Alle porte di Cremona c’è una delle chiese più belle d’Italia, ma la sua è una (triste) storia di abbandono
Nel cuore dell’Emilia Romagna, a pochi chilometri da Cremona e sulla via Giuseppina (SP 87) c’è una delle chiese più belle d’Italia, un gioiello architettonico che spesso è ignorato dai turisti. Più o meno. Quella della Chiesa di Santa Maria del Campo è la storia di un gioiello architettonico che una volta faceva parte di un convento benedettino e ha visto diverse generazioni di “padroni” passare per le proprie mura. Le informazioni su di essa sono poche, e le immagini ancora meno: parliamo di un gioiello a cielo aperto dove si può guardare, ma non toccare.
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Un passato glorioso e un presente incerto
Santa Maria del Campo, Cremona | Andrea Tura, facebook
Tradizione racconta che l’antica chiesa di Santa Maria del Campo custodiva un’immagine miracolosa della Madonna, tanto venerata dai fedeli da spingere Nicolò Sfondrati, vescovo, a ordinarne la ricostruzione. In origine? Un convento benedettino. Nel 1583 i lavori vengono affidati ad un architetto, Francesco Capra, seguendo un disegno attribuito a Palladio.
La chiesa ha attraversato varie mani nel corso dei secoli appartenendo a famiglie nobili come i Mina Bolzesi, i Rigotti e la marchesa Martucci della Spada. La costruzione di una villa padronale del neoclassico milanese davvero maestosa nell’800 ha aggiunto ulteriore prestigio all’ex convento benedettino, perché è stata commissionata da Gaetano Bolzesi. Che, indovinate, è il proprietario dell’omonimo palazzo al centro di Cremona, il cui parco è la copia 1:1 di quello del palazzo.
Nonostante l’infinita bellezza della chiesa di Santa Maria del Campo ci sono stati momenti difficili. Nella Seconda Guerra Mondiale un gruppo di militari tedeschi nel ‘43, comandati da un colonnello di Berlino chiamato Lindau, saccheggiarono il materiale fonico dell’antico organo Antegnati danneggiandolo gravemente.
L’organo (che potete vedere toccando qui) aveva una tastiera di 45 tasti con ottava corta ed era un capolavoro del suo tempo come documentano i rilievi di Oscar Mischiati. Il saccheggio venne guidato da Lindau che, in quel periodo, alloggiava nella casa padronale annessa alla chiesa. Passano gli anni e la chiesa e i suoi edifici vicini conoscono un triste periodo di abbandono. I bracci agricoli degli edifici, che una volta erano vitali per la comunità (l’enorme cascina sta a pochi passi dalla chiesa), ora sono in stato di avanzato degrado.
I tesori nascosti di Santa Maria del Campo
Santa Maria del Campo, Cremona | Cremona com’era, facebook
Dentro la chiesa di Santa Maria del Campo ci sono i dipinti di artisti rinomani come Ermenegildo Lodi, Gervasio Gatti e Antonio Mainardi (il Chiaveghino, se lo conoscete). Oltretutto ci sono delle lapidi in ricordo della prima pietra che venne messa dal cardinale Sfondrati e dai fratelli Rigotti, a testimone della storia della chiesa.
Di recente la chiesa ha visto diversi interventi di restauro esterni, riportando un po’ di splendore. Il problema però è che è proprietà privata, e per questo non è accessibile al pubblico. Ma è uno stato di abbandono durato troppo a lungo, un segno indelebile nella storia di questo gioiello: è triste vedere che una delle chiese più belle del nostro Bel Paese sia stata trascurata così tanto.
È un pezzo di storia che va riscoperto e valorizzato al più presto, ed è una delle troppe storie di abbandono di luoghi meravigliosi nel nostro patrimonio culturale. D’altronde la chiesa di Santa Maria del Campo è uno dei Luoghi del cuore del FAI, il Fondo Ambiente Italiano.
La potete trovare a due passi da Cremona, davvero. Per indicazioni toccate qui, ma comunque sta sulla SP87. Via Giuseppina, 32, Cremona (CR).
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