Gradisca d’Isonzo, il borgo raffinato vista fiume del Friuli Venezia Giulia

Gradisca d’Isonzo è come un acquerello. Questa cittadina a lungo contesa tra la Serenissima di Venezia e gli Asburgo d’Austria ha la bellezza di un quadro dai toni delicati, sfumature che invitano a fantasticare storie e incontri passati. L’antica Contea di Gorizia e Gradisca e le Terre dei Patriarchi rappresentano una cerniera tra il mondo latino, germanico e slavo, un intreccio di culture che ha creato un patrimonio unico. Allo stesso tempo, Gradisca si racconta come una fortezza quattrocentesca, costruita sulla riva destra dell’Isonzo dai Veneziani, con il contributo di Leonardo Da Vinci per fronteggiare le invasioni dei Turchi, una “chiusura” dettata dalle esigenze della storia. Oggi Gradisca d’Isonzo è una realtà aperta e famosa per la sua ospitalità, una perla del Friuli Venezia Giulia in provincia di Gorizia, affacciata sul fiume Isonzo. Un luogo da visitare ma soprattutto da vivere. Si passeggia lungo le vie pittoresche del centro storico scoprendo meraviglie come la casa dei Provveditori Veneti del secolo XV, e Palazzo Torriani, che ospita il museo Documentario della Città e la Galleria d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan. Ci si ferma in qualche caffè dall’aria mitteleuropea, e non solo per un espresso ma anche per un calice di vino della vicina DOC Isonzo, frutto del territorio sulle rive dei fiumi Isonzo e Judrio, da accompagnare a qualche sfiziosità, preludio dell’eccellenza gastronomica che gusterete in qualche osteria tipica, dove apprezzerete le prelibatezze del territorio come la jota, una sostanziosa zuppa a base di fagioli, patate, cotenne, costine di maiale affumicate e crauti, grande classico della cucina isontina. Storia, cultura ma anche natura di un’area immersa nella amena pianura del Friuli Venezia Giulia, ad un passo dallo scorrere dell’Isonzo. Gli stessi caffè del borgo che affacciano sul parco, sono un invito a rallentare e a tuffarsi nel verde. Gradisca è una realtà a stretto contatto con l’ambiente naturale, inoltre, è un ottimo punto di partenza per esplorare le bellezze che la circondano, a piedi o in bicicletta.
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Gradisca d’Isonzo, cosa vedere nel borgo
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Gradisca d’Isonzo. Foto di Luigi Vitale
Le mura veneziane e il castello
Gradisca significa arte e cultura, ve ne accorgerete passeggiando seguendo il percorso “Il Castello e le Mura”. La visita inizia percorrendo le mura veneziane che rimandano al soprannome di “città fortezza”. Questa mirabile struttura di difesa è storia e simbolo del borgo, tanto che lo stesso toponimo di origine slava deriverebbe da “gradisce”, ovvero “luogo fortificato” e, per estensione, “castello, fortezza”. Le mura di Gradisca vennero edificate dai Veneziani tra il 1496 e il 1498, realizzate con enormi blocchi di pietra e dotate di sette basse e spesse torri circolari, che potevano sviare i colpi nemici ottomani e ospitare una corposa artiglieria. Questa piazzaforte divenne famosa in tutta Europa per la sua robustezza e quel che oggi testimonia gli antichi fasti di un tempo sono i sei possenti torrioni: della Campana, di San Giorgio, del Portello, della Spiritata, della Marcella e della Calcina. Il castello veneziano, oggi in rovina, attesta quello che fu il suo passato: ampliato in epoca asburgica, nell’’800, fu carcere di Confalonieri e Pallavicino Trivulzio.
I palazzi da non perdere
Altro itinerario da appuntare è “I Palazzi fra Venezia e Impero” che porta alla scoperta dell’elegante Palazzo Torriani, uno dei simboli del borgo. Il complesso, di ispirazione palladiana, ospita la sede del Comune, la Biblioteca, il Civico Museo di storia locale e la prestigiosa Galleria regionale d’arte “Luigi Spazzapan”, intitolata al pittore gradiscano, polo d’eccellenza a livello regionale per esposizioni ed iniziative legate ai linguaggi del contemporaneo. La galleria conserva la più importante raccolta delle opere di Luigi Spazzapan (Gradisca d’Isonzo 1889 – Torino 1958), il “raffinato e diabolico” pittore che fu un indiscusso protagonista della pittura d’avanguardia del Novecento italiano. Adiacente al palazzo, il maestoso Duomo, con la sua bella facciata barocca datata 1752. Su via Bergamas affaccia Casa Corona, complesso di stabili cinque-seicenteschi adibito nel 1627 a ospedale, con la cappella di S. Giovanni di fine ‘700, mentre in via Battisti si incontrano la Loggia dei Mercanti, con l’antistante Casa dei Provveditori veneti, palazzetto quattrocentesco rimaneggiato per poter ospitare l’enoteca regionale “La Serenissima”, qui aperta nel 1965, la seconda enoteca pubblica in Italia, aperta al pubblico in occasione di eventi privati. La strada termina su Porta Nuova, fuori della quale spazia il bellissimo Parco della Ronda.
Un tuffo nel verde: gli itinerari più belli
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Autunno in Collio. Foto di Massimo Crivellari
Itinerari a piedi o in bicicletta
Oltre ai percorsi culturali, nel 2023 sono stati promossi altri due itinerari bellissimi, perfetti per esplorare il territorio che circonda Gradisca d’Isonzo e trascorrere una giornata all’insegna del movimento all’aria aperta, a piedi o in bicicletta. Il primo è il tratto del percorso dell’Alpe Adria Trail, il noto e lungo itinerario che collega la Carinzia, la Slovenia e il Friuli Venezia Giulia in un susseguirsi di 43 tappe complessive e circa 750 km. Ciascuna tappa ha una lunghezza di circa 20 km. Quella che interessa il borgo è la T32 AAT: Cormons – Gradisca d’Isonzo, che attraversa i dolci paesaggi del “Collio”, zona eletta alla produzione di vino DOC, e termina a Gradisca.
Gli itinerari cicloturistici
Bellissime anche le proposte per gli appassionati di cicloturismo come il Percorso Gorizia – Lucinico – Gradisca d’Isonzo (P005), che collega la città di Gorizia (Capitale della Cultura Europea per il 2025 assieme a Nova Gorica (SLO) a Gradisca d’Isonzo. Il tracciato si immerge nella splendida e generosa zona DOC Friuli Isonzo, regno del buon vino. Il territorio include tutti i comuni attraversati dal fiume Isonzo nella provincia di Gorizia, che grazie al terreno pianeggiante sono destinati alla coltivazione dell’uva. Qui non incontrerete solo vigneti, cantine e osterie, ma anche borghi rurali e dimore storiche, il mix perfetto tra piacere dei sensi e della cultura. Un altro itinerario che spazia alla scoperta del territorio e si spinge al confine sino ad addentrarsi in Slovenia è il Percorso cicloturistico GO! 2025 – Anelli del fiume Isonzo (R062), un itinerario che unisce le due sponde del confine all’insegna della scoperta di paesaggi naturalistici di grande impatto scenico.
Gite fuori porta
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Il confine tra Gorizia e Nova Gorica. Foto di Fabrice Gallina
Da Gradisca d’Isonzo è possibile raggiungere alcune belle e importanti località per scoprire l’autentica atmosfera di confine mitteleuropea e approfondire la storia. Tappa a Gorizia, insieme a Nova Gorica, Capitale Europea della Cultura 2025. Città all’incrocio di culture dove il passato asburgico vive ancora nei palazzi e nei giardini e il presente è all’insegna del dialogo trans-nazionale. Gorizia fece parte dell’Impero Asburgico fino alla Prima Guerra Mondiale, per poi essere annessa all’Italia nel 1918, vivendo in prima persona le drammatiche vicende del confine orientale durante il secondo conflitto mondiale. Fino al 2004, nella stazione della Transalpina, era tracciato il confine, oggi caduto, tra Gorizia, in Italia, e Nova Gorica, in Slovenia. Oggi Gorizia è impreziosita da antichi palazzi come quello degli Stati Provinciali, del 1200, numerosi edifici cinquecenteschi, piazze signorili come Piazza Cavour e il castello di Gorizia che risale all’ XI secolo. Per una gita fuori porta, da appuntare anche la zona DOC del Collio, con le bellissime località nei dintorni come Cormons, Dolegna del Collio, San Floriano. A poca distanza da Gradisca si trova anche il Sacrario di Redipuglia, il più grande e maestoso sacrario italiano dedicato ai caduti della Grande Guerra situato alle pendici del Monte Sei Busi. Quest’opera, detta anche “Sacrario dei Centomila”, custodisce i resti di 100.187 soldati caduti nelle zone circostanti, in parte già sepolti inizialmente sull’antistante Colle di Sant’Elia. Infine, Monfalcone, non solo un importante polo industriale, ma città dall’antico passato. Qui la storia è testimoniata dalla Rocca di origini medievali, monumento simbolo che ospita il Museo paleontologico. Nei dintorni di Monfalcone, particolarmente coinvolgente è il Parco tematico della Grande Guerra, un excursus storico che consente di approfondire questo buio capitolo della storia.
Copyright immagine di copertina: Luigi Vitale. Tutti i diritti riservati