I Caraibi? Non serve andare dall’altra parte del mondo, perché puoi trovarli anche a un’ora da Roma

Adriano Bocci, 06 Set 2024
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I Caraibi? …quei Caraibi, belli, cristallini, limpidi, da sogno? Non ci saranno le Antille, non si parlerà olandese e non ci sarà nemmeno Johnny Depp (purtroppo) ma a bellezza siam lì. Sapevi che puoi trovarli a un’oretta da Roma? Siamo a un tiro di schioppo dal borgo di Subiaco, provincia della Caput Mundi, in un’oasi di pace dai colori così belli che è definita caraibica, un po’ nascosta in mezzo ai Monti Simbruini nella valle dell’Aniene. Ben famoso in zona per le acque cristalline sullo smeraldo e sul turchese, i Caraibi del Lazio si riuniscono nel Laghetto di San Benedetto, angolo di paradiso con una vegetazione lussureggiante tutt’attorno, alimentato da una meravigliosa cascata che si butta nell’acqua limpida. Fortunatamente non ancora troppo conosciuto è la tua soluzione per un po’ di pace serena.

“Ora et labora” e il miracolo del falcetto. Il Laghetto di San Benedetto? Sopravvive dai tempi di Nerone

 
 
 
 
 
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Il Laghetto di San Benedetto ha radici profonde che affondano in un passato di conquista. Esiste sin dall’epoca romana quando l’imperatore Nerone decise di creare la sua enorme villa a Subiaco, usando il fiume Aniene per creare tre laghi artificiali. Il Lago di San Benedetto, che difatti si conosce bene pure come il Lago di Nerone, è l’unico sopravvissuto tra questi tre specchi d’acqua, che erano sì opere ingegneristiche funzionali per controllare il fiume, ma (giustamente) svolgevano anche una funzione ricreativa poiché ci si andava per la pesca e per il piacere visivo. Per la villa di Nerone era il minimo, peccato sia rimasto solo questo dei Simbruina Stagna.

Col declino dell’impero romano il Lago di Nerone torna in auge grazie a un personaggio importante nella spiritualità nostrana, cioè San Benedetto da Norcia, che nel VI secolo trovò rifugio nelle grotte vicino al lago e fondò quello che sarebbe poi diventato uno dei centri più importanti del monachesimo occidentale. E infatti, vicino al lago (poco sopra, in effetti) ci sono due dei monasteri che fondò: il Monastero di Santa Scolastica e il Monastero di Sacro Speco.

Hanno una storia tutta loro di pellegrinaggio e riflessione, ma torniamo a noi, e anzi parliamo di leggende e nominiamo ovviamente il miracolo del falcetto. Conosci il detto Ora et labora? Deriva proprio da qui. Un novizio del monastero, futuro San Mauro, stava lavorando sulle rive del Laghetto di San Benedetto quando accidentalmente gli cadde un falcetto nelle acque del lago. Lì, sul fondo. San Mauro si rivolse sconsolato a San Benedetto chiedendogli aiuto: San Benedetto, dopo aver pregato, riuscì miracolosamente a recuperare il falcetto dall’acqua per ridarlo al giovane. Il detto viene da qui, perché la regola monastica di San Benedetto era basata su Ora et labora, ossia prega e lavora.

Giochi di luce naturali e cose da fare al Laghetto di San Benedetto

 
 
 
 
 
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Il Laghetto di San Benedetto è un capolavoro naturale immerso nel verde. Alimentato dal fiume Aniene è incastonato tra le pareti rocciose del Parco Naturale Regionale Monti Simbruini, quei 30.000 ettari di meraviglia ai confini con l’Abruzzo tra acque sorgive e faggeti, e qui, non è da meno: il laghetto è pieno di pioppi, noccioli e salici bianche e a seconda dell’orario prende colori diversi, facendo giochi di luce naturali.

La cascata naturale tiene le acque sempre fresche e rigeneranti, aspetto ben apprezzato nei mesi estivi (e non), visto che ci si può fare il bagno. Un angolo di paradiso, davvero, che attira amanti della natura, fotografi e turisti (non molti, sono limitati, ma più su questo argomento più tardi). Ma sì, fra le cose da fare il nuoto nelle acque fresche è la prima cosa, un po’ tedio per chi è freddoloso, ma decisamente gratificante. L’area è ottima anche per i picnic perché il Laghetto di San Benedetto è ben attrezzato, con spazi dedicati a tavoli e chioschi.

Sì, comunque: l’accesso è regolamentato per preservarne la bellezza. Questo dipende dalla stagione, però, perché il limite di capienza vale nel weekend e in certi periodi, e dalla pandemia in poi (per questione di controllo e manutenzione) l’ingresso si paga. Una somma irrisoria, però; questo perché rispettare le regole ambientali è importante, stando nel Parco Naturale. E per chi ama il trekking i sentieri che circondano il lago sono percorsi molto semplici adatti a tutti.

Info utili: orari apertura, dove si trova e come arrivare, parcheggio, sentieri ed escursioni

Oltre al Laghetto di San Benedetto, i dintorni ne danno di opportunità, eccome. Ricordandoti che sta nel Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini c’è tutta una rete di sentieri ben tenuti, ben segnalati e ben percorribili da escursionisti di ogni livello. A tal proposito, il sentiero principale che porta al lago è l’ST2, un percorso facile facile che parte dalla Villa di Nerone oppure dal Monastero di Santa Scolastica. Nel verde, due chilometri, che segue il fiume Aniene e passa scorci incantevoli. Si snoda in percorsi più lunghi e impegnativi se volete, che portano pure al Monte Livata.

A poca distanza dal lago si possono esplorare i resti archeologici della Villa di Nerone, pura opulenza romana. Villa, una volta residenza imperiale, che aveva giardini, terme e i tre laghi artificiali. Affascinante a dir poco, ma questa fu l’architettura romana. Anche se oggi come oggi ne rimangono le rovine, è un must da vedere. Ma ora passiamo alle informazioni utili.

Partiamo subito dal ricordare che l’accesso al laghetto richiede un biglietto di 3€ ed è limitato su determinati orari. Gli orari di apertura del Laghetto di San Benedetto? Dalle 9 alle 18 con l’ultimo ingresso alle 17. Ingresso anche per i cani. Ciò che cambia è l’accesso: la limitazione numerica cambia a seconda dei mesi. La limitazione a 90 persone vale tutti i giorni da giugno a settembre, ma anche il sabato e domenica da ottobre a maggio. Invece da lunedì a venerdì da ottobre a maggio non c’è limitazione numerica.

Detto questo, dove mangiare al Laghetto di San Benedetto? La prima opzione è il camion ristoro, che è aperto 9-18 da giugno a settembre e 9.30-16 il sabato e domenica da ottobre a maggio. In sintesi, c’è quando ci sono le limitazioni. Se il ristoro del camion non vi interessa, sappiate che sopra al laghetto, prima di arrivare, a Subiaco hai varie opzioni (tocca per prendere informazioni su maps):

Passiamo ad altro: come arrivare al Laghetto di San Benedetto? Premessa: ricordando che sta a una 70ina di km da Roma, e che il parcheggio non è grandissimo (una decina di posti auto in loco e pochi altri in zona),  sta ad est di Roma, verso Tivoli. Per arrivare al laghetto serve un sentiero da 700 m (meno di 10 minuti), che ha comunque qualche panchina. Questo perché da maggio di quest’anno la strada che porta al laghetto è stata chiusa al traffico con i veicoli.

Per ogni indicazione dinamica, puoi sempre toccare qui per Google Maps.



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