Crociera nei fiordi norvegesi: la perla del nord

Come affrontare una crociera in modo diverso: consiglii di uno scettico per limitare le spese e massimizzare la soddisfazione
Scritto da: hummin
crociera nei fiordi norvegesi: la perla del nord
Partenza il: 21/06/2014
Ritorno il: 28/06/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: Fino a €250 €

Scrivere un diario relativo ad una crociera è per me compito difficile, perché non amo molto questo tipo di viaggio, diciamo che mi dà poca soddisfazione visto che tutto è organizzato da altri nei minimi dettagli, di certo se avete voglia di rilassarvi e lasciarvi letteralmente trasportare in giro senza pensare a nulla è l’ideale.

Indice dei contenuti

Noi abbiamo deciso di fare la crociera sui fiordi norvegesi a metà maggio (quindi meno di un mese prima della partenza), cercavamo di organizzare un viaggio in Norvegia, ma ci siamo presto resi conto che con così poco tempo a disposizione sarebbe stato difficile riuscire a pianificare tutto e, cosa non da poco, ci sarebbe costato una cifra ben più alta.

Non che la crociera sia economica, paradossalmente però è il modo migliore per visitare i fiordi norvegesi, che di per se sono piccoli paesi lungo la costa difficilmente raggiungibili in automobile, anche perché la Norvegia non ha delle vere e proprie autostrade e dei limiti di velocità più bassi dei nostri, quindi attraversarla rischia di diventare un’odissea.

Per la prenotazione abbiamo bypassato le agenzie di viaggio della nostra zona e non ci siamo rivolti direttamente alla compagnia (in questo caso alla MSC) ma ci siamo mossi online con una agenzia con la quale eravamo già partiti in un’altra occasione, si tratta della Fersina Viaggi (sito internet www.fersinaviaggi.it.). Specialisti in questo tipo di viaggio propongono pacchetti di cabine a ottimi prezzi (anche quelle con il balcone notoriamente più care) e si distinguono per serietà, chiamatela pure pubblicità neppure troppo occulta, ma quando qualcuno lavora bene è giusto sottolinearlo.

La partenza avviene sabato 21 giugno da Malpensa verso Copenaghen dove ci sarà l’imbarco per la crociera, e già qui c’è una nota negativa che devo, ahimè, fare. Il volo è un charter organizzato dalla MSC, si parte infatti con Meridiana. Ci dicono che è il primo anno che si tenta l’esperimento e si vede! Al di là del non giustificato ritardo nella partenza di più di un’ora, si vedono scene di totale confusione anche al check-in dove una gentile signorina della MSC che avrebbe dovuto gestire la coda ci mette poco a perdere il bandolo della matassa, e dopo pochi minuti prevale l’istinto di sopravvivenza! Ad ogni modo finalmente si sale sull’aereo e si parte, in un paio d’ore si arriva a Copenaghen dove ci accoglie un bell’acquazzone che per fortuna dura poco. Al terminal l’imbarco è se possibile ancora più confusionario di quello sull’aereo. Per disguidi vari si ritrovano insieme 3 charter provenienti da varie parti d’Europa, oltre 300 persone che devono eseguire le già macchinose procedure per salire a bordo, ce la facciamo a pochi minuti dal “levate le ancore”.

Non descriverò la vita di bordo, non penso sia utile e comunque chi di voi ha già sperimentato questo tipo di viaggio la conosce, se non la conoscete appena saliti faranno di tutto per coinvolgervi anche in quello in cui non volete essere coinvolti, attenzione però in crociera tutto è un extra (come dicono loro un pacchetto) persino l’acqua, e si paga profumatamente!

La mia intenzione è dare delle indicazioni pratiche su come godersi le singole tappe di questo viaggio in totale libertà, noi non abbiamo fatto nessuna escursione organizzata dalla nave e questo ci ha permesso di vedere tutto quello che ci interessava senza spendere un capitale…ulteriore (i prezzi delle escursioni arrivavano fino a 130 euro a persona)!

Warnemunde

Il 22 giugno ci si ferma in una prima ed essenziale tappa tedesca a Warnemunde. Essenziale perché salgono a bordo 700 teutonici circa, comprensibile quindi come venga privilegiato questo porto. In realtà Warnemunde è molto carina, una piacevole località di mare pulita e ben attrezzata. Il vero problema è che è distante da tutto, le escursioni infatti proponevano mete quali Berlino (3 h di autobus sola andata) o Lubecca (2 h circa) e per non passare l’intera giornata decidiamo di organizzarci per i fatti nostri.

La mattina appena scesi andiamo alla stazione del treno (in realtà è una metro di superficie) che si trova poco lontano dall’uscita del terminal crociere. Acquistiamo 4 biglietti singoli (1,90 euro l’uno) per visitare Rostock, distante appena venti minuti. Capitiamo qui di domenica quindi in giro c’è poco, facciamo una passeggiata giusto per apprezzare l’architettura della città, tutto molto pulito ed ordinato in perfetto stile teutonico. Il fatto è che arriviamo qui un po’ alla cieca, non sappiamo bene quali attrazioni ci possano essere da vedere e fra queste quali siano aperte! Tolta la piazza del Municipio, ci sono alcune chiese, una fontana molto carina (simpatiche le sculture che la compongono) e una torre che in un certo senso è l’ingresso della città vecchia.

Rostock merita comunque una visita, in alternativa per chi volesse andare a Schwerin (anche questa proposta fra le escursioni della nave ed oggettivamente interessante) basta prendere la metro già citata e a Rostock c’è una coincidenza che vi porterà direttamente a destinazione senza esborsi eccessivi. Il pomeriggio trascorre nell’attesa di salpare, dopo aver pranzato a bordo (già che è compreso nel prezzo almeno questo!) scendiamo a visitare la piccola Warnemunde.

Io consiglio di fare una passeggiata sul lungomare, subito dopo la stazione della metro si gira a destra. Lungo il canale dove sono ancorati i pescherecci i più temerari troveranno diversi chioschi galleggianti che vendono pesce fritto, patatine fritte… insomma vi friggono un po’ quello che volete. Sulla nave però ci hanno consigliato di evitarlo, probabilmente qualcuno in passato si è sentito male dopo aver assaggiato le specialità locali e decidiamo di adeguarci. Per farla breve da vedere qui ci sono i negozi sulla passeggiata a mare che hanno dei prezzi esosi, un faro sul quale volendo potete salire ma io consiglio più semplicemente di farsi una bella passeggiata sulla spiaggia. C’è un bel litorale sabbioso, quelle spiagge chilometriche a cui non tutti sono abituati e se il meteo lo permette è piacevole, noi capitiamo purtroppo in una giornata con raffiche di vento molto forti quindi non riusciamo ad approfittarne più di tanto. Con calma si torna quindi verso la nave, concludendo così una giornata piacevole.

Salto a piè pari il 23 giugno perché è la prima di due giornate intere di navigazione, ognuno si arrangia per trascorrere il tempo come meglio crede, approfittatene per rilassarvi e godervi la navigazione… è l’unico consiglio che posso dare. Per chi come me fosse allergico a giacche, cravatte etc in queste giornate c’è la moda della serata di gala, che in pratica è una serata come tutte le altre ma non si capisce perché bisogna vestirsi come al proprio matrimonio… mah

Bergen

Il giorno successivo (24 giugno) si attracca finalmente in Norvegia e la prima tappa e Bergen, la seconda città del paese con i suoi 250.000 abitanti. Se si arriva in nave consiglio intanto di gustarsi lo spettacolo dell’ingresso nel fiordo in cui è situata la città, dal terrazzo della nostra cabina, grazie anche ad una bellissima giornata, vediamo l’ingresso di questo colosso del mare in porto. Il transfer organizzato dalla compagnia ci lascia in centro città, vicino ad un delizioso laghetto artificiale.

Questa volta arriviamo un po’ più preparati e come prima cosa ci precipitiamo a prendere la Floibanen, che poi è una funicolare che dal centro vi porterà sul monte Floien (dislivello di circa 300 metri). Da qui c’è un punto panoramico spettacolare, si ha una vista sulla città e in generale sul fiordo completamente aperta, gli appassionati di fotografia credo apprezzeranno. L’unico lato negativo della funicolare è la coda alle biglietterie, è vero però che sono molto veloci quindi i tempi medi di attesa al massimo arrivano a 15-20 minuti.

Scesi di nuovo a valle, ci dedichiamo alla visita della città. Da non perdere assolutamente Bryggen, è il quartiere anseatico (a metà XIV secolo vi fu aperta una sede della Lega Anseatica per favorire il commercio dello stoccafisso) fatto di case in legno disposte in sequenza e tutte colorate diversamente. L’impatto è bellissimo, le case sono conservate bene e sono oggi quasi tutte sede di negozi di souvenir. Persino io che non amo lo shopping non posso non consigliarvi di perdere un po’ di tempo qui, addentratevi a Bryggen e troverete anche negozi particolari, ce ne sono alcuni che vendono prodotti (so che non farà piacere agli animalisti) fatti di pelle, alcuni capi di abbigliamento ammetto sono improponibili a meno che non si stia girando un film sui vichinghi non ho capito ancora adesso come si potrebbero usare!

Usciti da Bryggen ci sono due possibilità, a destra potete terminare la passeggiata e vedere la torre Rosenkrantz situata proprio alla fine del Molo Anseatico. È visitabile anche dall’interno, ma di fatto è un antico baluardo di difesa e avvistamento situato proprio all’imbocco del porto, molto carino anche il parco che circonda la torre e la Haakon Hall.

Quello che mi ha colpito di più però è stato il Mercato del pesce. Non immaginatevi il solito mercato del pesce (mi rivolgo in particolare a chi come me proviene da una città di mare), è qualcosa di più. Sorprendono intanto la pulizia e l’ordine che qui regnano sovrane, ma la cosa più bella è che il pescato proposto oltre ad essere freschissimo viene anche cucinato! Vi troverete davanti ad una serie di banchi con le più diverse specialità, granchi reali, salmoni, rane pescatrici enormi e molluschi di ogni tipo cucinati alla piastra e non solo, c’è dappertutto un odore di cibo invitante… e se ve lo dice uno che non ama il pesce come me credeteci! Resto sorpreso quando capisco che la maggior parte dei giovani pescatori e cuochi che sto ammirando sono italiani, spagnoli e addirittura giapponesi. La nostra comunità è senza dubbio quella più numerosa, mi spiegano che sono ragazzi che vengono qui a fare la stagione per 3-4 mesi all’anno sui pescherecci, guadagnando quanto basta per affrontare poi il resto dell’anno a casa. Al di là dei sacrifici enormi che comporta spostarsi in un altro paese a fare un lavoro simile, mi viene da fare una riflessione e cioè che forse non sono i giovani a non aver voglia di far nulla, non sorprendiamoci quindi se chi può scappa all’estero.

Per terminare la giornata facciamo un altro giro in città, a Bergen ci sono anche molte gallerie d’arte di cui gli appassionati potranno approfittare, noi non abbiamo tempo e competenza…non vorrei che ci lasciassero a piedi.

Flam

Dopo la piacevole prima tappa norvegese ci dirigiamo verso Flam, dove si arriva la mattina del 25 giugno molto presto. Premessa doverosa: Flam è minuscola! Scesi dalla nave vi ritrovate praticamente in centro, c’è qualche negozio di souvenir, un bar e un supermercato e poco altro, quindi il giro del paese non vi può portare via più di mezz’ora. Qui le grandi attrazioni sono due secondo me: innanzitutto il panorama, immaginate una meravigliosa valle del Trentino affacciata sul mare, un contrasto unico ed irripetibile che è anche il modo più semplice per darvi un’idea di cosa vedrete, e soprattutto la Flambana. Si tratta di un treno storico che da Flam vi porterà fino a Myrdal con un dislivello di oltre 800 m. (copritevi mi raccomando), permettendovi di vedere uno straordinario panorama compresa la sosta di qualche minuto (giusto il tempo delle foto) alle spettacolari cascate Kjosfossen. Realizzata fra il 1923 e il 1940 la Flamsbana è un’occasione unica per potersi godere questa zona, utile anche agli appassionati di trekking che da Myrdal o da una delle stazioncine intermedie potranno affrontare a piedi la discesa a valle. Un consiglio: non aspettate a comprare i biglietti sul posto. Per ogni singola corsa sono venduti in numero chiuso, in modo che sul treno non ci sia affollamento, e quindi terminano molto in fretta, noi li abbiamo presi su questo sito www.visitflam.no, probabilmente vi costeranno qualcosa in più ma muovendovi per tempo potrete comodamente scegliervi l’orario senza timore di restare a piedi!

Gerainger

L’ultima tappa della crociera il 26 giugno è Gerainger dove la nave attracca tardi e salpa presto, con la fregatura che dovendo usare il tender per scendere il tempo a disposizione per le visite sarà ancora meno. È chiaro come tutto sia studiato per obbligarvi a fare l’escursione organizzata dalla Msc, riuscendo però a scendere presto (noi prendiamo il primo tender delle 8:30 con tanto di fantozziana coda alle 6:45 per accaparrarsi i primi biglietti) ci sono due opzioni! Dal sito www.fjord1.no c’è la possibilità di prenotare una mini-crociera Gerainger – Hellesylt che vi poterà via circa due ore fra andata e ritorno, considerando però che in nave ci arrivate consiglio di sfruttare la seconda possibilità, appena a terra sulla destra c’è la biglietteria unica per i tour in barca e in bus, durano 1 e ½ ciascuno quindi potrete tranquillamente farli di seguito come abbiamo fatto noi, con una spesa complessiva di circa 50 euro a persona, comunque meno dell’escursione! Noi abbiamo fatto questa scelta ed è stata ottima, il giro in barca dalle 9:30 alle 11:00 è stato molto tranquillo, poca ressa quindi tutta la possibilità di godersi il panorama e scattare foto senza picchiarsi. Il nostro tour in bus parte alla 11:45 e ci porta in due punti panoramici, il migliore è senza dubbio Eagle Bed, la vista che si gode da qui non è spiegabile a parole!

Felici della bella giornata torniamo a bordo, da qui tutto scorre tranquillo, ci attende infatti un giorno di navigazione per poi arrivare il 28 a Copenaghen! Voglio proprio raccontare qualcosa di questa leggera e rilassante giornata. Ci fanno abbandonare la stanza alle 7 tenendoci come fantasmi in giro per la nave fino allo sbarco fissato alle 10:10, dopo di che almeno un’altra ora per il trasferimento fino all’aeroporto, con volo fissato alle 15. Avendo già fatto un’altra crociera MSC nei mari del nord due anni fa (Capitali del Baltico) ho notato che dal momento dello sbarco si viene abbandonati a se stessi, soprattutto in aeroporto non ci sarà nessuno che vi seguirà e vi darà informazioni. Per chi è abituato a viaggiare questo non costituisce un problema ma vista l’età media dei passeggeri la cosa può creare molti disagi. Noi imbarchiamo subito i bagagli, superando dei dipendenti Costa che non volevano farci avvicinare al banco della compagnia (questi perlomeno seguono il cliente fino all’ultimo). Scopriamo al nostro arrivo che la maggior parte di coloro che erano sul volo con noi avevano terminato check-in e controlli a ridosso dell’orario di partenza (ci son volute 4h circa quindi) e per non far tardi l’aereo è partito senza 100 bagagli a bordo, cosa ovviamente non comunicata alla partenza! Immaginate le facce di chi doveva prendere una coincidenza aerea e oltre che senza valigia si è ritrovato a dover fare denuncia col rischio di perdere un altro volo!

Racconto tutto questo non per fare cattiva pubblicità ma solo perché è ciò che è realmente accaduto, penso che viste le cifre sborsate un po’ più di considerazione sarebbe stata dovuta.

La crociera è un viaggio particolare, lo può affrontare anche chi come me non lo ama particolarmente apprezzandone la vera essenza basta qualche piccolo accorgimento! Beh spero di essere stato utile!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche