche il mare

Tra montagne imponenti e panorami sul mare, la provincia di Cosenza, quasi al confine con la Basilicata, protegge un borgo che custodisce l’anima più autentica della regione
Matteo Meliconi, 28 Dic 2025
il borgo più bello della calabria? È un nugolo di case incastonate sul pollino ma da dove si vede anche il mare

Tra le pendici del Pollino e l’azzurro del Tirreno si cela un borgo che sembra sospeso tra cielo e terra. Le sue stradine in pietra si snodano tra case antiche e portali scolpiti, mentre un palazzo rinascimentale domina il centro storico come custode di arte e memoria. Qui la storia incontra la natura, dalle terrazze si ammirano panorami che spaziano dalle montagne imponenti fino al mare, e ogni angolo racconta tradizioni che resistono al tempo. È un luogo dove il silenzio delle pietre si intreccia con la voce della comunità, regalando al viaggiatore l’essenza autentica della Calabria.

Tra origini antiche e splendori rinascimentali: la storia di un borgo calabrese sospeso nel tempo

aieta

Il borgo di Aieta, incastonato tra le montagne del Pollino e affacciato sulla costa tirrenica, vanta una storia che affonda le radici nell’età antica. Il suo nome deriva dal greco aetòs, “aquila”, a testimonianza della posizione dominante e strategica che ha sempre avuto. Nel corso dei secoli, Aieta ha visto il passaggio di popolazioni enotrie e romane, che hanno lasciato tracce nella cultura e nelle tradizioni locali. Il cuore del borgo è rappresentato dal Palazzo Martirano-Spinelli, raro esempio di architettura rinascimentale in Calabria, costruito nel XVI secolo e ancora oggi custode di sale affrescate e dettagli artistici che raccontano la vita delle famiglie nobiliari. Attorno al palazzo si sviluppano vicoli stretti, portali scolpiti dagli scalpellini locali e chiese che custodiscono opere sacre, segni tangibili di una comunità che ha saputo intrecciare arte, fede e quotidianità. La storia di Aieta è dunque un mosaico di influenze e memorie, che rendono questo borgo un autentico scrigno di cultura sospeso tra passato e presente.

Cosa fare e cosa vedere nel delizioso borgo di Aieta, in Calabria

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Passeggiare tra i vicoli di Aieta significa immergersi in un borgo che custodisce arte e natura in perfetta armonia. Il cuore del centro storico è il Palazzo Martirano-Spinelli che, come anticipato è un raro esempio di architettura rinascimentale presente in Calabria, con meravigliose sale affrescate e numerosi dettagli che raccontano la vita delle famiglie nobiliari di un tempo. Le stradine lastricate conducono a chiese antiche, come quella di Santa Maria della Visitazione, che conserva opere sacre e atmosfere raccolte. Lungo il percorso si incontrano portali scolpiti dagli scalpellini locali, testimonianza di un artigianato che ha lasciato segni indelebili nella pietra. Dai belvedere del borgo si aprono panorami che spaziano dalle montagne del Pollino fino al mare Tirreno, regalando vedute mozzafiato in ogni stagione. Per chi ama la natura, Aieta è anche punto di partenza ideale per escursioni nel Parco Nazionale del Pollino, tra sentieri, boschi e paesaggi incontaminati. Chi cerca autenticità, invece, può lasciarsi conquistare dalle tradizioni locali e dall’atmosfera silenziosa e genuina che rende questo borgo un gioiello unico della Calabria.

Come arrivare: ecco qualche piccolo consiglio che potrebbe tornare utile

Raggiungere Aieta è un’esperienza che unisce il piacere del viaggio alla scoperta di paesaggi suggestivi. Il borgo si trova in provincia di Cosenza, all’interno del Parco Nazionale del Pollino e a pochi chilometri dalla costa tirrenica. In auto, si può percorrere l’autostrada A2 del Mediterraneo fino all’uscita di Lagonegro Nord o Scalea, proseguendo poi lungo la SS18 e seguendo le indicazioni per Aieta. Per chi preferisce il treno, le stazioni più vicine sono quelle di Scalea-Santa Domenica Talao e Praia a Mare, entrambe servite dalla linea tirrenica sud. Da lì è possibile raggiungere il borgo con autobus locali o taxi. Gli aeroporti più comodi sono Lamezia Terme e Napoli-Capodichino, collegati con la rete ferroviaria e stradale che conduce alla Riviera dei Cedri. Una volta arrivati, il borgo si visita facilmente a piedi. I vicoli stretti, i portali scolpiti e i panorami sul Pollino e sul Tirreno invitano a un ritmo lento e contemplativo, rendendo il viaggio parte integrante dell’esperienza.



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