Cuba: la terra, la gente e…il mare

24-03-2001 partenza da Verona (l'unica trovata in last minute) arrivo a Cuba e pernottamento nell'hotel convenzionato a S. Maria del Mar (aparthotel atlantico una settimana 150.000 lire). Primo sguardo all'isola, la cosa che impressiona di + sono le auto americane degli anni '50 e i bus denominati cammello che sono un ibrido tra un tir ed un...
Scritto da: Ilaria Piazza
cuba: la terra, la gente e...il mare
Partenza il: 24/03/2001
Ritorno il: 01/04/2001
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
24-03-2001 partenza da Verona (l’unica trovata in last minute) arrivo a Cuba e pernottamento nell’hotel convenzionato a S. Maria del Mar (aparthotel atlantico una settimana 150.000 lire). Primo sguardo all’isola, la cosa che impressiona di + sono le auto americane degli anni ’50 e i bus denominati cammello che sono un ibrido tra un tir ed un autobus.

25-03-2001 Visita all’Havana (20 Km dal nostro Hotel) che raggiungiamo utilizzando il bus (in lingua UAUA) numero 400 in transito sulla via Blanca. Provatelo perchè permette di capire come funziona il paese: quello dei trasporti è infatti un serio problema per Cuba, ma i cittadini si aiutano dando passaggi in auto e nell’aspettare il bus si mettono in fila rigorosamente per non privare nessuno del diritto di precedenza acquisito. Inoltre la uaua costa 40 Lit, meglio del taxi 10$ a testa! L’unico inconveniente è l’attesa (un ora in media), ma a Cuba è fisiologica.

Dell’Havana meritano la plaza de la catedral, la plaza de la revoluction, la plaza veia, il capitolio, il malecon, le fortezze. Noi l’abbiamo girata tutta a piedi in modo da coglierne il maggior numero di particolari ed avere più contatti possibili con la gente (suonatori, bambini che giocano, militari, fotografi con macchine dei primi del 900 ecc). Lungo il cammino abbiamo assaggiato tutte le stranezze possibi vendute ai baracchini (noccioline in rotolini di carta e scaldate sulla brace 100 lit, gelato artigianale cubano in 2 soli possibili gusti 300 lit , pizza de queso 600 lit). Se volete ristorarvi con il tipico Mohito evitate accuratamente la bodeguita del medio che ormai ha perso il suo fascino legato ad Hamingway ed è diventata una specie di fast food del mohito (ipercostoso) dove i tipici coktail sono già preparati in serie! Orrore! fate invece un giro nelle viette che collegano le strade principali ed entrate nel locale che da fuori vi ispira meno: cortesia, genuinità, calore cubano, simpatia ed un buon mohito assicurati! (a mezzo $ l’uno.

Se il cammino vi distrugge provate per i brevi spostamenti cittadini il cocotaxi (una specie di ovetto giallo) o il bicitaxi (solo se la vostra stazza non rasenta il sovrappeso altrimenti… Povero conducente pedalatore).

Sul malecon al tramonto vediamo una quantità esorbitante di vecchi marpioni in cerca di giovane compagnia (che non manca) non approviamo affatto! Il palacio de los artesanas, vicino al tunel de l’Havana (dove si possono anche acquistare con garanzia prodotti locali come ron e sigari) ci è stato indicato da un meccanico della Fiat auto cubalse (le Fiat sono auto di lusso a Cuba e, contrariamente ad ogni aspettativa, noleggiarle non conviene proprio)come la sede della Transtour rent a car: i prezzi sono i più bassi se confrontati con gli altri operatori, i veicoli ben tenuti e il servizio di assistenza buono (50$ al giorno compresa l’assicurazione e km illimitati per una atos prime nuova nuova). Affittiamo l’auto per 5gg.

Ceniamo sulla via blanca in una specie di fast-food tipo happy days: bocciato! ma non c’era altro.

26-03-2001 Colazione in Hotel (ci siamo anche fatti un bel po’ di panini da portar via a sbafo)e partenza per Pinar del Rio la provincia definita il giardino di Cuba. Lungo il percorso siamo “assaliti” da cubani che ci chiedono passaggi. E’ normale essere riluttanti all’inizio, ma poi si scopre che si tratta di brava gente che ti può anche essere utile poichè: ti indica correttamente la strada (a Cuba mancano indicazioni), attraverso la propria storia mette in luce aspetti del paese sconosciuti ai più (ad esempio la maggior parte dei lavoratori con laurea guadagna 15$ al mese, i bambini vanno a scuola a gg alterni e 21 giorni l’anno lavorano nei campi, le case non si possono acquistare/vendere ma solo permutare, mediamente ci vogliono 2 ore per arrivare al lavoro…E molti ci hanno detto che il socialismo a loro gusta molto, ma Fidel come il Papa blatera troppo ecc…) Per mantenere un certo margine di sicurezza caricate una persona sola, magari donna.

Prima tappa sulla strada è Soroa località in collina con un microclima umido che favorisce lo sviluppo di una lussureggiante foresta. L’orchideario e la cascata che lì si trovano si sono dimostrate tappe carine e soprattutto poco frequentate.

Pinar del Rio è una cittadina piccola e vivace, ma caratteristca: tappa obbligata la fabbrica dei sigari, ma ancora di più si può imparare all fabbrica del ron generalmente esclusa degli itinerari tutistici in cui gli operai sono ben lieti di ospiatarvi, accompagnarvi nella visita e farvi assaggiare il prodotto in ogni fase di lavorazione. All’uscita meglio far 2 passi e non guidare. Vediamo scene di vita quotidiana che ci riportano indietro di 50 anni: intere famiglie a bordo di un sidecar, parrucchieri che acconciano i clienti su un terrazzino, bambini in divisa che fanno lezione di fronte a monumenti cittadini, code per entrare nei negozi, baracchini che vendono frullato e succo d’arancia, auto e camion unici al mondo).

Ci dirigiamo verso san Juan Y Martinez per visitare la piantagione di tabacco Alexander Rovaina. La piantagione è in realtà tutto il paesaggio che ci circonda: tabacco per km2 di estensione, essicatoi, case di tabacaros, mucche al pascolo, campesinos a cavallo il tutto in un contesto armonioso. Conosciamo un giovane agronomo che ci accompagna nella visita e ci spiega tutti i dettagli della coltivazione e fabbricazione dei sigari (meglio che alla fabbrica)e assolutamente non vuole nulla in cambio! (tranne ovviamente la vostra disponibilità ad acquistare almeno un paio di sigari “della sua privata collezione” ma, abbiamo provato, sono proprio gli stessi della fabbrica…Un po’ illegale ma conveniente!) La sera pernottiamo a Boca de Galafre, località di solito frequentata da cubaninei mesi estivi, quindi siamo gli unici turisti. Pernottiamo nella casa particular di Tony(è di legno sopra all’abitazione di una famiglia di pescatori e per raggiungerla abbiamo dovuto attraversare un torrentello fangoso e percorrere un tratto di strada sul bagnasciuga!) e ci facciamo preparare anche la cena: buona e abbondante a soli 5$ (peccato abbiano ucciso il pollo per l’occasione…) 27-03-2001 Sveglia col canto del gallo di Tony e la luce che filtra tra le fessure del legno..Che favola! la mattina stiamo lì in spiaggia, non è il massimo del caraibico ma assistiamo ad una intera mattina di vita di villaggio di pescatori: la pesca si fa con reti a mano, il mezzo di trasporto privilegiato è la bicicletta o in alternativa il carretto a cavalli, la colazione non esiste ma si pranza alle 11.30. L’acqua del mare è limacciosa ma la zona è considerata centro ideale per fare fanghi curativi per la pelle (i locali raccontano abbiano guarito i bambini russi di Chernobyl)…Provate sono meglio di certi nostri prodotti.. Prossima tappa Vinales. Lungo la strada il paesaggio è unico e dominato dai mogotes montagne calcaree a forma di panettone. Il paesino di vinales è piccolissimo con una bella chiesetta coloniale, un’officina meccanica in cui vediamo i meccanici occupati con 2 chavrolet del 1927. Facciano anche shopping alternativo nel negozio goivernativo in cui si vendono prodotti alimentari con buoni (non risordo il nome esatto)e per pochi pesos compriamo oggetti di paglia, tabacco nazionale ec… Non possiamo comprare però prodotti quali zucchero, caffè, riso perchè occorrono, come per la benzina, i buoni che ci vengono sventagliati sotto il naso dai cubani (in quel momento si sono sentiti più potenti di noi che nonostante i profumatissimi dollari avevamo le mani legate).

Nelle vicinanze c’è il Murales della prehistoria: da eviatare assolutamente (è un dipinto, pure brutto, che dovrebbe illustrare la vita dell’indio, è in realtà un’idea ottima per scucire soldi ai turisti. Più belle le diverse cuevas (la zona è tutta carsica): la cueva de vinales è stata trasformata in un caratteristico restaurant-bar, mentre la cueva dell’indio merita una visita.

Ancora non tutta esplorata (per ora 5km) illuminata per 1Km è caratteristica perchè gli ultimi 500metri del percorso vengono fatti in barca. Fantastico il momento dell’uscita dalla grotta nella foresta.

Tornado all’Havana ci facciamo beccare dalla policia (i poliziotti sono tutti magri con divise attillate) 10$ di multa per divieto di sorpasso; inutile spiegare che il camion davanti a noi andava a 2km/h e stava crollando a pezzi. La polizia stradale è molta e fiscale.. Okkio quindi.

Lungo l’autopista (tenuta bene, non come quella che dall’Havana porta a Sancti Spiritus)vediamo al tramonto una specie di mercato clandestino all’aperto: pesce, aragosta, aglio.. I venditori si buttano quasi sotto alle auto. Qelli che ci stupiscono di più sono coloro che su taglieri hanno come dei mattoncini bianchi o neri..Cosa sarà??? La curiosità ci spinge a comprare: è queso (formaggio) un paio di kg per 3$ ed è buonissimo (sapore della mozzarella, ma un po’ più duro e salato).

La sera ceniamo in un ristorante sopra il fast-food della prima sera: elegante, a buon mercato.. Ottima la bistecca di palomilla. Pernottamento a S.M. Del mar 28-03-2001 Paretiamo per la provincia di Matanzas. Prima tappa Guama dove evitando accuratamente la laguna del tesoro (sembra gardaland) chiediamo invece di poter visitare l’allevamento di criaderos (coccodrilli) che si trova poco più avanti. E’ molto interessante e la guida è lieta di darci tutti i chiarimenti possibili, soprattutto ci dice come l’allevamento abbia due scopi economici: 1- produrre articoli di pelletteria 2- il governo fa un sacco di $ vendendo la carne di coccodrillo ai tutisti-locos (pazzi) che pagano un sacco di $ per le bistecche nella laguna del tesoro credendole, erroneamente, una prelibatezza quando in realtà sono uno scarto di lavorazione! Qui si possono acquistare oggetti a prezzi irrisori, sempre se non si hanno obiezioni morali.

Proseguiamo a sud verso Playa Larga e la Bahia Porci luoghi che hanno visto Cuba ed il suo esercito rivoluzionario trionfare contro il tentativo di blitz della CIA. Lungo la strada tombe dei combattenti e cartelloni inneggianti alla rivoluzione.

A Playa Larga il mare ha dei colori splendidi dal verde al blu intenso…Ma la spiaggia non esiste! Proseguiamo per playa Giron facendo slalom tra i granchi che dal mare salgono e attraversano la strada. Attenzione a non bucare sulle chele e non fare incidenti durante lo slalom. Ci saranno comunque molti caduti, soprattutto perchè i camiones non fanno affatto slalom ma giocano a bowling! Sulla strada si passa per la cueva de los pisces (non è segnalata sulle guide) e fermatevi a fare un bagno nella piscina naturale di acqua di mare che viene filtrata dalle rocce. La profondità è di 70mt ed i pesci ci sono davvero, grossi e tanti! Al bar lì vicino un ottimo cuba libre 2$.

Finalmente siamo a Playa Giron: sabbia bianca, palme e mare cristallino… Ottimo per un po’ do sole e mare.

Riprendiamo il viaggio verso Trinidad passando per le strade secondarie di campagna che ci portano prima a Cienfuego. Qui la coltivazione principale è quella delle banane e la terra è molto rossa sembra l’Africa.Tra Cienfuegos e Trinidad ancora il paesaggio cambia dirigendosi verso la sierrita (le montagne + alte di Cuba) e la località climatica delle topes de Collantes. Il tragitto è piacevole perchè la strada si snoda alternativamente tra montagne e lungomare. Parecchi i fiumi che attraversiamo ed ognuno offre uno spettacolo piacevolissimo grazie ai riflessi del tramonto.

Alle 19.00 arriviamo a trinidad e una sistemazione per la notte trova noi, infatti il proprietario dell’hostal May mi bussa sulla portiera dell’auto offrendomi camera con bagno in una casa coloniale arredata in stile, aria condizionata, garage coloazione e cena a 25$ per due. Penso sia una bufala, invece stiamo da re e mangiamo anche i tipici camarones.

Trinidad per la notte offre anche parecchi divertimenti e locali interessanti dove andare, noi abbiamo optato per la casa della musica: dentro discoteca e sala da ballo per la salsa, fuori ristorante e sopratturro bar con tavolini sulla scalinata della plaza major dai quali si può assistere ad un live di musica cubana e gustare ottimi cocktail a costi ragionevoli.

Visitare Trinidad la sera permette anche di vedere bene l’arredamento coloniale delle case (patrimonio Unesco)poichè le stesse sono illuminate dall’interno e le persiane sono aperte poichè le abitazioni sono difese da inferriate lavorate e variopinte. Bellissima serata.

29-03-2001 La mattina visitiamo Trinidad, le sue case multicolore, la plaza major, la plaza de la torre, le strade, il mercato dell’artigianato. Ogni angolo merita di essere osservato ed apprezzato. Dei tanti piccoli musei visitiamo il Museo Historico de Trinidad (che è anche scuola e cinema) in cui prevalentemente abbiamo “pezzi” di rivoluzione. Abbiamo un contrattempo per confrermare il volo di ritorno. Vediamo però come la telefonia cubana sia ben lontana dall’età dei cellulari. Nella nostra casa pèarticular il telefono non c’è, ma in quella della vicina c’è la presa, mentre un terzo amigo ci presta l’apparecchio telefonico, un alcatel frutto di un lontano passato. Il problema è che il nome del mio fidanzato non risulta (per forza l’hanno praticamente anagrammato!) e siamo stati in linea un ora per capire! Ci dirigiamo verso Playa Ancon 12km da Trinidad, molto simile a Playa Giron ma più estesa e turistica. Ci facciamo tentare da una passeggiata a cavallo per pochi dollari.

Rotta verso Sancti Spirituis passando per Iznaga tower (l’alternativa è attraversare direttamente la sierrita e poassare per la montagna puntando direttamente a S. Clara). Qui la coltivazione dominante è la canna da zucchero e nella zona detta valle de los Ingenios si possono vedere nuovi e vecchi zuccherifici. La torre era il centro di una antica piantagione e serviva per monitorare gli schiavi all’opera. Significativa anche la casa coloniale ai suoi piedi. Tappa breve ma consigliata. Lungo il percorso la strada attraversa di continuo binari del treno (di linea o diretti ai vecchi zuccherifici)…Occorre fare molta attenzione.

Abbiamo anche fatto ridere i cubani perchè ho legato il mio fidanzato sui binari per fare una foto tipo far west.

da sancti Spiritus a S. Clara l’autopista è ancora in costruzione e … Ci si ferma anche la macchina!!! Panico, ma per fortuna non si tratta di un guasto. La schifezzina asiatica si blocca automaticamente se la si forza troppo (1000 di cilindrata a 140 e con condizionatore al massimo…Ooops. Arriviamo quindi solo alle 17.00 a S. Clara e ci dirigiamo subito al monumento al tren blindado un museo all’aperto realizzato nel 1986 in 3 dei vagoni originali del convoglio di munizioni di batista assaltato nel 1958 dal Che.

Veniamo scortati da un ragazzo che si offre di farci strada in bicicletta nell’intricata rete di sensi unici…Grazie ma pedala come un forsennato.

La visita potrebbe essere rapida ma l’esperta governativa del monumento è talmente gentile e con un carisma alimentato da autentico spirito rivoluzionario che stiamo per un’ora a sentire i racconti della battaglia. Inoltre colgo nel segno quando le chiedo se è un caso che il monumento sia stato realizzato alcuni mesi prima del ritrovamento dei resti del Che…Allora già si sapeva dove si trovavano??? esatto + o meno.

Ci dirigiamo, ad una decina di minuti, al mausoleo del CHE, ancora scortati dal pedalatore folle (che merita solo per la simpatia 1$)è però tardi e lo vediamo solo dall’esterno.

Sulla via di ritorno all’havana 300 e passa km di sonnolenza rischiamo di restare senza benzina. I dannati distributori in $ i servi-cupet sono rari come orchidee (è sempre meglio fare il pieno, ma noi abbiamo la passione per il rosso…Anche quello della riserva).

Non ce la facciamo quindi ad andare a cena alla “palomilla” e ci fermiamo in un locale dove fanno solo pollo e si chiama appunto pollo… Non fatelo! Pernottamento S.M. Del mar 30-03-2001 Ci svegliano di prima mattina con una telefonata dall’Italia (è il compleanno del mio fidanzato 24 anni!).

Oggi incuriositi dal tanto parlare andremo a Varadero (avremmo potuto andare a cayo largo ma avevamo ormai la macchina…Comunque se potete sostituite la tappa).

Lungo la strada si passa per Matanzas città industriale con giacimenti di petrolio. Potete vedere il ponte di ferro principale di Cuba e lo stabilimento dell’havana club. Da matanza a Varadero c’è l’unica autostrada a pagamento. 2$…UUUMH! Appena dopo la barriera giardini regolati con la squadra ed il goniometro con erbettina fine fine, campi da golf, tour iperorganizzati ecc…Speriamo almeno la spiaggia meriti ma nulla di più delle altre. Solo il mare è realmente fantastico. Andateci solo se amate la vita da villaggio turistico i grassoni tedesco-candesi ed i giovani palloni-gonfiati italiani.

Al ritorno cerchiamo la casa di Al capone, ma non la troviamo, ci imbattiamo invece in un bar terribile poichè da un lato sib paga in dollari (per turisti) quindi tutto è bello e curato dall’altro invece si paga in peso ed il locale crolla a pezzi (ma la cucina è la stessa!) Per principio vogliamo pagare in peso e disapproviamo questa discriminazione, ma comunque c’è una nota positiva: il lato “cubano” è più allegro con bambini sorridenti e famiglie riunite attorno ad un gelato; il lato “internazionale” è invece pieno di bambini ciccio-frignoni e coppie che non si guardano nè si parlano…

Ovviamente accumuliamo ritardoi sulla tabella di marcia anche perchè ci fermiamo a fare acquisti ad un mercatino (i soliti souvenir) ma acquistando un domino in legno mi impunto e voglio pirografarlo da sola…Ci metto un po’ anche perchè demolisco lo strumento sciogliendolo! Ci si ferma di nuovo l’auto…Uffa!!! Insomma alle 18.10 riusciamo ads essere rientrati (160km) docciati, vestiti e a conegnare con solo 10 min di ritardo l’auto.

PS: riusciamo a nascpondere il faro rotto (probabilmente a boca de galafre al guado) sdraiandoci sopra durante il check finale del mezzo e a scappare appena dopo ci hanno ridato i 200$ di cauzione.

Passeggiamo per l’Avana la sera scoprendo angoli che non avevamo visto il primo giorno o riscoprendone altri con la migliore luce della sera non abbagliante.

Andiamo per l’aperitivo nello stesso bar della domenica ma vogliono farci pagare 6$ lo stesso mohito che abbiamo pagato 1/2. Intavoliamo così un’accesa discussione e alla fine la spuntiamo grazia anche all’aiuto di Ulysse un ragazzo cubano che ci ritiene nel giusto. Poichè mi fido gli chiedo dove posso procurarmi un po’ di rum sul black mkt e ci accompagna lui tra cantine di ristoranti, bar, stradine finchè lo troviamo. Il mio compito è fare la santa con la polizia.

Ceniamo nel paladares “prado” 5$ a testa comprese bevande e ci gustiamo anche la serata danzante dell’attigua balera.

Rincasiamo alle 23.00 con la uaua 400 e se eravamo strani il primo giorno figurati di notte…Soprattutto perchè ci tocca fare anche la colletta per il biglietto (ci sono rimaste solo banconote da 100$ e contavamo di prendere il taxi fino a che non ho cambiato idea!) Pernottamento in hotel S.M. Del Mar 31-03-2001 Ultimo giorno tutto di mare e sole nella spiaggia di S. M. Del mar (che guardacaso è la più bella chre abbiamo visto) con sabbia a dune, palme ecc..

la vacanza è finita, peccato non aver avuto più giorni.

Alle 23.55 volo di rientro in Italia



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