Ha quasi 3000 anni di storia, ma il ‘borgo del cavaliere’ continua a essere amatissimo dai turisti
Nelle pittoresche terre della provincia di Frosinone, circondato da uliveti secolari e da intatte mura ciclopiche, sorge il borgo di Arpino, precisamente sul versante sinistro del fiume Liri. Noto anche come il “borgo del cavaliere” questo angolo della Ciociaria incanta i visitatori con la sua autenticità e il suo patrimonio culturale unico.
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Storia e origini di Arpino: la città di Cicerone, oratore e filosofo romano
La storia e le origini di Arpino affondano nella notte dei tempi e, come per gli altri centri della Ciociaria, si narra che sia stato fondato dal dio Saturno. L’antica città di Arpinum, fondata dai Volsci, fu successivamente conquistata dai Romani, divenendo un importante centro di produzione agricola e un luogo di residenza per famiglie patrizie. Tuttavia, l’evento storico più illustre legato ad Arpino è senza dubbio la nascita di Marco Tullio Cicerone, uno dei più grandi oratori e filosofi romani, nel 106 a.C. Nella sua villa, situata proprio ad Arpino, Cicerone scrisse alcune delle sue opere più celebri, guadagnandosi un posto permanente nella storia letteraria. Arpino fu inoltre la patria del pittore Giovanni Battista d’Arpino (al quale si deve il soprannome “borgo del cavaliere”), un importante protagonista della scuola artistica italiana dell’epoca, alla cui bottega lavorarono due giovani artisti, Guido Reni e Caravaggio. Le origini del nome Arpino, invece, risalirebbero al latino Arpinum, dovuto alla forma che ha il borgo visto dall’alto, che ricorda un’arpa.
Nel 1580 il borgo entrò a far pare del Ducato di Sora, feudo parzialmente autonomo del Regno di Napoli, poi nel Regno delle Due Sicilie, nella provincia di Lavoro e nel 1927 in quella di Frosinone.
Cosa vedere ad Arpino e le sue tradizioni più belle
Le stradine acciottolate e le antiche dimore aristocratiche e, soprattutto le mura ciclopiche ben conservate, rendono ancora oggi omaggio al ricco passato di Arpino.
Una tappa imperdibile è quella nell’Acropoli detta di Civita Vecchia, la quale domina il borgo dall’alto e offre una vista spettacolare sulla valle. Nell’area archeologica è possibile ammirare la Torre di Cicerone, così come viene chiamata questa torre medievale. Da non perdere nel centro storico Palazzo del Cavalier d’Arpino e il Palazzo Municipale: questi sontuosi edifici testimoniano il ricco passato di Arpino. Il Palazzo del Cavalier d’Arpino, noto per essere la residenza dell’illustre pittore Giovanni Battista d’Arpino, è un gioiello architettonico che accoglie una collezione di opere d’arte di inestimabile valore. Le opere esposte qui abbracciano vari periodi artistici, dalle opere medievali ai capolavori rinascimentali, offrendo ai visitatori un viaggio nell’evoluzione dell’arte.
Il Palazzo Municipale, con la sua facciata affrescata, è un altro luogo di grande interesse storico e culturale. All’interno del Palazzo, è possibile visitare il Museo Civico di Arpino che espone reperti archeologici e opere d’arte provenienti dalla zona circostante e offre un’immersione completa nella storia di Arpino e dei suoi dintorni. Palazzo del Tulliano, invece, ospita un rinomato liceo e rappresenta un punto di riferimento per l’istruzione e la cultura ad Arpino; la sua architettura e la posizione panoramica lo rendono un luogo suggestivo da visitare.
Palazzo Quadrini e Palazzo Sangermano sono altre due dimore nobiliari si ergono con eleganza e sono testimoni di un’epoca di sfarzo e raffinatezza. In particolare, Palazzo Sangermano è famoso per il suo giardino all’italiana, un’oasi di bellezza e tranquillità. Notevole anche Castello Ladislao, un’imponente fortezza che offre un’impagabile vista panoramica sulla città e sulla campagna circostante; risalente al XIII secolo, è un simbolo di potenza e storia medievale. Tra gli edifici religiosi, il più importante è la Chiesa di San Michele Arcangelo: situata sulla sommità del borgo, è un capolavoro di architettura religiosa e vanta un interno decorato con pregevoli affreschi.
Ma Arpino non è solo storia e architettura. Questo borgo è anche custode di antiche tradizioni che si tramandano di generazione in generazione. Due eventi particolari che vale la pena menzionare il “Pappone” e il “Favone” di San Giovanni.” La prima prevede la distribuzione gratuita di polenta, un piatto tipico della zona, in onore della festa Sant’Antonio Abate. La seconda celebra, invece, un’antica ricorrenza pagana legata ai cicli del sole e della semina, con feste e spettacoli che illuminano le serate estive ad Arpino.
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