Tour Cuba on the bus

Tour fai da te utilizzando i mezzi pubblici passando per L' Avana fino ad arrivare a Cayo Coco dormendo nelle case particular.
Scritto da: kiaramnt
tour cuba on the bus
Partenza il: 07/07/2013
Ritorno il: 22/07/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Siamo a Gennaio e come ogni anno io e Antonio iniziamo a pensare alle prossime vacanze estive.

La scelta di quest’anno ricade su Cuba, fin da troppo tempo rimandata per un motivo o l’altro. Il solo volo è un pò caretto a causa dell’alta stagione e così tra aereo, visto, assicurazione medica (obbligatoria) e assicurazione bagagli spendiamo 920 euro a testa. Iniziamo a studiare un itinerario fattibile in 15 giorni e ci rendiamo conto che per visitare bene l’isola un paio di settimane sono troppo poche così ci limitiamo alla parte occidentale optando per un itinerario abbastanza classico: L’Avana, Vinales, Cienfuegos, Trinidad e Cayo Coco. Per gli spostamenti interni abbiamo usufruito dei bus turistici Viazul. Nel sito internet sono aggiornati gli orari e il costo in Cuc. A noi è servito molto per pianificare l’itinerario e per fare un preventivo della spesa da sostenere per gli spostamenti. E per finire,consultando siti come tripadvisor e ovviamente tpc, abbiamo scelto e prenotato le case particulares contattando direttamente i proprietari. C’è anche la possibilità di sceglierle in loco ma sinceramente non avevamo voglia di sbatterci nella ricerca di un alloggio dopo lunghi spostamenti e così, tenendo presente anche dei commenti di chi c’era stato prima di noi, abbiamo prenotato le case che più rispondevano ai nostri criteri. Devo dire che tutte le soluzioni trovate sono state ottime e le consigliamo vivamente. Al cayo invece, non essendoci case particular, abbiamo prenotato dal sito lovelycuba.com tre giorni all’Hotel Memories Caribe Cayo Coco spendendo 286 euro in due.

1° giorno (Italia- L’Avana) Ore 12.45, inizia la nostra avventura all’aeroporto di Milano Malpensa.Volo Neos tranquillo, partiamo con mezz’ora di ritardo ma poi recuperiamo e alle 17,00 (- 6 ore) atterriamo. Ritiriamo i bagagli che tardano non poco ad arrivare, passiamo il controllo doganale e andiamo alla Cadeca dell’aeroporto per cambiare i primi euro in cuc e una ventina d’euro in moneda nacional per snack vari e piccole spese. Appena fuori dall’aeroporto c’è il taxista mandato dal titolare della nostra prima casa all’Avana che ci aspetta. In circa 40 minuti arriviamo a destinazione,costo del tragitto 25 cuc. Casa “Cristo Colonial” si trova nella zona di Habana Vieja, in una via laterale della piccola Plaza del Cristo. Noi l’avevamo scelta più che altro per la vicinanza alle maggiori attrattive turistiche e perchè avevamo letto delle buone recensioni. La casa è in stile coloniale con alti soffitti, dispone di tre camere da letto molto grandi con bagno privato e un bellissimo patio piastrellato per i pasti. A noi questa casa è piaciuta moltissimo per la pulizia, per l’ottimo cibo, per la posizione strategica e per la cortesia dei titolari. Prezzo a notte: 30 cuc. Colazione: 4 cuc a testa. Cena: dagli 8 ai 12 cuc a testa. (www.casacristocolonial.com) Dopo aver sistemato i bagagli e fatto una doccia veloce, ci dirigiamo verso la piazza a noi più vicina:Plaza Vieja. Ancora per stasera la mia preziosissima fotocamera è a riposo,ora dobbiamo cercare un posticino per mangiare. Attratti dallo spettacolo andiamo a mangiare alla “Mèson de la Flota” in calle Mercaderes dove ballerine di flamenco intrattengono i clienti con le loro esibizioni. Si è fatto tardi e così ce ne ritorniamo a casetta abbastanza assonnati.

2° giorno (L’Avana) Causa fuso orario alle 5 siamo già svegli. Aspettiamo i proprietari che si alzino per fare colazione e intanto mettiamo a punto il nostro itinerario. Dovevamo iniziare dalle piazze di Havana Vieja ma avere il Capitolio così vicino ci fa cambiare direzione all’ultimo momento. Iniziamo così dal centro con il Capitolio Nacional che è in fase di restauro pertanto non possiamo entrare,seguendo poi le indicazioni della Lonely Planet, ci dirigiamo verso il Parque de la Fraternidad con un gran numero di vecchie auto americane parcheggiate. Intravediamo il Barrio Chino con l’arco a forma di pagoda e poi andiamo alla Real Fabrica de Tabacos Partagàs. Veniamo avvicinati dal primo jineteros che vuole venderci i sigari della sua “cooperativa”.Ovviamente non accettiamo.A parte questo unico caso devo dire che non abbiamo trovato personaggi particolarmente insistenti o fastidiosi come invece avevo letto. Torniamo indietro e raggiungiamo il Gran Teatro e l’Hotel Inglaterra. Appena dietro si trova calle San Rafael con bancarelle e negozietti vari. Fa davvero molto caldo e così ci prendiamo un gelato per rinfrescarci pagandolo in moneta nazionale. Di fronte al Parque Central partono i bus turistici Transtur e decidiamo di fare un giro visto che è da stamattina che camminiamo e siamo davvero molto stanchi. Il biglietto si fa direttamente sul bus a 5 cuc e il tour dura all’incirca 1 ora e mezza. Saliamo sul tetto scoperto non considerando che sono le ore più calde e ci prendiamo una mezza insolazione. Tra il caldo e la stanchezza non capiamo granche se non il nome di qualche luogo importante. Passiamo per il Malecom, il Vedano e Plaza de la Revolution ma siamo così stanchi e accaldati che non abbiamo le forze per scendere tanto comunque ritorneremo a rivedere tutto con più calma. In definitiva è stata una bella avventura, soprattutto lo schivare gli alberi che a momenti ci decapitavano la testa. Sono circa le 14,00 e il caldo si fa opprimente. Il bus ritorna al punto di partenza e così attraversiamo il Parque Central, davanti a noi c’è il Museo Nacional de Bellas Artes ma per il momento poco ci importa, vogliamo solo un luogo fresco. Troviamo un bel locale in Calle Obipso dove fanno musica dal vivo e finalmente mettiamo qualcosa sotto i denti. Il cibo a Cuba non è male anche se abbastanza ripetitivo, soprattutto se come me si è vegetariani, alla fin fine ci si limita a riso bianco e fagioli neri con contorno di verdura (insalata, pomodori e cetrioli). Con la pancia piena ci rendiamo conto che calle Obipso è molto bella. E’ un’area pedonale stretta e ricca di negozi e locali dove si fa musica dal vivo ed è sempre piena di gente.Tra i locali più esclusivi c’è “El Floridita” dove nacque il daiquirì. Nel pomeriggio volevamo andare al museo de la Revolucion ma ci dicono che il lunedì pomeriggio tutti i musei sono chiusi e così ricambiamo programma. Sbagliando anche un pò strada arriviamo all’Hotel Ambos Mundos dove un tizio ci invita ad entrare.Questo ci dice essere stato il rifugio di Hemingway e infatti ci sono fotografie che lo rappresentano. Saliamo su con l’ascensore che ci porta nella camera del famoso scrittore dove è ancora conservata la sua macchina da scrivere e altri oggetti personali. Qui c’è anche una guida che parla un pò italiano e ci da alcune informazioni. Alla fine paghiamo in tutto 2 cuc e ce ne andiamo soddisfatti di questo fuori programma. In strada c’è una piccola festicciola per due ragazze diventate maggiorenni (15 anni) che sfilano con abiti sfarzosi molto colorati; anche questa,apprendiamo essere una tradizione del posto. Nonostante i 34°ed un altissimo grado di umidità noi non ci arrendiamo e procediamo verso Plaza de la Catedral circondata da edifici di origine barocca, compresa la maestosa cattedrale de San Cristobal. Dal ristorante “el Patio”, sul lato occidentale della piazza, c’è musica dal vivo e alcune signore con abiti tradizionali e col sigaro in bocca. Rimaniamo seduti all’ombra ad ascoltare musica ammirando lo scenario. Ultima tappa di oggi è la “Bodeguita del Medio”, locale reso celebre dalle bevute di rum di personaggi illustri come Hemingway e Fidel Casto. Prendiamo un mojitos ( niente di che )per 4 cuc e ascoltiamo anche qui un pò di musica dal vivo. Ci dichiariamo k.o e così prendiamo un bici-taxi che ci porta a casa. Riposiamo fino all’ora di cena poi decidiamo di passare la serata a “La casa de la musica” (ingresso 10 cuc). La serata inizia alle 23,00 e noi non abbiamo le energie per resistere così a lungo così ci buttiamo nel primo locale che ci ispira. E’ il “Bar Monserrate”, qui ordiniamo la più buona Pina Colada ( 4 cuc) di tutta Cuba ascoltando buona musica.

3° giorno (L’Avana) Stamattina cominciamo dal museo de la Revoluciòn ma prima ci fermiamo all’edificio Bacardì dove, per 1 cuc a testa, saliamo con l’ascensore fino in cima alla torre per ammirare la città dall’alto. L’ingresso al museo costa 6 Cuc più 2 Cuc a fotocamera. Al suo interno sono raccolte molte foto e cimeli di Che Guevara ma non solo. Di fronte all’edificio si trova un carro armato utilizzato da Castro nella battaglia della Baia dei Porci, un monumento commemorativo, una barca costantemente sorvegliata ed altri veicoli militari. Con un coco-taxi arriviamo fino alla zona del Vedado dove ne approfittiamo per fare i biglietti, per l’indomani, alla stazione Viazul posta a 3 km di Plaza de la Revoluciòn. Col coco-taxi a nostra disposizione facciamo il giro che abbiamo fatto ieri col bus ma con molta più calma. In ordine vediamo: Plaza de la Revoluciòn,il parco John Lennon con la statua del famoso cantante, la Neròpolis Cristòbal Colon, l’università posta in cima a una bella scalinata, il museo Napoleonico (solo esterno), l’Hotel Habana Libre e l’Hotel Nacional con passeggiata al parco che affaccia sul Malecòn. Ci fermiamo alla famosa gelateria Coppelia ma la fila è talmente lunga (nemmeno alla torre Eiffel abbiamo visto così tanta gente!)che rinunciamo all’idea. Il giro dura circa un paio di ore. Personalmente la zona del Vedado non mi ha entusiasmato più di tanto. Inizialmente eravamo dubbiosi se prenotare la casa qui, dove avevamo letto esserci le migliori sistemazioni, oppure al centro. Col senno di poi siamo contenti della scelta fatta, L’Habana Vieja è molto più viva,caratteristica e ricca di storia. Ritornati al centro, mangiamo in un locale di Calle Obipso (15 cuc in due )per poi spostarci alla “Caffetteria Saboreal” per prendere un caffè e una pina colada ma niente a che vedere con quella presa il giorno al Monserrate Bar. Nel pomeriggio andiamo a Plaza de Arms che ospita tutti i giorni un mercatino di libri usati, il “castillo de la Real Fuerza” e il “museo de la Ciudad” che è il nostro obiettivo (ingresso 3 cuc + 5 cuc per fotocamera). In mostra ci sono mobili d’epoca, carrozze, uniformi… Senza la guida è vietato accedere in alcune stanze ma noi questo non lo sapevamo. Poco male, a noi è bastato ugualmente quello che abbiamo visto. Da Plaza de Arms andiamo verso Calle Mercaderes facendo sosta al “Museo del Cioccolato”, alla “Casa de Obra Pia” e alla “casa de Africa” con ingresso gratuito. Ritornati a casa, Jeivier, il titolare, telefona alla casa di Vinales, per riferire l’orario del nostro arrivo( prassi che avverrà ogni volta che cambieremo abitazione). Facciamo un breve riposino alle 19,15 andiamo al Malecòn a goderci il tramonto percorrendo il Paseo del Prado che arriva appunto fino al lungomare. Da qui prendiamo un taxi che per 5 cuc ci porta al “Castillo del Morro” (entrata 8 cuc) per vedere la cerimonia del canonazo che si tiene tutte le sere alle ore 21 con attori vestiti da militari del ‘700. E’ troppo tardi per cenare in casa così andiamo in un ristorante del centro ma sembra che a quest’ora abbiano finito tutto così ci accontentiamo di quel che rimane…

4°giorno (L’Avana-Vinales) Stamattina Jeivier col suo coco taxi ci porta per 10 cuc alla fermata Viazul. I biglietti li abbiamo sempre presi un giorno prima giusto per assicurarci i posti. Imbarchiamo i bagagli e alle ore 9 in punto partiamo. Il bus è pieno di turisti di varie nazionalità e noi siamo gli unici italiani. Dopo 1 ora e mezza ci fermiamo a Las Terrazas per una pausa. Passiamo per Pinar del Rio dove c’è poco o niente da vedere e arriviamo a Vinales alle ore 12,30. La fermata si trova al centro della piccola piazza e c’è la titolare della nostra casa particular che ci aspetta assieme ad un mucchio di persone che affittano camere. “Villa El Habano” la casa che più ci è rimasta nel cuore sia per il contesto in cui è inserita sia per la gentilezza dei proprietari. La casa si trova a 100 m dalla stazione immersa nel verde delle colline della vallata. I pasti sono eccezionali e molto, molto abbondanti. Prezzo a notte: 20 cuc Colazione: 3 cuc Pasti: dai 7 ai 12 cuc (www.elhabano.alwaysdata.net ; villaelhabano@correodecuba.cu) Casa molto consigliata! Yuneika,la titolare, è molto professionale e ci illustra nel migliore dei modi come trascorrere le giornate a Vinales. Seguiamo i suoi consigli e prenotiamo per l’indomani un taxi d’epoca che ci porterà alla scoperta della Valle. Per oggi invece ci organizza una gita a cavallo(assolutamente da non perdere!) con guida (5 cuc a ora a testa) di 4 ore attraverso campi di tabacco, mogotes e altri paesaggi indimenticabili! Il mio cavallo, Caramelo, è piccolino e molto mansueto e farlo andare a galoppo è un’impresa. Ci fermiamo da un “campesinos” che ci dà una dimostrazione della produzione del tabacco locale ed acquistiamo dei sigari sfusi naturali a prezzi scontati. Partiamo poi alla volta di un laghetto in cui è possibile fare un bagno anche se l’acqua non è limpidissima. Annesso c’è un minuscolo chiosco dove beviamo un cocktail a base di rum servito dentro ad una noce di cocco e ci prepariamo a ripercorrere la strada del ritorno. Ceniamo in casa con i deliziosi manicaretti della signora Berta, la mamma di Yuneika.

5°giorno ( Valle deVinales) Alle ore 10,00 Livan Hernandez viene a prenderci con la sua bella auto d’epoca. Il giro che facciamo è quello classico: iniziamo dalla “Cueva del Indo” (ingresso 5 cuc) con percorso a piedi e piccola navigazione; poi la “Cueva de San Miguel”, grotta più piccola e meno caratteristica.Paghiamo 2 cuc a testa per entrare nella grotta, vedere uno spettacolino e fare un giro in carrozza di 5 minuti. Annesso c’è il ristorante ” El Palenque de los Cimarrones”. Proseguiamo verso “El Jardìn de Caridad”(offerta libera) dove vediamo fiori, alberi e…ancora fiori. Ci viene offerto un drink di mamuya davvero buono e proseguiamo verso il “mural de la Prehistoria” (3 cuc per entrare ma lo si vede benissimo anche stando fuori)e per finire arriviamo e ci fermiamo all’Hotel los Jazmines per la vista della vallata con i magnifici mogotes. Paghiamo 4 cuc in due per usufruire della piscina dell’hotel e rilassarci prendendo il sole. Costo escursione 21 cuc in due. Dopo cena andiamo al “centro cultural Polo Montañez” nella piazza principale per ascoltare un pò di musica dal vivo (entrata a pagamento).

6°giorno (Cayo Jutìas) Oggi sveglia presto, si và al primo cayo della nostra vacanza. Livan ci passa a prendere alle 9 ma prima di arrivare a Cayo Jutìas ci fermiamo alla “Gran Caverna de Santo Tomàs” giusto per non perderci niente.. La grotta è la più grande di Cuba e seconda di tutto il continente americano. Si entra con la guida,scarpe rigorosamente chiuse e si viene forniti di un caschetto con lampada frontale poichè in galleria non c’è illuminazione (costo 10 cuc a testa). Dopo due ore di sali e scendi siamo distrutti e vogliamo solo immergerci nelle limpide acque del cayo…(prima però il mio senso del dovere mi impone di sfamare degli scheletrici cani che si aggirano nella zona…). Raggiungiamo l’isolotto pagando 5 cuc per entrare. La spiaggia di fronte a noi è un incanto: sabbia bianca e fine, mare cristallino e pochissimi turisti. Ci rilassiamo prendendo il sole ma più che altro immergendoci in questo mare d’incanto. All’ora di pranzo andiamo nell’unico bar della spiaggia e prendiamo un risotto di frutti di mare buonissimo ma un pò caro. Costo escursione 25 cuc a testa ( in agenzia 22 cuc in bus). Ritorniamo a casa che sono le 18 passate. Berta ci prepara come sempre un’ottima cena e passiamo la serata sulla sedia a dondolo a chiacchierare con tutta la famiglia. Quando scatta la mezzanotte Yuneika regala ad Antonio un cofanetto di sigari per il suo compleanno e lui, prendendo in prestito la sua diroccata bicicletta senza freni e luci, và all’unico bar della piazza a comprare dei gelati per festeggiare tutti insieme. Purtroppo è l’ultima sera che passiamo a Vinales ma questi tre giorni sono stati tra i più bei momenti del nostro viaggio a Cuba.

7°giorno (Vianels-Cienfuegos) Oggi abbiamo un trasferimento di ben 7 ore per arrivare a Cienfuegos. Partiamo con il bus Transtur alle ore 7,00 ( biglietti presi il giorno prima all’agenzia Cubacan pagandoli 32 cuc a testa) e arriviamo alle 14,30 dopo aver effettuato 2 soste. Ad aspettarci c’è una bici-taxi mandata dalla nostra casa particular: “Casa De Hospedaje Martha Pena”. La casa si trova vicina al Paseo del Prado; e’ molto carina, le camere sono spaziose e pulite. Prezzo a notte: 25 cuc Colazione 5 cuc ( www.rentroomcienfuegos.com ; martha@rentroomcienfuegos.com). Appena arrivati Martha regala ad Antonio una bottiglia di Rum per il suo compleanno e ci fa accomodare in stanza. Poichè ci fermeremo solamente un giorno qui a Cienfuegos non perdiamo tempo: facciamo una doccia veloce e scendiamo in strada. Non è difficile girare per la città poichè è tutto concentrato attorno al “Parque Josè Martì” dove sorgono gli edifici più belli: la Catedral de la Purisima Concepciòn, il Teatro Tomàs Terry, il Colegio San Lorenzo, la Casa de la Cultura Benjamin Duarte, il Palacio de Gobienro e la Casa del Fundador. Strada facendo ci prendiamo una pizzetta pagandola 1 cuc e ci avviamo verso il Paseo del Prado per raggiungere il Malecòn. Da qui poi, in bici-taxi( 2 cuc a/r) arriviamo fino a Punta Gorda. Lungo la strada ci sono alcune ville degne di nota come il Palacio Azul ora trasformato in Hotel. A Punta Gorda di per sè non c’è niente a parte il mare neanche troppo bello.Dopo un brevissimo giro ritorniamo verso il centro fermandoci al “Paladar Gazoo” (vicino al Paladar Achè consigliato dalla Lonely) sconsigliatissimo! L’unica cosa decente sono stati gli auguri cantati dalla band ad Antonio per il suo compleanno…forse era meglio seguire le indicazioni della Lonely Planet ed andare al paladar vicino… Passiamo la serata al centralissimo “Cafè Tomàs” a bere una pina colada (3 cuc)

8°giorno (Cienfuegos-Trinidad) La partenza per Trinidad è alle 12,45 per cui abbiamo tutta la mattina a disposizione. Ripassiamo per il Boulevard che è molto più affollato rispetto a ieri. Ci sono molti artisti di strada e spettacoli di musica. Veniamo invitati ad una celebrazione religiosa ma rimandiamo per poco perchè il caldo è soffocante e così andiamo ad intrufolarci al bar “El Palatino” per bere qualcosa di fresco. Salutiamo la signora Martha e prendiamo un “coches de caballo”( 2 cuc) per arrivare alla stazione Viazul. Arriviamo mezz’ora prima del previsto ma c’è già la nostra bici-taxi ad aspettarci, ormai sappiamo come funziona… “Hostal Jose y Kirenia” è una deliziosa casetta a 10 minuti a piedi dalla piazza principale. La stanza, come tutta la casa, è pulita e spaziosa.Nel bel terrazzo si può cenare assaggiando la cucina di Kirenia che è veramente eccellente. Prezzo a notte: 25 Cuc Colazione: 4 Cuc Cena: dagli 8 ai 12 cuc (josekire76@gmail.com) Ad accoglierci al momento del nostro arrivo c’è Linda, la sorella di Kirenia, che ci prepara in brevissimo tempo due sandwich e ci mettiamo a chiacchierare con questa gentile ragazza e a giocare con la sua figlioletta di poco più di un anno. Andiamo in stanza a sistemare le valige e dopo un pò sentiamo bussare alla porta: è lei che ci ha comprato dei regalini per i nostri compleanni (anche se il mio in realtà è stato la settimana prima). Inizialmente dovevamo stare 2 giorni a Trinidad ma alla fine ne abbiamo fatti 3 perchè, a dire suo, a Sancti Spiritus non c’era poi molto da vedere. Usciamo nel tardo pomeriggio verso Plaza Mayor. Neanche il tempo di fare un paio di foto che il cielo si fa nero e così ci andiamo a rifugiare alla”Taberna la Canchàchara” a bere l’omonimo cocktail della casa a base di rum, miele, limone e acqua e intanto inizia a piovere a dirotto, il nostro primo temporale tropicale!! Dopo circa un’ora smette di piovere e ci avviamo verso casa schivando le numerose pozzanghere che si sono formate nelle strade acciottolate.

10°giorno (Trinidad- Valle de los Ingenios) Con lo stesso coco-taxista di ieri,oggi andiamo alla “Valle de Los Ingenios” seguiti dai nostri amici slavi. Percorriamo circa 16 km prima di arrivare al “Mirador de la Loma Puerto” il belvedere da dove si ammira il panorama della vallata. Andiamo poi all’antica “Manaca Iznaga”, ex hacienda ora ristorante, e saliamo sulla torre di 44m per vedere il panorama (costo 1 cuc a testa). L’ultima tappa è la Casa Guachinang anche questa una vecchia hacienda oggi ristorante dove è possibile fare delle passeggiate a cavallo. Costo escursione 15 cuc in due (con agenzia 15 cuc a testa). Ritornati a Trinidad facciamo un giro per le stradine andando per i mercatini e per le vie secondarie che non avevamo ancora fatto e per ultimo saliamo sulla torre del campanile per fare le foto dall’alto (1 cuc). Ci fermiamo alla Cadeca a cambiare un pò di euro e ci volevano dare 10 cuc in meno. Anche a Vinales si erano “dimenticati” di darci indietro un paio di spiccioli per cui fate moooolta attenzione al cambio. A Trinidad ci sono altre escursioni che si possono fare organizzandole direttamente in loco con agenzia o tramite le case particular e sono a Topes de Collantes e al Parque el Cubano con gita a cavallo fino alla Cascata Javira. Noi non le abbiamo fatte per mancanza di tempo.

11°giorno (Trinidad-Cayo Coco) Dalla stazione di Trinidad prendiamo il bus Viazul per arrivare a Ciego De Avila (9 cuc). Ci chiedono 2 cuc in più per il trasporto bagagli e mio moroso gli fa notare che solo a Trinidad c’è questa “tassa”.Il bigliettaio tace facendo orecchie da mercante. Paghiamo per non vederci trasportare le valige a Santiago… Arrivati a Ciego de Avila prendiamo un taxi ( 60 cuc in quattro compreso l’accesso al cayo) che in un’ora e mezza ci porta direttamente ai rispettivi resort. Mi sono scervellata non poco per evitare i resort ma durante il tragitto mi rincuoro della scelta fatta. Moròn non è proprio dietro l’angolo… La coppia dei nostri amici non alloggia con noi ma ci mettiamo d’accordo per il ritorno e chiediamo al tassista di venirci a prendere fra tre giorni. Purtroppo oggi il tempo è nuvoloso e a vedere dalle pozzanghere in mattinata deve aver piovuto non poco. L’Hotel Memories Caribe Cayo Coco ( ex Blue Bay) è il classico resort all inclusive con clientela quasi internazionale/canadese. Le camere sono spaziose, pulite e televisione con Rai disponibile. C’è un ristorante principale a buffet e tre alla carta tra cui uno italiano e diversi bar dislocati tra resort e spiaggia.Tutte le sere poi c’è una serata di intrattenimento. La spiaggia è davvero molto, molto bella con palme e colori caraibici; peccato solo che ci sia poco spazio tra un lettino e l’altro.

12°giorno (Cayo Coco) Evvai, oggi c’è il sole e la nostra spiaggia con questi colori è davvero incantevole. Oggi giornata di assoluto relax tra sole, bagni rinfrescanti e qualche drink.

13°giorno (Cayo Guillermo-Playa Pilar) Grazie ad un efficiente servizio navetta offerto da Transtur partiamo di buon mattino verso Cayo Guillermo per arrivare alla famosa Playa Pilar. L’autobus passa ogni giorno su tutti gli alberghi di Cayo Coco e Cayo Guillermo e si può salire e scendere a piacimento per tutta la giornata al costo di 5 cuc (il biglietto si fa in bus). Il tempo non promette niente di buono, il cielo è coperto da nuvole e inizia a piovere leggermente. Dopo circa 1 ora arriviamo a Playa Pilar e miracolosamente le nuvole lasciano spazio ad un sole accecante. La playa si raggiunge attraversando una passerella in legno tra le dune e la vegetazione. La spiaggia è larga, la sabbia bianchissima, il mare è calmissimo e trasparente, un vero paradiso. Affittiamo due lettini ed un ombrellone per 2 cuc anche se la maggior parte del tempo lo passiamo in acqua. Facciamo conoscenza di una famiglia di cubani che sono arrivati fin qui da Ciego de Avila per passare la giornata.La figlia, che studia lingue all’università de L’Avana, ci parla della vita a Cuba e delle difficoltà che incontrano tutti i giorni a vivere nel loro paese. Lo stipendio medio è molto basso; un cameriere ad esempio guadagna 16 cuc al mese mentre un medico 25 cuc. Per loro vivere tutti i giorni è una guerra continua e ci si arrangia come si può facendo anche due o tre lavori. All’ora di pranzo ci offrono un pezzetto di carne di maiale e della frutta e noi contraccambiamo comprando dei gelati. Lasciamo a malincuore Playa Pilar soprattutto perchè poi oggi è il nostro ultimo giorno ai Cayo (anche se in realtà ci manca la Cuba autentica).

14 °giorno (Cayo Coco-L’Avana) Stamattina, causa tempo nuvoloso, non possiamo andare alla playa e così usufruiamo per la prima volta dell’enorme piscina. Passiamo un paio d’ore di relax prima di lasciare libera la stanza a mezzogiorno. Prepariamo le valigie e aspettiamo il taxi che ci venga a prendere. Fortunatamente è stato di parola; passiamo a prendere gli slavi e ci avviamo verso Mòron. Il tassista ci dà anche una buona notizia: dice che c’è la possibilità di raggiungere L’Avana in taxi anzichè con Viazul al costo di 60 cuc a coppia ( anzichè 57 cuc con Viazul). Ovviamente accettiamo e, a conti fatti, risparmiamo anche qualche cuc del trasferimento dalla stazione Viazul fino alla nostra casa particular. Arriviamo alle 19,35 quindi due ore prima, ottimo! La casa è ancora “Cristo Colonial”e con noi vengono anche i nostri amici. Belkis, la titolare, ci prepara come sempre un’ottima cena e ci andiamo a coricare stanchi morti.

15°giorno (L’Avana) Oggi è l’ultimo giorno e ce la prendiamo con comodo. Facciamo colazione e usciamo subito a piedi (il vantaggio di abitare all’Avana Vieja). Girovaghiamo per la bella Plaza de San Francisco de Asis fino ad arrivare al museo del Ron. Proseguiamo lungo il porto dove troviamo casualmente una bella chiesa ortodossa tutta bianca con la cupola d’oro e facciamo poi l’ultimo giro verso il centro. In calle Obipso mangiamo qualcosa al volo e ci prendiamo un ottimo gelato servito su un guscio di cocco ( 0,50 cuc) in una piccola gelateria che si affaccia su una finestrella. Acquistiamo gli ultimi souvenir comprese le bottiglie di rum e avanziamo 4 cuc, giusti per l’ultima pina colada nel locale che me l’ha fatta innamorare.. Torniamo alla casa particular e ad aspettarci c’è il taxi chiamato da Jeiver che ci porta all’aeroporto ( 20 cuc) dove si conclude la nostra bella avventura cubana.

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