C’è un posto in Calabria dove il panorama cambia a ogni curva e la storia non sta mai ferma

Un borgo che sembra un set cinematografico, ma è tutto vero: torri, palazzi, vicoli e leggende
Matteo Meliconi, 08 Nov 2025
c’è un posto in calabria dove il panorama cambia a ogni curva e la storia non sta mai ferma

Nel cuore dell’Alto Ionio cosentino, tra le ultime propaggini del Parco Nazionale del Pollino e le colline che digradano verso il mare, si nasconde un borgo che conserva intatta la sua struttura medievale. Il paesaggio è quello tipico dell’entroterra calabrese , con uliveti secolari, campi coltivati, boschi di querce e panorami che spaziano fino alla costa. L’altitudine regala aria tersa e scorci ampi, mentre la pietra locale disegna un’architettura sobria e compatta, fatta di vicoli stretti, archi, scalinate e palazzi storici. Il borgo si sviluppa attorno a un castello che domina il territorio, affiancato da chiese, torri e antiche abitazioni che raccontano secoli di storia. Passeggiando tra le sue strade, si percepisce un equilibrio tra natura e costruito, tra memoria e quotidianità. È un luogo che invita a rallentare, osservare, ascoltare senza bisogno di effetti speciali.

Il castello tra le colline calabresi che ha sfidato secoli e dominazioni

Quello che stiamo per scoprire è uno di quei luoghi che sembrano scolpiti nella roccia tanto quanto nella memoria. Arroccato su un’altura dell’Alto Ionio cosentino, questo borgo ha attraversato i secoli resistendo a terremoti, invasioni e dominazioni, senza mai perdere la propria identità. Le sue origini affondano le radici nell’epoca medievale, ma il territorio era abitato già in epoca romana, come testimoniano ritrovamenti archeologici nei dintorni. Il suo impianto urbano, dominato dal castello feudale e da una fitta rete di vicoli e scalinate, racconta una storia fatta di difesa, controllo e adattamento. Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi e Spagnoli hanno lasciato tracce visibili nell’architettura e nella cultura locale, trasformando il paese in un piccolo scrigno di stratificazioni storiche. Oggi, passeggiare tra le sue mura è come sfogliare un libro di pietra, dove ogni epoca ha inciso il proprio capitolo.

Cosa fare e cosa vedere nel borgo

Passeggiare per Oriolo è come entrare in un racconto che si svela a ogni svolta. Il punto di partenza ideale è il maestoso Castello Feudale, che domina il borgo dall’alto e offre una vista spettacolare sulla valle sottostante. Le sue origini risalgono al periodo normanno, ma l’aspetto attuale è frutto di rimaneggiamenti successivi, soprattutto aragonesi. All’interno, sale affrescate e ambienti restaurati raccontano la vita nobiliare e le vicende storiche del territorio. Scendendo verso il centro storico, ci si imbatte nella Chiesa Madre di San Giorgio, con la sua facciata sobria e gli interni ricchi di decorazioni barocche. Poco distante, il Palazzo Giannettasio, oggi sede del Museo della Civiltà Contadina, conserva oggetti, documenti e testimonianze della vita quotidiana di un tempo, offrendo uno spaccato autentico della cultura locale. Oriolo è anche un borgo da vivere all’aperto, con i caratteristici vicoli lastricati, le scalinate panoramiche, le piazzette raccolte che invitano alla scoperta lenta, magari durante una delle tante manifestazioni culturali che animano il paese nei mesi estivi. E per chi ama la natura, i dintorni offrono sentieri escursionistici che attraversano boschi, colline e antichi tratturi, con scorci che spaziano fino al mare.

Come arrivare: ecco qualche piccolo consiglio che potrebbe tornare utile

Raggiungere Oriolo è più semplice di quanto si possa pensare, anche se il borgo conserva un’atmosfera appartata. Situato nell’Alto Ionio cosentino, è ben collegato sia dalla costa che dall’entroterra. Se si arriva in auto, il percorso più diretto è quello che passa per la SS106 Jonica, con deviazione verso Amendolara e poi risalita lungo una strada panoramica che attraversa uliveti e colline. Per chi preferisce i mezzi pubblici, la stazione ferroviaria più vicina è quella di Amendolara-Oriolo, servita (anche se solo occasionalmente) da treni regionali. Da lì, è possibile proseguire in taxi o con servizi locali, soprattutto nei mesi estivi. Il borgo è anche una tappa interessante per chi ama viaggiare in camper o in bicicletta, grazie alla bellezza del paesaggio e alla tranquillità e al fascino delle strade secondarie.



Leggi ancheLeggi gli altri diari di viaggio
In evidenza