Sei giorni ad Amsterdam in agosto

Vacanza di metà agosto alla scoperta delle bellezze di Amsterdam, con una visita ai mulini a vento e all'Aia
Scritto da: Patti70
sei giorni ad amsterdam in agosto
Partenza il: 10/08/2021
Ritorno il: 15/08/2021
Viaggiatori: 5
Spesa: 1000 €

GIORNO 1: 10 agosto 2021

Siamo partiti da Bologna con il volo KLM delle 6 di mattina, a bordo ci hanno dato un panino non molto buono e una bevanda. Atterraggio a Schiphol alle 8. L’aeroporto era ancora tranquillo, i negozi chiusi e siamo andati in uno Starbucks per fare colazione. All’esterno della zona degli arrivi è stata installata la famosa scritta IAmAmsterdam, quindi ci siamo fatti subito le prime foto. Seguendo i cartelli, ci siamo diretti alla biglietteria per acquistare il biglietto di andata per la stazione Zuid (€3.10), dove si trovava il nostro hotel. In Olanda tutti parlano benissimo inglese, quindi è facile comunicare. Inoltre ci è capitato spesso di trovare personale italiano, anche in hotel, cosa che può essere utile se non si mastica tanto l’inglese. In tutta la città si trovano inoltre negozi della catena Albert Heijn, di varie dimensioni, dove comprare acqua e snack, anche se i prezzi in Olanda sono decisamente alti. Inoltre va menzionato il fatto che è richiesto ovunque il pagamento con carta di credito, anche per importi minimi; spesso si trovano i cartelli “no cash”.

Zuid station è una zona periferica, molto moderna, con grattacieli e tanti cantieri, ma ben servita da metro e tram e soprattutto direttamente collegata via treno con l’aeroporto. In circa 15 minuti siamo arrivati e ci accoglie l’unica pioggia dell’intera vacanza. Abbiamo soggiornato cinque notti nell’hotel Innside Melia, con prima colazione inclusa. Consiglio assolutamente questa struttura, prenotata su booking.com. È un palazzo di 19 piani, inaugurato da pochi mesi, infatti ci sono ancora dei lavori che devono essere ultimati e l’ingresso ne è bloccato, bisogna fare un giro intorno o passare dal parcheggio, collegato con ascensore alla hall. Credo sia un problema di qualche settimana poi sarà risolto. La hall è luminosa, le camere compatte ma ben accessoriate. Noi eravamo al 17° piano e la vista dall’ampia finestra era bella. Consiglio caldamente di prenotare con la colazione inclusa perché ne vale assolutamente la pena: viene servita al 19° piano, in quello che poi in orario serale diventa un ristorante spagnolo. L’atmosfera è rilassante, la vista bella, l’offerta è molto valida, sia per il dolce che per il salato.

Quando siamo arrivati la nostra camera era già a disposizione. La gentile signora della reception ci ha fornito le informazioni necessarie sugli orari, una mappa della città e ci ha dato la possibilità di fare l’abbonamento ai mezzi pubblici presso di loro. L’abbonamento è conveniente, perché i biglietti singoli sono costosi e, vista la posizione decentrata, non era pensabile andare solo a piedi. La camera era già disponibile, quindi abbiamo portato i bagagli e poco dopo siamo usciti, fortunatamente la pioggia era finita. Con la metro 52 ci siamo diretti a piazza Dam, punto nevralgico della città, nel quale siamo tornati varie volte. Abbiamo passeggiato sul viale principale, Damrak, guardando le vetrine dei tanti negozi. Primo pranzo da KFC, la catena di pollo fritto. Siamo tornati in piazza Dam perché avevamo prenotato qualche giorno prima la visita del palazzo reale che vi si affaccia (biglietti solo on-line 10€ adulti, ingresso gratuito per i bambini). Sinceramente è una tappa che si può evitare, l’edificio non ha un fascino particolare, comunque si visita rapidamente. C’è un guardaroba dove si devono lasciare le borse più ingombranti e all’ingresso viene fornita un’audioguida multilingue. Il suo funzionamento è uguale a quello che troveremo in altri musei: accanto ai pannelli descrittivi c’è uno spazio su cui puntare con il comando e parte in automatico la spiegazione nella lingua prescelta. All’uscita dal palazzo, complice la giornata soleggiata, abbiamo deciso di salire su uno dei battelli ormeggiati in zona per fare il classico giro dei canali. Il primo disponibile è stato quello della Rederij che, per 13€ adulti e 9€ bambini, ci ha portato un’oretta in giro sull’acqua. Sicuramente ci sono soluzioni più interessanti, perché il giro non è stato molto interno rispetto alla zona più famosa e non era disponibile la lingua italiana per le spiegazioni. Stanchi dopo la lunga giornata, ci siamo diretti nella zona dell’hotel e abbiamo cenato al Wagamama, catena di cibo orientale, specializzata in ramen. Attenzione, i ristoranti ad Amsterdam chiudono presto, è normale trovare gente seduta a tavola alle 18.30!

GIORNO 2: 11 agosto 2021

Sperimentata la colazione dell’hotel, abbiamo preso il tram 5 verso Joordan perché alle 10.30 c’era l’ingresso prenotato al museo van Gogh (fermata Van Baerlestraat). Raccomando di prenotarne i biglietti online parecchi giorni prima. L’edificio è molto moderno e si trova nella zona dei musei, inserito in un esteso spazio verde pedonale. Si visitano diversi piani, le opere sono suddivise per tematica, ci sono fantastici negozi sia all’ingresso che all’ultimo piano, impossibile non prendere nulla! Ci sono armadietti al piano terra dove lasciare gratuitamente le borse e lì davanti si prende l’audioguida multilingue, sintetica ma esaustiva, che funziona nello stesso modo di quella del palazzo. Il museo è bellissimo ed imperdibile anche per non appassionati di arte. Anche oggi il tempo era sereno e abbiamo deciso di pranzare al volo in uno dei chioschi presenti dietro al museo, che vendono panini e hot dog a partire dai 6€, seduti sulle panche. Nel frattempo prenotiamo on-line l’ingresso per il museo Moco, che si trova proprio accanto, per le 13.40. Questo è un piccolo museo di arte contemporanea, all’interno di una casa d’epoca, dagli spazi piuttosto angusti. È abbastanza costoso e lo consiglio agli appassionati di Banksy e Kaws. All’uscita abbiamo ripreso il tram verso la zona del Gouden bouch, per ammirare la parte più famosa dei canali e passeggiando siamo arrivati al mercato dei fiori. Qui si possono comprare souvenir particolari, come i bulbi in lattina da portare anche nel bagaglio a mano. Ci fermiamo a fare merenda da Starbucks, con frappuccino e cookie. Torniamo in hotel per riposare un po’ perché alla sera abbiamo prenotato la cena all’Hard Rock Cafè per le 20. Il locale è più piccolo di altri già visti in giro per il mondo, con meno memorabilia, ma gode di una posizione unica sui canali. Il personale è gentile e anche qui abbiamo trovato una simpatica cameriera italiana. Gustati i panini e fatta qualche foto, ci siamo spostati accanto nel negozio, per l’acquisto delle immancabili magliette.

GIORNO 3: 12 agosto 2021

Dopo la consueta colazione fantastica in hotel, abbiamo preso il tram 5 per arrivare alla casa di Anna Frank, prenotata on-line già da alcune settimane (in loco non esiste proprio la biglietteria quindi non è possibile fare i biglietti se non tramite il sito internet). La visita è estremamente toccante e porta via circa un’ora. Si ha a disposizione l’audioguida multilingue con il solito funzionamento a puntamento. All’interno dell’edificio non si possono fare foto. Viene ricostruita la nota vicenda tramite foto, video e pannelli, poi ci sono reperti d’epoca come elenchi scolastici e documenti. Davvero emozionante ed importante. Ci siamo spostati nuovamente verso la stazione centrale, dove abbiamo pranzato con un hamburger al volo, perché nel pomeriggio abbiamo deciso di uscire da Amsterdam per andare a vedere i mulini a vento. Ad una biglietteria automatica abbiamo acquistato i biglietti andata e ritorno per Zaanse Schans (6.80€), il viaggio dura circa mezz’ora e i treni sono molto frequenti. In realtà all’andata abbiamo fatto una rapida sosta intermedia, scendendo a Zaandam per andare a fotografare e vedere dal vivo l’Inntel Hotel. Questo edificio è davvero particolare, assembla tante facciate di case colorate, sembra fatto coi Lego! È molto famoso per essere fra i più originali al mondo. Si trova proprio all’uscita della stazione di Zaandam, quindi in pochi minuti siamo scesi, abbiamo fatto le foto e siamo risaliti sul treno seguente. Arrivati a Zaanse Schans abbiamo fatto una piacevole passeggiata dalla stazione fino alla zona dei mulini, accompagnati dall’odore di cacao emesso dalla vicina fabbrica di cioccolata. I mulini sono visitabili a pagamento ed alcuni sono dedicati ad attività tipiche, in più siamo entrati nel caseificio Catharina Hoeve. Stanchi dalla lunga camminata, ci siamo fermati a fare merenda in un bar adiacente al ristorante De Hoop Op d’Swarte Walvis, all’inizio della passeggiata pedonale centrale, perché sembrava accogliente e ha a disposizione un giardinetto con tavoli per sedersi. Sconsiglio questa scelta perché abbiamo dovuto aspettare moltissimo, bisogna fare la fila in piedi davanti all’unica inserviente e i prezzi sono alti, sicuramente per la posizione favorevole. Meglio fare qualche passo in più verso la stazione e fuori dal centro si trovano un paio di posti migliori. In ogni caso, consiglio assolutamente questa escursione fuori dalla città e non vale la pena di pagare in più per fare una visita guidata perché si organizza davvero senza problemi anche da soli, e basta una mezza giornata. Tornati ad Amsterdam, dalla stazione centrale abbiamo fatto una passeggiata lungo la Damrak per fare shopping in qualche negozio. Di ritorno a Zuid con la metro e seconda cena da Wagamama, con ramen e yaki soba poi in hotel.

GIORNO 4: 13 agosto 2021

Ennesima colazione con vista, poi in tram verso la zona dei musei, perché alle 10.15 abbiamo prenotato l’ingresso per il Rijsmuseum, il museo nazionale (anche qui non c’è una biglietteria e bisogna organizzarsi online, anche se la disponibilità è maggiore quindi noi abbiamo prenotato due giorni fa). È possibile scaricare l’app del museo, che si può utilizzare come audioguida, molto ben fatta. Nel nostro caso abbiamo seguito la proposta di visita dei punti di maggior interesse e ci ha aiutato a gestire il percorso all’interno del museo, che è davvero grande. Nelle sale ci sono postazioni per sedersi ed ammirare le opere; sono a disposizione anche degli sgabelli pieghevoli da utilizzare per uso individuale, li si prende all’entrata e li si restituisce al termine. L’opera più nota è La ronda di notte di Rembrandt e devo dire che la sua fama è meritata, è davvero bella, anche se va ammirata da lontano dietro un grande vetro protettivo. La visita ha impegnato tutta la mattinata e quando siamo usciti, per pranzo siamo andati alla Food Hallen. Sì tratta di un mercato coperto pieno di stand di cibi da tutto il mondo. Noi abbiamo assaggiato le polpette olandesi, i gyoza cinesi e il messicano. Ritornati per l’ennesima volta a piazza Dam, ci siamo fermati per un Bubble Tea nel piccolo locale Sweet Tree, dove abbiamo assaggiato anche ottimi macarons, seguendo i consigli di un gentile inserviente italiano. Abbiamo fatto una breve passeggiata nella zona del Red Light District, non particolarmente interessante, poi con la metro 52 fermata Vijzelgracht abbiamo fatto tappa per i pancakes e pofferjies (tipici dolci olandesi, simili a piccoli pancake) di De Carrousel Pannenkoeken, locale carino con al centro una giostra. Siamo poi ritornati in hotel per riposare un po’ e per cena siamo andati a Chinatown, piccola e affollata, dove abbiamo mangiato nel ristorante Wing Kee, con poca spesa ma qualità normale.

GIORNO 5: 14 agosto

Per l’ultima giornata intera in Olanda abbiamo deciso di uscire da Amsterdam per andare all’Aia, soprattutto per ammirare dal vivo il quadro di Vermeer della Ragazza col turbante (forse più noto come la Ragazza con l’orecchino di perle, in seguito al famoso libro e film di anni fa). Anche il biglietto per il museo Mauritshuis, nel quale si trova il quadro, va preso online, meglio se un po’ in anticipo, perché noi tre giorni prima abbiamo trovato solo posto per l’ingresso delle 17.15. Per raggiungere L’Aia si deve prendere il treno dalla stazione centrale, direzione Den Haag Central (Den Haag è il nome della città in olandese). Ci sono sia locali che intercity, con quest’ultimo ci vogliono circa 50 minuti, una ventina di minuti in più facendo le fermate dell’altro. L’Aia ci è piaciuta molto, complice la bella giornata di sole. Il centro è pedonale e pieno di negozi e ristoranti coi tavoli all’aperto, nella piazzetta c’era anche un mercatino di artigianato. Abbiamo fatto qualche foto al parlamento e al fiume. Ci siamo concessi anche un classico della cucina olandese, l’aringa affumicata, mangiata da un baracchino di fianco all’acqua, facendo attenzione che i gabbiani non ce la portassero via dalle mani!

Il Mauritshuis è una bomboniera sull’acqua, con un’atmosfera ottocentesca unica e tante opere importanti, soprattutto di fiamminghi. All’ingresso si trovano l’immancabile guardaroba e il bookshop. La gita ci ha molto soddisfatto ma abbiamo fatto tardi per cenare nel solito Wagamama vicino all’hotel, che nel weekend chiude alle 20! Allora ci siamo fermati a quello presente nella stazione centrale, aperto almeno fino alle 22. La particolarità di questo ristorante è che non possiede un proprio bagno per la clientela; si può usare quello a pagamento della stazione, situato proprio davanti, poi presentando il ticket rilasciato dalla macchinetta erogatrice all’ingresso della toilette, alla cassa del ristorante viene applicato il rimborso.

GIORNO 6: 15 agosto

Il nostro hotel aveva la possibilità di fare il check-out tardi, alle 12. Ne abbiamo approfittato quindi per un ultimo giro in centro prima di lasciare la camera. Con il tram abbiamo raggiunto il Damrak e guardato la città riempirsi piano di vita, aspettando che aprisse il nostro ultimo obiettivo: Mannekempis, per provare le loro famose patatine fritte, che sono effettivamente buonissime. A malincuore siamo ritornati in albergo per recuperare le valigie e dirigerci con il treno all’aeroporto, dove siamo ripartiti nel pomeriggio dopo un controllo personale e dei bagagli molto minuzioso.

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