In crociera tra Emirati Arabi e Oman

Natale al caldo del golfo Arabico, comodamente cullati dalla nave alla scoperta del passato e del futuro
Scritto da: antocimani
in crociera tra emirati arabi e oman
Partenza il: 19/12/2014
Ritorno il: 27/12/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Alcuni luoghi o li odi o li ami. È il caso dei paesi che si affacciano sul Golfo arabico, degli Emirati di Dubai e Abu Dhabi in particolare, set di tante pubblicità e soap opera che giornalmente invadono i nostri schermi. Grattacieli, lussuosi hotel, spiagge interminabili e la prima metropolitana al mondo senza conducente. Siamo partiti con un po’ di scetticismo in valigia, consci della megalomania e superficialità che li caratterizza ma siamo ritornati soddisfatti e contenti di aver visto il futuro almeno una volta nella vita. Questi paesi sono tutti vicini uno all’altro, non hanno confini ben delineati, a volte sconfinano uno nell’altro e costeggiano enclavi straniere. E’ il caso di Kor al Fakkan, suolo omanita che si trova pero degli UAE. Anche per questo fattore vicinanza, gli Emirati si girano bene in nave: poche ore di navigazione notturna permettono di addormentarsi in un posto e di svegliarsi in un altro, senza sforzi, senza stanchezza, senza stress. Siamo partiti da Roma con un volo notturno della Emirates Airline che lasciava presagire la ricchezza e il lusso a cui andavamo incontro. Un airbus 380, due piani per oltre 500 passeggeri, in circa sei ore di volo ci ha portati a Dubai. Durante il tragitto, eleganti hostess semivelate hanno servito cena e spuntini, asciugarmi bollenti con cui eliminare i segni del jet lag, cuscini, coperte e cuffiette per i programmi di intrattenimento. L’aeroporto di Dubai è immenso e attivo h 24. Alle 6 del mattino c’è già una lunga fila di gente che porta al controllo passaporti e al ritiro bagagli. Poi, appena fuori, il futuro. Nonostante fosse solo l’alba e il cielo coperto dalla nebbia, le cime dei grattacieli erano visibili a distanza. La navetta MSC ci ha portati fino al porto ed in pochi minuti abbiamo fatto il check in e preso possesso della cabina. In realtà un promemoria ci avvisava della disponibilità della camera a partire dalle 11,30 ma la nostra era già pronta all’arrivo e così abbiamo potuto usufruirne per rinfrescarci. La valigia è però arrivata in tarda serata. Eravamo sull’Orchestra, più piccola di altre navi della flotta ma discreta e vivibile. Anche stavolta la cabina è con balcone ai piani bassi, cosi da attutire l’eventuale mal di mare, che per fortuna non c’è stato! Durante tutto il viaggio abbiamo navigato sull’olio e non abbiamo avvertito la minima vibrazione.

1° giorno: Dubai

Nonostante la nottata in aereo e le poche ore di sonno decidiamo di non perdere tempo e sfruttare al massimo la giornata. Alle nove siamo già sulla prima corsa del Big Bus, servizio turistico internazionale che consente di visitare la città salendo e scendendo a piacimento alle fermate situate in corrispondenza delle maggiori attrazioni. E’ possibile acquistare il biglietto singolo per Dubai con validita 24/48 ore oppure, come abbiamo fatto noi, un combo ticket da utilizzare anche nelle altre città in itinerario, Abu Dabhi e Muscat. Il costo è di 490 AED, circa 110 euro a persona e il biglietto include wifi, acqua a volontà e dei tickets per l’ingresso al Dubai Museum, per il passaggio del creek in abra, per una mini crociera di un’ora in dhow, per un tour del deserto al tramonto che pero noi non abbiamo utilizzato per mancanza di tempo. Le tre linee coprono l’intera città e consentono di visitarne la parte antica (quartiere di Bastakia, Dubai Museum, zona dei souk, Heritage village, Deira city centre ), la marina (incluso Atlantis e Mall of Emirates), e le zone futuristiche (Burj al Arab, Burj Kalifa spiaggia di Jumerah). Sulla cartina sono ben segnalate le interconnessioni da cui è possibile cambiare bus.

Abbiamo fatto tutto il giro senza mai fermarci per le soste fatta eccezione per quella nella parte vecchia della città e del creek. Nella prima fermata, abbiamo visitato il Dubai Museum, ospitato nell’antico forte Al Fahidi. Nella parte esterna si possono osservare e fotografare modelli di dhow, tipiche imbarcazioni in legno ancora utilizzate quotidianamente dai locali per il trasporto di persone e merci, mentre nel piano inferiore ci siamo immersi in una ricca e precisa ricostruzione della vita tradizionale araba, affacciandoci in scene del souk, degli accampamenti beduini, dei cacciatori di perle. La visita prende un’oretta ed è molto interessante. Dall’uscita a piedi e in pochi minuti si raggiunge il quartiere di Bastakia, caratterizzato dalle famose torri del vento, costruzioni poste sulle tradizionali abitazioni che garantiscono frescura in estate grazie ad un sistema di circolo dell’aria.

Dall’uscita a piedi e in pochi minuti si raggiunge il quartiere di Bastakia, caratterizzato dalle famose torri del vento, costruzioni poste sulle tradizionali abitazioni che garantiscono frescura in estate grazie ad un sistema di circolo dell’aria. Ci siamo perduti nei vicoletti e da qui attraversato il souk dei tessuti, in cui è possibile acquistare presunte originali pashmine, fino all’Heritage village, che abbiamo pero trovato chiuso. Abbiamo dunque ripreso il big bus fino alla fermata del creek, da cui parte ogni ora un grande dhow per la traversata del fiume. la gita è piacevole e consente di tenere sott’occhio entrambe le sponde della citta, Burj Dubai e Deira.

Il traffico a Dubai è snervante: abbiamo impiegato circa tre ore per il giro nella Marina, con sosta fotografica all’Atlantis e altre due per il ritorno al Wafi Mall sulla linea blu, che attraversa la city e la zona dei grattacieli. Da qui, ogni ora e fino alle 19.30 c’è lo shuttle che riporta alla nave costeggiando il Burj Kalifa e le fontane danzanti. Di stanchi, eravamo stanchi, non possiamo negarlo. Ciononostante siamo andati a cena al ristorante per conoscere le persone con cui avremmo passato le feste, ed è stata una bella scoperta sapere che erano molto simili a noi.

2° giorno: Abu Dhabi

L’indomani mattina verso le 8 la nave era alla banchina. Poco prima delle 9 eravamo già sul Big Bus per il giro di Abu Dabhi. Consigliamo di sostare immediatamente alla grande moschea Sceikh Zayed, che chiude alle 11 poiché sarebbe davvero un peccato perderla. Le sue 82 cupole spiccano a grande distanza, le sue mille colonne creano una sorta di labirinto in cui le luci degli immensi lampadari di swaroski si riflettono creando sul marmo bianco di Carrara fantastici giochi di luce. La moschea è aperta, appunto fino alle 11, anche ai non musulmani ai quali viene richiesto di attenersi alle regole di buoncostume: gli uomini devono indossare abiti sobri e pantaloni lunghi, le donne colori scuri, niente capi aderenti e devono essere coperte, oltre che in testa, fino ai polsi e alle caviglie. In caso contrario fanno indossare l’abbaya, nera con cappuccio per le donne, bianca per gli uomini. La polizia islamica vigila su abbracci ed effusioni, non consentite neanche per lo scatto di una foto.

Dopo la moschea, il centro commerciale Marina Mall al cui interno si trovano le Marina Tower, privilegiato punto di osservazione sulla città. Temendo di far tardi ci concediamo solo un’ulteriore giro verso l’Emirates Palace e le Etihad Towers, che pero vediamo solo dall’esterno. Tralasciamo volutamente Yas Island e il circuito Ferrari e rientriamo in nave con un paio d’ore di anticipo.

3° giorno: navigazione

Durante la notte risaliamo Dubai e attraversiamo lo stretto di Hormuz, popolato di petroliere e piattaforme. Il tempo è bello e ci concediamo un bel bagno in piscina e qualche ora di relax al sole, anticipando la tintarella che speriamo di prendere il giorno dopo a Khor al Fakkan.

4° giorno: Khor al Fakkan

Prima di partire avevamo letto molte critiche nei confronti di questa sosta scelta, tra l’altro, solo da Msc. In realtà è stata una delle migliori, perche sebbene in città non ci fosse nulla da vedere, ci ha permesso di rilassarci, fare il bagno e prendere il sole in un bellissimo resort della zona. Li ad attenderci decine di taxi e fuoristrada che offrivano escursioni nel deserto e giro della costa orientale fino a Fujarah. Poco oltre, una hostess pubblicizzava l’Oceanic Resort, un 4 stelle che offre servizi di daily use. Possibilità di lunch buffet con bevande e utilizzo di piscina, spiaggia, teli, wifi e navetta ogni mezzora per 22 euro. Senza pranzo, che pero consigliamo vivamente, solo 13 euro.

Si trascorrono dei meravigliosi momenti nelle acque incastonate tra alte montagne, relativamente pulite vista la fauna marina che le popola e se si è fortunati come noi, si può anche assistere al fenomeno delle maree e vedere il mare che si ritira sotto ai propri piedi mentre si cammina sulla riva. La clientela dell’hotel è tutta di fascia medio alta e molte signore vestono il burka anche sulla spiaggia. Torniamo in porto alle 16 circa, abbrozantissimi. La nave riprende il largo al tramonto e procede verso le coste dell’Oman.

4° giorno: Muscat

Arriviamo a Muscat all’alba e l’incesiere, simbolo che la rappresenta, ci accoglie in lontananza. Decidiamo di prendere il Big Bus e di raggiungere il Palazzo del Sultano al Qaboos, maestoso nella sua semplicità. Si trova nella zona di old Muscat, protetto dai due forti portoghesi del XXVII secolo che vigilano dall’alto la costa. Il lato mare, sorprendentemente, è fornito di cannoni, moderni e si suppone perfettamente funzionanti a guardia della reggia.

La giornata di oggi è dedicata allo shopping. Su varie guide abbiamo letto che il souk di Muscat è uno dei più antichi e ben conservati dell’Oman e dopo aver cambiato gli euro in rial, ci addentriamo nei suoi vicoletti. Per quanto l’odore d’incenso e i colori dei tessuti sgargianti ci riportino nel regno delle mille e una notte, dobbiamo ammettere che questo bazar orientale non ha nulla a che fare con quelli del Marocco, molto più reali a variegati. Ciononostante contrattiamo su tutto e riusciamo a fare dei buoni affari, comprando incensi in grani e pashmine. Muscat è una città estremamente pulita e verdeggiante, il suo lungomare è meraviglioso e decidiamo di percorrerlo a piedi, lasciandoci baciare dal sole, fino ai controlli portuali. Da qui, nuovamente, uno shuttle ci riporta in nave. Stavolta non ci perdiamo il sailing party in piscina e guardiamo l’Orchestra allontanarsi dalla costa. L’incensiere ci congeda.

6° giorno: Kashab

Avevamo prenotato l’escursione a Kashab da mesi, contattando varie agenzie e tour operator locali. La scelta è ricaduta sulla Dolphin Kashab Tour, gestita da persone serie, affidabili ed estremamente disponibili. Ci hanno accolti, come da appuntamento, alle 9,00 al porto con un cartello contenente i nostri nomi. Un minivan ci ha accompagnati al porticciolo da cui partono le loro imbarcazioni, capienti e molto ben tenute. Eravamo una ventina e siamo partiti puntuali verso l’incontro coi delfini. Che non si fanno attendere, e ci salutano, ci rincorrono, fanno a gara con la scia del nostro dhow.

La sosta per il bagno è a Telegraph Island, isola che tra il 1864 e il 1869 fu un avamposto per le comunicazioni tra India e Gran Bretagna. L’acqua è invasa dalle meduse, piccole e piccolissime, bianche, trasparenti, eleganti. L’equipaggio ci rassicura con un no dangerous e noi ci tuffiamo facendole scivolare sulle nostre braccia. Risaliamo sul dhow e troviamo già pronto il buffet a base di riso, ceci, pollo e insalata, frutta e bevande a volontà. La nostra gita era una full day, costo circa 40 euro, per cui nel primo pomeriggio ci spostiamo per il secondo tuffo nei pressi diSeebi Island. Lungo il tragitto di ritorno 14 delfini ci fanno compagnia e ci stupiscono con le loro acrobazie.

7° giorno: Dubai – Ultimo giorno di crociera

La nave attracca in porto molto presto e alle nove siamo giu. Contrattiamo un taxi per raggiungere la marina che ci ha davvero incantati. Per 20 euro il tassista ci accompagna a Marina Promenade e da li ci immergiamo tra i grattacieli e gli strani edifici che popolano la zona. Sulla spiaggia, cammelli e alberi di natale, abbaya e costumi da bagno. In lontananza l’Atlantis.

Passeggiamo in attesa delle 13, orario in cui la metro inizia a funzionare il venerdi. E riusciamo per la prima volta nella settimana a prelevare dal bancomat NBD, col circuito Maestro Cirrus. Compriamo un daily pass, 22 AED, che ci consente di utilizzare tutti i mezzi pubblici per 24 h e scendiamo al Mall of Emirates. Cerchiamo subito lo Sky Dubai per osservare da vicino fino a che punto può arrivare la megalomania di questa città. La pista è piena: la seggiovia scorre lenta, lo skilift risale la ripida montagna, i bambini scivolano con gli slittini dalla casa di Babbo Natale. Riprendiamo la metro in direzione creek per fare un salto al mercato dell’oro e delle spezie. Ci perdiamo nelle stradine e veniamo avvicinati da giovanni che con fare non sospetto ci sussurranno rolex all’orecchio invitandoci a seguirli nel caso fossimo interessati. Ovviamente tiriamo dritto limitandoci a guardare le vetrine dorate e preferiamo fermarci un po più giù ad acquistare un po di tè. Per attraversare il creek prendiamo un’abra , un taxi d’acqua. La corsa costa 1 AED, ma capiamo che non tutti pagano perche il conducente urla più volte scuotendo la cassetta. Raggiungiamo Deira e poi ancora in metro fino al Dubai Mall. Perdiamo un pò di tempo tra i negozi, intoccabili per noi, per aspettare le 18.30, ora di inizio dello spettacolo delle fontane danzanti sotto al Burj Kalifa.

Il ponte che collega il centro commerciale al Souk di Al Bahar è stracolmo di gente che spinge, si lamenta, solleva le braccia con le macchine fotografiche e le videocamere pronte per immortalare lo spettacolo. Puntuali le luci si spengono, la musica si diffonde e l’acqua dello stagno artificiale inizia i suoi sinuosi movimenti raggiungendo il cielo, a 150 metro di altezza. Lo show dura appena dieci minuti, e presto il luogo si svuota. Restiamo un po delusi…l’impresa non vale la spesa. Quest’ultima notte la nave la passerà in porto e il tutti a bordo è previsto per le 23.00. Pur avendo ancora tempo per la città decidiamo di rientrare per trascorrere le ultime ore con i nostri compagni di avventura e cenare ancora una volta con loro. Per ritornare al porto tentiamo la strada dello shuttle gratuito. In metro arriviamo al Burjman Mall, lo attraversiamo fino all’ingresso principale e saliamo sull’ultima corsa per l’Orchestra, risparmiandoci i soldi del taxi. Una veloce doccia, un cambio d’abito e subito al ristorante per ringraziare chi ha contribuito a rendere migliore il nostro viaggio: i nostri camerieri, il sommelier, coloro che hanno condiviso il tavolo con noi.

Ultimo giro della nave e poi a fare le valigie, da mettere in corridoio entro la mezzanotte. Ci aspetta una levataccia e lo sgombro della cabina alle 4.30. La vacanza è finita. Anche stavolta torniamo a casa più completi, forti delle nuove esperienze, arricchiti dalle nuove conoscenze, sempre meno soli grazie alle nuove amicizie, con le valigie piene di ricordi e souvenir e ovviamente, con qualche chilo in più.

Guarda la gallery
crociera-r6vbc

Torri del vento

crociera-tensv

Khor al Fakkan

crociera-48b79

Moschea Abu Dabhi

crociera-44c6x

Muscat



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche

    Video Itinerari