W cuba!

E' già più di una settimana che siamo tornati dal nostro viaggio a Cuba e ancora sono vive le emozioni che questa terra ci ha regalato. Siamo partiti, il mio compagno ed io, con troppo bagaglio, come ancora ci succede, e con destinazione L'Avana, dopo aver studiato sulla guida un itinerario che abbiamo poi dovuto ridimensionare perchè...
Scritto da: Rosy48
w cuba!
Partenza il: 22/04/2009
Ritorno il: 10/05/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
E’ già più di una settimana che siamo tornati dal nostro viaggio a Cuba e ancora sono vive le emozioni che questa terra ci ha regalato.

Siamo partiti, il mio compagno ed io, con troppo bagaglio, come ancora ci succede, e con destinazione L’Avana, dopo aver studiato sulla guida un itinerario che abbiamo poi dovuto ridimensionare perchè rientrasse nei 18 giorni che avevamo a disposizione. Per prima cosa avevamo deciso di alloggiare nelle “casas particulares”, per vivere la realtà locale e conoscere un po’ i cubani, e abbiamo trovato un decisivo e valido aiuto nel sito casasdecuba, individuato leggendo le esperienze di altri viaggiatori su “Turisti per caso”. Così già da Roma ci siamo potuti mettere in contatto con chi ci ha prenotato la casa a L’Avana all’arrivo e poi nelle altre località e per i giorni che indicavamo, man mano che le raggiungevamo. Ottima organizzazione, pratica e comoda, che ci sentiamo di consigliare a chi volesse viaggiare in questo modo perché abbiamo avuto ampia libertà di movimento e di tempi. Il tutto senza alcun problema di eventuali incomprensioni dovute alla lingua perchè “il nostro agente a L’Avana” era Francesco, italianissimo.

Siamo arrivati a L’Avana di sera e quindi siamo andati subito a dormire nella casa di Lourdes, una casa coloniale nel cuore della città vecchia. La mattina, dopo una ricca colazione a base di frutta tropicale, buon caffé forte, pane, miele, marmellate e spremute di frutta, ci siamo ritrovati per le vie di una movimentatissima “Habana”. Il primo impatto con questa città non é proprio facile, ma ben presto si viene catturati dai suoni, dai colori, dalla vivacità delle persone, dalla musica che esce dalle case e dai locali, dai fatiscenti macchinoni americani onnipresenti, dalla bellezza delle case coloniali, insomma da un’atmosfera calda e particolarissima. Ci è sembrata anche una città sicura, basta avere le accortezze che un turista deve avere un po’ ovunque, e, soprattutto, non farsi “adescare” dai tanti “jineteros” che si offrono di accompagnarti in qualche locale dove ascoltare della buona musica o dove comprare sigari a prezzo ridotto, servizi mai gratuiti. Meglio, allora, chiedere informazioni ai proprietari delle casas particulares che ci ospitano, sempre gentili e disponibili. Nelle due sere che siamo rimasti all’Avana abbiamo cenato in un ristorante vicino alla nostra casa: “Hanoi” che, nonostante il nome, prepara piatti locali, ottime aragoste, gamberi e l’immancabile riso e fagioli. Ed anche un buon “mojito” ad ottimo prezzo.

Dall’Avana, con un’auto a noleggio, in proporzione la spesa più cara di tutta la vacanza ma che ci ha dato la libertà di muoverci, siamo partiti verso Sud, alla volta della Baia dei Porci, con in mente i ricordi dei fatti storici non troppo lontani. Non ci siamo fermati a Playa Larga, anche se lì c’è la ”Cienaga de Zapata”, area naturalistica che avrebbe meritato una visita, ma abbiamo proseguito fino a Playa Giron, dove ci avevano detto che avremmo trovato un mare più interessante per noi appassionati di snorkelling. L’arrivo è stato movimentato da un fatto di cui ci avevano avvertiti ma che mai avremmo immaginato di quelle proporzioni: nel pomeriggio, in questo periodo, la strada fra il bosco e il mare si copre letteralmente di grossi granchi che l’attraversano cercando di raggiungere il mare per accoppiarsi e deporre le uova. Purtroppo, anche se il traffico è scarso, molti ci rimettono…Le chele. E’ uno spettacolo incredibile e bisogna fare attenzione per non schiacciare i granchi ma anche e soprattutto per non forare. Per inciso, questi granchi non sono commestibili perchè tossici.

Giunti a destinazione con le gomme sane e salve (ma avremmo poi forato due giorni dopo) veniamo accolti nella casa di Raul e Mirta.

Giron é un tranquillo villaggio dove ancora é particolarmente presente l’orgoglio cubano della rivoluzione e la casa ha le comodità necessarie e un bel patio dove fare colazione e cenare.

I proprietari sono favolosi: accoglienti, gentilissimi e simpatici. Raul parla anche italiano.

Anche qui tanta frutta tropicale, molto più buona di quella dell’Avana, e loro sono pronti a prepararti quello che più ti piace. Sanno cucinare molto bene e hanno preparato ottimi gamberoni e aragoste. Anche il mare ci ha regalato belle emozioni: Playa los cocos, con le palme reali, e “Punta Perdiz” dove abbiamo visto bellissimi pesci di tutti i colori.

Proseguendo il viaggio lunga la costa sud siamo arrivati a Trinidad, deliziosa cittadina coloniale, e abbiamo alloggiato a “La Boca”, nella bella casa “Villa Sonia”, proprio di fronte al mare.

Qui, più della playa Ancon, bella spiaggia ma troppo vicina ad un grande albergo, ci hanno affascinato la gita in catamarano a Cayo Blanco, dove abbiamo viste le iguane e fatto snorkelling, e i tramonti indimenticabili. Altre escursioni interessanti da Trinidad sono state un romantico itinerario con un treno a vapore (locomotiva originale del 1919, un tuffo nel passato!) tra vallata e monti fino ad un vecchio zuccherificio, e una bella passeggiata in montagna a Topes de Collantes. Purtroppo, dopo aver prolungato di un giorno la sosta, é venuto il momento di lasciare anche questo posto rilassante e siamo partiti per Remedios, verso la costa Nord, da dove poter visitare Cayo Santa Maria.

Remedios é semplice ed accogliente, gradevole con la sua piazza circondata da bei edifici coloniali, le persone sono tranquille e ospitali e quasi nessun jinetero! La casa che ci ha ospitato, El Patio, è comoda e piacevole ed Elsa e Rosa, madre e figlia, ci hanno accolto calorosamente. Rosa, ingegnere agronomo, conosce abbastanza bene l’italiano ed è stato interessante poter parlare con lei di alcuni aspetti della vita a Cuba, ed Elsa, ex farmacista e squisita padrona di casa, ci ha apparecchiato accuratamente ottime cene nel patio.

Cayo S. Maria è l’ultimo di una serie di isolotti corallini collegati alla terraferma da una strada che corre sull’Oceano Atlantico per 48 km. Già gli esclusivi resort (ai cubani non è permesso l’accesso al Cayo) si stanno impadronendo di gran parte del territorio ma restano ancora due splendide spiagge pubbliche bianche e blu: Perla Bianca a Cayo S.Maria e La Salina sulla più vicina Las Brujas.

A questo punto il nostro viaggio era proprio giunto al termine. Siamo tornati a L’Avana passando per Varadero, che non ci ha entusiasmato più di tanto piena com’è di alberghi, e da lì a casa. Ora, ripensando a Cuba, siamo d’accordo sul fatto che ci regalato tante immagini emozionanti e abbiamo la sensazione di aver lasciato lì dei nuovi amici, ma prima o poi torneremo per ritrovarli.



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