Ecco come questa città della Sicilia è diventata la capitale mondiale del cous cous

Manuela Titta, 18 Set 2025
ecco come questa città della sicilia è diventata la capitale mondiale del cous cous
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In tempi come quelli contemporanei, contrassegnati da tensioni e guerre che mettono contro popoli anche fratelli, è importante sapere che esistono tradizioni capaci di gettare ponti tra le culture, anche impiegando quella che è forse la ricchezza maggiormente associata al Bel Paese: la buona cucina. Più in particolare in Sicilia, dove c’è una cittadina che, da quasi 30 anni, parla attraverso un Festival di incontro di culture: San Vito lo Capo, dominata dal maestoso Monte Monaco, meta di appassionati escursionisti che possono percorrere il sentiero storico durante tutto l’anno. Una città dallo scenario incredibile, che spazia dal Faro situato sulla punta della piccola baia, al Santuario di San Vito, luogo di culto che sorge nel centro storico del paese, alle strepitose sfumature blu del mare, fino golfo di Castellammare verso est. E soprattutto, terra del cous cous, il piatto che unisce l’Africa all’Europa.

Una bellezza da togliere il fiato

san vito lo capo

San Vito lo Capo è un vero e proprio gioiello, un borgo marinaro che racconta la storia: le tipiche casette e le stradine creano una dimensione raccolta che sprigiona tutto il fascino della tradizione. I colori spiccano sulla base bianca del tipico paesino siciliano: passeggiando tra le viuzze il visitatore si trova in una dimensione raccolta e particolarmente accogliente. La Tonnara di San Vito Lo Capo, risale al 1412, nata grazie a Ferdinando di Borbone, rimase in funzione fino al 1965: struttura adibita alla pesca e alla lavorazione del pregiato  tonno rosso del Mediterraneo, oggi la Tonnara del Secco è un bene vincolato ed è spesso utilizzata come set cinematografico. La spiaggia bianca di San Vito lo capo ci proietta in un vero e proprio angolo di paradiso: si rimane lì in contemplazione del mare che si presenta con tutte le sfumature, dal verde smeraldo al blu intenso; a due passi di distanza il Monte che sembra proteggere questo scenario da sogno. 

Cous cous, il piatto simbolo di San Vito lo Capo

cous cous di pesce

Passeggiare per San Vito lo Capo non significa solo godere del caratteristico borgo, ma anche essere inebriati da profumi intensi che vengono dalla preparazione di tutte le specialità siciliane. L’elenco delle ricette e dei prodotti tipici siciliani è infinito, ma questo posto è legato in modo particolare al cous cous, la cui diffusione in area mediterranea avviene tra il ‘600 e il ‘700: portato dai pescatori nella zona di Trapani, questo alimento venne condito con brodo di pesce, riadattando completamente la ricetta che, nella tradizione dell’Africa settentrionale, lo vuole abbinato con carne e verdura. Questo piatto nasce dalla tradizione popolare come ricetta povera, perché frutto della cucina delle famiglie dei pescatori che disponevano di un pescato modesto e di pochi altri ingredienti, tra cui cipolla, aglio, alloro e olio di oliva. 

ad un piatto in particolare, un legame che viene consacrato dal Festival nato nel 1998 e che continua ogni anno, all’insegna del successo. È proprio nel mese di settembre che viene celebrato questo piatto carico di storia, frutto della contaminazione che ha reso incredibilmente ricca la tutta la nostra gastronomia. La diffusione del cous cous in area mediterranea avviene tra il ‘600 e il ‘700: portato dai pescatori nella zona di Trapani, questo alimento venne condito con brodo di pesce, riadattando completamente la ricetta che, nella tradizione dell’Africa settentrionale, lo vuole abbinato con carne e verdura. Questo piatto nasce dalla tradizione popolare come ricetta povera, perché frutto della cucina delle famiglie dei pescatori che disponevano di un pescato modesto e di pochi altri ingredienti, tra cui cipolla, aglio, alloro e olio di oliva.  La ricetta richiede un po’ di pazienza e può risultare piuttosto impegnativa, ma il risultato finale è qualcosa di indescrivibile! 

La ricetta siciliana del cùscusu

Per il brodo si utilizzano vari pesci tra cui scorfani, dentici, triglie: al soffritto va aggiunto il pomodoro pelato, sale, pepe e le erbe aromatiche, poi si mette il pesce che va posizionato sul fondo della casseruola e coperto con acqua; a cottura ultimata il brodo va filtrato.  La Mafaradda Siciliana è il contenitore tradizionale di terracotta (piatto, largo e basso) che viene utilizzato per la lavorazione del cous cous, molto simile alla tajine marocchina. Dal “nostro” lato del Mediterraneo si usa il termine incocciare per intendere il movimento con il quale si lavora la semola per aggregarla ed ottenere i granellini, aiutati da un po’ di acqua e sale. Il cous cous va poi cotto al vapore e successivamente condito con il brodo di pesce, facendo attenzione che assorba bene il liquido: va tenuto in caldo per circa mezz’ora in modo che prenda tutto il sapore. Il piatto si serve accompagnato da un buon assortimento di pesci.

L’abbinamento con i vini di Sicilia

Questa ricetta può variare molto in base agli odori che si mettono, ma anche in base ai pesci disponibili: considerando la nota speziata della preparazione, possiamo dire che il vino bianco rimane sicuramente la scelta ideale, tenendo presente la complessità dei sapori. Per rimanere in Sicilia si può optare per un Grillo Terre Siciliane IGP:  Grillo è un vitigno a bacca bianca che troviamo prevalentemente nella zona ovest della Sicilia: utilizzato nella produzione del Marsala DOC, in questo caso si presenta come una IGP dalle caratteristiche ideali per accompagnare il nostro cous cous. Dal profumo intenso e fruttato, al gusto risulta secco, sapido ed equilibrato, buona persistenza ed armonia.

Il Cous Cous Fest

 
 
 
 
 
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Gastronomia sì, ma soprattutto dialogo. Il Cous Cous Fest di San Vito lo Capo ha un sottotitolo che chiarifica sin da subito le sue intenzioni, Festival dell’Integrazione Culturale, un’alchimia e un incontro tra mondi diversi, quello dell’Africa e del Vecchio Continente, paesi e realtà spesso diverse ma entrambe unite, o separate a seconda dello sguardo, dal Mare Nostrum. Quando nacque questa rassegna, nel 1998, il cous cous era poco conosciuto in Italia, ma l’alimento tipico del Maghreb ha trovato una delle sue migliori espressioni proprio qui, in provincia di Trapani, legandosi agli ingredienti tipici della Sicilia e disegnando un vero e proprio filo di dialogo e storia condivisa.

Quest’anno il Cous Cous Fest – International Festival of Cultural Integration si terrà dal 19 al 28 settembre 2025, con la tematica Meet Feel Love. La promozione dell’integrazione e del rispetto reciproco, il ruolo di portavoce di un messaggio di speranza ancora più importante oggi e tantissimi appuntamenti da non perdere, come il Campionato Italiano e quello Mondiale di cous cous, le degustazioni di ben 20 ricette internazionali, cooking show, approfondimenti culturali, concerti, spettacoli gratuiti e tantissimo altro ancora. Per saperne di più si può consultare il sito couscousfest.it.



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