Il borgo ligure più colorato dell’autunno è una meraviglia senza tempo

L’Italia è bella tutta, lo sappiamo bene. Da nord a sud, da est a ovest, il suo territorio è costellato di luoghi autentici e affascinanti, ricchi di storia, arte, natura e scorci capaci di far perdere la testa. Anche in Liguria, tra scogliere e profumi di mare, c’è un angolo speciale da scoprire lentamente, un borgo dove i balconi sono fioriti, le chiese si affacciano sull’acqua e ogni vicolo regala una vista che fa innamorare.
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Secoli di mare, mura e meraviglia: il racconto di un borgo ligure senza tempo
Stiamo parlando di Tellaro, un delizioso borgo ligure che sembra essere rimasto sospeso nel tempo, incastonato tra le scogliere della Riviera di Levante. Le sue origini risalgono al Medioevo, quando venne fortificato per difendersi dalle incursioni saracene, e ancora oggi conserva l’impianto compatto e le stradine strette pensate per proteggere gli abitanti e sfruttare ogni angolo di roccia. Parte della Repubblica di Genova, Tellaro ha sempre avuto un’anima marinara, legata al ritmo delle onde e alla vita semplice dei pescatori. Tra le storie che lo rendono unico, spicca l’affascinante “leggenda del polpo”, dove si narra che, in una notte tempestosa, un enorme mollusco si arrampicò sul campanile della chiesa di San Giorgio e suonò le campane con i suoi tentacoli, salvando il borgo da un attacco nemico. Una favola che ogni anno viene celebrata con la Sagra del Polpo, tra piatti tipici e racconti tramandati. Ma Tellaro non è solo mito. Nel Novecento, ha incantato artisti e scrittori, tra cui Mario Soldati, che lo descrisse come un vero e proprio paradiso. Il suo passato, fatto di pietra, mare e poesia, continua a vivere nei suoi vicoli e nei silenzi che lo avvolgono.
Vicoli, onde e meraviglie: piccoli passi tra le bellezze di un borgo sul mare
Passeggiare per Tellaro è un’esperienza davvero unica, perché qui ogni angolo svela una bellezza discreta e ogni scorcio si trasforma in una cartolina. Il cuore del borgo è fatto di vicoli stretti, archi di pietra e scalinate che sembrano scivolare verso il mare. La Chiesa di San Giorgio, arroccata sugli scogli, è una tappa imperdibile. Da lì, lo sguardo si apre su un orizzonte che cambia colore a ogni ora del giorno, lasciando senza fiato. Per chi ama camminare, il sentiero che collega Tellaro a Lerici è un piccolo viaggio tra ulivi, profumi mediterranei e viste mozzafiato sul Golfo dei Poeti. Lungo il percorso, si incontrano terrazze naturali perfette per una pausa contemplativa o una foto ricordo. Non manca poi l’opportunità di fare esperienze autentiche come un pranzo vista mare con trofie al pesto o polpo alla tellarese, una chiacchierata con i pescatori al porticciolo, o semplicemente il piacere di sedersi su una panchina e ascoltare il suono delle onde. E poi ci sono i tramonti, che qui sembrano dipinti. Quando il sole si tuffa nel mare e le case si tingono di rosa, Tellaro si trasforma in un luogo sospeso tra sogno e realtà, da vivere lentamente, passo dopo passo, sguardo dopo sguardo.
Come arrivare a Tellaro: ecco qualche piccolo consiglio per voi
Raggiungere Tellaro è già parte dell’esperienza, un piccolo viaggio che prepara lo sguardo alla meraviglia. Il borgo non è servito direttamente da treni, ma si può arrivare comodamente in auto, in autobus o con una bella passeggiata panoramica. Se si viaggia in treno, la stazione più vicina è quella di La Spezia. Da lì, è possibile prendere un autobus diretto verso Lerici, e poi proseguire con una seconda linea che porterà fino a Tellaro. In alternativa, da Lerici parte anche un suggestivo sentiero pedonale che costeggia il mare, ed è perfetto per chi ama camminare immerso nella natura. In auto, si arriva facilmente seguendo le indicazioni per Lerici e poi per Tellaro. Il borgo è piccolo e pedonale, quindi si consiglia di parcheggiare nelle aree dedicate appena fuori dal centro e proseguire a piedi. Durante l’estate, Tellaro è molto frequentato, quindi meglio pianificare con anticipo e scegliere orari meno affollati. In ogni caso, il viaggio vale sempre la pena, poiché ogni curva, ogni salita, ogni passo, avvicina sempre più a un luogo che sembra veramente essere uscito da un sogno.