Alla discovery di cuba

Eccomi finalmente pronta per raccontare questa avventura cubana! 1° GIORNO La scelta di un viaggio di gruppo con persone sconosciute stata una necessità di questa estate 2007, ma si sa....di necessità si fa virtù, e poi l’idea non mi dispiaceva affatto. Quindi eccomi a Malpensa a scambiare le prime chiacchere con persone nuove, tutte...
Scritto da: Spanty80
alla discovery di cuba
Partenza il: 10/08/2007
Ritorno il: 28/08/2007
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 2000 €
Eccomi finalmente pronta per raccontare questa avventura cubana! 1° GIORNO La scelta di un viaggio di gruppo con persone sconosciute stata una necessità di questa estate 2007, ma si sa…Di necessità si fa virtù, e poi l’idea non mi dispiaceva affatto. Quindi eccomi a Malpensa a scambiare le prime chiacchere con persone nuove, tutte con una loro motivazione per aver scelto questo tipo di viaggio. Viaggio lungo, arrivo all’Havana, dove ci aspetta un’altra parte del gruppo e prima sfiga: il tipo della coppia romana non ha la valigia!( n.D.R. Non so nemmeno se l’ha mai ritrovata).

Ok, si parte. Ma quale è il nostro pulmino? Eccola lì la nostra UAUA ( termine slang per definire il pulmino), compagna fedele che ci ha portato ovunque per la Isla Grande ( ma non ci avremmo scommesso 3 euro).

Si arriva all’Havana centro, dove ci attende il nostro corrispondente, organizzatore locale della nostra ripartizione nelle casas particulares. E’ proprio questa la tipologia di alloggio che adotteremo per tutto il viaggio, una cosa molto tipica di Cuba e che consiglio vivamente a tutti coloro vogliano conoscere più da vicino la vita delle famiglie cubane. Veniamo divisi in coppie ed ognuna segue il padrone di casa che ci accompagna agli alloggi. E’ giunto quindi il momento di presentare il gruppo e le coppie che condivideranno le camere per tutta la durata del viaggio ( n.D.R. Era stato proposto il rimescolamento camere per avere la possibilitòà di fare più gruppo…Occulti poteri femministi hanno impedito quest cosa). Ecco il gruppo DISCOVERY: – LE DUE ROMANE: Daniela e Mariella, già amiche, 2 stili diversi, molto interessate a capire la vera vita cubana. La Marylin è comunque la migliore!! – LA COPPIA ROMANA ( da non confondere con la precedente ): Claudia e Giuseppe…Non fosse che lui ha perso la valigia, che hanno fatto un vacanza a sè, che hanno sempre e solo polemizzato…Beh magari avrebbero fatto più gruppo. Vi sconsiglio una vacanza di gruppo per la prossima estate! – LA COPPIA MODENESE : Francesca e Davide, ottimo esempio di coppia che vive bene il rapporto a 2 insieme con altra gente.

-I 2 LIGURI: Ivano e Roberto “cucciolo”, i 2 tiratardi e buontemponi del gruppo, forse non sono stati capiti dagli altri, però sicuramente io e Azi avremmo fatto una vacanza diversa senza di loro. Vi voglio bene! membri del comitato del loggione, della veranda e della rivoluzione!Nonchè 160 Kg di puro suino italiano.

– OCCHIBELLI E MARPIONAZZA:Annamaria e Fancesca, devono essere un po’ trascinate per far serata e lanciarsi -IRENE E PIERSI: Roberto ( ma proprio la mail di tua cugina dovevi usare???)e Pierluca. Membri comitato veranda, il primo si innamorerà a Cuba e l’altro rischia di prenderle.

– MAURA: coordinatrice e mamma di tutti Ed infine the best AZIZA ED IO: Azizabellamora e la qui presente “soldato Jane” o “ Winnie the pooh”( a volte i soprannomi sono così casuali). Meglio di così non poteva andare: stessi ritmi, stesso modo di vivere la vacanza, stessi interessi…Ma quanto ti adoro Azi! Fine presentazioni e ritorno all’avventura…Giusto il tempo di posare le valigie e siamo già a passeggiare sul Malecon dell’Havana a due passi da casa nostra. Il lungomare pullula di vita è un “malecon sociale”, piena di gente che ascolta musica di chioschetti, passeggia, si bacia, beve rhum, tenta di abbordare gli stranieri. Ci fermiamo vicini a mangiare e bere il primo mohito i questa vacanza, così diverso dai nostri nei locali italiani, che ne rimaniamo un po’ delusi.

E per oggi è tutto…

2° GIORNO HAVANA Forse l’unico posto al mondo al mondo che riesce ad essere affascinante e decadente nello stesso tempo in maniera così estremamente naturale. Palazzi fatiscenti, fantasmi di un glorioso e lussuoso passato, vicino a piccoli gioielli ristrutturati e caratteristici, strade belle e piene di gente che incrociano vicoli con odori da voltare lo stomaco, macchine anni 50 lucenti e strane con tubi di scarico che disintregano il protocollo di Kioto. Con un altro gruppo e la guida Raimundo, che ci accompagnerà per tutta Cuba, partiamo dal Paseo del Prado, vediamo la fortezza, passeggiamo per il Maleco e l’Havana Veja con i suoi mille scorci, il Floridita e la Bodeguita del Medio. Sicuramente un giro troppo veloce per una città così grande e ricca, Raimundo è bravo ma noi siamo forse siamo più rapiti dall’atmosfera generale e cerchiamo di catturare le sensazioni che ci dona il luogo piuttosto che le note storiche. Ci fermiamo in un localino con il cortile coperto di frasche, dove si esibisce un complesso e qualcuno si lancia nelle danze. Atmosfera cubana…Relax, musica e rhum! L’Havana avrebbe bisogno di più tempo ma purtroppo non si può…Arriva la sera e siamo tutti a cena a casa di Tony la Fuente: pesce, riso bollito come contorno, patate. Purtroppo i cubani mancano di fantasia culinaria. I primi 3 giorni non te ne accorgi perchè sei immerso nell’esplorazione del paese e tutto viene assaporato come emozionante, poi ti accorgi che saranno poche le note che variano il menù. Piatto tipico di carne o pesce, accompagnato da riso bollito in bianco a volte con fagioli, contorno di avocado, pomodori e fagiolini. Ovviamente la frutta tropicale ha tutto un altro sapore…Mango, papaya, banane e ananas sono favolosi. Per la colazione sono monotematici alla nausea, se una mattina decidi di rifiutare le uova li mandi nel panico e poi se non friggono non sono felici: statisticamente hanno la media di 2 friggitrici a famiglia!!caro Fidel ti prego, dai il via ad una rivoluzione gastronomica! Fine cena e tutti sul Malecon ad aspettare quello che loro chiamano Carnevale. Io nel caos, con la mia modesta statur non vedo un fico secco, ma sembra che non ci sia nulla di che da vedere, in compenso tra la folla cominciamo a capire quale sarà l’approccio cubano al turista delle prossime tre settimane: un assalto continuo. Che si fa? andiamo alla Bodeguita del Medio? SIIIIIIIII. Io ci speravo tantissimo, potrebbe apparire una scelta turistica, ma il realtà il posto mi sembra abbastanza autentico ed i prezzi sono ragionevoli ( non come al Floridita…).Per andare saliamo a coppie sui risciò a pedali guidati dai cubani, la polizia ci blocca, poi si riparte…Boh…Non capisco…Comunque io e cucciolo abbiamo beccato quello senza un occhio! Cucciolo sbianca, io ho la risata isterica, il tipo è matto, si attacca agli altri risciò, fa il filo ai marciapiedi, comunque arriviamo tutti sani e salvi e ci lanciamo, chi + chi -, nel turbinio della Bodeguita. Questa è la casa del Mohito, osservo il barista svelto che li prepara, rapita da quei gesti che noi abbiamo violato, per occidentalizzare un cocktail, rendendolo più gradevole per il nostro palato. Qui è molto più leggero, iniziano i giri di offerte, qualcuno va già a casa e si incomincia ad intuire quali saranno i personaggi + attivi in notturna e chi è invece meno festaiolo. Bella questa serata all’Havana, stretti alla bodeguita, a ballare e bere mohito…

3° GIORNO CAYO LEVISA/VINALES Si lascia già l’Havana e la coppia romana che decide di fermarsi ancora sperando nell’arrivo della valigia, è un peccato ma il tempo è tiranno e Cuba grande. Prima di uscire dalla città tappa a Plaza della Revolution con l’effige del Che, l’icona più importante di questo secolo, che guarda l’infinito e ti colpisce nell’anima.

La strada non è delle migliori ma ci fa assaporare la Cuba più vera, la vegetazione rigogliosa, le scritte di propaganda del regime ad ogni angolo, dove noi in Italia troviamo solo le pubblicità dell’ultimo centro commerciale…Siamo così lontani dal nostro mondo…

Andiamo a pochissimi Km orari ma raggiungiamo Cayo Levisa: piccola lingua di terra/isoletta dove per un prezzo ragionevole ti traghettano dalla costa, hai pranzo, sdraio e ombrelloni su una spiaggia caraibica ed anche una possibile lezione di salsa alle 17.00. Insomma un piccolo all inclusive di 1 giorno, forse un po’ finto, anche se un po’ di relax al mare non ci dispiace. L’unico dispiaciuto dello svacco è il nostro Piersi che non ama mare e spiaggia ( chissà cosa cambia leggere svaccato al baretto o sotto una palma?!?). Unica nota d’avventura: il ritorno sul traghettino stava per saltare causa temporale, ma poi torniamo al nostro pulmino e via verso Vinales. vinales si riduce ad una strada principale, ma è in mezzo ad una bellissima e rigogliosa vallata, dove ci sono i mogotes: colline non spazzate via dalle pioggie tropicali di questi ultimi milioni di anni. La pioggia va e viene ma non toglie nulla alla bellezza del posto. Io ad Azi capitiamo in una bella casetta con veranda ( come tutte quelle della città…): CASA LIDIA, SALVADOR CISNERO 58, VINALES, PINAR DEL RIO, 048696927. La consigliamo per la pulizia della casa, la cucina un po’ diversa dal soltio e la cordialità della signora Lidia. A parte i black-out della corrente ( ma io ed azi abbiamo le nostre torce!) la serata scorre trovandoci tutti al Centro Cultural ( tutte le città di cuba ne hanno uno, e soprattutto nelle più piccole è lì, e nella Casa della Musica, che si trova la vita). E’ il compleanno di Fidel, quindi bolgia discotecara sotto la pioggia che ogni tanto torna a bagnare i ragazzi un po’ bevuti che ballano a torso nudo. A metà serata alcuni si diperdono ( e questa sarà purtroppo una costante del viaggio, anzi a volte la latitanza si presentava da inzio serata), rimaniamo noi stoici a ballare sotto la pioggia urlando: buon compleanno Fidel! 4° GIORNO VINALES Ancora pioggia…Uffa! Arriviamo al mural de la Preistoria ( enorme murale su un mogote, fatto negli anni 70, che rappresenta la storia delle forme di vita a Cuba) ed il diluvio sembra placarsi. Chi sono i coraggiosi che vogliono fare l’escursione a cavallo? Io, mamma Maura, Ivano, Cucciolo, Roby, Piersi e Daniela a dorso di simpatici ronzini per la valle di Vinales. Il tempo è clemente e ci permette di gustarci l’atmosfera surreale del posto, così distante dalla nostra realtà, con quelle casupole sparse, le strade di fango rosso, i contadini dediti solo alla coltivazione del tabacco e i mogotes a fare da grandi guardiani allo spettacolo della valle. Spettacolo fantastico! Mentre il resto del gruppo visita la Cueva del Indio noi sorseggiamo un succo di mango nella casa del nostro accompagnatore cavallerizzo. Tutti a preoccuparci del nostro intestino…Invece durante questo viaggio nessuno di noi è stato male… A parte i raffreddori da aria condizionata del pulmino. Il gruppo si riunisce e Raimundo ci fa una sorpresa: pina colada per tutti! Proprio vicino al Mural c’è un ristorante con un chioschetto dove fanno solo pina colada…A detta di Raimundo LA PIù BUONA DI CUBA! ed ha proprio ragione…Che spettacolo con il cocco e l’ananas freschi…Ve la raccomando, ed il rum lo aggiungi tu, quindi ottima anche per i bambini.Da provare assolutamente.

Si riparte sotto la pioggia, destino : Pinar del Rio. Evitatela pure poichè è brutta, sporca, niente da vedere e i cubani sono troppo insistenti. Si ritorna al nostro angolo di paradiso Vinales alla scoperta della città…O meglio dell’unica strada principale. La pioggia riparte più feroce che mai e noi ci rifugiamo in un Banco, il negozio dove i cubani vanno con la loro targhetta mensile a prendere i prodotti che il regime passa a ciascun cubano. Raimundo ci fa una lezione sull’economia cubana divisa su tre livelli: il primo, proprio quello legato al libretto, poi il 2° in pesos cubani dove le famgilie possono integrare la loro dieta con gli elementi non passati dallo stato e il 3°, commercio in pesoso convertibili, assolutamente probitivo per quasi tutti i cubani a meno che non lavorino a contatto con i turisti. E’ stato molto interessante e nel frattempo la pioggia cala e ci permette di andare al Jardin Botanico de la Caridad, o meglio io e Azi trasciniamo gli altri scettici in questo posto strambo ma affascinante. L’entrata ricorda un posto dove si fa magia nera…Teste di bambole appese a pali ci accolgono, qualcuno vuole andarsene, ma noi che avevamo letto del luogo proseguiamo. Ci viene incontro una signora cubana che ci accompagna in questo enorme giardino, e ci indica le piante e i frutti mentre ci si inoltra nel folto della quasi giungla. Alla fine assaggiamo alcuni frutti tipici e ci invitano a lasciare qualcosa stile magliette o altro ( Se andate a cuba e avete qualcosa che non mettete più portatelo e donatelo alle persone che incontrate…Vi ritornerà un bellissimo sorriso). Noi lì non abbiamo nulla ma gli facciamo recapitare delle magliette, ora tutti a casa a riposare un po’…Ed ancora pioggia. Il diluvio prosegue, nessuno sembra intenzionato ad uscire ma io e Azi non ci arrendiamo ed organizziamo con i ragazzi della casa vicina un ritrovo post cena sulla loro enorme veranda: ecco che nasce il COMITATO DELLA VERANDA. Piersi arriva per ultimo perchè dopo aver intasato il bagno della casa ( e non sarà l’unica volta…), si fuma un sigaro e guarda con la famiglia riunita la telenovela ( a cuba si blocca la vita quando c’è la telenovela…). Io e Azi iniziamo la chiaccera con Ivano, Cucciolo e Roberto e spaziamo in lungo ed in largo, in fondo è così poco che ci conosciamo che gli argomenti non sono un problema. Ok, ora si va nanna, domani ci attende un lungo lungo viaggio. Buonanotte al comitato della veranda…

5° GIORNO BAIA DEI PORCI-CIENFUEGOS Si parte destino…Havana…Come Havana??!!?? già, la coppia romana che era rimasta lì dobbiamo recuperarla ( e noi che ci eravamo già abituati ad avere più spazio sul pulmino…). Recupero all’Havana e poi destinazione Peninsula Zapata con la famosa Baia dei Porci. Mentre Raimundo ci parla dell’interessante storia che si è svolta in questi luoghi e in tutti aumentano l’ammirazione per Fidel “ stratega di guerra” ( ma le ha vinte tutte!!), entriamo nel parco naturale e cominciano a costeggiare proprio la Baia. Ci si ferma alla Cueva de los Peces, una sorta di Cenote in mezzo alla foresta, dove si può fare un tranquillo bagno, per noi gratis, visto che Raimundo ha già contrattato il pranzo a base di carne di coccodrillo ( la mia tessera del WWF si stava autodisgregando…Per fortuna sono i allevamento). Noi però preferiamo un bel bagno e un po’ di sole nello spiazzo al di là della strada, direttamente su un fantastico mare, anche qui si vedono i pesci ed anche un po’ di granchi. Solo gli stoici stanno sotto questo sole cocente…Ecco il pranzo…Beh…Speravo meglio. In effetti per i non amanti della carne come me, il coccodrillo non ha entusiasmato, tutti pieno di nervetti…Alla fine consiglio un giro alla Baia dei Porci ma forse è meglio fermarsi in una delle spiaggie e godersi un po’ di mare. Si riparte direzione Cienfuegos, dove arriviamo poco prima di cena, solita distribuzione nelle case ( cercate di alloggiare a Punta Gorda, la parte residenziale migliore della città) e poi ritrovo per la pappa. La nostra casa che sembra tanto caruccio dall’esterno, si rivela la peggiore di tutto il nostro viaggio, ma io e Azi, vere avventuriere, ci adattiamo. E’ divertente vedere che il bagno è in comunicazione diretta con la cucina della tipa…Azi però non sta bene, il raffreddore da aria condizionata l’ha colpita e quindi decide di riposarsi. Io raggiungo gli altri e si va in un paladares, che purtroppo ci tiene divisi su due tavoli e serve un po’ a casaccio…Ma si sa…I cubani non sono certo famosi per la ristorazione! La serata non decolla e dopo una breve passeggiata si opta per la nanna, a parte i ragazzi che decidono di andare in una sorta di discoteca.

6° GIORNO CIENFUEGOS-TRINIDAD Maura ci illumina sul programma della giornata: visita a Cienfuegos con Raimundo a farci da guida e poi playa Rancho Luna, a parte Piersi che se ne rimane in città per la nota avversione alle spiaggie. Ma come? Io e Azi ci guardiamo…Siamo in questa bella città e riduciamo la visita a 2 striminzite orette…E poi la mia guida dice che in quella spaiggia l’acqua è torbida…Cerchiamo di dirlo agli altri, ma nessuno ci ascolta, a tutti è venuto il morbo del turisa vacanziero, che se non sta a poltrire in spiaggia sta male! Arriviamo al Parque Josè Martì, il cuore cittadino, architettonicamente molto interessante. Proprio in questo posto avverrà un evento storico: io e Azi siamo richiamate al pulmino perchè in ritardo!agli altri infatti è venuto anche il morbo del turista giapponese: pulmann+discesa+uno scatto veloce a tutti i monumenti+risalita sul bus. Va beh…Ripartiamo per andare al Palacio del Valle, davvero molto bello e con una splendida vista, ci scattiamo una marea di foto. Ora il gruppo si divide e noi decidiamo di far parte del gruppo culturale che rimane in città, quindi andiamo con Raimundo e Piersi alla scoperta più approfondita di questa città. Il ritorno in piazza ci permette una visita più approfondita al teatro Tomas Terry, alla piazza dai suoi edifici eclettici, alle viuzze piene di gente. Ci lasciamo un po’ andare a curiosare nei negozi tipici cubani, scoprendo mille diversità rispetto al nostro mondo…Chi avrebbe detto che ci sono donne a far la manicure, su banchetti malconci, in una sorta di negozio/bazar lontano anni luce da un centro estetico…Curiosità cubane! ma è piacevole poter girare così in pochi senza l’incubo del gregge che si sposta: “ Abbiamo perso uno” “aspettate, l’altro si è fermato per comprare un souvenir…” “Uffa, io ono stanca ci fermiamo a ber qualcosa?” In fondo questa città non è male, e con un po’ più di tempo avremmo potuto vedere qualcosa in più. Pazienza…È giunto il momento di ripartire, dopo essersi ricongiunti con gli altri, destino: Trinidad. Senza dubbio Trinidad è la città più bella che abbiamo visto a Cuba e di cui serbo i ricordi serali più belli insieme a Vinales. Per favore se andate a Cuba andateci assolutamente! Scatta la distribuzione nelle case e questa volta io e Azi capitiamo in una mega suite. Primo piano con ben 2 finestre ad aerare il locale, vista sui tetti di Trinidad e copriletto con tigri disegnate ( solita nota kitch delle case cubane). Purtroppo non ricordo esattemente l’indirizzo, però è in calle Jose Martì, portone accanto ad una sorta di circolo sociale. Si entra in un mega cortile su cui affacciano innumerevoli stanze ed in fondo c’è la cucina e la scala che porta alle due camere bellissime. C’è pure il miscelatore in bagno! comunque il ristoro è breve perchè abbiamo deciso di fare un giretto veloce per la città con Raimundo questa sera prima di cena. Il centro città è chiuso al traffico dei non residenti e le strade sono tutte in acciottolato, le case sono basse con le colorazioni tipiche messicane…I miei ricordi sulle città messicane mi tornano alla mente più vive che mai, ovunque piccole botteghe d’arte che espongono moltissimi dipinti. Raimundo ci parla un po’ della città, ma io ed Azi ci istruiremo stasera con la guida…Tanto domani pomeriggio si sta in città! si scattano un mucchio di foto, la città e l’atmosfera sono splendide…Ma è l’ora dell’aperitivo e quindi tutti ( no scusate…Occhibelli era stanca e non è venuta…Ma come…È stata in spiaggia tutto il giorno?!?…Va beh…) a bere la Canchanchara nell’omonimo bar ( Clle ruben Martinez Villena). Devo amettere di non ricordare la composizione di questo aperitivo ma di ricordare che andava giù che era un piacere, e non sembrava nemmeno forte…Invece dopo il secondo giro al momento di alzarsi…Si sentiva un po’ l’effetto. Tutti in cortile a sentire il complesso che suonava ( per Azi: i quarto Oggiaro Boys ) canzoni tipiche e ci faceva rilassare…Che bell’atmosfera! Ora di cena…Ognuno a casina propria ( io e Azi, romantiche nel cortile della casa) e poi fuori ancora in centro dove Raimundo si da da fare per trovarci un tavolo alla Casa della Trova affollatissima. Ci godiamo lo spettacolo del complesso musicale che suona molto bene ( pur non essendo io un’esperta e soprattutto non amando molto questo tipo di musica), e di una una signora al suo sesantesimo compleanno che balla come una pazza e i nostri maschioni Ivano e Cucciolo che intraprendono un broccolaggio a due milanesi conosciute all’andata: dai ragazzi…Facciamo il tifo per voi. Seconda parte della serata al bar Escalinata in pieno centro, anche qui accompagnati dalla solita musica. Alcuni cedono e vanno a nanna, i 2 uomini vogliono andare in disco, noi conosciamo un giovane insegnante un po’ triste, che ci racconta la vita di un uomo cubano laureato che percepisce uno stipendio di circa 30 pesos cubani mensili…Praticamente nulla! ultimo momento della serata: Ivano e cucciolo ci dicono che se ne vogliono andare, il fatto di non aver legato molto con il gruppo non li fa sentire a loro agio, ma io e Azi non possiamo perdere i nostri compagni d’avventura…Speriamo cambino idea…

7° GIORNO TOPES DE COLLANTES-TRINIDAD Ma questo non era un viaggio un po’ discovery e avventura? Beh…Eccola qua…Oggi si fa il primo trekking ( ultimo…Ma poi vedremo il perchè), chiaramente non tutti, alcuni desistono per la serata di troppi bagordi ed altri perchè non se la sentono. La mia guida parla di escursione impegnativa ( e sull’acqua torbida aveva azzeccato)…Io sono allenata come un bradipo ubriaco…Vedremo! il pulmino, sobbalzando ed arrancando, riesce miracolosamente a portarci al complesso topes de collantes ( la strada era veramente di un ripido assurdo). La struttura alberghiera è alquanto deprimente: sembra un ospedale psichiatrico di 4° categoria, ma noi siamo lì per andare a scoprire la Sierra del Escambray ed in particolare per vedere il salto del Caburnì, una cascata in mezzo alla foresta. Si fa il biglietto e si parte; considerando che l’andata è in discesa la cosa non va male, il percorso è ben segnalato e bisogna fare un po’ d’attenzione a non scivolare per il fango, il panorama e la natura sono però molto piacevoli ed io riesco a distaccare veramente la mente da ogni cosa. Peccato che la nuotata alla cascata sia da evitare per l’acqua fangosa dovuta alle pioggie…E noi che sognavamo un bel bagno ristoratore! invece niente…Si riparte e qui arriva il bello! la sducciolevole discesa ci appare ora come una perigliosa salita!alcuni partono di slancio, altri un po’ a rilento, altri trovano il fiato dopo ed altri non lo trovano affatto. Alla fine del percorso c’è però una consolazione: con il biglietto d’ingresso il chioschetto ti offre un succo alla pera delizioso. Ad immaginare prima la condizione dell’acqua avrei insistito per fare un altro percorso più facile e segnalato dalla mia magica guida…Beh voi ora lo sapete quindi…Il pulmino ci accoglie come una cuccia e tutti belli stanchi e sporchi torniamo a Trinidad, dove il gruppo si divide. Qualcuno va in gita a cavallo, qualcuno in spiaggia e qualcuno ( trio cultura: io, Azi e Piersi) rimane in città! La città è troppo bella per non passeggiarvi ancora un po’, quindi guida alla mano a leggere un po’ di note storiche ripercorriamo i passi della sera prima, attraverso quelle strade meravigliose. Consiglio di andare al mercatino, pieno di simpatici souvenir e di bancarelle con i famosi ricami di Trinidad, ove Piersi entra in fervida contrattazione per il regalo alla mamma. Io invece mi faccio abbindolare e regalo qualche pesos ad un cubano che mi dona una cavalletta fatta con foglie di banano…La cavalletta è un simbolo che porta fortuna a Cuba, io e Azi la chiameremo “Breve ma Felice”, e ci accompagnerà fino a Holguin. Non facciamo in tempo a visitare nessum museo, anche se sembrano interessanti, e dopo qualche altro incontro, il cielo si rannuvola e decidiamo di andare a casa a prepararci per la serata.

Tutti fuori ci si ritrova sulla scalinata principale di Trinidad. Cucciolo e Ivano stanno addosso alle milanesi ed io e Azi facciamo il tifo, alcuni non sono usciti, altri si stanno un po’ spegnendo sulla gradinata, ascoltando la solita musica cubana…Ed eccomi che arrivo io a salvare la serata con un giro di magico chupito! Tutti bevono ( o meglio sono costretti a bere) e la serata ri-decolla perchè gli animi riescono a sciogliersi un po’. Via tutti verso la discoteca Las Cuevas, per raggiugerla si deve fare dello sterrato al buio, ma siamo tutti convinti. Finalmente una vera discoteca! riusciamo a lanciarci nei balli sfrenati, io tiro matta Marpionazza, che cucca il solito cubano che la porta a ballare, Mariella riesce a farsi offrire addirittura una bottiglia di Rhum, io e Azi ci scateniamo. Il posto è comunque bellissimo perchè proprio dentro una grotta…Un po’ umidiccio…Ma suggestivo. Grazie Trindad della bella serata…

8° GIORNO VIAGGIO PER BAYAMO Poco interessante questo viaggio da Trinidad a Bayamo che occupa praticamente tutto il giorno. Facciamo sosta a Ciego de avila e Camaguey. Uniche note avvincienti: ritorna l’idea di far girare le camere e quindi partono i sorteggi per le coppie, poi all’improvviso qualcuna comincia a rifiutarsi e le altre seguono a ruota ( strano…Mi sembravano tutte donne abbastanza mature da prendere una decisione e mantenerla…!), e poi la notizia dell’URAGANO! Non sappiao dove sia e che intensità abbia, ma ognuno tira fuori la sua teoria, e quindi l’uragano riesce a trovarsi in 10 posti contemporaneamente. Qualcuno scambia il solito aqcuazzone giornaliero per una coda dell’uragano…Inutile ripetere che c’è stato almeno un temporale al giorno dal nostro arrivo. Raimundo invece di rassicurare gli animi più spaventati parla di scorte di acqua e cibo. Comunque si arriva a Bayamo il venerdì sera e non piove nemmeno. Ognuno in casa chiede notizie e scopriamo che Cuba è in pre-allerta uragano, ma al momento non si sa ancora dove si stia dirigendo. Cuba è comunque stra-organizzata, tutti si preparano, serrano finestre, taglano i rami degli alberi grossi, bloccano quasi tutte la attività…Ed è proprio questo che intoppa il nostro viaggio! Serata tranquilla ( manca pure la luce a casa e mangio al buio…) Fuori poca gente, ma Bayamo è famosa per la festa nelle strade tutti sabati, quindi oggi c’è pace. Si bevacchia qualcosa in giro e tutti a nanna. Prepariamoci al bordello di domani…

9° GIORNO BAYAMO Gruppo diviso: i temerari partono per il trekking nella sierra maestra, dove il Che e Fidel hanno iniziato la rivoluzione e avevano gli accampamenti ( se decidete di andarci preparatevi a sborsare un po’ di soldini). Noi sciure decidiamo per un giretto nella ridente cittadina, partendo da Parque Cespedes pulito e alberato, la casa natale proprio di Cespedes, la chiesa, la via dell “ shopping” dove ci sono anche alcune opere d’arte. Il giro è piacevole ma non entusiasmante. Ad un certo punto becchiamo gli altri!Ma che ci fate qui? Trekking saltato a causa allerta pre-uragano…Questa storia comincia a stufarmi…Ed in più c’è un sole della malora. Si va tutti al parco Granma…Da evitare! Però alla fine ci rilassiamo un po’ sotto le fronde degli alberi e si chiacchera. Stasera probabilmente non ci sarà la festa ( unico nostro motivo di sosta a Bayamo), sempre per la pre-allerta, alcuni mugugnano…Io e Azi ci inventiamo di preparare le domande per il gioco delle interviste doppie, almeno stasera movimentiamo ancora la serata. Si torna sotto il mega sole…Ma come? siamo in pre-allerta e non cade una goccia di pioggia?!? io e Azi a sfregio dell’uragano decidiamo comunque di uscire a mangiare e convinciamo Cucciolo e Ivano, nostri soliti compagni d’avventura. Alla fine verrà anche Maura, a casa degli uomini, visto che la loro padrona di casa è un’ottima cuoca. La casa ha anche una veranda grande, sembra fatta apposta per l’aperitivo che ci viene servito, insieme ad una mega cena gustosissima. Divaghiamo in chiacchere e racconti e poi raggiungiamo gli altri. Zero festa e zero vendita alcolici nei locali, o meglio: si può comprare solo la bottiglia intera di rhum, paradossi cubani! Ci riforniamo e cominciano a comporre improbabili cocktail al Parque, mentre allestiamo il tutto per le interviste doppie. Giuseppe della coppia cubana polemizza sul fatto che nelle vere interviste doppie non si ascolta la risposta dell’altro…Lo zittiamo ed il gioco parte, tra le faccie incuriosite dei cubani. Si costituisce il comitato della veranda in una sorta di spiazzo a strapiombo sul fiume, che costeggia la città, accompagnati dalla luna, in chiacchera…E la serata finisce…

dobbiamo partire…Peccato per la festa saltata…

10 ° GIORNO SANTUARIO CARIDAD DEL COBRE-SANTIAGO DE CUBA Ripartenza, dopo aver appurato che ci sono disponibili delle case per noi a Santiago, visto che tutto il moto di turisti sull’isola si è bloccato per la pre-allerta. Dedichiamo la prima parte della mattinata a raggiungere il Santuario della Madonna del Cobre, la metà di pellegrinaggio cubana per eccellenza. C’erano molte persone che portavano fiori ed offerte, ma devo ammettere che il posto non mi ha suscitato particolare spiritualità…Forse perchè siamo abituati ai nostri santuari mastodontici. Io, Azi ed Ivano leggiamo sulla guida un po’ sulla città Santiago de cuba e ci esaltiamo…Anzi chiediamo a Maura se non possiamo fermarci più della notte prevista, lei però cassa subito l’idea. Raimundo ci ha promesso bottiglie di Rhum delizioso e quindi andiamo a prendercelo direttamente alla fabbrica; si entra a Santiago e ci accorgiamo che non è effettivamente una città molto raccomandabile. La fabbrica è vicino al porto, che per antonomasia non è un posto per signorine, ma qua è peggio,il nostro pulmino si ferma e siamo letteralmente assediati da donne con bambini che chiedono vestiti e altre cose. Raimundo esce dal pulmino e torna con il rhum…Ma secondo me solo perchè è cubano.

Ripartiamo…Santiago si presenta anche architettonicamente brutta…Una sorta di grande baraccopoli, anche la cattedrale sembra fatiscente. Dopo lunghi giri per i sensi unici arriviamo al punto dello “ smistamento camere”, e ci guardiamo tutti con facce un po’ preoccupate: che case ci capiteranno? effettivamente siamo in pieno centro ma sembrano vie veramente poco raccomandabili. Io e Azi siamo state molto fortunate. Se proprio volete affrontare Santiago ( non fate come noi che siamo stati inutilmente a Bayamo il sabato sera, ed arrivati alla domenica a Santiago, quando non c’era nulla), vi consiglio questo indirizzo: Sra. Gisela Blanco Pujol, Bartolomè Maso 135, e/Padre Pico Y tienente Rey, 53022628763. La nonnina è amorevole e la camera al primo piano curatissima, dopo le strade orride, non pensiamo + di essere a Santiago. Usciamo dopo cena, anzi…Dopo aver aspettato inutilmente i due uomini che dovevavno passare da noi…Si raggiungono gli altri e scopriamo che abbiamo perso Piersi e Roby, subito accalappiati da 2 cubane sul ciglio della casa. Indecisi su che fare, avvertiamo, grazie a Raimundo, che la zona dove li vogliono portare non è il massimo, ma i due sono ormai persi, metre noi finiamo alla Casa della musica ( e ti pareva…Adesso sto proprio cominciando a rompermi della musica cubana…). Il gruppo poi non sprizza sprint nemmeno a ucciderlo, quindi noi soliti 4 , cerchiamo di andare in disco…Non vi racconto l’esperienza fallimentare…Però siamo saliti su un taxi particulares ( anche qui che bel rischio…). Torniamo e ci mettiamo a chiaccherare in piazzza e poi casa, dove scopriamo Piersi con i lividi di una semiaggressione…A voi la scelta su Santiago…

11 ° GIORNO SANTIAGO DE CUBA-BARACOA Qualcosa che qui vale la pena vedere e che offre una vista eccezionale c’è: EL CASTILLO DEL MORRO SAN PEDRO DE LA ROCHA. All’interno c’è il museo della pirateria, carino, la struttura è interessante e ti fa sentire un po’ sul set dei Pirati dei Caraibi, la vista è proprio spettacolare! Questo merita proprio una visita.

Il gruppo dopo innumerevoli foto riparte con destino Baracoa, estremità orientale dell’isola, fino a pochi anni fa raggiungibile solo via barca. La strada non è tanto lunga, quindi ci concediamo una bella sosta in una gradevole spiaggia. Nulla di trascendentale, ma il mare è come sempre bello e poi c’è il venditore di platano fritto!!come se non ne avvessimo mangiato abbastanza.

Arriviamo a Baracoa, descritta dalla guida e da Raimundo come una piccola cittadina tranquilla, senza troppo turismo, famosa per il cioccolato. Eccoci arrivati a questa perla cubana, che effettivamente appare un bel posto rilassante per passare qualche giorno del nostro tour. Io e Azi finiamo col dividere una bellissima casa con le 2 romane ( per fortuna c’è Mariella ad addolcire l’atmosfera), anche se volevamo avere l’occasione di stare almeno una volta con i nostri due compagni d’avventura/sventura preferiti…Avremmo sicuramente fatto baldoria alcolica e comitato veranda con gli altri…Peccato, qualcuno non voleva questa “convivenza”, tra l’altro priva di quella malizia che tanti avevano voluto vedere! La casa è molto bella, vicino all’oceano che lancia grandi onde sul muro del malecon, dal terrazzo si può vedere benissimo El Yunque: una montagna dalla vetta spuntata, su cui si possono fare belle gite ( riporto dalla guida…Visto che noi non ci siamo stati). La prima cena la si passa fuori perchè dobbiamo assaggiare la specialità del luogo: pesce con salsa di cocco. Apprezzo la novità, ma dire squisita mi sembra esagerato. Parte la serata fuori ed ecco la delusione…Andiamo nella piazza dove c’è il locale El Patio ( un bancone del bar con uno spiazzo coperto di fronde sul davanti) e la piccola grazioza cittadina si trasforma in una bolgia con un sacco di ragazzi cubani appiccicosi come mosche, che non ti lasciano in pace neanche dopo l’insulto! Azi si scazza un po’, io vedo di non farci caso ed almeno mi godo lo spettacolo di quelli che ballano senza rompere. Questa sera c’è anche l’altro gruppo Cuba Music. La serata non passa particolarmente bene, Maura viene a dirci che Ivano e cucciolo vogliono lasciare il gruppo…Come dar loro torto…Non siamo neanche quello che si può definire un gruppo…E chiede aiuto a noi…Azi quindi si scazza ancora di più, perchè ricorda che nella scelta delle case è stato fatto di tutto per non farci star con loro ed adesso ci si chiede aiuto…Io cerco di parlare con Ivano, che è però assaltato…Non da cubane ma dalle ragazze dell’altro gruppo…Insomma…La serata finisce sul muro del malecon di Bayamo, io sdraiata a guardare le stelle cadenti e Azi e cucciolo a parlare della serata.

Buona notte a chi non sa cavarsi da solo dall’impiccio…

12° GIORNO BARACOA Oggi giorno “ avventura”. Raimundo organizza una bella gita con una sorta di Centro turistico del luogo, di cui sfortunatamente non ricordo il nome. Raggiunta in pulmino la località lungo il fiume Yumuri, ci preparano 2 barche +rematori e partiamo ferso la foce del fiume. Carino il paesaggio circostante, ma il bello viene dopo. Arrivati più o meno alla foce, sbarchiamo e passeggiamo lungo la spiaggia scura. Il sole va e viene dalle nuvole, creando bei riflessi con i suoi raggi, alla nostra sinistra un oceano bello mosso rumoreggia con le onde. Io passeggio sola, il mare mi invita sempre alla riflessione, soprattutto quando si è nella natura selvaggia e questo è proprio un luogo ideale, da non turbare con le chiacchere. La guida si ferma vicino ad un laghetto, creato da un ansa del fiume, proprio a pochi metri dalla riva del mare…Un tuffo ed eccoci in questa bell’acqua fresca e dolce a crogiolarci. Dopo il bagnetto, si torna alle barche ma questa volta attraverso un sentiero immerso nella foresta, con piccole casupole di pescatori, e qualcuno che ci offre dei dolci al cocco molto buoni. Risalita in barca e visita alla piantagione di cacao, dove ci fanno succhiare le fave di cacao fresche avvolte in una gelatina bianca, direttamente dal frutto spaccato ( ormai mangiamo tutto), aperitivo e pranzo sempre lì, sotto una bella capanna, tutti siamo molto rilassati. E’ stata una bella gita che consiglio se siete in gruppo, da soli non so cosa possa costare, magari vi uniscono adi altri.

A Baracoa non c’è moltissimo da vedere e quindi optiamo per un pomeriggio in spiaggia, su consiglio di Raimundo arriviamo in un luogo selvaggio, e dopo un passaggio via giungla ecco la spiaggia…Proprio tipo naufraghi! All’inizio c’è un po’ di perplessità, Marpionazza con la sua carnagione lunare si preoccupa per la mancanza di ombra, ma prontamente la coppia modenese le costruisce una capanna, anche io e Azi costruiamo la nostra più piccola e instabile…Poi ce ne freghiamo perchè passiamo il pomeriggio in acqua. E così ci si rilassa, si chiacchera, in un bel posto veramente naturale.

Cena nelle rispettive case e poi…Coda per il gelato! già perchè a Cuba in negozi e ristoranti si va ad una velocità pari al decimo delle nostre. Le commesse sembrano in perenne moviola, con il risultato che praticamente ovunque c’è una lunga coda di persone in attesa ( che tra loro riescono persone a litigare). Siccome l’esperienza della coda l’avevamo sempre evitata, però Baracoa sembra famosa per il cioccolato…Questa volta ci azzardiamo. Ecco…Non fatelo…Ed io che mi aspettavo il gelato al cacao più godurioso della mia vita…Finisco con la delusione in bocca…

La serata non è partita bene, ma sembra risollevarsi quando parte delle nostre ragazze sono scelte da un gruppo musicale per accompagnare la canzone Guantanamera…Uno dei tormentoni che continuamo a sentire. La scena è divertente…La serata sembra ridecollare…Ed invece un micro-scroscio di pioggia cambia tutto, e la solita parte del gruppo…Quella ormai ridefinita senior, scappa via… Chi rimane…Se non gli stoici primi membri del comitato della veranda ( cfr vinales). Ma comunque la cosa non va bene, Azi ha un riversamento di bile dovuto all’arrabbiatura della sera prima e dopo un po’ parte i un’accesa lite con Ivano e cucciolo. Chiudiamo la serata…Domani sarà una lunga giornata di chiarimenti…

13 ° GIORNO BARACOA-HOLGUIN Abbiamo detto che Baracoa è un posto abbastanza sperduto, infatti arrivare da Santiago non è stata impresa ardua, ma proseguire per Holguin è un’odissea. Praticamente la strada di collegamento è un unico grande sterrato, fango, buche, velocità media 30Km/h. Praticamente un viaggio della speranza…Io sonnecchio tutto il giorno! Arriviamo a Holguin, che non ci pare nulla di che, anzi piuttosto sporca, priva di attrattiva e piena di brutti tipacci. Rito divisione case e poi io e Azi cerchiamo di fare una capatina in banca ma troviamo chiuso. Effettivamente la città, con la sua via principale che attraversa tutte le piazze, non offre quella bellezza vista in altre città, e la sicurezza lascia un po’ a desiderare. Comunque alla sera con Raimundo andiamo alla Loma de la Cruz ( collina della croce, forse l’unica cosa davvero meritovole della città…Insieme alle biciclette-risciò!!). Ci arriviamo con il pulmino e godiamo della magnifica vista su tutta la città illuminata, accompagnate dalle note storiche della nostra inseparabile guida. Poi ci lanciamo nella discesa dei 458 gradini della collina per tornare alla città bassa. Torniamo in centro e si propone di andare a ballare ( la città non è un gran che, ma la gente in piazza e nei locali sembra tanta, e quindi l’atmosfera festaiola), chiaramente la maggior parte del gruppo…Non è d’accordo! e ti pareva! Per fortuna doveva essere un gruppo discovery…Oggi a parte poltrire sul pulmino non si è fatto! Va beh…Peccato che alcuni riescono a scegliere l’unico locale della zona (o di tutta Cuba ) che non serve del rhum! Io e Azi questa volta ci scazziamo, e li piantiamo in asso andandocene con i nostri 2 liguri in un locale dall’altra parte della piazza, dove c’è almeno un po’ di musica e dove ci raggiungeranno Piersi e Roberto. Holguin sembra abbastanza un mercato del sesso; se altrove l’abbordaggio non era mai stato così esplicito, qui i ragazzi si affiancano ai nostri amici e indicano le ragazze ( o anche i ragazzi) che sono in offerta…Il tutto abbastanza squallido! Al locale siamo affiancati da un italiano e da un giamaicano che si attacca a me e continua a parlarmi dei miei capelli rasati…Ingurgito il mio drink e salutiamo i ragazzi; Ivano e Roby domani si staccano dal gruppo per andarsi a fare un po’ di mare, li vedremo solo per pochi minuti! La vacanza cambierà per Azi e me, però ormai siamo agli sgoccioli.

Breve ma Felice viene lanciata dalla finestra…È giusto così! 14° GIORNO SANTA LUCIA-MORON Saluti ai ragazzi che rivedremo il giornio dopo e partenza. Abbiamo un po’ voglia di spiaggia e quindi andiamo a Santa Lucia…O meglio così ricordo. Nella realtà Raimundo ed il nostro autista ci trascinano per Km lungo un mare caraibico, senza fermarsi, fino all’ultimissima spiaggia, mentre tutto il gruppo mugugna perchè vuole farsi il bagno. Alla fine ci fermiamo a meritarci un bel relax sotto le palme con una bella spagna caraibica dal mare turhese.

Alla sera dobbiamo raggiungere Moron, ove ha piovuto così tanto che le strade sono piene di acqua, ma la UAUA riesce a portarci tutti nelle varie case ( ormai mi sembrano un po’ tutte uguali, ed effettivamente a parte quelle che ho citato le altre si sono assomigliate molto). Non abbiamo molta voglia di muoverci, quindi finiamo a casa della coppia modenese+Marpionazza/occhibelli, che ci raccontano della padrona di casa molto folkloristica. Serata tranquilla e poi tutti a nanna…Domani ci aspetta LA PIù BELLA SPIAGGIA DI CUBA! 15° GIORNO CAYO GUILLERMO Eccoci pronti allo svacco estremo. Armati solo delle sacche da mare ci avventuriamo per i Cayos. Mi amareggia un po’ che queste zone così belle non possano essere visitate dai cubani, se non con permessi particolari o se ci lavorano. La scusa è che sono la parte più vicina alla Florida e quindi si possono organizzare fughe…Ma dalla cartina non sembra così! in ogni caso non ritengo giusto che un popolo non possa godere delle bellezze del mondo, tantomeno se appartengono a loro paese. Il nostro pulmino ha il permesso perchè il nostro autista lavora usualmente sui Cayos, quindi non abbiamo problemi. Qui è il mondo degli ALL INCLUSIVES, sui cayos ci sono infatti solo alberghi abbatanza costosi, ecco perchè abbiamo pernottato a Moron. Noi comunque ci spingiamo alla punta estrema ovest del Cayo Guillermo, dove c’è Playa Pilar ( nome preso dalla barca di Hemingway, assiduo frequentatore di questa meraviglia oltre che di tutta l’isola). Quando arrivi, dopo aver attraversato un po’ di dune sabbiose si mostra in tutta la sua bellezza. E’ assolutamente meravigliosa…Batte persino la spiaggia di Tulum in Messico. Una distesa di sabbia bianca, leggermente virante al rosa, un mare cristallino che di più non si può, pochissima gente e pochissime sdraio sotto gazebi di foglie, un piccolo promontorio che la cinge a sinistra, un’altra isoletta davanti: il vero paradiso caraibico è qui! Rivediamo brevemente i ragazzi che ci raccontano della sera prima in hotel, e facciamo qualche spettegolezzo a mollo nell’acqua, ci crogioliamo al sole,e grazie ad un disegno sulla sabbia della Cartina cubana, ripercorriamo le tappe del viaggio, che ormai sta per finire. Relax…

Alla sera si torna a Moron e Piersi ci dice di aver trovato una sorta di discoteca vicino a casa…Tutti insieme tappa discotecara. Chiaramente il locale è il solito cortile con un DJ che spara al 90% salsa, ed un piccolo bar. Però la serata si scalda: Roberto/irene trova una cubana a tenergli compagnia, Piersi si fa ammaliare da un’altra che gli balla davanti, dimenando un fondoschiena sodo, alcune ragazze si fanno trascinare dai cubani marpioni in danze sfrenate, noi conoscaimo un gruppo di studenti in medicina provenienti dai più svariati paesi del mondo e una venezuelana mi ha fatto scuola di reggaton. Certo i soliti marpioni non mancano…Anzi sono particolarmente volgari ed espliciti ( cfr Azi abbordata da un 18enne, che si spacciava per la versione cubana di Rocco Siffredi), però riusciamo come sempre a schivare gli assalti e ci godiamo lo spettacolo di Occhibelli tenuta in pista e trascinata nelle danze da un tipo che aveva perennemente le mani sul fondoschiena. Anche questa è cuba…

16° GIORNO MORON-REMEDIOS Partiamo per Remedios, mentre sul pulmino si svolge la tragedia di un uomo ormai innamorato…Il buon Roberto ha ceduto al fascino cubano e si dispera perchè ha promesso alla donzella di star con lei ancora stasera. Il tutto si risolve quando in tempo record dal nostro arrivo, decide di ripartire all’inverso prendendo un bus di linea, non facciamo in tempo a salutarlo…Ci si rivede direttamente all’aeroporto! noi invece stiamo per la prima volta in casa con occhibelli e marpionazza. Questa volta do l’indirizzo perchè è veramente meritevole: HOSTAL HAYDEE & JUAN K, José Antonio Pena 75, e/maceo Y la Pastora, remedios 5342395082. 2 belle camere ed un grazioso cortile dove cenare e chiaccherare. LA cittadina e la sua piazza sono particolarmente piacevoli. Giracchiamo un po’, aperitivo con la maggior parte del gruppo, cena e poi si decide di andare a Caibarien, una piccola cittadina nei dintorni dove questa sera ci sarà la festa per la fine estate. Raimundo ci raccomanda prudenza poichè il rhum in dose mssiccia accende gli animi e non solo le danze, però devo dire che non mi è mai sembrato qualcuno fosse in pericolo. E’ stata una bella esperienza poichè non siamo abituati a questi tipi di feste così spartani, ove la fanno da padrone le bancarelle di cibo e giostrine per bambini risalenti a 50 anni fa. Tutti sono in giro per le strade stracolme, e ci sono un po’ di altoparlanti che diffondono musica, la gente balla, ride, beve rhum a canna…Una bella atmosfera di casino. Io faccio alcune delle riprese più belle del viaggio con la mia videocamera…Riprendendo questo caotico mix di persono luci e musica, sembra una puntata di lucignolo! Ecco una fera festa cubana…

17° GIORNO SANTA CLARA-HAVANA Ormai siamo agli sgoccioli, comincia a farsi sentire la stanchezza del continuo pellegrinaggio ma soprtattutto il cibo italiano. Ci manca ancora un luogo simbolo da vedere: Santa Clara, città adottiva del Che che ne conserva le spoglie in un mausoleo e ne celebra le gesta. La visita alla città è così rapida che non mi lascia molte sensazioni, però Plaza della Revolucion con la statuta del Che condottiero mi suscita grande commozione. Si vede che i cubani lo amano veramente…E poi il museo è molto interessante, avrei voluto aver più tempo, ma l’ria condizionata a palla non ti involgia a rimanere. Il luogo di sepoltura non mi ha invece fatto impazzire, ma il complesso merita sicuramente una visita. Chiaramente vicino c’è anche un negozietto di souvenir, ftto apposta per chi come noi si è lasciato prendere dal fervore rivoluzionario e vuole ricordare la visita. Adesso il giro sta proprio finendo…Stiamo tornando all’Havana. Sulla strada Raimundo ci regala l’ultima perla enogastronomica: Guarapo, succo estratto direttamente dalla canna da zucchero…Veramente dissetante. Mentre l’ultima parte del pomeriggio lo dedichiamo allo shopping. Ovviamente ceniamo tutti insieme appassionatamente, anche se io e Azi sentiamo la mancanza dei due pargoli sperduti in qualche altra spiaggia caribica. E poi andiamo al Floridita…Ma quanto è fighetto quel posto…E quanto è caro! Mille volte la bodeguita del medio, fidatevi di me! Vorremmo andare a ballare, ma alla fine dopo lunghi giri, lunghe discussioni sul tipo di locale etc, torniamo a casa passeggiando lungo tutto il magnifico e sempre affascinanate Malecon…Meraviglioso.

18° GIORNO HAVANA-AEROPORTO Tutto sta per finire…Ultimi shopping al sapore di Rhum e tabacco…Ultimi scorci dell’Havana Veja, che ti regala sembra sensazioni nuove…Ultima vista del Malecon…Ultimi giri sull’UAUA verso l’aeroporto…Ultimo temporale prima della partenza…Addio Cuba…O forse arrivederci..Ma non penso tu sarai la stessa di oggi…

Se volete altri dettagli più pratici contattatemi a ronmar@tiscali.It



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