Rotta su CUBA

Prima di iniziare il resoconto del nostro viaggio a Cuba, vorrei ringraziare tutte le persone che abbiamo conosciuto laggiu' e che ci hanno fatto passare forse la nostra vacanza piu' bella in assoluto. Prima di partire, ci siamo informati bene su "Turisti Per Caso" perche' era nostra intenzione girare l'isola liberamente e non essendoci mai...
Scritto da: aran.banjo
rotta su cuba
Partenza il: 17/07/2005
Ritorno il: 04/08/2005
Viaggiatori: in coppia
Prima di iniziare il resoconto del nostro viaggio a Cuba, vorrei ringraziare tutte le persone che abbiamo conosciuto laggiu’ e che ci hanno fatto passare forse la nostra vacanza piu’ bella in assoluto.

Prima di partire, ci siamo informati bene su “Turisti Per Caso” perche’ era nostra intenzione girare l’isola liberamente e non essendoci mai stati, volevamo avere un’idea chiara della situazione.

La preparazione e’ stata ostacolata in tutti i modi, a partire dal passaggio dell’uragano Dennis, quindi da Emily, passando dai nostri conoscenti che ci hanno tutti sconsigliato di girare da soli “perche’ e’ molto pericoloso”, all’agenzia viaggi che ci ha fatto penare per prenotare macchina e albergo.

Per fortuna, come dicevo, siamo andati avanti imperterriti sulla nostra strada, dando il giusto peso alle esperienze degli amici di questo sito e passando infine una vacanza bellissima.

Partiamo da Malpensa il 17 luglio con un 737 Blupanorama diretto a La Havana. Il volo e’ stato decente, se non fosse che quell’aereo aveva dei posti abbastanza scomodi per le gambe.

Arrivati alla Ciudad, abbiamo perso un’ora alla dogana, ma ci e’ andata bene perche’ abbiamo conosciuto gente che ha aspettato anche 4 ore; quindi ci siamo incontrati con Raul, il referente locale dell’agenzia che ci aspettava e ci ha portato in albergo.

Avevamo infatti prenotato dall’Italia tre notti in un hotel in centro, Palacio O’Farril, praticamente di fianco alla Bodeguita del Medio. Molto bello con stanze immense in stile coloniale ma un po’ costoso.

I tre giorni passati nella capitale li abbiamo spesi girando a piedi per le viuzze e le piazze dell’Havana Vieja. Da non perdere secondo noi sono la piazza della Cattedrale, Plaza de Armas con tutta calle Obispo fino al Capitolio National. Questo e’ visitabile pagando l’ingresso piu’, se volete fare foto, un sovrapprezzo di 2 CUC. Se pero’ dite che non volete fare foto, dovete lasciare la macchina e le borse al guardaroba, dove vi potrebbe venire offerto di tenere la macchina, quindi di fare foto, passandogli la mezza di solo un CUC! Qua funziona tutto cosi’, quindi non bisogna scandalizzarsi, sopratutto non fermarsi mai al primo prezzo proposto, perche’ tutto e’ trattabile. Unica eccezione ovviamente sono i posti a prezzi fissati come musei, ristoranti, taxi ufficiali con tassametro ecc. A proposito, una corsa media nella citta’ non deve costare piu’ di 3/4 CUC, concordate sempre prima il prezzo.

Altra cosa da non perdere assolutamente e’ il Canonazo, la cerimonia fatta alle 21 ogni sera nella fortezza della Cabana, che un tempo decretava la chiusura del porto con una catena e un botto di cannone.

Una cosa che vi consigliamo di fare e’ prendere un Cocotaxi (delle Ape Piaggio modificate a forma di uovo giallo) e farvi fare il giro della citta’. Noi abbiamo concordato per 10 CUC, ma insistendo penso si possa strappare un prezzo migliore.

Posti famosi come La Bodeguita del Medio sono da vedere e provare, ma ormai sono solo per turisti e un Mojito lo pagate 4 CUC dove in tutti gli altri locali lo pagate massimo 2 ed e’ buono lo stesso.

Considerate che il CUC equivale al dollaro (che non e’ piu’ ammesso da novembre 2004) e i turisti possono usare solo quelli, mentre i cubani usano il Peso Cubano, che vale circa 0,04 CUC. La vita per i cubani costa veramente poco, ma per i turisti, se non state attenti, costa come a Milano! Per loro un solo CUC significa una piccola fortuna comunque, tenetelo in considerazione.

Un localino molto bello in cui si puo’ mangiare o solo bere qualcosa ascoltando buona musica dal vivo con prezzi abbordabili e’ “La Lluvia de Oro” in calle Obispo. Potete anche acquistare il CD delle loro canzoni a circa 10 CUC.

Il giorno 20 alle ore 9:30 dovevamo ritirare la macchina a noleggio prenotata dall’italia per partire verso Vinales. Ce l’hanno consegnata alle 11, una Hyundai Accent con cambio automatico relativamente nuova ma con piu’ di 60000 km e in pessime condizioni. Ho fatto segnare all’addetto tutte le magagne, controllato la ruota di scorta e la relativa chiave antifurto, l’aria condizionata (fondamentale!) e siamo finalmente partiti verso Ovest.

Guidare a Cuba puo’ essere molto pericoloso perche’ le strade sono messe male (voragini improvvise, ferrovie che attraversano a raso anche in autostrada, biciclette contromano, carretti con buoi, animali che attraversano), ma basta essere prudenti e non correre per non avere problemi di nessun tipo. Abbiate l’accortezza di guidare sempre sulla corsia di sorpasso e di non avere mai fretta. Evitare sempre di guidare la notte.

Per le strade non esistono cartelli, quindi occorre chiedere. La gente e’ cordiale e sempre pronta a fare due chiacchiere quindi non c’e’ problema. Bisogna stare solo attenti ai “Jinteros”, ragazzi di solito ben vestiti che vi fermano per chiedere passaggi o per proporvi posti in cui verrete spennati.

In genere si riconoscono perche’ vi approcciano insisitentemente, hanno vestiti nuovi (cosa che per i cubani normali non e’ possibile) e in genere hanno degli orecchini.

Uscendo dall’Havana ad esempio,l’ingresso in autostrada non e’ segnalato, ma lo vedete perche’ e’ PIENO di Jinteros che si mettono in mezzo alla strada per fermarvi.

Non fatevi intenerire, vogliono fregarvi, quindi rallentate ma non fermatevi. Affidatevi piuttosto a una buona cartina stradale e a indicazioni chieste a uomini adulti o a donne con bambini.

Le rare stazioni di servizio sono da evitare, come in Italia del resto, meglio partire col pieno fatto in citta’ o uscire e recarsi in un paesino se proprio rimanete senza benzina. Il prezzo al litro era di circa 0,8 CUC per la super.

Arrivati in zona Pinar del Rio, abbiamo fermato un ragazzo, tale Julio, per strada e chiesto la direzione per Vinales. Questo ci ha spiegato la strada e ci ha chiesto un passaggio perche’ lui era di Vinales…Lo abbiamo caricato, anche perche’ lo avevamo “disturbato” noi.

Girato il primo incrocio, ci ferma una pattuglia della polizia! Documenti, guardano dietro e mi dicono “e quello chi e’?” e io “…Un passaggio”. Controllano con la centrale e dopo cira 10 minuti ci lasciano andare.

Dovete sapere che lo stato non gradisce che i cubani vengano a contatto troppo coi turisti, un po’ perche’ li fregano, ma sopratutto per non fargli avere troppe informazioni dall’estero.

Beh, per scusarsi del disturbo arrecato, ci porta in tutti gli alberghi di Vinales per vedere se c’e’ posto. Tutto era esaurito, anche perche’ il sud dell’isola era senza acqua e corrente a causa dell’uragano, quindi i turisti che dovevano soggiornare laggiu’ sono stati dirottati nelle altre zone turistiche, saturando le strutture classiche.

Julio allora ci procura una casa particular (bed & brekfast) di amici e un paladar (ristorante casalingo) per cenare la sera.

La casa era di una coppia di mezza eta’, lei Barbi e lui Omar, molto gentili ma la casa non era in ottime condizioni. La prendiamo comunque per due notti (40 CUC), a Cuba occorre avere un grande spirito di adattamento ma verrete abbondantemente ricompensati dalle esperienze, dai colori e dai sapori che l’isola vi offre.

La macchina va sempre lasciata la notte in parcheggi custoditi. Esistono in tutti i paesi e costano al massimo 2 CUC al giorno. A proposito, la mattina dopo ho trovato una ruota a terra, essendo custodito ovviamente non si trattava di un atto vandalico. Ho scoperto infatti che la ruota era stata riparata in precedenza almeno tre volte con riparazioni per bicicletta, e dopo l’autostrada una di queste non aveva retto. Grazie all’aiuto del custode e di Omar, sono riuscito a farla riparare da un “artigiano” per 10 CUC. Tanto per la riparazione, ma dovete vedere in che condizioni lavorano, devono arrangiarsi con quello che trovano, ovvero solo pezzi di vecchi camion o “strumenti” lasciati dai Russi negli anni 70, quindi se li e’ meritati tutti.

Vinales e’ un paesino di coltivatori di tabacco, vi consigliamo di visitare la fabbrica di sigari locale che la si visita con soli 2 CUC, anziche’ i 4 necessari per Pinar del Rio.

La valle circostante e’ da visitare per i suoi mogotes, formazioni calcaree coperte di ricca vegetazione simili a quelli brasiliani. In molti punti dell’isola sembra piu’ di essere in Cambogia che in centro america. Consigliamo di fare visita all’albergo Los Jazmines da cui si gode una vista indimenticabile.

In zona c’e’ Cayo Gutilla, una spiaggia accessibile solo dai turisti a pagamento ma molto bella. Attenzione alla strada perche’ ad andare ci sono i cartelli, ma al ritorno no. Fortunatamente abbiamo trovato una donna cui dare un passaggio che lavorava al Cayo come artigiana che ci ha guidato fino a casa.

Non entrate invece a vedere il “murales della preistoria” perche’ e’ un furto. Negli anni 60 Castro ha fatto deturpare questo mogotes con un dipinto che dovrebbe illustrare la storia dell’uomo socialista. Noi lo abbiamo solo visto da fuori ed e’ bastato per inorridirsi. Cosi’ pure la “Cueva del Indio”, e’ una gitarella in barca dentro la grotta in cui si vede ben poco.

Al termine dei due giorni, siamo ripartiti alla volta di Villa Clara, con l’intenzione di dormirvi una notte e proseguire per la costa nord, in zona Remedios. Dopo circa 6 ore di autostrada, arriviamo a Villa Clara…Orribile! Chiediamo a un paio di alberghi ma e’ tutto pieno. La citta’ e’ fatiscente, la gente ci guarda male e da vedere non c’e’ nulla se non il Mausoleo del Che.

Decidiamo di scappare e fare la tirata fino a Remedios. Telefoniamo all’unico albergo, il “Mascote”, ma ha posto solo per una notte (i cellulari dual-band prendono quasi ovunque). Accettiamo e arriviamo dopo un’ora. L’albergo e’ molto carino e ci dispiace non poterci restare di piu’.

Per i giorni seguenti chiediamo in giro e troviamo molte case particular libere a 25 CUC a notte. Optiamo per casa Moretton quasi per caso, che ci danno addirittura un appartamento intero. Se ci fanno domande dobbiamo pero’ dichiarare che la padrona dorme da noi perche’ i controlli statali vietano che i turisti restino da soli nelle case.

Cosa dire? Siamo stati talmente bene con queste persone che abbiamo prolungato il piu’ possibile la permanenza a Remedios.

La cittadina e’ tranquilla e carina, non offre molto ma noi andavamo tutto il giorno in spiaggia a Cayo S.Maria e la sera stavamo seduti sul marciapiede a chiacchierare con loro e fumarci dei sigari.

Cayo S.Maria e’ un’isoletta molto bella, cui possono accedervi solo i turisti in macchina presentando il passaporto e pagando due CUC per il pedaggio.

Sull’isoletta ci sono diverse spiagge e strutture all-inclusive che vi fanno accedere alle loro spiagge pagando. Noi andavamo sempre nella parte libera, ma attenzione al sole perche’ non scherza.

Un giorno ci ritroviamo la carretta, ops!, la macchina, con la marmitta rotta e che quindi faceva un rumore stile trattore, impossibile girare per i centri abitati senza essere giustamente insultati. Chiediamo alla societa’ di noleggio, e ci dicono di andare a S.Clara in un’officina autorizzata gratuita. Kelving, il figlio del padrone di casa, ci consiglia di non perdere la giornata e la benzina per andare laggiu’, di andare al mare, godersi la giornata e la mattina dopo di portarla da un meccanico locale che, per 4 CUC ce l’avrebbe riparata in un’ora.

Avendo speso quei soldi solo di benzina, perdendo pero’ tutta la giornata a S.Clara, accettiamo e tutto va come pianificato.

Un giorno siamo andati anche a Trinidad, ci vogliono circa due ore, ma ne vale la pena. La cittadina e’ bellissima, colorata e in stile coloniale. Non siamo stati molto perche’ era ancora disastrata dall’uragano, cosi’ come Topes de Collantes, la bellissima valle a nord che abbiamo percorso per tornare a casa.

Sulla strada ci siamo fermati a vedere il Mausoleo del Che e il relativo Tren Blindado, due monumenti in memoria del Che Guevara, icona della rivoluzione e molto amato per la sua umanita’ dimostrata quando era in vita. Per il resto S.Clara come si diceva non offre altro.

Con somma tristezza, dopo sei giorni stupendi ci siamo dovuti lasciare con gli amici di Remedios promettendoci di tornarci un giorno, e siamo andati in direzione di Varadero, dove avevamo trovato un albergo per fare tappa avvicinandoci all’Havana per il ritorno.

Varadero e’ veramente triste, un ghetto per turisti, stile Rimini ma in versione squallida. La spiaggia e’ artificiale (scavata ogni anno dal fondo del mare e riversata qua) ottenendo l’effetto di un’immenso litorale dove si tocca anche a 1 km dalla costa. Noi abbiamo soggiornato all’Hotel Tropicana, un all-inclusive triste e in pessime condizioni pieno di turisti rozzi e inservienti scortesi (gli unici cubani scortesi si trovano qua).

Scappiamo da Varadero l’indomani per tornare finalmente all’Havana e al nostro Palacio O’Farril, dove questa volta ci danno una camera piu’ piccola ma meno umida della prima.

Dovevamo riconsegnare l’auto vuota, perche’ il pieno lo avevamo pagato in anticipo ben 55 CUC, un furto, quindi l’abbiamo lasciata VERAMENTE a secco, rischiando non poco di rimanere per strada, ma dandoci una bella soddisfazione, visto il trattamento riservatoci da questa pessima societa’ di noleggio (Cubacar).

Rivediamo i posti all’Havana che piu’ ci erano piaciuti, tra cui la “Lluvia de Oro” e incappiamo per caso in piazza Vieja in un palazzo sulla cui cima esiste un punto di osservazione a periscopio della citta’ che proietta l’immagine su una parabola al buio. E’ incredibile la definizione che raggiunge quell’aggeggio e visitarlo ne vale assolutamente la pena.

Il giorno dopo, con nostro dispiacere, torniamo all’aeroporto dove prendiamo il volo di ritorno per Malpensa con scalo a Holguin, questa volta con un aereo sempre 737 ma dai posti piu’ spaziosi, il volo e’ durato un’ora appena in piu’ nonostante lo scalo ed e’ passato piu’ velocemente dell’andata, forse anche per la stanchezza.

Come si capisce dal nostro racconto, Cuba e’ un paese che va vissuto. Inutile farsi 11 ore di volo per chiudersi in una struttura per turisti, perche’ il mare e’ bello e’ vero, ma non a livello del Mar Rosso.

Quindi se si cerca l’all-inclusive e la spiaggia bella andate in Sardegna che e’ molto meglio.

Cuba e’ essenzialmente la sua gente, sempre cordiale, solidale e allegra. Abbiamo trovato molta umanita’, semplicita’ e amicizia, ritrovando un modo di vivere incentrato sui valori che contano e non distratto da quelli artificiali.

Certo non sono tutte rose e fiori, vivono sotto un regime totalitario in cui comunque ci sono i truffatori o i ladri (sopratutto al potere) e sono privi della liberta’, ma vivono tutti piu’ serenamente e un po’ ingenuamente, e questo ci ha fatto fare un viaggio nel tempo, riportandoci all’Italia degli anni 40, cosi’ come ce li hanno raccontati i nostri nonni e fatto riflettere seriamente sulle cose importanti della vita.

Aspettatevi di essere sempre aiutati nel momento del bisogno, ma siate disponibili ad aiutare anche voi. Ci e’ capitato un paio di volte di aiutare a far ripartire un camion russo in panne spingendolo, oppure ripescando letteralmente un furgoncino finito in un fosso utilizzando delle tovaglie annodate come cavo di traino! I soldi portateveli in Euro e cambiateli di volta in volta nelle Banche perche’ le commissioni sono piu’ basse.

Tenete presente pero’ che non sempre sono aperte perche’ la corrente salta spesso e volentieri quindi organizzatevi per tempo perche’ le carte di credito non sono accettate molto e tassate sempre del 10%.

Fuori dalle Banche troverete sempre una ressa di gente che tenta di entrare. Non fatevi prendere dalla compassione, estraete il passaporto e vi faranno passare davanti a tutti! E’ un obbligo per loro, quindi anche non volendo si faranno da parte vedendo che siete turisti.

Il cibo e’ sempre buono, a base di riso, fagioli e banane, potete sempre trovare del pollo, maiale (ottimo), pesce, gamberi e aragoste a prezzi molto bassi se restate nei paladar e nelle case particular. Sappiate che gamberi e aragoste sono in teoria vietati ai cubani, quindi non potrebbero offrirveli perche’ Castro ricava parecchi soldi rivendendo il pescato all’estero, ma il mercato nero esiste e loro si riforniscono li’. Mentre una cena normale a casa loro vi costera’ sugli 8 CUC a testa bevande escluse, per queste pietanze “proibite” vi costera’ al massimo 10 CUC. Se invece andate a mangiare le stesse cose nei ristoranti, pagherete dai 24 ai 35-40 CUC a testa! Questo e’ un altro motivo quindi per restare sempre alla larga dal circuito per turisti e tuffarsi nel fantastico mondo dei veri cubani.

Il clima nel periodo esitivo e’ MOLTO caldo e umido, piu’ caldo del Sahara ve lo garantisco, quindi attrezzatevi con occhiali da sole e cappello. Le piogge sono frequenti ma durano veramente al massimo 20 minuti e poi torna il caldo.

Portatevi tante magliette vecchie, saponette, caramelle e penne, perche’ verrete sempre accerchiati da bambini o anziani che vi chiedono queste cose, per non parlare delle scarpe! Con questo giro abbiamo visto appena la meta’ occidentale dell’isola, perche’ le distanze sono notevoli e spostarsi non e’ cosi’ agevole. Siamo fermamente intenzionati a tornare e girare la parte orientale di Santiago.

Se volete vedere le foto del nostro viaggio andate qua: .

Ciao e buon viaggio! Marco & Nunzia



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