Cuba, la macchina del tempo che ti riporta negli anni 50

Cuba non è una vacanza, non è un viaggio ma una vera e propria esperienza di vita che offre molto di più di quello che ci si può mai chiedere da una destinazione. Ti offre i suoi profumi, i suoi colori pastello, la sua storia, la solarità di tutti i cubani e ti lascia la voglia di rivisitarla.
Scritto da: Valerytravels
cuba, la macchina del tempo che ti riporta negli anni 50
Partenza il: 15/02/2020
Ritorno il: 08/03/2020
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €

Cuba non è una vacanza, non è un viaggio ma una vera e propria esperienza di vita che offre molto di più di quello che ci si può mai chiedere da una destinazione. Ti offre i suoi profumi, i suoi colori pastello, la sua storia, la solarità di tutti i cubani e ti lascia la voglia di rivisitarla. Sembrava una destinazione scontata, essendo ambita da tutti i vacanzieri per le spiagge da sogno e per il costo relativamente basso della vita, non sapevo quasi nient’altro su Cuba.

Non era nei miei piani di viaggio, l’ho sempre considerata una meta troppo turistica e quindi sono partita con aspettative basse ma speranzosa di poter cambiare idea. E così è stato. Visto cubano, passaporto, assicurazione sanitaria, la mia immancabile guida Marco Polo, nessun itinerario, nessuna pianificazione del viaggio ma solo la voglia di vivere alla giornata senza guardare l’orologio.Partenza il 15 febbraio con volo da Cagliari, scalo a Fiumicino e partenza per l’Havana con volo diretto di circa 11 ore. Fuso orario di 6 ore indietro rispetto all’Italia.

Arrivo all’Havana alle 19 circa. Nel parcheggio dell’aeroporto troviamo ad accoglierci una fila di auto d’epoca, le famose automobili americane anni 50/60 e chiediamo al taxista di portarci al centro dell’Havana vieja nell’unica casa particulares prenotata da casa, Alexis y Mary. Inizia così il nostro viaggio su una Ford celeste anni 50.

La proprietaria della casa è una donna stravagante, disponibile e cortese ma soprattutto l’alloggio è centralissimo e a basso costo. Sistemati i bagagli, ci avviamo subito in strada che brulica di vita, essendo sabato sera troviamo tantissimi cubani e turisti per le vie. Ceniamo in un ristorante a pochi passi dalla casa, Sentidos con il nostro prima cuba libre e con il primo approccio ai piatti della cucina cubana.

Dopo una notte confusa causa fuso orario, la nostra prima giornata inizia con la colazione con vista sulla città. Decidiamo di iniziare con calma con una passeggiata alla scoperta della zona storica, girando tra le vie più caratteristiche come Compostela, Obisco, Havana e San Juan de Dios. Arriviamo sino a el Morro da cui godiamo di una meravigliosa vista sul mare e un museo marittimo visitabile internamente, visitiamo la farmacia più vecchia della città e saliamo i gradini del Capitolio che purtroppo però troveremo chiuso. Decidiamo di fare un giro tipico su un’auto d’epoca e l’autista ci propone un’ora e mezzo per la città (il costo è medio/alto in quanto è una delle attrazioni più turistiche però vale la pena assolutamente!).

Vedere l’Havana seduti su un’automobile degli anni 50 ti riporta indietro nel tempo ed è un’emozione unica. Visitiamo i quartieri principali, Plaza della Revolution e il Malecon. Dopo il giro in macchina torniamo nel cuore dell’Havana e ci dedichiamo a plaza de armas con la sua magnifica cattedrale a due campanili. Pranziamo a Los Nardos, paella e frutti di mare. Chiedete pure in giro ai passanti e vi sapranno consigliare degli ottimi ristoranti cubani a prezzi economici. Dopo pranzo visitiamo il museo del rum dove ovviamente acquistiamo una bottiglia da portare a casa. Finalmente ci dirigiamo nella famosa bodeguita del medio (avendola trovata chiusa al mattino), dove si recava Ernest Hemingway e assaggiamo il tipico cocktail cubano, il mojito! Non aspettatevi gran che, il locale è piccolo, gremito di turisti ma vale una tappa per vedere appesa sopra il bancone, la famosa frase scritta dall’autore de il vecchio e il mare, “My mojito in la bodeguita, my daiquiri in el floridita” e ovviamente poi ci spostiamo al Floridita per gustare anche un daiquiri. In serata passeggiamo sul Malecon dove troviamo la vita cubana, fatta di musica e risate. Ceniamo al Castropol restaurant.

La seconda giornata inizia con una colazione al mercato cubano con panino dolce da 25 centesimi e aranciata, il mercato è utilizzato dai cubani per la spesa di alimenti base. Visitiamo il quartiere Vedado e il negozio dei sigari. Il pomeriggio lo passiamo al Parque Historico Morro Cubano dove potrete visitare El Cristo, il faro, il castello, la fortaleza e la casa museo di Che Guevara. Ritorno all’Havana vieja dove c è sempre qualcosa da scoprire anche se si tratta della stessa via ma con profumi e musica diversa ogni qual volta passerete. Cena al ristorante cubano Don Pucho con ottima aragosta.

Terza giornata a Cuba. Prendiamo la macchina a noleggio presso l’hotel park Central tramite l’agenzia Rex e qui apro una parentesi per dare un consiglio: prestate attenzione al controllo dell’auto mentre ve la consegnano perché sarà molto superficiale mentre quando la riporterete in loco il controllo magicamente durerà mezz’ora, controllo minuzioso di tutti i particolari non considerati al primo incontro, questo perché purtroppo si cerca un po’ di fregare il turista, cercando danni o guasti che magari erano già presenti per farsi ripagare di qualcosa. Fate attenzione.

Direzione Vinales. Consiglio due applicazioni di navigazione offline, a Cuba troverete un cartello ogni 100 chilometri: Here we go e Sygic gps.

Arrivati a Vinales, notiamo che c è l’imbarazzo della scelta per l‘alloggio, l’intera zona punta sul turismo. Scegliamo una casa particulares da 9 cuc a notte, Yolanda Y Thomas e saranno loro ad organizzarci l’uscita a cavallo tipica del posto. Alle 15 il “taxi” munito di cavallo e guida locale parte dalla casa e si dirige verso la valle del silenzio passando per campi sterminati di mais, canna da zucchero e tabacco, casette semplici con galline che scorrazzano ovunque, fattorie, cavalli e soprattutto pace e silenzio. L’escursione prevede una prima fermata in un piccolo chiosco in mezzo alla valle da dove si può ammirare un panorama stupendo che sembra un quadro, i famosi dorsi del Mammoth. Riprendiamo la cavalcata per un’altra fermata in una piccola azienda di tabacco, caffè e canna da zucchero. Qui le piantagioni si estendono e creano colori bellissimi. I due lavoratori ci illustrano tutto il lavoro che c è dietro la produzione di guarapo (estratto da canna da zucchero), caffè e foglie di tabacco per la creazione dei sigari. Tutta la zona è patrimonio dell’Unesco ed è coltivata senza pesticidi, in modo naturale, in base al sole o alla pioggia. Ritorniamo in paese con un tramonto che ci lascia senza parole. Cena al ristorante 1920.

Partenza da Vinales direzione Parco nazionale Zapata, nella regione Matzanca. Arrivati al parco, visitiamo un allevamento di coccodrilli. Cerchiamo una casa particulares vicino a Playa Larga e “da Frank” offre una bella stanza, ottimi cocktail e pesce appena pescato per una cena super. Prima di cena, al crepuscolo, facciamo una passeggiata in una spiaggia deserta. In mattinata restiamo in zona parco e prenotiamo la gita in barca nella palude che ci porterà al sito degli Indios. Aspettiamo circa 15 minuti (i posti sono riservati ai gruppi dei villaggi, se avanza qualche posto spettano ai singoli.) La gita dura circa 2 ore con la visita al sito. A metà mattina guidiamo verso Santa Clara per visitare il mausoleo di Che Guevara e qui il caldo inizia a farsi sentire, è piena estate! L’entrata al mausoleo è gratuita, nella prima stanza vi è un piccolo museo con tutti gli oggetti appartenenti al comandante poi il mausoleo con il Che e tanti altri soldati caduti durante la rivoluzione. Pranzo a Santa Clara.

Nel primo pomeriggio si parte per Cienfuegos, una cittadina ricca di palazzi in stile neoclassico e dallo spirito francese. Cerchiamo una casa particulares e nella piazza un ragazzo con il suo carretto bicicletta ci offre per pochi cuc un giro del centro. Durante la visita parliamo un po’ con lui della situazione di Cuba, politica ed economica, ed essendo un ragazzo molto giovane ci dimostra molta rabbia e delusione verso il proprio governo. Paga tasse molto alte, non si può permettere un’automobile e non è felice della sua situazione. Sentirete pareri discordanti sulla situazione del paese, i giovani sono quelli propensi a parlarne mentre gli anziani avendo vissuto il pre-rivoluzione, quindi il regime Battista, vi diranno che hanno conosciuto tempi peggiori e quindi ora si deve ringraziare che la situazione sia questa, ringraziare Fidel. Ceniamo al Brezza del mar.

Partenza da Cienfuegos verso Trinidad. Facciamo una prima fermata a metà strada per vedere le cascate El Nicho. La zona è fantastica, una foresta estesa, dove si arriva a una cascata che crea due piscine naturali dal colore cristallino e ovviamente è impossibile non fare un bagno nonostante l’acqua gelida! Dopo esserci asciugati e aver proseguito la nostra passeggiata, pranziamo nel ristorante “El Nicho”, proprio all’interno della foresta con squisita carne alla brace, banane fritte, gruppo musicale e prezzi molto bassi. Riprendiamo il viaggio per Trinidad e arrivati all’entrata della cittadina, parcheggiamo nel primo parcheggio disponibile perché tutta la zona centrale è pedonale. Il parcheggiatore ci consiglia una casa particulares a pochi passi dalla macchina, Don Puchos.

Visitiamo subito Trinidad e si scopre una cittadina colorata, con tanti vicoli e ciottolati, piazze fiorite, calessi e famiglie fuori casa che giocano a domino. Prendiamo un calesse e ci porta per 2 ore circa alla scoperta del centro: visitiamo la fabbrica della cerveza artigianale, la fabbrica della ceramica e la vecchia stazione ferroviaria dove si può salire su un vecchio treno a vapore. Finito il giro con la guida locale, visitiamo il museo Municipal de Historia e la galleria d’arte e passeggiamo tra i palazzi coloniali color pastello. Passiamo la serata per un aperitivo in plaza Major gremita di turisti e ogni sera qui si può assistere a concerti live e balli salsa per tutta la notte. Cena Alla Nueva Era.

Colazione per le vie del centro. Tramite un punto cubatour (li trovate in ogni angolo dei paesi), acquistiamo 2 biglietti per un tour con il treno a vapore per la Valle de Los Ingenios. (ora a motore e utilizzato per i turisti). Il viaggio inizia alla stazione ferroviaria, il percorso è molto suggestivo, si viaggia lentamente in mezzo a piantagioni di canna da zucchero. La prima fermata è a Manaca, piccolo villaggio, dove gli abitanti vendono tutti i loro prodotti artigianali e dove tanti bambini vi verranno incontro chiedendovi delle caramelle. Qui si trova una torre di 44 piani da cui si può vedere l’intera piantagione ( la torre veniva utilizzata per il controllo degli schiavi nei campi). La seconda fermata sarà presso la casa del vecchio proprietario della piantagione, oggi adibita a ristorante . Pausa pranzo e si ritorna a Trinidad lentamente circondati da tanti contadini che lavorano nei campi e sembra di essere tornati indietro nel tempo. Nel pomeriggio andiamo con l’auto a spiaggia Ancon dove si può prendere un ombrellone e le sdraio per pochi cuc e qui ne abbiamo approfittato per mangiare un cocco appena preso dall’albero e spaccato per noi dal gestore del chiosco. La sera la trascorriamo in piazza, dove dai balconi arriveranno sempre musica, trombe e tamburi che risuonano per tutte le vie.

Lasciamo Trinidad e iniziamo un lungo viaggio on the road verso Santiago de Cuba. Nove ore di macchina attraversando le mille sfaccettature del paese caraibico che si alternano a distanza di pochi chilometri. Percorriamo la carretera principal, dove notiamo ritrovi di decine di autostoppisti. La macchina ha un costo molto elevato per un locale e ci si arrangia come si può, per i tragitti troppo lunghi ricorrono all’autostop ma il primo consiglio dell’autonoleggiatore è stato di non far salire nessuno con noi per nessun motivo. Purtroppo tra gli autostoppisti che realmente hanno bisogno di un passaggio, si trovano anche molti ladruncoli. Il viaggio è lungo e causa embargo la benzina a Cuba scarseggia, siamo quindi costretti a rifornire a ogni stazione che incontriamo per non rimanere mai in riserva. Pranziamo in macchina maledicendo ogni buca (tutta l’autostrada è un’enorme buca). Arriviamo a Santiago in serata, parcheggiamo l’auto nella piazza principale e alcuni locali ci consigliano delle case (fatevi sempre guidare da loro per alloggi e ristoranti, vi faranno sicuramente risparmiare). Scegliamo la casa di un’anziana signora, a basso costo e a due passi dal centro. Qualche passante ci consiglia un ristorante, il Sabor Cubano, dove notiamo purtroppo un alto livello di prostituzione di giovani ragazze cubane con uomini europei, anche questa è Cuba, non si può nascondere un aspetto di un paese povero e in cerca di una ripresa costante.

La giornata a Santiago inizia con la colazione a Las Terrazzas proprio al lato della Cattedrale che visiteremo subito dopo. Visitiamo la casa museo di Diego Velasquez, conquistador spagnolo e governatore cubano, la casa è la più vecchia della città ma perfettamente restaurata. Visitiamo il museo del caffè con un’illustrazione molto interessante della guida sulla lavorazione del prodotto dalle basi alla caffettiera. Passeggiando sino al porto ci facciamo indicare un buon ristorante economico. Nel pomeriggio ci affidiamo a cubatour e prenotiamo un giro in auto con guida per 3 ore circa. La nostra guida, Antonio, è la simpatia fatta a persona, colto e con un buon italiano ma soprattutto è un uomo con il sogno di viaggiare all’estero almeno una volta nella vita. Il nostro giro per i siti principali è accompagnato dalla storia di ciascuno di esso.

Visitiamo i quartieri principali, il cimitero, dove sono sepolti personaggi illustri come governatori, poeti cubani e Fidel Castro e assistiamo al cambio della guardia militare, una cosa molto spettacolare. Ci spostiamo a El Morro visitabile al suo interno. Il castello con decine di cannoni antichi affaccia sul mare, dove la vista è impagabile. Arriviamo a Plaza della revolution e passeggiamo per il quartiere moderno. Torniamo al punto di partenza e salutiamo la nostra guida augurandogli di realizzare il suo sogno. Finiamo la nostra passeggiata mangiando un churrasco al cioccolato, dolce tipico fritto.

Santiago ha tanto da offrire. È una città moderna ma storica contemporaneamente, è una città sempre in festa con abitanti disponibili e luoghi incredibili. L’ultima mattinata visita al museo Bacardi e al museo del Rum. Ci lasciamo la città alle spalle e ci dirigiamo verso Guantanamo, dove però non ci è stato concesso di arrivare sino alla prigione americana, infatti, la polizia ferma chiunque si avvicini alla strada che porta al sito. Scopriamo poi che il massimo che si può fare è vedere attraverso il cannocchiale di un hotel le mura dell’istituto penitenziario ma con prenotazione anticipata e a un prezzo elevato che non vale sicuramente la pena.

Cambio di programma e direzione Guardalavaca. Troviamo una bella casa particulares proprio nella strada principale, dove la famiglia sembra essere uscita da una pubblicità del mulino bianco, sorridono, cantano e ballano mentre cucinano e mettono buon umore a tutti! Sistemazione a Villa Bely dove la cena è servita dalla famiglia e qui mangiamo la miglior aragosta di tutta Cuba.

La spiaggia Guardalavaca è a soli dieci minuti a piedi dalla nostra casa. Arriviamo presto e la spiaggia è deserta, il mare turchese e il sole scalda la giornata. Prendiamo ombrellone e sdraio a cinque cuc per tutta la giornata. Dopo bagni, passeggiate e fotografie in un paesaggio patinato, pranziamo nel chiosco in spiaggia. Ci godiamo un pomeriggio di relax sino al tramonto. Cena con pescato fresco a Villa Bely.

Lasciamo la spiaggia dopo aver ricaricato le batterie e arriviamo a Playa Santa Lucia. Da oggi questa parte dell’isola sarà colpita da un vento fresco che durerà tre giorni a detta dagli abitanti, noi non avendo internet a disposizione non abbiamo mai controllato il meteo che però per tutta la vacanza è stato clemente. La zona la troviamo piuttosto deserta, con qualche villaggio europeo e niente di più. Facciamo una passeggiata sulla spiaggia e pranziamo in zona La Boca, al Bucanero. Durante il pranzo scrutiamo bene la marco polo che consiglia nelle vicinanze una vecchia fattoria di ex proprietari texani, ora appartenente al governo, il Rancho King, dove è possibile alloggiare. Dopo qualche chilometro di strada bianca raggiungiamo la fattoria che ha due stabili principali, il primo adibito a locale ristorazione e il secondo con qualche camera.

Un ragazzo giovanissimo ci accoglie, insieme al personale di cucina, e ci spiega che di solito organizzano ,tramite agenzie, pranzi ed escursioni per gruppi numerosi, per lo più russi, ma sarà felice di organizzare qualcosa al volo per i loro primi turisti italiani. La fattoria da quel momento è tutta per noi! Ci mostra prima la stanza e ci spiega che negli anni 60 Fidel era ospite spesso qui e la stanza dove alloggeremo era la sua preferita. La casetta è circondata da 3000 ettari di terreni, dove regna solo il silenzio. Prima di cena ci meravigliamo di fronte a un coloratissimo tramonto, il mio tramonto preferito in assoluto.

La sveglia è il canto del gallo e le mandrie che vanno al pascolo. Durante la colazione conosciamo il custode del ranch che ci accompagnerà a visitare il villaggio della fattoria e qui ci spiega che tutti gli abitanti lavorano per il governo nell’agricoltura o nell’allevamento. Il villaggio ha il minimo indispensabile, case umilissime fatte di materiali semplicissimi ma resistenti, una piccola scuola, una chiesetta e una bottega, dove fare acquisti degli alimenti base come riso o farina. Una signora del villaggio ci mostra orgogliosamente casa sua, la sua vecchia lavatrice anni 60 ancora perfettamente funzionante, la sua cucina a legna, perché quella a corrente non le permetterebbe di pagare la bolletta, e i suoi tanti alberi da frutta e piante medicinali perché qui non si trova la farmacia o il supermercato. La proprietaria è stata così graziosa da prepararci un dolcetto e della frutta fresca, che possono sembrare gesti scontati ma che in certe condizioni non lo sono!

Proseguiamo il giro del villaggio fino al rientro al ranch, dove i ragazzi della fattoria ci mostrano un piccolo rodeo per farci vedere le loro destrezze come dei veri cowboy. Prima di pranzo giochiamo qualche partita a domino con tutti loro, bevendo un cocco appena preso dall’albero, tra una vittoria e una risata, dove anche parlando due lingue diverse ci si intende benissimo ed è in questi momenti che si scopre la semplicità delle piccole cose. Dopo pranzo salutiamo e ringraziamo per la loro assoluta disponibilità e per aver reso questi attimi nella fattoria indimenticabili.

Partenza per Camaguey e sistemazione nella casa particulares Alfredo Y Milagro, consigliata dalla guida. Scopriamo una città moderna, pulita, efficiente e agiata, diversissima dal resto dei paesi visitati nei giorni precedenti. Ceniamo al Melange GrillBar, dove il proprietario chiacchiera con tutti i suoi clienti e ci racconta di aver vissuto in Italia e in Sardegna dove conserva ancora tanti bei ricordi e delle buone amicizie. Colazione con frutta fresca, frullati, formaggi, pane tostato e partenza per Cayo Coco. Per arrivare alle spiagge si deve attraversare un ponte costruito a livello del mare che rende tutto il posto molto affascinante. Purtroppo qui la costa è per lo più turistica, non troviamo case particulares ma solo resort europei. Pranziamo in un locale sulla spiaggia e il vento inizia a farsi più forte. Alloggiamo all’Iberostar Daikiri Hotel, un all inclusive con spiaggia incantevole, dai colori che nessuna foto potrà mai rendere l’idea. Anche con il vento e le onde, il mare risulta bellissimo. Cena a buffet che non ci sentiamo proprio di consigliare, se potete evitate gli all inclusive, niente batte la cucina cubana nei loro piccoli ristoranti in strada. Colazione, relax, un buon libro, pranzo, ancora relax e cena. Non c’è molto da fare in un resort se non è possibile frequentare la spiaggia con il forte vento.

Decidiamo di abbandonare Cayo Coco e partire per Varadero, anche se inizialmente questa destinazione era stata scartata. Dopo sei ore di macchina arriviamo al centro del mondo turistico cubano e pranziamo nel ristorante a fianco alla torre. Anche qui non si trovano molte case famigliari quindi scegliamo un altro hotel all inclusive (purtroppo per il nostro stomaco!) hotel Tourquesa. Dopo cena l’hotel offre spettacoli con concerti, balli e animazioni, attrazioni che ci fanno sentire un po’ anziani. Il vento decide di lasciarci così possiamo trascorrere due giornate di mare stupende! La spiaggia di Varadero è meravigliosa. I gestori dei piccoli chioschi propongono attività nautiche, come snorkeling o noleggio canoe. Noi decidiamo per una gita in catamarano con snorkeling nella barriera corallina. Dotati di pinne e maschere facciamo la nostra immersione circondati da pesci di ogni tipo e colore. Il resto della giornata lo trascorriamo tra sole e bagni rigeneranti. Ultima giornata di spiaggia perché già ci manca girare senza meta tra piazze e musei a contatto con i locali. Relax prima di tornare all’Havana.

Partenza per l’Havana che dista circa 2 ore da Varadero. La prima tappa è la casa museo di Ernest Hemingway. Si tratta di una villa immersa nel bosco, con piscina, torre panoramica e la sua barca parcheggiata in giardino. Non è possibile visitare gli interni ma la casa ha talmente tante finestre che si potrà vedere tutto dall’esterno senza problemi. Finita la visita, torniamo all’hotel Park Central come da accordi per restituire l’automobile che ci ha accompagnato in questo fantastico viaggio on the road.

Ci ripresentiamo alla casa particulares, dove tutto ebbe inizio, essendoci trovati molto bene la scegliamo come tappa finale. Passeggiamo senza meta per l’Havana vieja e visitiamo il palazzo del governo (alloggio del primo re di Spagna). Per la sera prendiamo un BusTour che ci mostra tutta la città stando seduti al piano superiore scoperto. Il tour dura quasi 3 ore. Ceniamo in un locale all’aperto con musica dal vivo e aragosta fresca, Esto no es un cafe. Restiamo al tavolo per un po’, con i nostri ultimi cuba libre ascoltando le stesse canzoni che abbiamo sentito per tutta Cuba, le stesse che parlano di Rivoluzione, del paese e dell’amore, facendo valutazioni sulla nostra ultima vacanza. Vacanza perfetta senza avere programmato nulla di tutto ciò che abbiamo fatto, senza mai guardare l’ora.

Quando viaggiamo, l’ultimo giorno è dedicato spesso alla ricerca del souvenir perfetto da portare a casa e alle famiglie e all’Havana c’è un grandissimo mercato di prodotti artigianali che offre un’ampia scelta, Almanaces San Jose, a fianco al porto.

Finiti gli acquisti, decidiamo di visitare il villaggio Cojimar (12 km dal centro in taxi) dove Hemingway si recava qui per mangiare e scrivere le pagine de Il vecchio e il mare ed è proprio nel porticciolo di questo villaggio di pescatori che è stato girato il primo film tratto dal libro premio Nobel. Pranziamo a Casa Grande e il tempo ci regala una bellissima pioggia estiva che durerà il tempo di mangiare. Torniamo all’Havana e iniziamo a preparare gli zaini per riuscire a farci stare tutti in nostri souvenir, come sempre esagerati! Dopo ventidue giorni di deliziosa cucina cubana ci lasciamo convincere dai passanti a provare un ristorante italiano (consigliatissimo da tutti) dove il pizzaiolo è siciliano e qui troveremo una delle pizze migliori della nostra vita, chi l’avrebbe mai detto, abbiamo sempre snobbato il cibo italiano nel resto del mondo! Vi consigliamo di provare pizza e focaccia a “Il rustico”.

Ultima mattinata cubana, passeggiata spensierata, pranzo in relax e direzione aeroporto. Salutiamo la città con un po’ di malinconia ma colmi di ricordi, di racconti, di persone e panorami che non scorderemo mai.

Un semplice viaggio si è trasformato in un’esperienza di vita. Ci sarebbe un libro da scrivere su Cuba. Ogni luogo ha qualcosa da raccontare, ogni cubano ha qualcosa da raccontarti, ogni canzone ha una storia da ricordare. Mettete da parte le scalette di viaggio, le mappe, le liste delle cose da fare e lasciatevi guidare dalla vostra voglia di scoprire e dalla vita cubana perché la vera Cuba è a portata di strada!

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