Capitale per una notte: ecco come nel 1943 questo piccolo borgo tra le montagne divenne il centro nevralgico d’Italia
Perla d’Abruzzo, tutt’ora pervasa di una mistica aura bizantina, Crecchio è oggi un piccolo centro non molto distante dalla dorsale appenninica. Nonostante il suo nome possa non dire niente a molti, questa perla abruzzese ha avuto un ruolo tanto fugace quanto centrale nella recente storia del nostro Paese. La notte del 9 settembre 1943, difatti, durante il viaggio verso quella parte d’Italia che era già in mano alleata, Sua Maestà Vittorio Emanuele III Re d’Italia pernottò qui, nel castello di Giovanni De Reises, duca di Bovino, insieme al figlio Umberto e a tutto lo Stato Maggiore del Regio Esercito; proprio qui, durante quella fatidica notte, si decisero le sorti della monarchia sabauda che, il mattino seguente, proseguì quel viaggio che, molto probabilmente, pochi anni dopo gli costò il consenso della popolazione italiana al referendum costituzionale del 2 giug.no 1946.
Indice dei contenuti
Crecchio, la Capitale d’Italia per una notte
Non ci si può concentrare su un unico edificio, perché Crecchio è bella così, da vivere nella sua raccolta complessità. Già il suo aspetto è invitante: stretto e lungo, adeguato al promontorio sul quale svetta, sembra nato per accogliere chi è in cerca di una rilassante passeggiata, magari accompagnata dalla scoperta di qualche storia affascinante. Prendete come punto di riferimento le alte torri del castello o, in alternativa, il campanile della chiesa del Santissimo Salvatore e immergetevi negli stretti vicoli, respirando a pieni polmoni un’aria pervasa di storia e antichità. Proseguite quindi in direzione opposta al castello e troverete la chiesa di Santa Maria da Piedi, situata nei pressi della omonima porta, un tempo uno degli accessi che permettevano e mercanti, pellegrini o semplici viandanti di entrare nel centro fortificato.
Il Castello dei duchi De Reises
Il Castello dei duchi De Reises merita, senza ombra di dubbio, un breve approfondimento. Sebbene le cronache ne inizino a parlare solo dalla metà del XVII secolo in poi, il suo impianto architettonico fa intuire che la struttura che domina l’abitato di Crecchio, o quanto meno una parte di essa, sia stata realizzata già a partire dall’XI secolo. Durante il corso dei secoli la sua funzione è mutata da difensiva in abitativa e, con essa, anche la sua architettura; non è più presente, infatti, l’originaria merlatura sommitale a causa di un innalzamento del piano nobile. Qui è dove, la notte del 9 settembre 1943, soggiornò il Re d’Italia con tutto il suo seguito.
La sua struttura è a pianta quadrata e delimitata da quattro torrioni angolari, di cui una dell’XI secolo, di origine normanna, una del XV secolo (ma ricostruita a seguito di un terremoto) di stampo aragonese e due gemelle risalenti al XVIII secolo, fatte realizzare dai duchi di De Reises, ultimi nobili ad aver posseduto l’edificio.
Cosa vedere nei dintorni
Crecchio è situata nelle immediate vicinanze della Costa dei Trabocchi, uno dei territori più belli di tutto l’Abruzzo. Deve il suo nome ai trabocchi, delle palafitte che emergono dalle acque del Mar Adriatico e che sono collegate alla costa tramite lunghe passerelle in legno. In origine queste strutture erano utili per la pesca, ma oggi – con le tecniche più moderne a disposizione – sono stati spesso trasformati in ristoranti e luoghi turistici. Ortona con il suo Castello Aragonese, Fossacesia con la sua Abbazia di San Giovanni in Vetere e la vicina Lanciano con la Cattedrale della Madonna del Ponte e il santuario del Miracolo eucaristico sono destinazioni nei dintorni di Crecchio che possono arricchire questa visita alla “Capitale d’Italia per un giorno”.