Finché la barca va

La Grecia vista dal mare, uno spettacolo unico
Scritto da: robyr1979
finché la barca va
Partenza il: 17/08/2013
Ritorno il: 24/08/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
A gennaio, come a ogni inizio dell’anno nuovo, comincia la scelta per la meta della vacanze di agosto. Sì, lo so, è un pò presto, ma per me vale regola che prima prenoti, più risparmi. Volevo tanto andare in Grecia, e così dopo varie insistenze, convinco anche Matteo. Comincio a navigare in internet, e dopo aver trovato una super offerta per l’albergo su “booking.com”, mi freno sul volo aereo. 450€ a testa per andare a Kos (prenotando a gennaio), mi sono sembrati un’esagerazione. Così tentenno un po’, ma nel frattempo provo a vagliare le alternative. Ma ormai la Grecia era ben radicata nella mia testa. Arriviamo a marzo e ormai era tempo di prenotare, ma il costo dei voli, ovviamente continuava ad aumentare. Così dopo un “summit”, siamo giunti alla conclusione che le nostre vacanze per l’agosto 2013, sarebbero state in crociera.

Partenza 17/08/2013, con itinerario Venezia (partenza e arrivo), Corfù, Mykonos, Santotini e Katakolon. Non vi nascondo che ero un po’ perplessa per questo tipo di vacanza, più che altro per il discorso nave, in quanto essendo ”una provetta nuotatrice in orizzontale (nel senso che nuovo solo finché dove tocco)”, il fatto di essere così in balia del mare mi intimoriva un po’. Ma poi piano piano le paure, risultate poi infondate, sono svanite man mano che navigavamo.

Come compagnia abbiamo scelto la Norwegian Cruise Line, in quanto essendo di bandiera americana, ha come politica il freestyle, ossia, non ci sono vincoli di orari per mangiare e vestire. Libera scelta. Essendo noi, poco inclini a regole di questo genere, soprattutto in vacanza,l’abbiamo preferita ad altre proprio per questo motivo. Ovvio che poi dipende dai gusti personali di ognuno.

Devo dire che come nave è molto ”americana”, con arredamenti molto scenografici, e la lingua ufficiale parlata a bordo è l’inglese, ma tranquilli, ci sono assistenti per ogni lingua parlata. Tutti e dico tutti i camerieri, sia ai tavoli che per le stanze, sono Filippini, ma sono veramente di una disponibilità e gentiliezza fuori dal comune. Alcuni cercano di sforzarsi a parlare quel poco di italiano che sanno. Noi abbiamo portato due valigie che pesavano più della nave stessa, ma per chi volesse un giorno fare questo tipo di vacanza, credetemi non serve. Perchè sulla nave trovate di tutto.

Dopo un intero giorno di navigazione arriviamo alla prima meta. Corfù. L’isola si trova di fronte all’Albania. E devo dire che è la meno greca delle isole greche. Onestamente non mi ha colpito particolarmente. La città l’abbiamo trovata sporca e la gente non molto cordiale. Abbiamo fatto un’ escursione nella meravigliosa spiaggia di Paleokastritsa, pluripremiata per la bellezza e qualità del mare, è una zona abbastanza vasta con cinque diverse piccole baie, sia di sabbia che ghiaia. E merita una sicuramente una visita.

Lasciamo Corfù per raggiungere la prossima destinazione.

Una piccola parentesi per quanto riguarda le escursioni. Ogni giorno a bordo vi portano direttamente in camera il giornalino, dove sono illustrate le varie attività della nave e le escursioni che vengono fatte per la destinazione in cui si arriva in quella data. Noi abbiamo scelto di essere indipendenti e visitare i posti in autonimia. Per due motivi: il primo non ci piace essere vincolati agli orari che comunque le guide ti impongono, e secondo perchè i costi che hanno facendole con la nave, sono decisamente eccessivi. Tenete conto che avete circa 8 ore di tempo per ogni meta, quindi potete scegliere tranquillamente cosa fare. E credetemi i costi freestyle sono decisamente più bassi.

Detto questo, e dopo aver navigato un giorno intero (dal pomeriggio all’ora di pranzo del giorno dopo), eccoci finalmente sbarcare sulla tanto famosa Mykonos. Un consiglio, non aspettate la navetta che vi mette a disposizione la nave gratuitamente, perdereste solo del tempo inutile, appena fuori dal cancello c’è un servizio traghetto che con soli 2€ e 5 minuti di tragitto vi porta direttamente in centro città. Noi abbiamo deciso di fermarci subito alla spiaggia della città, e benché sia quella più centrale, l’acqua è molto molto pulita. Un paio d’ore di mare e poi via alla scoperta dell’ isola più cosmopolita della Grecia. Case bianche, chiesette da favola, mulini a vento, vie che sembrano un labirinto, qualche gatto locale, che pigramente intrattiene i turisti, la pulizia del posto, e una grigliata di pesce che non finiva più, ci hanno fatto innamorare di quest’isola. Come tutti sanno, è conosciuta per altri mille motivi. Onestamente vi dico che Mykonos è un posto che merita di essere visto. Perché se si guarda senza pregiudizio, ma con occhi bene attenti, saprete sicuramente cogliere la magia che riesce a trasmetterti. Sono ormai le 23.00. È ormai tempo di salpare.

La mattina del giorno dopo sveglia alle 06.00. Santorini ci aspetta! Sbarchiamo con i tender in quanto non c’è il porto. Arriviamo in un piccolo mini porto dove trovate: la teleferica, la mulattiera con i relativi animali. Entrambe vi portano sopra di voi. A 300 mt di dislivello trovate Fira la capitale dell’isola.Noi invece optiamo per un traghetto che in dieci minuti vi porta a Oia, seconda città di Santorini. Nei 15€ pagati trovate incluso nel prezzo, oltre al traghetto, il bus che dal porto vi trasporta alla città, e un ‘altro autobus che da Oia vi porterà a Fira. Occhio agli orari!

Sarà stata l’ora (le 7 del mattino), sarà che non è grandissima, ma io mi sono ”innamorata” immediatamente di Oia. Case del bianco abbagliante, chiese dalle cupole blu, bounganville rosa, villaggi e hotel affacciati a picco sul mare ( ricordatevi che siete su un’ isola vulcanica, che vi trovate di fronte),e un silenzio quasi irreale, hanno fatto si che la eleggessi ” il mio posto ideale per vivere”.

Raggiungiamo come detto la capitale Fira con il bus. Stessi colori e stessi profumi. Solo un pò più caotica rispetto ad Oia, ma di grande effetto. Non si può non vedere.

Il capitano chiama, ed è ora di rientrare sulla nave, che la mattina del giorno successivo ci farà sbarcare per l’ultima meta: Katakolon. Essendo un piccolo villaggio di pescatori, adibito oggi come oggi, al turismo delle navi da crociera, non c’è molto da vedere, per cui la mattina decidiamo di andare a visitare Olimpia, dove si trovano gli scavi archeologici di dove hanno avuto origine le Olimpiadi. Un tuffo nel passato che non fa di certo male. Anzi. Capire o vedere cosa c’è stato prima di noi ha sicuramente un suo perché. Rientrati al villaggio vicino al porto, e dopo aver mangiato un bel polipo grigliato, facciamo una capatina al mare. Benchè la spiaggia sia di sabbia normale, l’acqua è meravigliosa. Calma, pulita, calda e bassa. Un sogno.

Che però viene interrotto dal richiamo della nave. Ci imbarchiamo per l’ultima volta. Dopo un giorno intero di navigazione, di emozioni e divertimenti è tempo di tornare da dove siamo partiti. Venezia. E se avete ancora qualche giorno, la possibilità a la voglia, fate un giro nella nostra città più unica che abbiamo. Anche se per noi non era la prima volta, tutte le volte che ci andiamo è come se lo fosse. La sua bellezza non cambia mai!

Come prima esperienza su una nave, non posso che dire di essere rimasta soddisfatta e piacevolmente sorpresa. Sicuramente sarà ripetuta. In un futuro e in altre mete. Adesso è tempo di tornare alla normalità, ma anche tempo di cominciare a pensare a quale sarà la meta predestinata per l’anno prossimo. Ancora Grecia? Spagna? Italia? o Maldive… chissà, forse per appagare la mia insaziabile voglia di viaggi, il giro del mondo sarebbe l’ideale!



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