Creta orientale

La storia che parla attraverso i gesti della gente
Scritto da: annafe61
creta orientale
Partenza il: 10/08/2010
Ritorno il: 17/08/2010
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
si parte per Creta . La scelta del volo a gennaio è estremamente economica con easyjet (150 euro a testa ) , anche se leggermente scomodo da Roma , partendo da Napoli. Compagne d’eccezione del nostro viaggio sono mamma e Maria : la prima volta in aereo per la prima e una nuova sfida con la paura del volo per la seconda. Il volo è perfetto , all’arrivo si spostano in avanti le lancette di un’ora , e un caldo scirocco avvolge la scarna scenografia dell’ aereoporto , mentre una prima difficoltà alla accettazione per l’auto della Hertz (237,00 euro ) ci fa perdere un po’ di tempo . Ci allontaniamo da Heraklion , la capitale , e ci dirigiamo verso Agios Nicolaos , per poi raggiungere Elounda. Il paesaggio è inizialmente brullo , la morfologia dell’isola è dura , piena di rocce e di montagne brulle , rossicce. Elounda, si dispiega gentile e colorata sotto i nostri occhi, ed è chiaro che la nostra fortunosa scelta della località ci ha portato bene. Arriviamo ai Palemilos Apt,(560 euro per 7 notti x 4 persone ) una struttura bianca con finestre e porte verdi . Un cartello con un benvenuto in Inglese ci sorprende, e ancora di più Poppi , la sorridente e straordinaria proprietaria a cui ci presentiamo e che ci spiega in un ottimo inglese che troveremo un cestino di benvenuto. Poppi ha avuto anche cura di accendere il condizionatore, di mettere una bottiglia d’acqua nel frigorifero, ci regala un pezzo di formaggio cretese , il raki, del the, del miele , dei biscotti tipici ,ed altro , la casa è accogliente , luminosa , non desideriamo altro che mangiare e riposarci dopo la lunga veglia e la stanchezza del viaggio . Dopo una pomeridiana ricognizione dei luoghi , scegliamo una semplice taberna in cui mangiamo del giros con patate , pomodori e pita con una fresca birra , e dopo un giro serale ci ritiriamo . I grilli cantano in questa calda serata di san lorenzo , dal terrazino vedo la chiesa ortodossa , questa vacanza promette di essere speciale. 11 agosto

la giornata inizia con la gita alla fortezza di Spinalonga , ci si arriva solo con le barche . Quella su cui saliamo è un gozzetto ( 10 euro a/r) bianco , che con una calma tutta greca attraversa il tratto di mare scintillante che ci separa dalla meta. Abbiamo solo un’ora a disposizione , mi sembra una vera ingiustizia un tempo così limitato, ma il vantaggio di essere i primi a sbarcare sul sito( 2 euro ) è impagabile , poiché i successivi battelli vomitano decine di turisti . La fortezza è molto particolare , come ultimo utilizzo è stato un lazzaretto e gli scorci paesaggistici tra mare e cielo sono notevoli . Il dopo gita ci porta alla spiaggia di grandi sassi bianchi di Plaka ,e il primo tuffo nel mare ellenico diventa realtà . Prendiamo due sdraio che paghiamo alla solerte e vigile fanciulla che viene a riscuotere ( 2 euro a lettino ) . Il pomeriggio ci porta ad Agios Nikolaos , e dopo aver fatto qualche foto dall’alto del suo lago comunicante con il mare , e una lunga passeggiata sul porto decidiamo che non ci piace per nulla, essendo troppo caotica , e tanto calda.

12/08

da Ierapetra prendiamo la nave per l’isola di Crissi , dalla lunga spiaggia bianca , dal mare cristallino e dalle infinite sfumature di colore. Il viaggio con la motonave dura un’ora ( costo 25 euro a testa ) , partiamo alle 10 e ritorneremo alle 16. Una volta sbarcati ci dirigiamo alla spiaggia d’oro , che denomina l’isola stessa . Siamo arrivati tra i primi , anche se ci sono oltre una decina di tende di campeggio libero ( e come li invidio !) , ci allontaniamo un po’ dalla discesa, per non subire la confusione del bar sulla spiaggia , e ci tuffiamo nell’acqua cristallina godendoci un bagno da sogno . Lungo la spiaggia ci sono interessantissime formazioni di conchiglie calcaree, assolutamente proibite da raccogliere , che sono una vera meraviglia della natura . Cerchiamo di raggiungere una costruzione su una duna da cui si vede l’isola nella sua completezza , sia dal lato meridionale che settentrionale , e mentre siamo lì due aerei militari ci spaccano i timpani a bassissima quota , gelando il sangue nelle vene, violando la magia di quei luoghi . Mare , cielo, spiaggia sono un ecosistema che la presenza umana non rispetta sufficientemente , ammorbando l’aria e il mare di creme abbronzanti , lasciando le cicche sulla spiaggia , addirittura spaccando le pietre per rubare una conchiglia fossile , cosa tra l’altro proibita poiché oasi naturale protetta . Il tempo vola fin troppo , è già ora di andare , arrostiti come gamberi ripercorriamo le dune bianche fiancheggiate da alberi bassi e contorti dall’estremo calore, sotto un sole impietoso che si riverbera in tanto biancore . Torniamo verso Elounda godendoci al meglio i paesaggi appena osservati la mattina , e ancora sognanti archiviamo tra i migliori ricordi questa giornata ricca di meraviglia .

13 agosto 2010

Altra sveglia mattutina , si va a vedere gi scavi di Cnosso , a pochi chilometri da Iraklion , e poiché i 75 km da percorrere sono di strada statale buona , ma anche di attraversamento di diverse cittadine ci incamminiamo per tempo . Arrivatati al sito archeologico e pagato il nostro obolo alla cassa ( 6 euro ) ci incamminiamo guida ed acqua alla mano, accompagnati dalle sempre presenti cicale che ci stordiscono con il loro verso assordante. Ci fermiamo per ammirare i resti della “disneyland dell’archeologia” e che avrei snobbato volentieri ( la nostra Pompei ed Ercolano offrono livelli considerevoli di resti archeologici ), ma poi la curiosità e il desiderio di conoscenza hanno prevalso . E ne è valsa la pena , nonostante il caldo asfissiante , perché in due ore di visita , l’idea della civiltà minoica ha preso corpo e consistenza offrendoci un’idea entusiasmante della realtà dell’epoca. Al termine del giro pranziamo al ristorante accanto al parcheggio , un pranzo tipico e un prezzo onesto ( 32 euro in 4 , con insalata greca , slouvtzaki ) . Ci dirigiamo verso Iraklion per visitare il museo archeologico , che immaginavo ricco , ed è vero , se non fosse che la sede è del tutto provvisoria e i pezzi esposti solo in piccola quantità , pur essendo certamente la miglior scelta possibile. Una ulteriore tappa ci porta verso il centro della città, con la visita , alla bella chiesa ortodossa di San Tito, alla fontana Melusina e la loggia Veneziana , e infine la fortezza veneziana . 14 agosto

La spiaggia di Plaka , piccolo e grazioso borgo di pescatori , ci attende semivuota , poiché certamente il mattino presto è l’ora che noi preferiamo per il mare . Nel pomeriggio l’intenzione sarebbe di andare verso l’altopiano di Lassithi , e così ci dirigiamo presso Neapoli , dove però è in corso una festa , e la strada è deviata . Ci sperdiamo tra gli ulivi e le campagne coltivate , in strade che poco più che mulattiere, e dopo aver attraversato un paesino in cui tutti gli anziani erano in mezzo alla strada e a cui il nostro passaggio sarà sembrato un assurdo di cui discutere per un po’ di tempo , decidiamo di ritornare verso Elounda, rinunciando alla gita . Scegliamo di passare per la vecchia strada , tutta inerpicata sulle montagne , tutte vicinissime al ciglio a precipizio delle colline aspre di questa terra . In macchina si ride per la paura , e pian piano percorriamo una ventina di chilometri di salite e discese mozzafiato, fino al panorama atteso e maestoso dei paesini costieri . Una passeggiata che vale quanto quella progettata , mulini a vento e capre comprese . Cosa altro desiderare ?

15 agosto

E’ domenica ed è l’Assunzione .Pur essendoci differenze nel culto cattolico ed ortodosso la venerazione di Maria è centrale nella fede . Oggi iniziamo con la visita alla chiesa a Kristà denominata Panaria I Kera , dove sono conservati bellissimi affreschi del 13° secolo .arriviamo che una moltitudine di fedeli gremiscono la piccola chiesetta , dinanzi alla quale ci sono tavoli dove candide tovaglie proteggono un pane profumato e scuro che si fa soltanto oggi . Ciascun fedele dopo l’uscita dalla chiesa probabile segno di condivisione comune. Siamo estranei alla comunità, e pur non volendo disturbare , ci infiliamo in chiesa per ammirare come possiamo gli affreschi : meravigliosi . Lasciato il luogo proseguiamo per l’altopiano Katharo , che dista “solo” 17 chilometri di una strada tutta curve e salite mozzafiato, ma a metà strada dopo aver fatto una sosta per respirare l’aria rigenerante e ammirate le prospettive fantastiche fino al mare lontanissimo , decidiamo di tornare indietro. Ci dirigiamo verso la spiaggia di Voulsci – Istra . Sabbia finissima e un vento che alza il mare e fa la felicità di due arditi surfisti. Scopriamo che al di là della piccola scogliera si cela una più grande e solitaria spiaggia , ma soprattutto ci sono scavi archeologici in corso , di cui si vede con chiarezza il perimetro e alcune anfore incastrate nel terreno. Per pranzo ci fermiamo ad un ristorante che avevamo adocchiato all’arrivo , con enormi spiedi pieni di quelli che sembrano agnelli e similari. Ci accomodiamo sulla rustica terrazza coperta da una vite e ordiniamo l’arrosto con le patate :spettacolare!!!! Il conto ci pare modesto per come abbiamo mangiato abbondante e con gusto (48 euro in quattro ) , e la tradizionale ’anguria offerta è un dolce commiato a questa giornata di intenso girovagare. (16 agosto)

ci siamo goduti l’ultimo bagno a Plaka . Il pomeriggio abbiamo ritentato il giro dell’altopiano di Lassithi , partendo da Neapoli , oramai sgombra dei tavoli della festa . La salita verso l’altopiano è stata affascinante . La strada comoda e sicura si è snodata tra i paesini dell’entroterra cretese con garbo, ad ogni curva un paesaggio ,ma soprattutto un profumo intenso , caldo , di fragranze mai percepite prime. Le aspre montagne hanno profili sempre diversi tra loro, ciascuna dotata di una propria fisionomia. Per contrasto dove possibile ci sono terreni coltivati a frutta , e un tappeto fitto di olivi . Le capre onnipresenti sulla strada , regine incontrastate di quei luoghi , dove la loro agilità è resa ancora più graziosa dai balzi impensabili per spostarsi da un luogo all’altro . La gente del luogo ha visi scavati , ma il sorriso pronto , cordiale e aperto come abbiamo imparato sa essere tutta la gente di Creta . In alcuni paesi offrono i prodotti della terra , e il loro miele ambrato , che compriamo sulla via del ritorno. L’aria pulitissima esalta il colore azzurro del cielo in modo intenso , poco prima del tramonto tutto si veste d’oro . Silenzio e pace tutto intorno . Di tanto in tanto qualche sporadico mulino a vento , restaurato e tenuto in vita per dare al turista un’attrattiva in più . Ritorniamo mal volentieri alla costa , ma è tempo di valigie da preparare . Cosa resta di Creta? La meravigliosa esperienza di un museo a cielo aperto, della storia che parla attraverso i gesti della gente , le loro consuetudini che si perdono nella memoria del tempo , di una genuinità ed onestà senza pari . Ed è già nostalgia . Efkaristò Creta .



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