Dragoni, pagode e porte monumentali: questa città viene chiamata “Emporio del mondo”, e ha una storia tutta da raccontare
Che l’Oriente con la sua storia ultra millenaria sia sempre stato una fonte inesauribile di racconti di grandi uomini, antiche rotte commerciali e bellezze esotiche non è una novità. Ma il posto che andiamo a visitare insieme oggi ha dell’incredibile. Parliamo di Quanzhou, città situata lungo le coste sud-est della Cina. Anticamente conosciuta come Zaitun, questa città si afferma prepotentemente come una delle città più affascinanti e cosmopolite della storia orientale, definita spesso un “Museo vivente delle religioni” e “l’emporio del mondo”.
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Commercianti, viaggiatori, artigiani e sapienti di tutto il mondo hanno percorso le strade di Quanzhou, rendendola simbolo di scambi culturali e di un fervente commercio marittimo. Questo melting pot di culture senza uguali, ha reso Quanzhou la bellissima città che possiamo ammirare oggi, con le sue pagode, porte monumentali e l’assolutamente iconico Monastero Kaiyuan. Proviamo dunque ad aprire questo scrigno e a sbirciare tra i tesori di questa città, tanto antica quanto proiettata verso il futuro.
Un melting pot di culture e religioni diverse
Geograficamente Quanzhou si trova tra coste e montagne, caratteristica che ha assolutamente favorito l’insediamento di popoli e usanze diverse, grazie anche alla sua estrema apertura ad assorbire e integrare culture provenienti da ogni parte del mondo. Quanzhou si afferma come centro di commercio internazionale già dalla dinastia Song (960-1279) e accresce ulteriormente la sua fama con i successivi Yuan (1271-1368). Se avessimo avuto l’opportunità di frequentare il porto di Quanzhou in quel periodo, avremmo visto affollarvisi navi provenienti dall’India, dalla Persia e dall’Arabia con le stive cariche di merci preziosissime come spezie, tessuti e gemme. E dal porto brulicante di vita, mercanti e pellegrini si incontravano lungo le vie di Quanzhou per concludere affari, integrandosi nel tessuto sociale della città e favorendo un generale arricchimento culturale.
L’incontro, l’influenza reciproca e la miscela di culture provenienti da paesi lontani è decisamente evidente soprattutto nelle architetture religiose della città. Basti soltanto pensare che il Monastero di Kaiyuan, costruito nel VII secolo, conserva delle incisioni che includono dettagli stilistici corinzi uniti a figure mitologiche indiane, a testimoniare questa estrema sintesi culturale. Oppure la stessa Moschea di Quanzhou, che è una preziosa testimonianza dell’influenza islamica in Cina, con versetti coranici scolpiti sui suoi archi e il diffuso utilizzo di un particolare granito verde. Questa convivenza di tradizioni religiose così diverse, che la popolazione di Quanzhou ha saputo accogliere e valorizzare, è evidente anche in altri siti come quello delle tombe dei discepoli di Maometto o la Croce della Paulonia.
Storie antiche di mercanti, porti e spezie esotiche
Per tutti questi motivi Quanzhou si affermò ben presto come uno dei maggiori centri di commercio dell’Asia intera, tanto che fu niente di meno che Marco Polo a definirla come “uno dei migliori porti del mondo”. Collocata in un punto strategico della Via della seta marittima, poteva accogliere fino a 10.000 mercanti stranieri nello stesso momento confermandosi come porto di scambio globale. Marco Polo nei suoi scritti ne descrive ampiamente le pietre preziose, i beni di lusso, il tè e le porcellane che si trovavano in grande quantità e che permisero alla città di Quanzhou di prosperare, insieme ai suoi abitanti.
Questa immensa ricchezza permise a Quanzhou non solo di progredire notevolmente nelle tecniche di navigazione, ma anche di costruire edifici a dir poco sontuosi ed imponenti come la Pagoda Lisheng, un’antica torre di osservazione e punto di riferimento per tutte le navi che si dirigevano in porto. Per immergersi totalmente nella storia di questa esotica città, è caldamente consigliata una visita al Museo Marittimo di Quanzhou, che ancora oggi conserva reperti importantissimi relativi al periodo in cui il commercio e la tecnologia nautica portarono la città ad essere un crocevia di innovazione e cultura. All’interno del Museo si possono trovare addirittura alcuni relitti di navi della dinastia Song, scoperti e riportati alla luce negli anni ‘70.
Sulle tracce di Marco Polo
I tempi ovviamente sono cambiati, ma ancora oggi Quanzhou custodisce e celebra la sua eredità culturale e storica soprattutto nei monumenti dedicati a figure di grande spicco come appunto Marco Polo. Per commemorare il legame storico con questo illustre personaggio, che soggiornò a Quanzhou per due anni nel corso dei suoi viaggi, il governo ha realizzato una statua in suo onore nei pressi del Jiangkou Wharf, uno dei 22 siti patrimonio mondiale UNESCO, presentandolo al mondo come simbolo dei millenari scambi tra Oriente e Occidente.
Per questo segnaliamo Quanzhou come destinazione ideale per chiunque voglia conoscere profondamente una piccola parte dell’immenso patrimonio culturale cinese. La Via della Seta Marittima, sulle cui rotte è nata e ha prosperato la città di Quanzhou, continua oggi a collegare idealmente la Cina al resto del mondo.
Quindi preparate i bagagli e andate a respirare di persona l’aria cosmopolita e densa di cultura di Quanzhou, testimonianza vivente di come l’incontro di culture diverse e lontanissime tra loro siano sempre fonte di ricchezza e innovazione. Sulle tracce di Marco Polo e di altri mercanti e viaggiatori, sembrerà di far parte da sempre di questa storia che sa di mare, di tesori e di spezie esotiche e sconosciute.