Ci sono le sorgenti, ma non le terme: ecco il borgo dell’Abruzzo dove il benessere è en plein air (in tutti i sensi)

Stefano Maria Meconi, 08 Apr 2025
ci sono le sorgenti, ma non le terme: ecco il borgo dell'abruzzo dove il benessere è en plein air (in tutti i sensi)

Il suo nome deriva da hariman in longobardo e significa insediamento di soldati, proprio come la popolazione di Caramanico Terme che è in lotta, ma in perdita, da anni. Nella seconda guerra mondiale la piccola cittadina dell’Abruzzo diventa parte della linea Gustav, vivendo i drammi di quel periodo buio, e dal 1960 decide di differenziarsi aggiungendo terme al proprio nome. Comincia così lo sviluppo e l’ascesa economica del paese, che si vede espandere a livello turistico e residenziale. Lo stemma del Comune di Caramanico Terme si blasona di rosso, al castello d’argento torricellato e merlato alla ghibellina, con due ruscelli d’azzurro e d’argento uscenti dal fianco delle torri. Ma le terme?

In evidenza

Caramanico Terme non è solo questo

caramanico terme borgoUn borgo medioevale immerso nella storia

Le “acque putride” della zona si conoscono già dal XII secolo. Già in uso dagli anni ‘70 del Cinquecento, le terme vengono testimoniate da un parroco, padre Serafino Razzi, che chiamava in causa la sorgente della Zolfanina come miracolosa per guarire le malattie. Eppure le terme si costruirono (in una edizione molto basic) solo nel 1836, per poi essere ulteriormente estese in un complesso di gusto Liberty nel 1901. Caramanico Terme, che fa parte dei Borghi più belli d’Italia, ha sempre avuto il proprio centro benessere completamente naturale: le fonti delle acque sorgive sono sia termali che potabili. Il vecchio stabilimento infatti si chiamava La Salute, un nome più che coerente: le sorgenti sono La Salute, Gisella e Pisciarello. Con le sorgenti, fino al 2021 si erogavano appunto cure inalatorie, fangoterapia, cure idropiniche, massoterapia, riabilitazione respiratoria ma anche le irrigazioni.

Questo però nulla toglie alla bellezza del suo borgo medievale, che dalla sua altitudine guarda austero i boschi della Maiella e ricorda un’acropoli. Oppure vogliamo parlare dell’abbazia di Santa Maria Maggiore? Quella che aveva la funzione sia di abbazia che di fortezza. E tutto ciò, terme incluse, nel mastodontico Parco della Majella, che come se non bastasse è fra le mete più amate per gli sport invernali. C’è la chiesa di San Tommaso di Paterno (chiamata anche di San Tommaso Becket), quella romanica del XIII secolo, con l’altorilievo dei dodici apostoli e la cripta  al cui centro risiede, coerentemente, un piccolo pozzo di acqua sorgiva. E nelle vicinanze c’è pure la riserva naturale della Valle dell’Orfento.

La situazione attuale delle Terme di Caramanico

valle d'orfento di caramanico termeLa valle dell’Orfento, vicino Caramanico Terme

Le terme di Caramanico sono chiuse dalla fine del 2021, a seguito di una sentenza del Tribunale di Pescara che ha dichiarato il fallimento dell’ultima società che se ne è occupata, la Società delle Terme s.r.l. Da sempre centro del turismo per Caramanico Terme e per tutta l’area della Maiella, in quasi tutto l’ultimo secolo (e oltre, 120 anni) le terme sono state chiuse giusto nelle guerre mondiali. Un danno enorme per il turismo della zona e non solo: Terme di Caramanico sta vivendo uno spopolamento, una bomba sociale, considerato che ciò per cui si differenziava è stato chiuso con un debito di 5 milioni di euro. Da lì, sono stati indetti bandi multipli per aggiudicare ad enti sia privati che pubblici la gestione di due lotti. Si è anche tentato di dividerli, provando a rendere il lotto delle terme più accessibile. Ogni bando si è rivelato deserto, così come le attuali terme, un monumento al disinteresse.



Leggi ancheLeggi gli altri diari di viaggio