È una delle capitali culturali del Piemonte, ma in pochi la visitano: ecco cosa vedere a Vercelli, la “città della rana”

A proposito di Italia "minore", avete mai visitato Vercelli? No! Leggetemi
J74&M67, 21 Set 2025
È una delle capitali culturali del piemonte, ma in pochi la visitano: ecco cosa vedere a vercelli, la città della rana
Partenza il: 04/07/2015
Ritorno il: 04/07/2015
Viaggiatori: 2
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Dopo aver peregrinato per anni in paesi stranieri, dove le persone del luogo, alla parola Italia, non facevano altro che elencarmi posti che avevano visto o che avrebbero voluto vedere (molti dei quali, io stessa non avevo visitato), presa un po’ dalla vergogna mi sono detta basta. Adesso voglio conoscere bene il mio paese; partendo dalla mia città ed allargandomi come cerchi in acqua dopo un lancio di un sassolino, voglio scoprirli tutti, o quasi, tra posti blasonati e non. Ed è così che inizio dalla città di Vercelli, uno dei luoghi a me vicini, città di provincia del Piemonte poco considerata ma che nasconde dei veri luoghi di meraviglia.

Cosa vedere a Vercelli: il “percorso della rana”

duomo di vercelli

Partiamo per questo giro in città dalla stazione di Vercelli, seguendo il percorso della rana. Di che si tratta? È un itinerario ideato dal Lions Club di Vercelli, che indica i maggiori punti di interesse tramite placchette in bronzo, con raffigurante una rana ed un numero, distribuite sui marciapiedi della città, quindi un occhio al terreno ed uno al cielo.

Basilica di Sant’Andrea e il Salone Dugentesco

Iniziamo dalla prima cosa che notiamo (n° 1) la basilica di Sant’Andrea in faccia alla stazione, siamo su via G. Ferraris. Questa basilica è il simbolo di Vercelli, datata 1200 circa, ed è un esempio di fusione tra stile romanico e gotico. Antistante la basilica, piastrina/rana (n° 2), vi è il cosiddetto Salone Dugentesco, l’interno conserva un bell’affresco del sec. XVI. Proseguendo lungo via G. Ferraris, incontriamo il polo espositivo ARCA, che ospita iniziative culturali di alto livello all’interno dell’antica chiesa di San Marco (n° 3). Cammina, cammina si arriva in piazza Cavour, dove ci prendiamo un caffè! Se la giornata è bella, si può optare per uno dei bar/dehors ammirando la bellezza di questa piazza, io preferisco prendermi questa pausa presso il bar posto sopra alla libreria Mondadori, lo trovo particolare carino.

Via Cavour e la chiesa di San Paolo

Dopo questa piacevole pausa in piazza o tra la cultura stampata continuiamo lungo via Cavour, attraversiamo la via dello “struscio” (Corso Libertà, l’antica strada che collegava le due grandi vie di comunicazione per Torino e Milano, ora principale arteria commerciale di Vercelli) e giungiamo alla chiesa di San Paolo, sec. XIII (n° 4) ed un po’ più in giù scorgiamo la torre Vialardi, unica sopravvissuta del palazzo della famiglia Vialardi (n°5). Giriamo attorno all’isolato, in via Cagna, e dopo la chiesa di San Cristoforo (n° 6) del 1515, la quale vanta splendidi capolavori di Gaudenzio Ferrari, è la chiesa di San Lorenzo, una delle più antiche parrocchie di Vercelli; torniamo in piazza Cavour per entrare nell’antico Broletto (n° 9), un salto nel medioevo, una dolcissima piazzetta in pendenza verso il centro, dove vi è una fontana.

Sinagoga di Vercelli e casa Tizzoni

Uscendo dalla parte opposta, incontriamo la Sinagoga di Vercelli, in stile arabo-moresco, con la sua facciata in arenarie bianche e grigio-azzurre; e siamo a metà del nostro percorso. Lasciandoci la Sinagoga alle spalle, lungo via Foa, incontriamo la chiesa di San Giuliano (n° 11), ma la mia attenzione viene catturata da casa Centoris (n° 12) famosa per l’eleganza del suo cortile. Anche la zona attorno al palazzo ha il suo fascino, con il suo vicolo, conosciuto in passato come la “contrada degli spazzacamini”. Ora siamo in piazza Tizzoni dove c’è casa Tizzoni, naturalmente, (n°13) con la sua torre, siamo nel 500.

Museo Borgogna, la pinacoteca di Vercelli

Finalmente eccoci giunti al mio numero preferito, il museo Borgogna (n° 14). È la seconda pinacoteca del Piemonte coma qualità e quantità di opere, dopo la galleria Sabauda di Torino. Devo aggiungere altro? Va visitata. E dopo la visita, si va in direzione castello Visconteo (n°15), che fu residenza sabauda. In età Napoleonica fu utilizzato come alloggiamento militare, nel 1832 fu adattato a carcere e dal 1838 a tribunale. Prendiamo via Carducci per arrivare al museo Camillo Leone (n°16). Se siete interessati al Neolitico, Paleolitico, età del bronzo e ferro, oggetti egiziani, romani, etruschi, questo è il museo che fa per voi.

I luoghi dell’arte sacra

A pochi metri dal museo Leone vi è il teatro civico di Vercelli (n°17), sede di importanti stagioni teatrali, operistiche e concertistiche. Ora ci troviamo in via Monte di Pietà, arriviamo fino al palazzo Arcivescovile, museo del Tesoro del Duomo (n° 18), visitabile in particolari occasioni; all’interno vi è un appartamento Savoia, mentre al pianterreno c’è la collezione museale. Sicuramente avrete notato l’imponente cattedrale di Sant’Eusebio, (n°19), con la sua facciata barocca settecentesca. All’interno vi è la cappella del beato Amedeo (1682-85) dove vi è l’urna con le spoglie di Amedeo IX di Savoia. Nei pressi della chiesa, si trova, il seminario Arcivescovile, il nostro ultimo numero (n°20) di questo salto nell’arte. 

Cosa mangiare a Vercelli

agnolotti

Ma in questo girovagare, o meglio “saltare”, in città, quando si mangia? Direi che dopo il museo Borgogna, il nostro cervello necessità di sostanze nutrizionali, allora torniamo in Corso libertà (la via dello struscio) per cercare un bivacco. Consiglio la pizzeria Da Pupetta (Corso Libertà, 29 – Aperto tutti i giorni tranne il mercoledì con orario 12-14 e 19-23, mezzanotte il sabato), locale carino, pizza buona! Oppure, se desiderate piatti del territorio, ristorante vecchia Brenta (via Morosone 6 – Aperto dal giovedì al lunedì con orario 12-14 e 20-22). Se vi capita di passare di qua tra agosto e settembre, siete nel bel mezzo delle tre sagre più importanti per gustare i piatti della tradizione locale: 

  • Sagra d’la Panissa (riso con fagioli e salsiccia), che si tiene l’ultima settimana di agosto
  • Sagra della rana, che si tiene a cavallo tra agosto e settembre
  • Sagra dell’agnolotto (quadratino di pasta ripieno di carne), che si tiene la prima settimana di settembre

Come arrivare a Vercelli

La città di Vercelli si trova nel quadrante centro-settentrionale del Piemonte, ed è collegata dalla E25, diramazione dell’Autostrada A4 che congiunge Torino a Venezia passando per Milano, Bergamo, Brescia, Verona, Vicenza e Padova. Dal capoluogo di regione Torino la distanza in automobile è di 79 chilometri, quasi la stessa che la separa da Milano (84 chilometri) e peraltro sulla stessa direttrice. Dalla stazione di Torino Porta Nuova è possibile prendere un treno Regionale Veloce che permette di arrivare a Vercelli in poco meno di un’ora, con fermate intermedie a Chivasso e Santhià. Il costo del biglietto è di 7,70 euro. Da Milano Centrale si arriva in 53 minuti, stesso mezzo e quasi lo stesso costo (7,55 euro) con fermate intermedie a Rho Fiera, Magenta e Novara.



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