57 nuraghi e una delle più belle chiese d’Italia: in questo paesino di 1000 abitanti la Sardegna diventa un museo a cielo aperto

Nel cuore della Sardegna nord-occidentale, c’è un luogo che sembra custodire l’anima più autentica dell’isola. Un piccolo paese adagiato tra dolci colline e vasti campi di grano, dove il tempo ha scelto di rallentare e la pietra racconta storie antiche. Qui, la natura e l’uomo hanno dialogato per millenni, lo dimostrano decine di nuraghi sparsi nel territorio, sentinelle silenziose di un passato che ancora pulsa sotto la superficie. Ma non è solo l’archeologia a rendere speciale questo luogo, a pochi chilometri dal centro abitato, si erge una delle chiese romaniche più affascinanti d’Italia, un gioiello architettonico che lascia senza fiato per la sua eleganza e la sua leggenda. In questo angolo di Sardegna, ogni pietra è memoria, ogni panorama è racconto.
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Dalle torri nuragiche al castrum romano: la lunga storia di un borgo sardo senza tempo
Il borgo di cui parliamo si chiama Codrongianos, e custodisce nel suo territorio una delle concentrazioni più alte di nuraghi dell’intera Sardegna, ben 57 strutture megalitiche, a testimonianza di un insediamento umano fiorente già nel II millennio a.C., durante l’età del Bronzo. Ma la storia di questo luogo non si ferma alla civiltà nuragica. Infatti, in epoca romana, nel III secolo d.C., venne edificato il Castrum Gordianus, un presidio militare lungo l’antica strada che collegava Karalis (Cagliari) a Turris Libisonis (Porto Torres). Da quel nome latino, nel corso dei secoli, nacque l’attuale toponimo Codrongianos. Durante il Medioevo, poi, il territorio era diviso in due nuclei abitativi, Cotroianu e Cotroiano Jossu, entrambi parte del Giudicato di Torres, nella curatoria di Fiolinas. Dopo la conquista aragonese, il borgo fu annesso alla baronia di Ploaghe e concesso in feudo alla famiglia Aymerich. Solo nel 1839, con l’abolizione del sistema feudale, Codrongianos tornò a essere un comune libero. Oggi, passeggiando tra i suoi vicoli tranquilli, si percepisce ancora l’eco di questa lunga storia, che è stata un intreccio di civiltà, dominazioni e memorie che hanno lasciato tracce indelebili nella pietra e nell’anima del paese.
Cosa fare e cosa vedere nel delizioso borgo sardo di Codrongianos
Passeggiare per Codrongianos è veramente un’esperienza fantastica, qui, ogni angolo, racconta la storia di un’epoca diversa della Sardegna, in tutta la sua autenticità. Nel cuore del borgo si intersecano vicoli deliziosi, e si incontrano edifici storici come la chiesa parrocchiale di San Paolo, risalente al XII secolo, che custodisce preziosi dipinti seicenteschi, e la chiesa di Santa Croce, in stile romanico, con il suo campanile poligonale e un suggestivo quadro di Baccio Gorini. Ma il vero simbolo del territorio si trova poco fuori dal centro abitato: la basilica della Santissima Trinità di Saccargia, uno dei capolavori del romanico pisano in Sardegna. Con la sua facciata bicroma in calcare e basalto, il campanile slanciato e gli affreschi medievali all’interno, è un luogo che lascia senza fiato e che racconta, tra storia e leggenda, la devozione profonda che ha sempre caratterizzato questa terra. Gli amanti dell’archeologia saranno entusiasti di poter esplorare i numerosi nuraghi disseminati nel territorio, tra cui il Nuraghe Nieddu, ben conservato e costruito con blocchi di basalto scuro, che testimoniano, come già anticipato, la presenza umana fin dall’età del Bronzo.
Inoltre, se si visita Codrongianos nel periodo della festa della Santissima Trinità, la domenica dopo la Pentecoste, si avrà la possibilità di vivere un’esperienza ancora più intensa, vista l’organizzazione di processioni, canti, balli tradizionali e degustazioni che trasformano stagionalmente il borgo in un vero e proprio palcoscenico di cultura viva. Insomma, che altro dire, Codrongianos è piccolo, sì, ma è un luogo davvero speciale che custodisce un patrimonio immenso, e ogni passo tra le sue pietre e i suoi vicoli è un passo dentro la storia di un’Isola che non smette mai di sorprendere.
Come arrivare a Codrongianos: ecco qualche piccolo consiglio
Codrongianos si raggiunge facilmente, soprattutto partendo da Sassari, che dista appena una ventina di chilometri. Chi viaggia in auto può prendere la SS131, e uscire allo svincolo per Codrongianos: la strada è comoda e panoramica, circondata da dolci colline e campi coltivati. Anche da Olbia e Cagliari il borgo è ben collegato, con un viaggio di poco più di un’ora, da nord, o due ore e mezza, da sud. Se si preferisce viaggiare con i mezzi pubblici, ci sono autobus regionali che partono da Sassari e fermano direttamente nel centro del paese, mentre le stazioni ferroviarie più vicine sono quelle di Sassari e Ozieri-Chilivani. Infine, per chi decide di viaggiare in aereo, l’aeroporto di Alghero è il punto di arrivo più comodo, dato che si trova a poco più di mezz’ora di macchina dal borgo.
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