Creta, otto giorni e ottocento chilometri in relax

In giro senza problemi nell'isola del Minotauro, rigorosamente in bassa stagione
Scritto da: paoloalberto
creta, otto giorni e ottocento chilometri in relax
Partenza il: 11/04/2014
Ritorno il: 18/04/2014
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
Abbiamo fatto (Alberto, Primarosa e Paolo) ottocento chilometri in giro per Creta. I pareri dei cretesi sono tutti concordi e noi confermiamo: per chi ama la tranquillità e rifugge con tutte le forze le resse turistiche occorre evitare accuratamente di fare questo viaggio in estate. Grazie al prezzaccio di 36 euro (!) a tratta Bergamo-Chania e viceversa abbiamo scelto la settimana dall’11 al 18 aprile con volo Ryanair da Bergamo. Avendo programmato l’itinerario di massima abbiamo preferito sceglierci con calma gli hotel da casa e prenotarli con Booking, ma in ogni caso in questo periodo non esiste alcun problema di alloggio, dato che il flusso turistico è ancora bassissimo in tutta l’isola. Elemento comune a Creta, che dico subito per non doverlo ripetere in seguito, è l’accoglienza e la disponibilità di tutte le strutture e le persone incontrate, veramente ottime e che mettono a proprio agio il turista. Ecco la cronistoria di questo piacevole viaggetto.

11 aprile, venerdì

Partenza da Bergamo alle 06.55, arrivo a Chania dopo un paio d’ore di volo e presa possesso dell’auto Europcar prenotata da casa per otto giorni a 120 euro. Europcar ha un ottimo servizio ma si trova un po’ fuori l’aeroporto e c’è un po’ da camminare. In un quarto d’ora trasferimento all’hotel Monte Vardia; camera spaziosissima con vista panoramica dalla collina su Chania ed il mare. Pomeriggio dedicato alla visita di questa bella e caratteristica città veneziana (tutto a Creta è “veneziano”) e cena alla taverna Strata nel centro antico; le dimensioni dell’insalata greca di mia moglie rasentavano quelle del Monte Ida… alla fine il dolce ed il raki offerti dalla casa ci hanno fin da subito abituati a questa piacevole consuetudine del tutto cretese. Il tutto per una dozzina di euro a testa.

12 aprile, sabato

Partenza per Balos. Col bel tempo, gita assolutamente da non perdere! Arrivati in breve a Kissamos e poi a Kaliviani (la superstrada che percorre est-ovest tutta l’isola è velocissima e poco trafficata) iniziano gli otto chilometri di strada sterrata che portano all’estremità della penisola di Gramvousa. Si percorrono quasi tutti in prima e seconda, ma la strada e l’ambiente sono estremamente suggestivi, tra caprette e panorami stupendi. Arrivati al parcheggio, in una mezz’oretta si scende a piedi alla spiaggia di Balos. Pranzo al sacco, tra sabbie bianche ed acque azzurrissime… ripeto: da non perdere! Nel tardo pomeriggio trasferimento veloce pernottamento al Kavousi Resort, a Falasarna (oltre al raki sono arrivati in omaggio biscotti e pomodori, di quelli “non da supermercato”). La piana di Falasarna, assai famosa e citata per la spiaggia, si trova in un ambiente decisamente bello, ma che lo sarebbe assai di più se non fosse condiviso dalle infinite serre di pomodori, che occupano praticamente ogni spazio pianeggiante dell’entroterra. Essendo il terreno piano così raro a Creta, possiamo giustificare chi deve viverci anche dopo la partenza delle orde estive, coltivando buonissima verdura… Ottima cena (con menù e prezzi cretesi) alla taverna di Vasili, in un bel giardinetto accogliente.

13 aprile, domenica

Partenza per la famosissima Elafonisi lungo un interessante paesaggio tutto curve, immersi nella macchia mediterranea fino al collo e meravigliosa vista mare. Poco prima di arrivare abbiamo fatto una sosta per visitare il povero e piccolo monastero di Chrisokalitissas, deturpato da appendici edili inguardabili, ma tutto sommato è valso la pena spendere questa mezz’oretta di sosta. Elafonisi vale certamente la sua notorietà e ripaga ampiamente il viaggio. La temperatura dell’acqua escludeva tassativamente il bagno, ma l’attraversamento con i piedi nell’acqua fino all’isoletta è veramente un’altra situazione da non perdere! Anche qui relax totale come a Balos. Volevamo a questo punto andare a Paleochora lungo la strada sterrata diretta, che abbiamo imboccato in direzione sud est. Per fortuna ci siamo arenati in mezzo ai sassi dopo pochi chilometri. Il percorso sarebbe una goduria poterlo fare con un fuoristrada, ma è inaffrontabile con un’auto normale ed è tassativo tornare indietro… fin che si può! Morale: pranzo al sacco sotto l’ombra di una pianticella, con di fronte il mare vero e attorno un mare di caprette come camosci. Dopo pranzo ritorno verso nord e viaggio con la strada interna verso Kissamos e poi con la E75 verso Rethymno. C’è rimasto pure il tempo per la visita del Forte veneziano ed un giretto tranquillo nella zona del porto! Pernottamento all’hotel Delfini poco prima della città, in un bel palazzo antico con camera e soppalco (e vista mare naturalmente).

14 aprile, lunedì

Splendida colazione all’hotel, con il soliti favolosi yogurt e miele di Creta e marmellate da intenditori. Oggi è il compleanno di Paolo e si comincia bene la giornata! Partiamo per il monastero di Preveli, attraversando la parte stretta dell’isola verso sud. La strada è come sempre interessante, snodandosi talvolta tra canyon grandiosi, ed il monastero lo è ancora di più, immerso in atmosfere alle quali non siamo abituati e che donano un senso di relax all’anima e al corpo. Dopo Preveli la meta era Arkadi, il monastero più famoso di Creta per la sua storia. Lungo la strada sosta nella panetteria di Spili e occasione per un’occhiata alla grande e importante chiesa della simpatica cittadina. Affidandoci al nostro fedele navigatore GPS, abbiamo poi proseguito verso Arkadi lungo strade interne… raggiungendo l’abbazia dopo circa un miliardo di curve. Ma il giro ci ha fatto vedere la vera Creta profonda e siamo soddisfatti. Anche Arkadi è tutta coinvolgente; da vedere la galleria dei ritratti dei combattenti e martiri della guerra del 1866 contro i turchi. Ma le curve per oggi non sono ancora finite: via verso Iraklio, evitando la superstrada e attraversando i radi paesini, in mezzo a ulivi e vigne ad altezza di gallina. Nella capitale, alloggio al Lato Boutique Hotel, in pieno centro storico. Una fortuna, dato che è quasi impossibile parcheggiare, trascinandosi dietro i bagagli da chissà dove. Alla sera giretto in centro e cena alla taverna Hyppokampos, vicino al mare. Un piatto di spaghetti allo scoglio degni del re Minosse (se si ha fame, un piatto lo si riesce a mangiare giusto in tre…), orate ai ferri e verdure a piacere. Il totale? 45 euro, raki compreso. Da tornarci!

15 aprile, martedì

Colazione ricchissima all’hotel e partenza per Cnosso. Finalmente i ruderi, come li chiamiamo noi… e ci siamo permessi perfino una visita guidata personalizzata. La brava Stella, una persona con uno spirito veramente positivo, ci ha guidato nel “labirinto”, chissà mai che il Minotauro fosse ancora in giro. Al pomeriggio visita del Museo Archeologico (una delusione, parecchie sezioni chiuse) e passeggiata in città con relativi monumenti e con ulteriore delusione: la fontana Morosini senz’acqua sembra morta. Costerebbe niente fra funzionare la pompa e darci una ripulita. La cena? Di corsa all’Hyppocampos, con istantanea replica di spaghettoni ai frutti di mare secondo il solito modello Minosse. Ma niente orate ai ferri questa volta!

16 aprile, mercoledì

Dopo la colazione, avendo purtroppo i giorni contati, abbiamo volutamente evitato la troppo turistica Agios Nikolaos e ci siamo diretti a Matala, ancora a sud riattraversando l’isola. Due tappe d’obbligo sono su questo itinerario: i siti archeologici di Gortina e Festo. Piccolo il primo e molto più arioso il secondo, entrambi riposanti e del tutto privi della folla di Cnosso. Tra Varvara e Agii Deka abbiamo voluto fare una deviazione al villaggio abbandonato di Raptis, tanto per tenere in allenamento il nostro GPS, che ci ha fatto fare diecimila curve su una strettissima strada sterrata quando ne bastavano venti… ma vallo a sapere prima! Poco dopo Gortina vale una visita anche il monastero di Kaliviani, con un bel parcheggio ombroso presso il quale abbiamo fatto l’indispensabile picnic. A Matala le grotte degli hippies degli anni ’60 ci sono ancora, ma dei figli dei fiori rimane solo una vaga traccia nel furgone colorato e nel tronco scolpito di un vecchio albero malinconico. Poi via a pernottare all’hotel Irò di Aghia Galini, una caratteristica cittadina con ristorantini a poggio abbarbicati tra monte e la spiaggia del Mar Libico.

17 aprile, giovedì

Penultimo giorno: trasferimento lunghetto ma tranquillo da Galini, a Spili, a Rethymno, a Chania e pomeriggio dedicato alla penisola di Akrotiri e ai suoi monasteri: Agia Triada, Gouverneto, Katolikò e l’ambiente che li circonda, fondamentale in una vacanza come questa. Siccome proprio non tutte le torte riescono col buco, giovedì 17 aprile era brutto tempo a Creta e a Gouverneto pioveva decisamente. Addio ciliegina sulla torta: salta la bellissima discesa a piedi da Gouverneto al mare, a questa proprio ci tenevamo! Torniamo all’hotel Monte Vardia, accendiamo il condizionatore in funzione “riscaldamento” (stasera fa un freddo cane!) e ultima cena a base di pesce in un ristorantino del centro.

18 aprile, venerdì

L’aeroporto è a pochi chilometri… si torna a casa, pensando come al solito a dove si andrà la prossima volta, per quanto ci riguarda sempre rigorosamente fuori stagione. Problemi avuti nel viaggio a Creta? Nessuno degno di nota. Isola decisamente simpatica.

Alberto

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