L’Osteria Al Brindisi e i suoi ospiti a dir poco illustri
L’Osteria Al Brindisi non è mai stata solo un luogo di ritrovo per gli amanti del buon cibo e del buon vino, ma un simbolo culturale che ha visto passare fra le sue mura alcune delle menti più brillanti della storia. Fra i suoi clienti sono passati nomi a dir poco illustri c’è decisamente da nominare Niccolò Copernico, l’astronomo polacco che creò la teoria eliocentrica rivoluzionando la visione dell’universo: Copernico ha vissuto per un periodo nel piano superiore dell’Osteria mentre studiava all’Università di Ferrara nel 1503. È proprio qui che cominciò a sviluppare le sue idee, ma non fu l’unico a trarre giovamento, ristoro e idee grazie (anche) all’Hostaria del Chiucchiolino.
Questo perché oltre agli uomini di scientia, come è naturale in luoghi simili (come l’Antico Caffè Greco di Roma), anche letterari e artisti erano clienti abituali. Ludovico Ariosto (autore dell’Orlando Furioso) menziona il locale in una sua commedia chiamata La Lena, ma se per questo pure Torquato Tasso, o artisti come Tiziano e Benvenuto Cellini ci passavano il tempo. Ma anche in tempi più moderni ci sono passati personaggi illustri: nel 1973 con le celebrazioni del cinquecentesimo anniversario della nascita di Copernico ci passò anche Karol Wojtyla, futuro Papa Giovanni Paolo II, che visita l’osteria accompagnato da un Cardinale di nome Wizsinsky, Primate di Polonia. Ci passarono anche i nostri Siusy e Patrizio, ma quella è un’altra storia e non siamo assolutamente di parte.
Com’è l’Osteria Al Brindisi oggi?
Oggi come oggi l’Osteria Al Brindisi è una delle prime attrazioni turistiche di Ferrara, perché fra certificazione del Guinness dei Primati e lo status di Locale Storico d’Italia è difficile non voler visitare un’osteria di questo calibro che è ancora in piena attività. Imperdibile tappa della città degli Estensi, è un punto dove la continuità tra passato e presente sono più che vive: scaffali pieni di bottiglie di vino, travi a vista e architettura del Rinascimento ferrarese. Non è raro trovare appassionati di storia, ma non è neanche necessario esserlo, data la bellezza.
Detto questo, è un’esperienza tradizionale e autentica che sta al centro, a pochi passi dalla Cattedrale di San Giorgio e quindi facilmente accessibile. Detto questo, l’ambiente è piccolo ma accogliente, anche se le grandi rastrelliere colme di vini bianchi già bastano a creare una cornice unica, ma ci sono un sacco di chitarre e strumenti musicali appesi alle pareti. Non solo chitarre, ma trombe e anche batterie, poiché il locale ha un accento particolare verso il jazz.
È un posto molto vissuto che tiene intatta l’autenticità del tutto, cosa che si vede anche dal resto degli interni, arredi rustici semplici ed evocativi, ma comunque con un servizio attento e moderno e un personale molto preparato. I sapori della Ferrara rinascimentale sono tutti qui, e a prezzi onesti, che è sempre il primo segreto per sopravvivere per centinaia di anni.