A poco più di un’ora da Milano ho scoperto il borgo dei gatti: è il posto perfetto per chi ama i 4 zampe

Alessandro Cipolla, 27 Ott 2025
a poco più di un'ora da milano ho scoperto il borgo dei gatti: è il posto perfetto per chi ama i 4 zampe

Golferenzo a primo sguardo potrebbe apparire come un comune paesino dell’’Oltrepò Pavese, dove la vita scorre lenta e tranquilla scandita da ritmi quasi letargici. Situato in collina a poco più di 400 metri di altitudine, questo piccolo comune in provincia di Pavia conta in totale 131 abitanti, 8 dei quali residenti nel centro storico. Una storia quella di Golferenzo che affonda le sue radici nel Medioevo, quando il signore del luogo lo rese un borgo fortificato come si usava fare all’epoca. Un piccolo nucleo abitativo circondato dalla campagna pavese, una terra assai fertile e rinomata soprattutto per i suoi vigneti.
Cosa rende allora Golferenzo meritevole di una visita? Il primo motivo è che stiamo parlando del primo albergo diffuso realizzato in Lombardia, con una certosina opera di ristrutturazione che ha ridato splendore alle case del centro storico per accogliere i turisti in un ambiente unico e come sospeso nel tempo. Poi ci sono le bellezze architettoniche da vedere, oltre ai piaceri di una cucina tradizionale e genuina. Golferenzo però è noto anche per la nomea di “borgo dei gatti“, con il motivo che è presto detto.

Golferenzo, il “borgo dei gatti”

turistipercaso

La famiglia Belcredi per secoli è stata la signoria di Golferenzo, con la popolazione locale che lavorava come mezzadri per questa dinastia. L’ultimo erede che ha abitato il Palazzo della famiglia era un grande amante dei gatti e ne aveva in gran numero che lasciava liberi di gironzolare nel borgo. Quando una signora del posto ha visto che quei felini rischiavano di essere abbandonati al loro destino, ha iniziato a prendersi cura di loro e presto tutto il paese li ha adottati.
 Adesso a Golferenzo è stata creata una colonia felina che ha caratterizzato il paese, richiamando turisti da ogni parte – tanti stranieri – ansiosi di ammirare questi micetti che vagabondano tra le case di pietra e gli splendidi vicoli medioevali. In tutto ci sono venti gatti che si aggirano nel centro storico di Golferenzo, ma spesso a quelli “ufficiali” se ne aggiungono altri del circondario. Via Garibaldi, una delle storiche vie del borgo, dai residenti è chiamata così in dialetto “Via dei Gât”, ovvero via dei gatti. Un brand  questo del “borgo dei gatti” che è stato utilizzato anche per promuovere l’attività ricettiva. 

Come arrivare e cosa fare

golferenzo

Vediamo allora come arrivare a Golferenzo. Con la macchina il modo più semplice è quello di prendere l’A21 e di uscire a Broni-Stradella e seguire poi le indicazioni per Santa Maria della Versa e da lì per Golferenzo. Da Milano ci si mette poco più di un’ora, naturalmente traffico permettendo. Per chi volesse arrivare invece in treno occorre scendere alla stazione di Stradella – collegata a quella di Milano – e poi fare una ventina di minuti di autobus locale.
Oltre ai gatti però c’è molto altro da vedere in questo piccolo comune che fa parte del network I borghi più belli d’Italia. La prima cosa da fare a Golferenzo è di passeggiare per i vicoli del centro storico, perfettamente tirato a nuovo dopo i recenti lavori. Tutto qui è silenzio e tranquillità, con la possibilità di godere di un magnifico panorama sulla Val Versa e sui vigneti che caratterizzano la campagna circostante. Oltre ai resti dell’antico castello, nel paese meritano una visita l’antico palazzo dei signori, le prigioni e la chiesa di San Nicola, risalente al ‘600 e caratterizzata da degli interni molto sfarzosi. Il consiglio è quello di fermarsi anche a mangiare in paese, unendo così le gioie della visita al borgo a quelle culinarie.



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