18 fantastici giorni nell’Isla

Itinerario 16 Agosto Parigi - L’havana 17 Agosto L’havana 18 Agosto Vinales 19 Agosto Varadero 20 Agosto Varadero 21 Agosto Remedios – Cayo Santa Maria 22 Agosto Playa Santa Lucia 23 Agosto Santiago De Cuba 24 Agosto Santiago De Cuba 25 Agosto Baracoa 26 Agosto Playa Guardalavaca 27 Agosto Cayo Coco 28 Agosto Cayo Coco 29...
Scritto da: Barbara Almondo
18 fantastici giorni nell'isla
Partenza il: 16/08/2007
Ritorno il: 02/09/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Itinerario 16 Agosto Parigi – L’havana 17 Agosto L’havana 18 Agosto Vinales 19 Agosto Varadero 20 Agosto Varadero 21 Agosto Remedios – Cayo Santa Maria 22 Agosto Playa Santa Lucia 23 Agosto Santiago De Cuba 24 Agosto Santiago De Cuba 25 Agosto Baracoa 26 Agosto Playa Guardalavaca 27 Agosto Cayo Coco 28 Agosto Cayo Coco 29 Agosto Trinidad 30 Agosto Cienfuegos 31 Agosto Baia Dei Porci E L’havana 1 Settembre L’havana 2 Settembre Ritorno Noi (Federico ed io) siamo stati a Cuba dal 16 agosto al 2 settembre 2007, come molti abbiamo pensato di affrontare questo viaggio adesso, prima del grande “ipotetico” cambiamento, per vederla e respirarla ancora nella sua più vera tipicità; purtroppo ben presto ci siamo resi conto che in realtà la ISLA è già cambiata, il turismo l’ha profondamente cambiata, ma di questo parleremo dopo. A fine marzo abbiamo prenotato il volo on line sul sito di Volagratis, per un totale di € 1.550 (a/r per 2 persone), ed ecco i primi piccoli problemi: riceviamo l’e-mail di conferma prenotazione, che attestava che i biglietti CARTACEI ci sarebbero stati recapitati entro 48 ore all’indirizzo da noi segnalato. Essendo a cavallo delle vacanze Pasquali, avevamo preventivato un leggero ritardo nella consegna, ma dopo più di una settimana d’attesa ci siamo insospettiti. Decidiamo quindi di contattare il call center di Volagratis, scopriamo subito che la chiamata costa € 1,80 al minuto da rete fissa e € 2,50 da cellulare. Praticamente quello che si risparmia nel volo lo si spende al telefono con gli operatori per risolvere i problemi! Parliamo con un ragazzo, ci mette in attesa per un po’, poi riprende la chiamata dicendo di stare tranquilli, i nostri biglietti sono stati emessi, ma il corriere non è ancora passato a ritirarli, ci assicura che li riceveremo entro 1 settimana. La settimana trascorre e ovviamente dei nostri biglietti nessuna traccia.

Ci armiamo di pazienza e richiamiamo il Call center, risponde una ragazza spagnola, parla male l’italiano, mi spazientisco un po’ perché penso che per € 2,50 al minuto vorrei evitare di ripetere le frasi 2/3 volte per farmi capire, le rispiego tutta la situazione, mi dice che deve verificare e che devo attendere in linea, a questo punto perdo del tutto la pazienza, non voglio rimanere in attesa e pagare, pretendo che si informi e mi richiami! Si accorge che sono davvero alterata e mi accontenta, infatti dopo 5 minuti mi chiama un ragazzo, dice che è lui che si è occupato della nostra pratica, si scusa perché sul sito e di conseguenza sulla e-mail di conferma c’è un errore, i nostri biglietti sono elettronici e non cartacei, quindi è sufficiente presentarsi all’aeroporto con il codice di prenotazione fornito via e-mail. Si impegna anche a restituirmi i 10 euro addebitati sulla mia carta di credito per la spedizione dei biglietti. Risolto il problema volo per documentarci a dovere sulla nostra meta, acquistiamo la Lonely Planet e una guida in alternativa, la Traveler di National Geographic (che si è rivelata più utile delle aspettative!), anche se i consigli più utili li abbiamo reperiti proprio sul sito di Turisti per caso.

A questo punto prendiamo informazioni sul visto. Per chi prenota in agenzia normalmente viene fornito insieme al volo, ma noi il volo l’abbiamo acquistato on line e questo servizio non è previsto. Su internet scopro che a Torino c’è il Box Office che rilascia qualunque tipo di visto (per fortuna! Questo ci risparmia una gita a Milano al consolato cubano!) Si trova in Via Mazzini 36, tel 011/882526.

Dal momento che per avere il visto bisogna comunicare dove si pernotterà (almeno per la prima notte) prenotiamo on line sul sito www.Cubatravelnetwork.Com 1 stanza all’Hotel Raquel dell’Havana. Ultima prenotazione essenziale prima di partire: l’auto. Navighiamo sui siti delle diverse compagnie, Havanautos, Cubacar, alla fine la Rex ci è sembrata la più affidabile. Prenotiamo il noleggio di una Skoda Fabia per 14 giorni (dal 18 agosto al 1 settembre) a 80 € al giorno: un vero salasso, ma preferiamo spendere un po’ di più per avere un’assicurazione completa e un’auto un po’ più sicura, che sia in grado di reggere i tanti Km che faremo sulle dissestate strade cubane! Siamo quasi pronti a partire, mancano solo 2 giorni, sappiamo che agosto non è il periodo migliore per visitare Cuba, la stagione è umida rischiamo non solo acquazzoni, ma anche uragani. Decidiamo di documentarci e troviamo un sito meteo estremamente affidabile http://english.Wunderground.Com/tropical. A due giorni dalla partenza scopriamo che si sta formando a sud est di Cuba una tempesta tropicale, ma è troppo presto per capirne potenza e direzione. Ci ripromettiamo di tenere sotto controllo la situazione.

15 AGOSTO Ore 18: inizia la nostra avventura. Con easyJet voliamo su Parigi. Il nostro volo infatti partirà domani mattina proprio da Parigi. Partire dall’Italia era decisamente più caro!!! 16 AGOSTO Finalmente si parte! Mi sento abbastanza pronta per affrontare il viaggio, ho letto molti racconti su Turisti per caso, ho letto anche dei raggiri ai danni dei turisti e penso che loro saranno pure Cubani, ma noi siamo Italiani! Sarà una bella lotta!!! (Alla fine vinceranno i cubani… ovviamente!) All’aeroporto troviamo un internet point e scopriamo che la tempesta tropicale nata un paio di giorni fa è già diventata un uragano di forza 3 e punta direttamente sulle Isole Cayman. Ci viene un brivido… tra le ipotesi di percorso proposte dal sito, ce n’è una in cui “Dean” passa proprio su Cuba. A questo punto possiamo solo incrociare le dita. Voliamo con Klm su Amsterdam, poi da Amsterdam all’Havana voliamo con Martinair, compagnia da evitare, non tanto per le tempistiche (voli decisamente puntuali) ma per il servizio, davvero scadente. Trascorriamo le 10 ore sonnecchiando e leggendo le guide (perché i film e la musica non sono compresi nel prezzo del volo, per averli bisogna pagare!).

Arriviamo all’Havana alle 20 circa. Sono emozionatissima!! Scendiamo dall’aereo e il caldo umido ci assale!! Cambiamo all’aeroporto i primi 400 euro in CUC e ci mettiamo alla ricerca di un taxi. Veniamo avvicinati da un ragazzo turco che ci propone di prendere il taxi insieme per dividere la spesa che normalmente ammonta a 20 CUC. Bravo! Non ci avevo pensato! Accettiamo! Il taxi ci lascia a qualche isolato dall’Hotel, la via è pedonale e in auto non si può raggiungere. Scarichiamo le valigie dal taxi e si avvicina un amico del tassista, che si offre di portarci le valigie all’Hotel (ovviamente dietro pagamento!). Siamo davvero stanchi e tutto sommato non ci dispiace non dover trascinare 20 Kg a testa di valigia sul pavè! Gli lasciamo 1 CUC.

L’Hotel Raquel è strepitoso, un gioiellino coloniale in stile liberty nel cuore dell’Havana Vieja. La stanza è ampia, senza finestre ma con soffitti altissimi! Sono ormai le 21, ci facciamo una doccia veloce, sfidiamo la stanchezza e usciamo per cena.

Decidiamo per il Paladar La Julia in Calle O’Reilli 506A, consigliato dalla Lonely. Per raggiungerlo facciamo un paio di strade estremamente buie e fatiscenti che mi fanno rabbrividire, siamo gli unici turisti e sentiamo gli sguardi pesanti della gente del posto su di noi! Mmmmm… Sono un po’ preoccupata, ma dove sono tutti i turisti? Per fortuna il Paladar è vicino e lo raggiungiamo in poco tempo.

Ordiniamo e ci portano pollo arrosto, maiale alla piastra, con un contorno di riso bianco, fagioli, platano fritto, pomodori, cetrioli, avocado, fagiolini e frutta esotica di ogni tipo. Tutto davvero buono!! Paghiamo 20 CUC in tutto, comprese le bevande.

A questo punto siamo davvero a pezzi e rientriamo in Hotel.

17 AGOSTO La colazione dell’Hotel è internazionale, c’è davvero una gran scelta tra dolce e salato. Poi dopo esserci rimpinzati a dovere, usciamo per cercare una sistemazione più economica per la prossima notte. Scopriamo che l’Hotel si trova all’angolo tra una strada pedonale e un’altra nella quale le auto possono girare tranquillamente! E bravo il nostro tassista! Si sarà spartito il CUC con il suo socio trasportatore di valigie! Un bel business, con tutti i turisti arrivano ogni giorno!!!! Giriamo per le strade dell’Havana Vieja, è davvero affascinante, i palazzi hanno una bella architettura coloniale ormai fatiscente, i ragazzini giocano a baseball per strada, mentre gli adulti, con tanto di tavolo e sedie sul marciapiede si dilettano con il domino, l’atmosfera è unica. Malgrado la povertà ci sembrano sereni, in realtà il regime e la tessera di razionamento consentono a tutti di sopravvivere (ovviamente senza strafare) anche se molti si lamentano dicendo che ciò che viene passato dallo stato non basta di certo per tutto il mese.

La Lonely consiglia diverse casas particular, tra cui Pepe e Rafaela, proviamo ad andare, ma tutte e tre le stanze sono occupate. I proprietari sono davvero gentili e dopo un giro di telefonate ci trovano una sistemazione. Mentre aspettiamo che il proprietario della casa nella quale alloggeremo venga a prenderci, ne approfittiamo per prenotare da Pepe e Rafaela la nostra ultima notte, che sarà il primo di settembre, così non dovremo perdere tempo per cercare una sistemazione.

Arriva il ragazzo, la casa è vicina, in nemmeno 5 minuti a piedi la raggiungiamo. Non è certamente bella e accogliente come l’altra, in più il bagno è in comune e l’idea non ci fa impazzire, ma per una notte può andare bene. Torniamo all’Hotel Raquel, prendiamo le nostre cose, le portiamo nella casas particular e usciamo alla scoperta dell’Havana.

Percorriamo la strada in direzione del Capitolio, scorgiamo una bellissima farmacia (strano, avevo letto che qui erano davvero precarie!) entriamo per dare un’occhiata, ci accolgono le guardie armate e con estrema gentilezza (forse troppa!) ci accompagnano dicendo che possiamo scattare tutte le foto che vogliamo. Poi sulla via dell’uscita ci chiedono una donazione, perché quella non è una vera farmacia, ma un museo… gli diamo 1 CUC (sappiamo che per loro è tantissimo!!) e ci guardano male… ma !? Proseguiamo sulla strada e vediamo una sorta di negozio di generi razionati, con i suoi scaffali semi vuoti è decisamente tipico e decidiamo di entrare. Il negozio è pieno di gente del posto intenta a fare la spesa, ci dirigiamo al bancone per acquistare una bottiglia d’acqua e veniamo avvicinati da una signora con una bimba in braccio che ci chiede di comprarle del latte. Io e Fede ci guardiamo, in quel momento mi vengono in mente i racconti di viaggio letti su Turisti per Caso e i diversi modi, usati dai cubani nel tentativo di spillare soldi ai turisti. Però siamo in un supermercato, e in fondo un po’ di latte lo possiamo pure comprare… Mmm mentre facciamo in silenzio questi ragionamenti (ma durano veramente pochi secondi!) la signora diventa aggressiva, ci tocca, ci chiede il latte, ci dice che dal momento che siamo turisti “dobbiamo” aiutarla, è invadente e parla ad alta voce e tutti nel negozio ci stanno guardando. Mi spazientisco, vorrei essere trasparente e vorrei non comprarle un bel niente!! Gli sguardi che sentiamo addosso sono pesanti, acconsentiamo a comprare il latte, ma alla cassa ci chiedono ben 5 CUC, dico che è troppo, per i modi avuti nei nostri confronti non se li merita affatto! Allora fa marcia in dietro e si fa comprare una salsa da 1,5 CUC (ma non le serviva il latte??), ci ringrazia un po’ a denti stretti e finalmente riusciamo ad uscire. Per strada i ragazzini ci avvicinano e ci chiedono 1 CUC, decidiamo di ignorarli e arriviamo al Capitolio. Qui veniamo avvicinati da diversi jiniteros che ci propongono di tutto, dalla casas particular al ristorante, dal taxi alla marjuana, ai sigari… Tiriamo un sospiro e capiamo che sarà così per tutto il resto del viaggio. Proprio dietro al Capitolio c’è la Fabrica de Tabacos Partagàs, facciamo la visita guidata, è davvero interessante, ci consentono anche di entrare dove i cubani confezionano i sigari, molti di loro cercano di attirare il nostro sguardo per piazzarci qualche sigaro sotto banco, è pazzesco! Al termine del giro la nostra guida ci spiega che avendo fatto la visita guidata ci siamo guadagnati il diritto di acquistare 3 sigari Cohiba Esplendido (i migliori in assoluto) al prezzo speciale di 20 CUC. Accettiamo di buon grado, caspita siamo all’interno della fabbrica di sigari, comprarli qui è assolutamente sicuro e legale!! Veniamo portati, insieme agli altri acquirenti interessati all’affare nel deposito delle borse; i sigari ci vengono dati in gran segreto e ci chiedono subito di nasconderli negli zaini. Con la stessa velocità la nostra guida si intasca i 20 CUC e si volatilizza… Ma!? Rimaniamo senza parole e con la sensazione di non aver proprio fatto un affare… In ogni caso non credo lo scopriremo mai, visto che non siamo esperti di sigari! Usciamo dalla fabbrica, proseguiamo verso Paseo Prado, dove compriamo una cartina stradale, (da domani nostra fedele compagna di viaggio, indispensabile per muoversi in auto) e prendiamo la Calle Obispo, la via più turistica dell’Havana Vieja. Ci addentriamo, qui le strade sono meno fatiscenti, alcuni palazzi addirittura sono restaurati, ci imbattiamo anche in negozi decisamente gradevoli. Arriviamo in Plaza de La Catedral, la Catedral de San Cristòbal che la domina è molto bella, in piazza c’è anche un gruppo che suona la salsa, sono bravissimi! In un centro telefonico compriamo una carta telefonica, potrebbe servire per effettuare prenotazioni telefoniche, poi proseguiamo e passiamo davanti all’Hotel Los Frailes in Calle do Brasil, c’è tantissima gente che beve mojito, decidiamo di fare una sosta e ne ordiniamo 2 per 7 CUC, (buonissimi!!!!!!!) poi ci dirigiamo verso casa passando per la Plaza Vieja , vediamo un birrificio… e come non assaggiare la birra più tipica dell’Havana?? Facciamo una seconda sosta alcolica. Poi, verso la fine del pomeriggio, un po’ storditi, torniamo a casa.

Usciamo per cena. La Traveler consiglia un ristorante nel Vedado, “La Roca” in Calle 21 e M, lo raggiungiamo in taxi. Ordiniamo aragosta e gamberi alla piastra con cipolle e riso e platano fritto come contorno. Paghiamo 36 CUC, se li meritano, la cucina è squisita peccato l’aria condizionata eccessivamente alta, la sala sembra una cella frigorifera! Usciamo dal ristorante e facciamo un giro nel quartiere del Vedado, è abbastanza animato, vediamo la famosa gelateria Coppelia, vorremmo un gelato, ma sono le 22 e ha appena chiuso.

Riprendiamo il taxi e torniamo nell’Havana Vieja, facciamo ancora un giro in Calle Obispo e ci fermiamo a bere nel locale “La lluvia de oro” al civico 316. C’è un gruppo che suona, sono eccezionali! Usciamo e andiamo a casa. Siamo stanchissimi!!!

18 AGOSTO Alle 9 ci presentiamo alla Rex per ritirare la nostra mitica Skoda Fabia! Avevo letto da altri racconti di viaggio che alcune agenzie all’atto della consegna chiedono circa 45 CUC per il pieno di benzina (non è proprio conveniente, considerando che il pieno fatto dai benzinai vale circa 30 CUC!!) ero quindi preparata ad una simile richiesta, la Rex invece ci ha consegnato l’auto con il pieno, chiedendoci semplicemente di riconsegnarla con il pieno. Meno male.

Prendiamo l’auto e via verso Vinales nella Provincia di Pinar el Rio.

Uscire dall’Havana non è proprio una passeggiata, la totale assenza di cartelli stradali mette a dura prova il nostro senso dell’orientamento (normalmente buono!); ancora più complesso è stato imboccare l’autostrada giusta e nel giusto senso!! Dopo varie peripezie entriamo in autostrada, la strada sembra bella, ci sono ben 4 corsie per senso di marcia, peccato però che ci siano incroci con trattori che attraversano all’improvviso, animali che pascolano, contadini a cavallo e/o in carrozza, gente del posto che per poco non si butta sotto l’auto per chiedere un passaggio, o che vende formaggi, marmellate e frutta proprio sul ciglio della strada. Insomma, il livello di attenzione deve essere altissimo! Verso le 16 arriviamo nei dintorni di Vinales è lampante quanto il paesaggio sia bello: un’oasi ricca di flora verdeggiante nella quale svettano i mogotes, rocce calcaree davvero affascinanti! Proseguiamo sulla strada che sale, fermandoci spesso per scattare delle foto. Arriviamo quindi a Vinales e percorriamo la sua strada principale. Ci mettiamo subito alla ricerca di una casas particulares, ne vediamo una graziosa ma entrambe le stanze sono occupate. La proprietaria si offre di accompagnarci in un’altra casa con 1 stanza libera, ma è davvero piccola e bruttina, ringraziamo e decliniamo la proposta e ci inventiamo la scusa che per noi sarebbe meglio trovare una stanza in una casa con cortile, per poter parcheggiare l’auto in un posto sicuro. Ci accompagnano allora in una casa dall’altra parte della strada ed eccoci accontentati: la stanza è graziosa, ampia, con bagno privato, e un bel cortile per la nostra Skoda! Concordiamo con i proprietari l’orario per la cena, lasciamo le valigie e usciamo a piedi alla scoperta di questa ridente cittadina. Nella sua semplicità, Vinales è uno di quei posti magici che vive di un’atmosfera particolare, rilassante e rassicurante, non c’è molto da vedere a livello architettonico, qui è indispensabile respirare la città, nella sua semplicità. Arriviamo davanti ad un’agenzia Cubacan, decidiamo di entrare per capire quali sono le escursioni più interessanti. Un’altra coppia di italiani sta parlando con l’impiegata delle escursioni pianificandole in base all’arrivo dell’uragano previsto tra un paio di giorni! Prendiamo le informazioni utili e cerchiamo un internet point, è da un paio di giorni che non ci documentiamo sull’uragano e vogliamo vedere se ci sono ipotesi sul suo eventuale percorso e valutare di conseguenza il nostro itinerario. Scopriamo che “Dean” dovrebbe approdare a Cuba solo con un colpo di coda, quanto basta però per farci rinunciare a raggiungere domani mattina Maria La Gorda, interessante sito per praticare diving e snorkelling. Non potendo immaginare l’intensità della perturbazione che ci avrebbe raggiunti, decidiamo di prenotare 2 notti a Varadero in un super resort con piscina, palestra, sauna, bagno turco etc… Normalmente non siamo tipi da resort, ma nel caso di un paio di gg di pioggia battente e vento forte, almeno ci saremmo potuti intrattenere con le attività del villaggio oziando un po’!! Soddisfatti prenotiamo on line 2 notti all’Hotetur Palma Real (memorizzate questo nome e cercate di non andarci!!). Usciamo dall’internet point e ci incamminiamo verso casa. Ci facciamo una doccia ed eccoci pronti per la cena. Io pollo, Fede aragosta, con il solito contorno di riso, fagioli, cipolle, pomodori, fagiolini, avocado e frutta di tutti i tipi, e l’immancabile platano fritto, sempre buonissimo! I proprietari ci propongono un giro a cavallo attraverso i mogotes per la mattina seguente, il paesaggio è talmente bello che decidiamo di accettare. Dopo cena passeggiata rilassante, arriviamo nella piazza principale di Vinales e nell’unico bar della città c’è musica dal vivo. Ci sediamo un’oretta, poi usciamo, anche in piazza fanno musica dal vivo, ci sono molte persone che ballano. Restiamo un po’ a guardare, poi decidiamo di andare a casa. Sulla via del ritorno guardo il cielo: quante stelle! Era tanto tempo che non vedevo un cielo così!

19 AGOSTO Sveglia alle 8, colazione a casa a base di uova, latte, pane, burro, marmellata e frutta. Alle 9 puntualissimo arriva Carlos, la guida che ci accompagnerà nella nostra gita a cavallo. Dopo 5 minuti a piedi in mezzo alla natura raggiungiamo i nostri cavalli, ci sono altre persone che aspettano: una coppia di Firenze e un ragazzo svedese (che tra l’altro era sul nostro stesso volo e che avevamo già incontrato in un locale dell’Havana! Com’è piccolo il mondo!).

Saliamo a cavallo, la mia si chiama Flecha, quello di Fede Conde. Il paesaggio è davvero incantevole, ci inoltriamo all’interno del Parque National Vinales. Dopo un paio d’ore facciamo la prima sosta, il caldo ci attanaglia, il sole è davvero forte! Entriamo in una grotta, la temperatura è piacevole, è molto buio dentro, ci sono le guide dei vari gruppi con le torce, camminiamo in bilico sulle rocce infangate e scivolose cercando di non cadere nella acqua; dopo circa 10 minuti di scarpinata arriviamo al termine della grotta. C’è una piscina naturale. Carlos ci dice che se vogliamo possiamo fare il bagno. Non ce lo facciamo ripetere 2 volte! L’acqua è freddina, ma è davvero piacevole!! Usciamo e si risale a cavallo. Verso le 13 arriviamo alla Cueva, veniamo accolti da un contadino locale e una ragazza che ci preparano uno splendido cocktail servito all’interno di un cocco, contenente latte di cocco, ron, miele, menta e lime. Davvero buono! Fede prova un sigaro artigianale e Carlos beve un bicchiere di Havana 7 liscio… mi chiedo come possa berlo a quell’ora sotto quel sole cocente! Ma!? Intanto un po’ storditi risaliamo a cavallo, la gita è finita e tra una galoppata e l’altra arriviamo al punto di partenza. Paghiamo (25 CUC a testa – 5 CUC all’ora), salutiamo i nostri nuovi amici, la coppia di Firenze e il ragazzo svedese e ci incamminiamo verso casa.

Sono quasi le 15, i proprietari sono gentili e ci consentono di fare ancora 1 doccia prima di partire. Per fortuna perchè siamo davvero pieni di fango! Paghiamo (25 la camera e 20 la cena 6 la colazione) e partiamo alle volte di Varadero.

Arriviamo a destinazione verso le 8 di sera, l’impatto con il nostro super-resort non è dei migliori. Mi mettono il classico bracciale al polso (mi fa sentire in manette, ma questo è un problema mio!!!) ci assegnano la stanza e appena aperta la porta veniamo aggrediti da uno stormo di zanzare. Tutte dentro alla stanza!!! In più scopriamo che malgrado su internet la promozione parlasse di stanze con vista sull’oceano a noi era stata assegnata una stanza nel seminterrarto con vista sul prato in discesa proprio verso la nostra porta finestra. Possiamo soprassedere sulla Ocean’s view mancata, ma non sulle zanzare!! Fino a questo momento abbiamo dormito in casas particulares molto più economiche e semplici di un resort e non abbiamo mai trovato nemmeno un misero insettino, devo proprio venire a Varadero, principale centro turistico cubano, per avere mille zanzare in camera????? Decido di protestare. Il ragazzo alla reception mi tratta come la solita turista stupidotta e mi dice “Zanzare? E’ normale! Ricorda che sei a Cuba!!” A questo punto vorrei saltare sul bancone e prenderlo a testate! Cerco di spiegargli che abbiamo dormito già in diversi posti decisamente più precari e nessuno ci ha mai consegnato una camera con tanto di zanzare all’interno e che da un resort, ovviamente ho aspettative maggiori!!!. Ottengo il cambio della stanza, sempre infossata sotto il prato, ma almeno senza zanzare. Questo posto mi sta veramente antipatico.

Sta per scadere l’ora di cena, ci fiondiamo al ristorante, anche qui il servizio è scadente, il cibo ancora peggio… mi sta sempre più antipatico questo posto!!! Dopo cena il nulla assoluto. Un misero spettacolino musicale nella discoteca del villaggio, poi, niente di niente. Andiamo a letto.

20 AGOSTO Oggi è previsto l’arrivo di Dean. Guardiamo fuori e c’è un bel sole, decidiamo quindi di andare in spiaggia. Ecco l’unico motivo per venire a Varadero: la spiaggia è bianchissima con una sabbia che sembra borotalco, il mare è azzurro e caldo, peccato che l’arrivo imminente dell’uragano l’abbia increspato parecchio facendo perdere un po’ del suo fascino, lo spettacolo è in ogni caso davvero bello!!. Prendiamo un lettino e ci rilassiamo. Il sole a tratti è coperto da nuvoloni neri, a volte pioviggina, a volte rispunta il sole, sul mare vediamo un cielo nero nero, è davvero affascinante!! Verso mezzogiorno iniziano forti temporali, in un primo momento rimaniamo in spiaggia e ci ripariamo sotto un ombrellone fatto di foglie di palma, poi appena spiove un po’ decidiamo di tornare nel villaggio e di andare a pranzo.

Il pranzo come la cena: mediocre, il servizio ancora peggio. Nel pomeriggio il tempo peggiora. Piove e c’è un vento fortissimo. Se questa è solo la coda dell’uragano, chissà cosa non deve essere starci proprio in mezzo!! Verso le 17 sembra incredibile, ma torna il sole: Dean è passato e punta dritto sul Messico. Riusciamo anche a stare un paio d’ore in spiaggia al sole! Ad un certo punto vediamo una coppia uscire dall’acqua: sono i nostri amici fiorentini conosciuti a Vinales, ai quali avevamo parlato della nostra brillante idea di aver prenotato qui…!! Avevamo trascorso la giornata sperando non seguissero il nostro esempio, invece eccoli qui!!! Ci fa piacere vederli, ma ci sentiamo un po’ in colpa, il resort è stato una pessima sorpresa!!! Ci prepariamo per cena, prima però facciamo un’ po’ di telefonate per prenotare una casas particulares a Remedios, nostra prossima tappa. I fiorentini ci avevano detto che loro non erano riusciti a trovare da dormire, Remedios è molto turistica e le casas particulares non sono molte. In effetti al telefono nessuno è in grado di confermarci la prenotazione. Ci suggeriscono di chiamare domani mattina. Ceniamo insieme ai nostri amici, poi decidiamo di uscire a fare 2 passi: il nulla assoluto. Insomma chi viene a Varadero lo fa probabilmente con l’idea di starsene tutto il tempo nel villaggio, perché, a parte la spiaggia non c’è proprio nulla da fare!!! Verso mezzanotte salutiamo i nostri amici e andiamo a letto.

21 AGOSTO Lasciamo il resort ancora più arrabbiati di quando siamo arrivati: alla reception ci chiedono di pagare ben 16 CUC per le telefonate fatte a Remedios (in tutto 8, di pochi secondi l’una). Non ho più voglia di protestare, pago e con piacere mi faccio tagliare il bracciale dal polso e mi sento finalmente libera! Via di qui! La strada per Remedios è lunga, ma in buono stato, passiamo attraverso diversi paesini rurali affascinanti, ci fermiamo per fare ancora una telefonata e vedere se è possibile pernottare a Remedios. Perfetto! Ci hanno trovato una casa! Verso le 13 arriviamo a destinazione. La casas particulares non è nulla di che, ma la camera è spaziosa. Poi è l’unica libera!! Concordiamo con l’anziana proprietaria l’ora per la cena e usciamo a fare un giro. Molti tra amici, racconti di viaggio e guide parlavano di Remedios come di un vero e proprio gioiellino coloniale, io forse avevo troppe aspettative e ne sono rimasta un po’ delusa. Graziosa sicuramente lo è, la piazzetta principale con la sua architettura coloniale è molto carina, solo… mi aspettavo qualcosa di più! Sono le 14.30, dopo aver mangiato una pizza comprata da un baracchino per strada (per 5 pesos nazionali, circa 20 centesimi!!!) decidiamo di fare una toccata e fuga a Cayo Santa Maria. La strada che ci troviamo a percorrere è davvero bella: 50 km di asfalto in mezzo all’oceano (ovviamente senza guard-rail o altre protezioni, in fondo siamo a Cuba!) A volte mi chiedo se qualcuno sia mai uscito di strada planando direttamente in mare! Arriviamo sull’isola e come immaginavamo molte belle spiagge sono di proprietà dei resort e quindi inaccessibili. Proseguiamo e dopo 5 Km di sterrato approdiamo a Playa Blanca, a mio avviso la più bella spiaggia di Cuba!! (Ancora incontaminata e selvaggia, questa distesa di borotalco bianchissimo rende il paesaggio davvero suggestivo. Il mare è azzurro e caldissimo, ancora leggermente increspato dall’uragano, ma decisamente bellissimo! Non riesco ad uscire dall’acqua! Verso le 18 risaliamo in auto e torniamo a Remedios. La padrona di casa ci spiega che la notte è meglio non lasciare l’auto parcheggiata sulla strada, con 2 CUC un parcheggiatore può venire a ritirarla, per riportarcela direttamente domani mattina all’ora che desideriamo. Accettiamo. Ceniamo (solito pollo/maiale con riso e fagioli…) usciamo per un giretto e io comincio a maturare l’idea che i cubani, quando lavorano, sono davvero scazzati. Entriamo nel bar principale della piazza centrale, chiedo una bottiglia d’acqua piccola, la barista me la prende, nel frattempo Fede mi dice di prendere dell’acqua anche per lui, mi scuso con la barista e le chiedo una bottiglia grande, sbuffa e lancia la bottiglia piccola nel lavandino, mi prende quella grande l’appoggia bruscamente sul bancone ignorandomi completamente e iniziando a servire i clienti successivi. Cerco di richiamare la sua attenzione per chiederle 2 bicchieri, dopo un bel po’ me ne porta 1 solo, per poi riprendere ad ignorarmi completamente. Mi spazientisco e le dico in uno spagnolo un po’ maccheronico “Ma non vedi che siamo in due???” Mi risponde con aggressività che non aveva capito e mi porta il secondo bicchiere. Ma!? Che c’era poi da capire? Girovaghiamo ancora un po’, telefoniamo all’Hotel Escuela Santa Lucia, l’unico albergo economico di Playa Santa Lucia per prenotare la notte di domani, ma ci dicono di chiamare l’indomani mattina, poi nanna, domani (come sempre) la sveglia suona presto! 22 AGOSTO Facciamo colazione, il parquero è davvero puntuale e per le 7.30 l’auto è sotto casa. Paghiamo 25 CUC la casa, 20 CUC la cena, 6 CUC la colazione. I prezzi sono piuttosto standard.

Prima di partire chiamiamo di nuovo l’Hotel di Playa Santa Lucia, hanno una stanza libera e ci accettano la prenotazione. La strada è lunga, decidiamo di fare una sosta per pranzo a Camaguey! E’ graziosa e sovraffollata, assolutamente labirintica a differenza delle città coloniali con le strade perpendicolari. Passeggiamo nella via principale, decidiamo di pranzare in un locale all’aperto dove servono pizza e hamburger. Buonissimi ed economici, spendiamo infatti 20 pesos nazionali (nemmeno 1 €!) Ritorniamo all’auto e … Sorpresa! Troviamo una gomma a terra. Fede, tra gli sghignazzi dei cubani che passano davanti all’auto, inizia con tutte le operazioni necessarie per cambiare la gomma, io presidio auto e soprattutto valigie (non si sa mai). Appena cambiata la gomma cerchiamo un gommista, per fortuna è proprio sulla strada per raggiungere Playa Santa Lucia. Facciamo riparare la gomma bucata e ripartiamo subito! Arriviamo a destinazione alle 16.30 del pomeriggio. L’Hotel è grazioso, la camera, con vista sull’oceano è semplice ma spaziosa e pulita. La spiaggia è splendida e il mare limpidissimo, peccato sia pieno di alghe arenate sulla spiaggia e appiccicate al fondale, davvero fastidiose sotto ai piedi! Sono già le 17, ci rivolgiamo ad un paio di agenzie che organizzano gite in catamarano per fare snorkelling domani mattina, ma entrambe ci dicono che non è possibile, più facile nel pomeriggio, ma noi dopo pranzo vogliamo partire, dobbiamo fare un sacco di Km per arrivare a Santiago! Non ci arrendiamo, io mi intrufolo in un mega resort, raggiungo la spiaggia, parlo con l’animazione e chiedo se ci possono accompagnare alla barriera corallina la mattina seguente. Risposta affermativa, prezzo 25 CUC a testa: un po’ caro, la guida parlava di 20 CUC, ma abbiamo talmente voglia di fare snorkelling che accettiamo! Decidiamo di andare in perlustrazione alla ricerca di una spiaggia senza alghe e dopo circa 4 lunghi Km di sterrato approdiamo a Playa Los Cocos, carina, sabbia non proprio bianca, mare con pietre sul fondo e centinaia di cubani chiassosi e festanti in acqua. Sono le 18. Prima di tornare all’Hotel ci fermiamo a cena in un ristorante sulla spiaggia, El Bucanero, mangiamo rispettivamente aragosta e gamberi, nelle porzioni non è previsto il solito contorno di riso, fagioli, verdura e frutta e siamo ancora affamati, allora ordiniamo una paella (non male il riso, ma la paella è un’altra cosa). Prezzo 46 CUC, comprensivi anche della bottiglia di vino bianco spagnolo che abbiamo preso (orrenda, il vino non doveva essere cattivo, ma la bottiglia è stata sicuramente mal conservata e il vino è ossidato! morale: evitate ristorantini turistici sulla spiaggia e vino a Cuba!).

Torniamo all’hotel e dopo pochi minuti esplode un violento temporale.

23 AGOSTO Ci svegliamo e ci prepariamo per la nostra escursione. Raggiungiamo il resort, andiamo in spiaggia, aspettiamo un’oretta che si alzi un po’ di vento e proprio quando stiamo per perdere la speranza si parte col catamarano! Siamo gli unici clienti a fare snorkelling stamattina, infatti sul catamarano ci siamo noi e 3 animatori del villaggio! Dopo 30 minuti arriviamo alla barriera e ci tuffiamo! Non avevo mai visto la barriera corallina, per me è un vero evento!!! E’ bellissima, ci sono tanti pesci colorati, Fede mi confessa che a Sharm ci sono molti più pesci, in ogni caso per me è incantevole! Dopo circa un’oretta nell’acqua torniamo indietro. Raggiungiamo l’hotel, ci facciamo una doccia velocissima e via verso Santiago. Le strade da questo punto in poi, proseguendo verso est sono in cattivo stato, decisamente peggio delle precedenti, così i tempi di percorrenza si allungano a dismisura. (Importante: Uscendo da Playa Santa Lucia, la strada è in buono stato per i primi 20 Km, poi la strada finisce e si è costretti a scegliere se andare a destra o a sinistra: verso Manati e fino a Las Tunas vi imbatterete in una strada poco asfaltata e piena di buche, in grado di mettere a dura prova qualunque mezzo!! Meglio seguire per San Miguel De Baga e poi per Guaimaro, un po’ più lunga, ma decisamente più veloce!) Facciamo tappa a Bayamo, cerchiamo un benzinaio provvisto di benzina 94 oct (especial), ma non lo troviamo, chiediamo ad un cubano, inizialmente prova a spiegarci la strada, poi decide di salire e ci accompagna personalmente. Io, abituata ormai a pagare per qualunque cosa, tiro fuori 1 cuc per ringraziarlo, ma lui rifiuta fermamente, dicendo che non è assolutamente necessario, io insisto ma lui saluta e si defila, lo rincorro con una manciata di saponette e creme, lo obbligo a prenderle!! Finalmente ecco la Cuba semplice, umana, calda e accogliente, che ancora non avevamo incontrato! Arriviamo a Santiago alle 20, ci mettiamo subito alla ricerca di una sistemazione, la troviamo al Grand Hotel Escuela in Calle Josè a Saco, per 32 CUC a notte.

Usciamo per cenare, e siamo subito avvicinati da diversi Jiniteros, avevamo letto sulla guida che qui sono particolarmente agguerriti, infatti non ci mollano un attimo! Ci seguono, ci propongono ristoranti, stanze, fumo, sigari, insomma di tutto ed è veramente difficile farli schiodare! Ci spazientiamo un po’, finalmente ci lasciano in pace. Voltiamo l’angolo e la storia si ripete. Capiamo che qua è così e che sarà difficile girare per Santiago indisturbati! L’impatto con la città, jiniteros a parte, non è comunque dei migliori, anche in questo caso, come per Remedios, in seguito a racconti di amici e letture delle guide, avevamo aspettative altissime! Troviamo il paladar Las Gallegas, Bartolomè Maso 305, proposto dalla guida (l’altro ristorante che avevamo scelto è chiuso) e mangiamo agnello con riso, fagioli, verdura e frutta..Buono anche se incominciamo a patire la monotonia della cucina criolla.

Facciamo ancora un giretto per vedere Santiago by night, poi nanna.

24 AGOSTO Ci svegliamo, la colazione non è compresa nel prezzo della camera, siamo anche un po’ stufi di mangiare le stesse cose, così decidiamo di comprare un pacchetto di biscotti in un chiosco e di mangiarli per strada. Terribili! Visitiamo il museo del Ron (si può evitare, anche se costa solo 2 CUC), proseguiamo per Plaza Marte, circondata di Palazzi coloniali. Il caldo è attanagliante, ci prendiamo 4 panini in un chiosco sulla strada per 8 pesos (30 centesimi circa!) decidiamo di prendere l’auto e di fare un’escursione verso Chirico, entrambe le guide parlano di questo paesaggio mozzafiato che si può scorgere dalla strada, ne pecorriamo circa 20 Km, la strada è davvero impraticabile con un’auto normale! Le buche sono troppe e troppo profonde! Il paesaggio è carino ma non splendido, di certo non ne vale la pena! Sfiniti dopo 20 km di buche ci fermiamo su una spiaggetta di sabbia scurissima per mangiare i nostri panini, questa sabbia scura attira i raggi del sole e sprigiona un gran caldo, non riesco a rinunciare ad un bagno rivitalizzante, anche se il mare qui non ha nulla a che vedere con le coste nella parte nord. Ci aspettano di nuovo 20 km di buche per tornare, risaliamo in auto e alle porte di Santiago siamo accolti da un violento temporale. Ci ripariamo in Hotel e usciamo alla ricerca di un internet point, le prossime giornate vogliamo dedicarle al mare nella parte a nord, ci rendiamo però conto che non possiamo sfuggire ai resort che hanno colonizzato i posti migliori, così per spuntare dei buoni prezzi decidiamo di prenotare on line. Poi usciamo per cena, il Ristorante che abbiamo scelto si chiama ZunZun, è consigliato dalla Lonely, si trova nell’Avenida Manduley 159, mangiamo nell’elegante patio, in realtà è più apparenza che altro perché le portate non sono nulla di particolare! Io ordino un’insalata di mare (veramente orrenda!), Fede un misto di crostacei: ci aspettavamo un mega piatto con tanto di schiaccianoci per i gusci, invece arriva una sorta di soufflè di crostacei molliccio talmente carico di pomodoro che il gusto del pesce non si sente nemmeno! Pazienza! Facciamo ancora un giro per Santiago, poi nanna! 25 AGOSTO La notte non sto bene, ho forti crampi allo stomaco, dormo pochissimo. Come sempre la sveglia suona presto, rinunciamo alla colazione, compriamo però un casco (intero!) di banane in autostrada! Riesco ad assaggiarne una: è davvero buona! La destinazione è Baracoa. La strada che da Santiago porta a Baracoa è, a livello paesaggistico, una delle più belle di Cuba, (se escludiamo le spiagge!)!! Palme e vegetazione estremamente verdeggianti costeggiano la strada tortuosa, non mancano le solite buche improvvise, in questa zona di Cuba è quasi impossibile tenere un’andatura decisa in auto! Nel pomeriggio arriviamo a Baracoa, davvero carina, l’atmosfera è simile a quella di Vinales!! Io purtroppo continuo a non stare bene, i crampi allo stomaco non sono passati, rimango in auto mentre Fede cerca una casas particulares dove pernottare. La troviamo, la stanza è piccola, ma davvero graziosa. Rimaniamo un po’ in camera, nell’attesa che la pastiglia di Buscopan faccia effetto e mi tolga questi fastidiosi crampi. Sfiga… Ho preso l’influenza intestinale. Dopo una mezz’oretta mi sento meglio, usciamo e andiamo nell’unica gelateria di Baracoa, ovviamente il gelato è finito, ma visto che Baracca è famosa anche per il cioccolato, Fede prende una cioccolata in tazza fredda, io nulla. Il sapore non è dei migliori, ma è comunque bevibile. Chiediamo il conto, la cameriera ci dice 2 pesos, io chiedo se in Moneda National o Peso Convertibile e mi risponde “E’ lo stesso” io la guardo e scuoto la testa ridendo. Tiro fuori la moneda national, la cameriera rimane un po’ delusa, le lasciamo però un bella mancia!! Decidiamo di fare un giro in una spiaggia a 10 km circa da Baracoa, la strada è quasi impraticabile! Arriviamo, parcheggiamo, la spiaggia è bella, ma è sovraffollata, (tipo Liguria nei week end di luglio!), vedo un gruppo di cubani che maltratta pesantemente 2 cani randagi che guaiscono, ma non si difendono; io, che sono tendenzialmente animalista non posso assistere ad un scena del genere, li avvicino e mi metto a urlare, fede mi dice di calmarmi, intanto arriva un ragazzo del posto un po’ più coscienzioso che li dissuade da quello che stanno facendo, io mi sento male, proprio non posso accettare di vedere maltrattamenti su animali, chiedo a fede di andare via, tra l’influenza intestinale e la scena appena vista ho una gran nausea. Approdiamo in una spiaggia a 500 metri dall’altra, potenzialmente paradisiaca, (spiaggia finissima bianca, palme…) ma un po’ maltenuta, per un paio d’ore può comunque andare! Torniamo a casa, ceniamo, io pollo, fede aragosta al cocco (ricetta tipica di Baracoa!), poi usciamo per fare un giretto in questa bella cittadina! Approdiamo in una piazza dove un gruppo suona dal vivo e ci sono diverse persone che ballano la salsa, un signore cubano gentile mi cede la sua sedia e si mette a chiacchierare, mi racconta che da giovane è stato in Italia un po’ di tempo per lavoro, parla abbastanza bene la nostra lingua. Mi dice che l’Italia gli è piaciuta molto, che gli italiani sono brave persone, la nostra cucina è splendida, soprattutto i tortellini! Io ne approfitto per chiedergli di Fidel, della tarjeta di razionamento, dello stile di vita, degli ideali, delle speranze per il futuro! Finalmente è bello scambiare due parole con qualcuno del posto! Mi sento di dovermi ricredere sul fatto che i cubani avvicinino i turisti solo per rifiliare qualche fregatura! L’illusione dura poco. Dopo circa mezz’ora di conversazione il nostro amico ci dice che vuole prendere da bere e ci chiede di cambiargli 10 pesos nazionali (circa 0,40 centesimi di €, non c’è nessuna bibita, nemmeno l’acqua che costi così poco!) con dei CUC (1 CUC vale 1 $, il cambio, così come loro ce lo propongono, per noi sarà sempre svantaggioso!). Ci rimango di merda. Fede gli dà un pezzo da 5 CUC, io lo folgoro con lo sguardo, poi mi rivolgo al nostro amico dicendo che sono stufa di non poter mai fare una chiacchierata con qualcuno di loro senza pensare che prima o poi mi chiederà soldi, mi proporrà di cambiare moneda national con peso convertibile o cercherà di vendermi qualcosa sottobanco, in ogni caso per me sarà sempre una fregatura… Mi dice che se sono così infastidita lui è disposto a ridarmi i soldi, io gli spiego che non è per i 5 CUC, mi rendo conto che valgano molto di più per lui che per me, ma è la presa in giro, abbiamo trascorso mezz’ora a sentirci dire “bella italia, bravi italiani, buona la cucina ecc…” quando il suo unico obiettivo era intortarci per proporci una fregatura! Lasciamo perdere e gli lasciamo i 5 CUC. Mi sento un po’ provata psicologicamente, oggi, dal punto di vista del rapporto con la gente del posto, è stata una giornata difficile, meglio andare a letto! 26 AGOSTO Ci svegliamo presto, la padrona di casa è stata davvero gentile e mi ha preparato una caraffa di succo di “guarapo” dice che va bene per il mio intestino, ha lo stesso effetto del limone! Facciamo colazione, solite uova, frutta, marmellate e burro. La nostra destinazione è Playa Guardalavaca. La strada è lunga e in cattivo stato (nota importante: evitate la strada che porta a Banes passando per Herrera e Pedregal, è impraticabile anche con un fuoristrada!!!). Arriviamo nel primo pomeriggio, mi presento nel resort, il Brisas Guardalavaca, con il codice della mia prenotazione on line, alla reception mi fanno un po’ di storie, mi chiedono il Voucher di prenotazione, spiego che non ce l’ho perché ho prenotato (e pagato) on line, non trovano la mia prenotazione. Uff, vabbè che siamo a Cuba, però siamo in un mega resort, possibile che non sappiano come gestire le prenotazioni on line?? Mmmm. Dopo mezz’ora di discussione finalmente trovano una prenotazione a mio nome… entriamo in camera, è spaziosa, pulita e accogliente! Sono le 14.10, tra 20 minuti la sala da pranzo chiude, abbiamo un po’ di tempo per mettere qualcosa nello stomaco! La qualità del cibo non è di certo eccellente, ma almeno riusciamo a variare un po’ dai soliti fagioli, riso, pollo e maiale! Dopo pranzo ci rilassiamo nella bellissima spiaggia bianca del villaggio. Ci riteniamo “viaggiatori” più che “turisti”, ma non disdegniamo anche un po’ di relax!! Verso la fine del pomeriggio decidiamo di prendere l’auto e di raggiungere Playa Paradiso, che dista pochi Km … è bellissima! Facciamo un po’ di foto e intanto si fa buio, prendiamo la macchina per tornare al villaggio, la strada è piena di granchi che la attraversano, sono davvero grossi!! La sera cena, poi nel villaggio non c’è molto da fare, arriva un temporale e ce ne torniamo in camera.

27 AGOSTO Facciamo colazione nel resort e partiamo (presto come al solito) per Cayo Coco, sappiamo che la gente del posto non ci può andare, pensiamo che sia un po’ ingiusto, ma il mare deve essere talmente bello che non possiamo non vederlo! Arriviamo nel tardo pomeriggio, presentiamo alla reception del resort Oasis Playa Coco il codice della prenotazione, come a Playa Guardalavaca mi chiedono un Voucher, spiego che non ce l’ho, inizialmente non trovano la prenotazione (ci risiamo, se prenotate on line cercate a tutti i costi di stampare le e-mail di conferma!!!) dopo un po’ miracolosamente la prenotazione appare … Ma!? Ci assegnano la stanza, ampia e ben arredata!! Il villaggio è nuovo e la spiaggia molto bella.

Abbiamo giusto il tempo di fare un giro di perlustrazione del villaggio, una doccia e poi cena! L’atmosfera è tranquilla e piacevole e poi è bello pensare di poter trascorrere 2 notti nello stesso posto! 28 AGOSTO Dedichiamo parte della giornata all’ozio nella spiaggia del villaggio, poi verso metà pomeriggio decidiamo di fare un giro fino a Cayo Guillermo: ci fermiamo nella bellissima Playa Pilar, sabbia bianca, fine, molto simile a quella del nostro villaggio a Cayo Coco. Torniamo nel resort, ceniamo, passeggiata e nanna! 29 AGOSTO Ci alziamo, trascorriamo ancora qualche ora in spiaggia, poi partiamo verso Trinidad. I km non sono molti, poi le strade qui sono migliori rispetto alla parte est di cuba e verso le 15 arriviamo a destinazione! E’ bellissima! Tutte queste case coloniali in parte restaurate dall’Unesco, le vie acciottolate che salgono verso la Plaza Mayor, cuore della città! Essendo Trinidad molto turistica ci sono diversi jiniteros, ma non sono fastidiosi come in altre cittadine cubane. L’atmosfera è tranquilla e accogliente, troviamo una casas particular sulla Calle Antonio Maceo, la stanza non è splendida ma è ampia, il bagno privato è gigante, i sanitari e i lavandini sembrano (sono!) anni 50 e hanno un fascino particolare! Concordiamo con la padrona di casa (gentilissima!) l’orario della cena e usciamo per un giretto. Trinidad ci avvolge con i suoi colori e la sua atmosfera, è piacevole camminare per le sue vie anche se il caldo è attanagliante! Facciamo tappa alla Taberna la Canchachara, dove gustiamo il famoso e omonimo cocktail a base di miele e Ron, poi compriamo in un negozio un torta gigante per 5 pesos cubani e la portiamo a casa per dividerla con i nostri padroni di casa.

Ceniamo a casa, tutto buonissimo, assaggiamo la torta, un po’ troppo stucchevole per i miei gusti, poi usciamo e ci dirigiamo in Plaza Mayor. La sera, alla Casa de la Musica, situata sulla gradinate alla destra della Iglesia Parroquial, c’è sempre qualche gruppo che suona, molte coppie ballano la salsa, i tavolini sono tutti pieni e ci sediamo sulla scalinata in mezzo ad altri mille turisti e gente del posto. Rimaniamo ad ascoltare le musica fino a tardi, poi rientriamo a casa!

30 AGOSTO Facciamo colazione e lasciamo Trinidad. Ci dirigiamo verso Playa Ancon con poche aspettative, invece è davvero graziosa!! Veniamo subito avvicinati da alcuni cubani che organizzano gite in catamarano per fare snorkelling alla barriera corallina, con 10 cuc a testa possiamo fare un’escursione di 1 ora e mezza! Accettiamo, il prezzo ci sembra onesto. A Playa Santa Lucia avevamo pagato 25 CUC a testa!! La barriera è molto bella qui, ci sono tanti pesci colorati, riesco anche a vedere una razza!! Ci asciughiamo un‘ po’ in spiaggia, poi, via! II tempo del nostro viaggio sta quasi per finire, non abbiamo abbastanza giorni per vedere tutto e ci troviamo a scegliere se pernottare a Cienfuegos o Santa Clara. Dalle descrizioni sulle guide Cienfuegos sembra più interessante, con la sua influenza francese e il suo centro elegante. Non possiamo sapere se la scelta sia stata giusta o meno, Santa Clara non l’abbiamo vista, quindi non possiamo esprimere un parere, in ogni caso Cienfuegos ci ha delusi parecchio. Carina, punto. Bellissima la piazza centrale, con i palazzi colorati perfettamente restaurati. Forse il problema è proprio questo… Troppo perfetti per essere tipicamente cubani! Troviamo la casas particular dove pernottare e usciamo per un giretto. Percorriamo la via centrale pedonale, veniamo avvicinati dai soliti Jiniteros. Uno è particolarmente insistente, ci propone di tutto, ristoranti, camere, gli rispondiamo che abbiamo già prenotato una Casas Particular e che ceneremo lì. Invece di mollare la presa si fa più insistente e ci chiede “Italiani?” Uff… ma ce l’abbiamo scritto in fronte??! Preferiamo non rispondere, sperando che sentendosi ignorato ci lasci perdere… ma non è così. Ci dice “Venite qui a Cuba e non parlate con i cubani?” e io con il mio spagnolo precario gli rispondo che noi parliamo con i cubani, ma non con i jineteros! Ho detto la parolina magica, a questo punto si inalbera di brutto e comincia ad insultarci, con appellativi tipo “Turisti di m.!” e ci esorta a tornarcene quanto prima in Italia. Vorremmo prenderlo a testate, ma tiriamo dritto. Che fatica! Passiamo davanti alla gelateria Coppelia, non essendo riusciti ad entrare in quella dell’Havana ci proviamo qui. La coda è umana, anche se i camerieri provano a farci passare davanti a tutti (di solito è una fregatura, in questo modo ne approfittano per far pagare il gelato molto di più!), rifiutiamo, la coda è un aspetto tipico di Coppelia e noi non ce la vogliamo perdere!!! Finalmente dopo 10 minuti tocca a noi, ci sediamo, guardiamo gli altri tavoli, la maggior parte è ancora in attesa di ordinare, dati i tempi cubani pensiamo che sarà lunga! Invece la cameriera viene subito da noi e in 2 minuti abbiamo i nostri gelati. Ma com’è possibile? C’è ancora gente che aspetta dal turno precedente!! E poi non capisco perché ai cubani il gelato venga servito in un piatto di plastica, davvero malandato ma così tipico, mente i nostri gelati siano adagiati in una bella coppa all’ultimo grido!!??? La situazione mi puzza… Decidiamo di non toccare i gelati, prima voglio parlare con la cameriera! La chiamo e le chiedo quanto costano i gelati, capisce che siamo sospettosi e ci risponde 4 peso (legittimi se in moneda national, eccessivi se in Cuc.) Io non chiedo nulla e tiro fuori 5 peso in moneda national, mi guarda scazzata, ma li prende senza discutere…! Mangiamo il gelato (mediocre, come del resto tutti i gelati assaggiati fino a questo momento!) Torniamo a casa per cena, mangiamo per la prima e unica volta la mucca (è illegale, chi senza autorizzazione uccide una vacca rischia 30 anni di galera!! Solo i ristoranti statali possono servirla!) Buonissima! Poi usciamo per un giro, alla ricerca di un locale dove ascoltare la musica, ma non lo troviamo, la Lonely cita il jardines de Uneac nella piazza Parque Josè Martì, ma non c’è!! Prendiamo la macchina e facciamo un giro a Punta Gorda, ma c’è poco movimento… con la coda tra le gambe torniamo a casa.

31 AGOSTO Ci svegliamo, facciamo colazione, e partiamo, l’itinerario di oggi prevede un giro a Playa Giron, una spiaggia di sabbia bianca molto suggestiva con la barriera corallina vicinissima alla riva, riusciamo quindi a fare un po’ di snorkelling. Lasciamo Playa Giron e ci dirigiamo verso Playa Larga. Siamo proprio nella baia dei porci e le spiagge e il mare sono splendidi!! La strada tra Playa Larga e Playa Giron è decisamente panoramica, il mare in questo tratto di costa è turchese, e le belle spiagge bianche hanno lasciato spazio alle rocce. Percorrendo la strada scorgiamo un tratto dove il mare assume le sembianze di una piscina di un turchese acceso. Impossibile ignorarla! Scendiamo dall’auto e ci tuffiamo con maschera e boccaglio dalle rocce (per fortuna c’è poi una scaletta per risalire!!) E’ forse il mare più bello che abbia mai visto!!! Trasparente e turchese acceso, pieno di pesci, davvero meraviglioso! Non vorrei più uscire! Ci asciughiamo un po’, poi risaliamo in auto consapevoli di aver visto uno dei posti più belli di tutta Cuba! Proseguiamo sulla strada, arriviamo alla Cueva de Los Peces, qui è possibile fare il bagno in un bacino naturale, che in alcuni punti vanta una profondità di 70 metri! Scendiamo dall’auto per dare un’occhiata, ma c’è davvero troppa gente e desistiamo. Il tempo purtroppo si sta guastando, in direzione di Playa Larga il cielo è davvero scuro!! Prima di prenderci l’ennesimo acquazzone decidiamo di fermarci in un’ultima spiaggia, non è segnata su nessuna guida ma è graziosa, l’acqua è bassissima (un po’ come le spiagge dell’adriatico) riesco a vedere tra le onde un granchio rosa (davvero particolare), poi si alza il vento, il temporale si sta avvicinando, usciamo dall’acqua un po’ tristi, pensando che quello è stato il nostro ultimo bagno! Raggiungiamo in pochi minuti Playa Larga, non piove ancora ma manca pochissimo, riusciamo appena a scendere dall’auto e prendere 2 pizze e 2 birre dai baracchini nella piazza di fronte alla spiaggia, poi si scatena il diluvio.

Ripartiamo e puntiamo direttamente sull’Havana, la raggiungiamo verso il tardo pomeriggio, decidiamo di cercare una casas particulares in zona Vedado, la troviamo, è graziosa. Usciamo per cena, la Lonely consiglia il ristorante “Don Cangrejo” a Miramar dove si mangia granchio, la cucina è buona, ma spendiamo un po’ (50 cuc in tutto, che per cuba è tantissimo!) Ritorniamo verso casa e siamo davvero fortunati perché stasera sul malecon c’è un mega concerto di salsa! Rimaniamo fino a tardi ad ascoltare la musica e a guardare la gente ballare, poi rientriamo! 1 SETTEMBRE Mmmmm… il viaggio è quasi terminato, siamo tristi! Riconsegniamo la nostra auto alla Rex, prendiamo un taxi verso l’Havana Vieja e raggiungiamo Pepe e Rafaela, la Casas Particular prenotata il nostro primo giorno all’Havana. Abbiamo ancora molte cosa da regalare, magliette, costumi, penne. Chiediamo a Pepe se conosce qualcuno che abbia davvero bisogno, si affaccia dal balcone e indica un gruppetto di donne sotto casa, scendiamo, consegniamo la borsa con tutta la roba dentro, loro prendono in mano pezzo per pezzo guardando il tutto con aria davvero schifata e ci sembrano davvero poco entusiaste dei nostri regali. Ci rimaniamo malissimo… Possibile? Amiche e conoscenti che erano stati a Cuba anni fa ci avevano raccontato del meraviglioso senso di gratitudine della gente del posto e queste donne guardano le nostre cose con aria schifata?? Vorrei riprendermi tutto e regalarlo a chi ha davvero bisogno! Lasciamo stare e decidiamo di fare un giretto al Museo dell’Havana Club, l’ingresso costa 5 cuc + 2 cuc se si vuole assaggiare un cocktail fatto con Ron, succo di canna da zucchero appena spremuta e succo d’arancia. Davvero buonissimo! Facciamo la visita guidata in italiano, interessante ma molto “turistica” e la concludiamo con una bevuta e acquisto di Havana 7.

Usciamo un po’ storditi, sono le 11 del mattino e non siamo ancora abituati a bere alcolici quasi a stomaco vuoto!!! Proseguiamo il nostro giro, puntiamo verso China Town passando davanti al Capitolio, sotto i portici ci sono chioschi che vendono di tutto, mangiare, bere, ci prendiamo due pizze e due bibite, spendiamo 20 pesos cubani, davvero nulla! Poi ci imbattiamo in una piazzetta piena di gente in coda, con 1 peso cubano prendiamo 1 bicchiere di succo di canna da zucchero. Buonissimo! Proseguiamo il nostro giro, arriviamo a China Town, i ristoranti sono tipicamente cinesi, ma di cinesi in giro ce ne sono davvero pochi; pranziamo al Ristorante Flor di Loto, buono e abbondante ma non eccezionale, usciamo e riprendiamo il giro, torniamo al Capitolio, prendiamo la Calle Obispo e ci facciamo ancora un giretto nel cuore dell’Havana Vieja, come sempre affascinante! Non possiamo rinunciare ad un mojito alla Bodeguita de Medio e ad un altro all’Hotel Los Frailes, in fondo è il nostro ultimo giorno e possiamo anche sbragare un po’! Torniamo nella Casas Particular, ci facciamo una doccia e usciamo per cena, decidiamo di mangiare in una locale nella Plaza Vieja dove fanno hamburger e patatine, carne alla griglia e stuzzichini vari. C’è anche un gruppo che suona e sono davvero bravi!! Facciamo ancora una passeggiata, ci fermiamo prima alla Lluvia de Oro in Calle Obispo dove c’è musica al vivo, poi al Cafè Paris, altro gruppo che suona e altri 2 mojito. E’ la nostra ultima sera qui! Sigh!

2 SETTEMBRE Ultimo giorno e ultimo giro nell’Havana Vieja, ci buttiamo nelle vie più tipicamente cubane e regaliamo le ultime cose in nostro possesso!! Rientriamo a casa verso le 13, alle 15 arriva il taxi e prima di partire vogliamo farci una bella doccia e rilassarci un po’! Il viaggio è terminato e siamo tristissimi! Cuba è un posto meraviglioso e sicuramente non potremo dimenticare i meravigliosi paesaggi, il mare, le spiagge, l’Havana e Vinales, le altre cittadine e la loro atmosfera. Un po’ più complesso il rapporto con la gente del posto, non voglio entrare nel merito più di tanto, qualcuno potrà essere d’accordo o meno, noi siamo rimasti piuttosto delusi; è difficile interfacciarsi con qualcuno in modo sincero, tutte le relazioni sono sfalsate dalle differenze che ci dividono, noi per loro rappresentiamo la “ricchezza” a cui anelare e da cui cercare di attingere il più possibile, in modi più o meno “eleganti”, di certo lo spirito “comunista” si è perso!. In questo racconto abbiamo preferito non segnalare la maggioranza delle Casas Particulares in cui siamo stati, perché definendo l’itinerario di viaggio di giorno in giorno, non abbiamo avuto modo di effettuare prenotazioni e le migliori sistemazioni (stra-pubblicizzate sulle guide pubblicate in tutto il mondo) erano quasi sempre già occupate, così alla fine siamo stati costretti a ripiegare sulle poche libere con risultati più o meno soddisfacenti. Ricordate che i prezzi delle camere e dei pasti si possono contrattare! Ed ecco un po’ di consigli che speriamo possano esservi utili: Cenate nelle casas particulares o nei paladar, i ristoranti statali sono spesso più cari e il cibo non è detto che sia migliore! Se noleggiate un’auto, fate benzina spesso, le auto a noleggio hanno una benzina differente rispetto a quella utilizzata dalle auto disastrate cubane, e non tutti i benzinai ne sono provvisti! Cambiate pochi euro in moneda national, vi tornerà utile molto più di quanto immaginiate e vi farà risparmiare un bel po’! A fronte di un prezzo che vi viene detto chiedete sempre se si tratta di cuc o moneda national oppure provateci e tirate fuori direttamente la moneda national, a noi è andata bene più spesso del previsto, anche nei posti più impensati! Non regalate mai soldi per strada, nemmeno quando ve li chiedono, non si tratta di cattiveria, ma questo contribuirebbe a creare nuovi jiniteros, perché sempre più persone si renderebbero conto che è più remunerativo spillare soldi ai turisti piuttosto che lavorare! Portatevi abbigliamento che non usate più, saponette, penne, quaderni, creme.

Siate accomodanti e accondiscendenti con la gente del posto, ma anche scaltri, perché le fregature sono sempre in agguato! Armatevi di pazienza… vi tornerà utile!! Ciao! Barbara e Federico



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