Creta da gustare

Il "G8" alla scoperta di Creta Ovest
Scritto da: liam81
creta da gustare
Partenza il: 08/08/2009
Ritorno il: 22/08/2010
Viaggiatori: 8
Spesa: 2000 €
Salve a tutti, sono Francesca e vorrei raccontarvi lo stupendo viaggio fatto l’estate scorsa dalla sottoscritta insieme al fidanzato Iacopo e ad altri sei amici, Massimo, Claudia, Federico, Veronica, Andrea e la Prof. Meta del viaggio: la bellissima isola di Creta.

Prima di raccontarvi nel dettaglio cosa abbiamo fatto partiamo dalla progettazione. Dopo esserci documentati un po’ e aver letto alcuni diari di viaggio sul sito di turisti per caso ci rivolgiamo all’agenzia intenzionati a trovare un albergo dalle parti di Chania che, ci sembra, possa essere il giusto punto di riferimento per una vacanza all’insegna del mare, della cultura e del relax. Premetto che fin da subito ci eravamo accorti di come fossero notevoli le distanze; vistare tutta l’isola sarebbe stato impossibile a meno che non avessimo fissato due alberghi diversi, uno per la prima e uno per la seconda settimana. Noi però preferiamo non cambiare struttura e quindi optiamo per mantenere la stessa sistemazione tutti e quindici i giorni. Tornando alla prenotazione, in agenzia chiediamo di un hotel a pochi chilometri da Chania, (circa 8) l’Eleftheria, che ci sembra carino e in buona posizione. Visti gli orari dei voli più favorevoli (andata in tarda mattinata e ritorno in tarda serata), optiamo per il volo Verona-Heraklion…o almeno così crediamo perché scopriremo al momento di ritirare i biglietti che l’agenzia ci ha fissato i posti sul volo Bologna-Heraklion, che parte alle 8.45 in andata e, poveri noi, alle 6.45 al ritorno. Naturalmente questo lo scopriamo a una settimana dalla partenza e, un po’ incavolati, chiediamo al tour operator almeno un rimborso.

Dall’Italia abbiamo prenotato l’auto a noleggio attraverso il sito (consigliato anche da altri TPC), di Anna e Andrea Marini, la coppia italiana che vive a Xerocambos. Sono stati davvero gentilissimi; prima della partenza hanno sempre risposto tempestivamente alle e-mails, dandoci una mano quando ci hanno cambiato tutti gli orari, e soprattutto, durante la vacanza, ci hanno aiutato a risolvere una piccola questione con il noleggiatore del luogo che ci aveva consegnato l’auto.

8 agosto 2009

Alle 4.30 (di notte) ci ritroviamo, carichiamo i bagagli e partiamo per Bologna per tempo (oggi infatti è bollino nero e non vorremmo perdere il volo). Alle sei siamo all’aeroporto, parcheggiamo al parcheggio P2 che abbiamo prenotato da casa e ci dirigiamo verso il terminal. Visto l’anticipo, il check bagagli è alle 6.45, facciamo colazione e poi ci dirigiamo al gate. C’è un po’ di fila ma scorre velocemente. Ci assegnano i posti in coda. Dopo facciamo il check-in, saliamo sull’aereo e alle 8.55, con circa dieci minuti di ritardo, si parte. Il volo è tranquillo, il tempo ottimo e recuperando il ritardo atterriamo, non troppo delicatamente, alle 12.15 ora locale. Eh già, a Creta le lancette vanno spostate avanti di un’ora. Scendiamo dall’aereo e entriamo nell’aeroporto dove una specie di telecamera ci rileva la temperatura per vedere se abbiamo la febbre suina! Ritiriamo i bagagli e usciamo fuori alla ricerca del nostro assistente Karambola. Sono in diversi, noi parliamo con una ragazza che ci indica il nostro autobus: un piccolo bus da 15 posti tutto per noi otto. Alle 13.30 circa partiamo e dopo due ore e 15 arriviamo all’hotel. E’ carino ma un po’ sperduto in cima ad una collina; poco ci importa dato che abbiamo noleggiato l’auto. Facciamo il check-in, ci vengono assegnate quattro camere nello stesso corridoio dell’ultimo edificio distaccato dell’hotel. Facciamo un po’ di rampe e di scale e siamo in camera: niente male. È carina, pulita e spaziosa; la nostra e quella di Fede guardano sul giardino, peccato per gli altri che hanno vista parcheggio! C’è anche il frigorifero in cui potremo mettere l’acqua e le bibite, il phon, la tv, l’aria condizionata e la cassetta di sicurezza (quest’ultima a pagamento, 2 euro al giorno). Dopo avere lasciato le valigie ci dirigiamo subito al bar della piscina a fare uno spuntino perché siamo digiuni dalla mattina alle 6. Iacopo, Andrea e Federico si concedono un bagno mentre noi ordiniamo dei toast e qualcosa da bere, mangiamo e ci rilassiamo un po’ a bordo piscina nell’attesa che arrivi il signore del noleggio. Arriva alle 17.30 arriva e ci chiarisce che l’assicurazione copre tutto tranne il fondo dell’auto su strade sterrate, quindi ci dice di non andare a Balos in automobile. Compila i documenti con i dati dei conducenti, due per auto e ci consegna le chiavi, una Fiat Punto e una Hyundai Accent, entrambe grigie, entrambe piene di graffi. Ci rassicura dicendo che le conosce bene e sa come sono fatte. Paghiamo 450 euro a macchina, ci lascia copia del contratto con il numero per qualsiasi emergenza e se ne va. Per il ritiro siamo d’accordo di lasciare l’auto alla reception dell’hotel dato che andremo via nel cuore della notte. Arrivate le auto e più tranquilli facciamo un bel bagno in piscina e alle 20 andiamo a cena. Diciamo che il primo giorno il buffet dell’albergo non ci fa una grande impressione: c’è poco e quello che c’è non è il massimo del gusto. Ci ridiamo su sperando che migliori…impareremo ad apprezzare anche quello, distinguendoci per la voracità con cui mangiamo tutto! Dopo cena, doccia rilassante e poi usciamo a fare un giro e a comprare un po’ d’acqua. L’intento sarebbe andare a Chania, ma un po’ per la stanchezza, un po’ per la confusione cambiamo idea e andiamo a dormire.

9 agosto 2009

Sveglia alle otto e trenta, colazione e alle 10 si parte per Moni Agia Triada, un monastero ortodosso. Si paga 2 euro per l’entrata e le donne devono entrare con le gambe e le spalle coperte; se non avete nulla, vi danno loro una specie di pareo ma di lana pesante. Lo giriamo tutto, facciamo delle foto e poi ce ne andiamo; vediamo dall’esterno anche Moni Gouvernetou che rimane alla fine della strada che continua da Agia Triada. Lì però non entriamo, perché sta chiudendo (chiude alle 12). Lungo la strada ammiriamo un enorme kri kri che mangia le foglie di un albero stando “in piedi” sulle zampe posteriori! Ripartiamo e raggiungiamo la spiaggia di Stavros dove facciamo il primo bagno in mare della vacanza. E’una baia di sabbia con ombrelloni e docce; noi ci mettiamo con l’asciugamano in una parte a spiaggia libera. Il mare è bello ma diventa subito profondo e ci sono gli scogli quindi conviene avere le scarpe da scoglio. Dopo esserci asciugati, andiamo a pranzo in una delle taverne sul lungomare; si chiama Mama’s Place, prendiamo souvlaki (spiedini di maiale o di pollo), patatine fritte, tzatziki (salsa tipica greca con yogurt, aglio e cetrioli) e da bere. Spendiamo circa 11,00 euro a testa, cifra assolutamente accettabile, peccato per l’attesa; ci fanno aspettare un’ora abbondante e si giustificano mille volte dicendo che il grill non funzionava bene. Noi accettiamo le scuse e ce ne andiamo, ma nei giorni successivi ci accorgeremo che per magiare non bisogna avere fretta e pazientare! Dopo pranzo ripartiamo, vediamo la spiaggia di Tersanias ma non ci fermiamo, c’è troppo vento. Proseguiamo e arriviamo a Kalathas, una spiaggia di sabbia, molto carina e non troppo affollata. Ci sono ombrelloni e lettini a noleggio, docce e wc. Davanti alla spiaggia, a circa 1km, si trova un isolotto che io, Iacopo, Andrea e Fede raggiungiamo a nuoto. Ci saliamo su, ammiriamo un po’ quello che si vede e ci rituffiamo per tornare a riva…occhio perché ci sono i ricci di mare! Lo sa bene Federico che si è trovato non pochi aghi nel piede e ha dovuto cercare di toglierseli da solo. Opportuno quindi usare le scarpe da scoglio. Verso le 18.30 lasciamo la spiaggia e facciamo ritorno in albergo. Cena presso il mitico buffet e dopocena a Chania. Parcheggiamo lungo le mura. I parcheggi sono gratis ma una parte sono per i residenti e c’è un sacco di auto in cerca di posto quindi impieghiamo un bel po’ a trovare due posti. Quando si sono fatte ormai le undici, inizia il nostro giro per Chania by night, con foto di rito. Ci piace fin da subito, è animata, piena di negozietti, di viuzze e di gente. Giriamo un po’ per la città e poi ci sediamo in un bar nella piazzetta centrale, quella con la fontana per intendersi, a mangiare una coppa gelato niente male davvero (5 euro). Iniziamo ad assaggiare l’ospitalità cretese quando la cameriera ci porta, senza averle ordinate, due caraffe di acqua fresca e i bicchieri per dissetarci… Com’è lontana l’Italia in cui si paga anche l’acqua del rubinetto! Stanchi ma contenti ritorniamo in albergo.

10 agosto 2009

Ci svegliamo, facciamo colazione e partiamo in direzione Kastelli Kissamos; lungo il tragitto ci fermiamo a fare due foto a una chiesa molto carina, bianca e rossa, che però non sappiamo se sia la chiesa di Kastelli. Arriviamo alla nostra meta, Polyrrhinia, quando il sole è ormai alto e picchia forte e iniziamo la nostra escursione. Polyrrhinia è stata un’antica città ellenistica, su cui sorgevano un forte veneziano e resti romani come le mura o l’acquedotto. In realtà questo lo abbiamo capito più dalle guide che dall’osservazione diretta perché il tutto è molto diroccato. Abbiamo camminato per quasi due ore affaticati per il caldo e disturbati dalle cicale, che continuamente ti saltano addosso lungo il sentiero. Lungo il tragitto ci sono dei cartelli turistici che indicano quello che dovremmo vedere ma c’è rimasto ben poco! Ormai però ci siamo intestarditi e arriviamo fino in cima dove dovrebbe essere l’acropoli: purtroppo però anche dell’acropoli non c’è più molto e quindi, dopo esserci riposati cinque minuti, torniamo indietro. Sorpresa piacevolissima, lungo la strada troviamo una taverna che merita davvero: si chiama Acropolis e ci siamo soltanto noi e un tavolo di tre persone che dalla lingua ci sembrano greci. Non facciamo in tempo a ordinare che quei signori ci fanno portare dalla cameriera due bottigliette di raki, tipico liquore greco, per augurarci buone vacanze. Facciamo un bel brindisi con loro e da lì in poi, durante il pranzo, se ne ripeteranno molti altri! Ci mangiamo una bella insalata greca o di tonno (enorme) accompagnata da coca cola o birra. Alla fine mentre ordiniamo il dolce, Andrea dice alla cameriera che vorrebbe della frutta come quella che hanno preso i signori greci e loro ce ne offrono due piatti! Incredibile l’ospitalità di questa gente…ti fanno sentire ancora meglio che a casa! Tra i dolci hanno yogurt e miele e vi garantisco che è buonissimo. Provare per credere! Appesantiti dal pranzo e dal raki, ripartiamo a piedi, ci aspetta un altro bel tragitto per arrivare all’automobile. Nel pomeriggio decidiamo di passare dal porto di Kissamos, da dove partono i traghetti per Balos, per informarci su costi e orari. La signorina ci informa che ci sono tre navi al giorno, che è meglio non andare di sabato e domenica perché sono stracolme e che se si compra il biglietto il giorno precedente c’è lo sconto di due euro. Le diciamo dunque che penseremo a qual è il giorno migliore e ripasseremo. A questo punto ci vuole davvero un po’ di mare e di spiaggia e così raggiungiamo la spiaggia di Falassarna. Dalla strada che si percorre per arrivare si vedono un mare spettacolare e un sacco di serre (ci stiamo ancora chiedendo di cosa…), arriviamo dopo una strada a tornanti, svoltiamo a destra e lasciamo la strada asfaltata per girare a sinistra in una strada un po’ sterrata di pochi metri che si apre in un ampio parcheggio da cui si accede al ristorante Galassia Thea. Lasciamo l’auto e scendiamo in spiaggia, quella che rimane a destra; credo sia una delle ultime di quella zona. La spiaggia di sabbia grossa è attrezzata con ombrelloni, spogliatoio e per i servizi c’è sempre il bar-ristorante a due passi; il mare è bellissimo. Peccato per il vento forte! Trascorriamo lì il resto del pomeriggio divertendoci a fare il bagno e a guardare i pesciolini con la maschera.

Alle sette lasciamo la spiaggia e torniamo in albergo, ceniamo, ci prepariamo e andiamo a fare un giro a Platanias, un paese a cinque minuti da noi, molto animato, pieno di locali e turisti del nord Europa. Il primo locale che scegliamo non è molto adatto alla nostra età, specie a quella dei “vecchi” e quindi raggiungiamo il Xadapo Café Bar, dove passiamo una tranquilla serata bevendo qualcosa e ascoltando musica anni ’90.

11 agosto 2009

Facciamo colazione e partiamo per Paleochora, prima meta della parte sud dell’isola. Impieghiamo circa 1 ora e un quarto con una breve sosta bagno presso il paesino di Kandanos, tipicamente greco con i signori seduti in strada davanti ai bar e una chiesa carinissima e molto grande a cui io e Andrea dedichiamo alcune foto. Andrea trova una targa scritta in greco, tedesco e inglese: spiega che Kandanos aveva subito l’invasione tedesca durante la seconda guerra mondiale. Arriviamo a Paleochora e ci dirigiamo verso le mura diroccate di un castello veneziano, costruito per difendere il porto ma abbandonato dopo la conquista turca. I resti sono stati ricostruititi e sono dunque in condizioni abbastanza buone. La località ha due spiagge: una baia di sabbia dorata e una di ciottoli. Noi optiamo per la prima, che viene chiamata sandy beach. Il mare è bello e ci sono ombrelloni, doccia e bagno. Arrivando vediamo che gli ombrelloni sul lato della spiaggia costano tre euro tutto il giorno, noi però preferiamo essere un po’ più centrali perché il mare ci sembra migliore e prendiamo gli ombrelloni nel gruppo centrale. Il signore ci chiede 6 euro, noi però diciamo che sono troppi rispetto ai tre dell’altro e ci fa pagare 5 euro. A pranzo ci rechiamo sul lungomare al Restaurant Ostria, dove mangiamo tutti patate fritte e pesce: fritto misto, insalata di mare o pesce spada. Questo piatto viene servito con il pesce infilzato davvero in una spada. Ci offrono il cocomero e spendiamo in tutto 12 euro a testa. Il cibo è buono e il prezzo ci pare ragionevole. Il pomeriggio lo trascorriamo sulla spiaggia a goderci il mare e il sole, peccato per il vento forte che a volte si alza. Ritorniamo in albergo, ceniamo e trascorriamo lì la serata.

12 agosto 2009

Oggi decidiamo di visitare Chania e così, fatta colazione, partiamo. Impieghiamo un bel po’ a trovare parcheggio; un posto lo troviamo senza pagare nelle viuzze che conducono al porto dallo stadio, l’altra auto ci tocca metterla a pagamento nel parcheggio dello stadio (sosta max. A ore al costo di 3,20 euro). Raggiungiamo il centro e iniziamo il nostro giro turistico per la città. Visitiamo il faro del piccolo porto veneziano, il minareto, la chiesa di San Rocco, Agios Nikolaos, il mercato coperto e Kastello (una serie di reperti riportati alla luce da alcuni scavi archeologici). Pranziamo da Apovrado in centro a Chania dove con circa 11,00 euro a testa ci gustiamo un bel gyros plate e da bere, oltre a raki e cocomero gentilmente offerti al termine del pranzo. Nel pomeriggio, dopo una fermata caffè da Starbucks, continuiamo la visita alla città e ci dirigiamo verso la Sinagoga (ingresso con offerta libera) dove veniamo accolti con molta gentilezza da un ragazzo che ci dà alcune informazioni sulla sinagoga e sul perché per entrare sia necessario per gli uomini indossare un cappello e per le donne un coprispalle (disponibili all’ingresso). Completiamo il giro con una visita alle mura cittadine, salutiamo Chania e partiamo alla volta di Kalamaki per riposarci un po’ sulla spiaggia e fare un bel bagno. La spiaggia “Oasis Beach” è carina e tranquilla e il mare è calmo; una parte è attrezzata con ombrelloni e lettini ma noi, vista l’ora tarda e la voglia di rinfrescarci un po’, sistemiamo i teli a terra e ci tuffiamo in acqua (anche nella parte non attrezzata ci sono le docce e gli spogliatoi). Ritorniamo in albergo, e dopo cena andiamo in paese ad Agia Marina al Cafè Ouzeri Bamboo situato proprio sulla strada costiera che porta a Chania; è molto visibile dato che la copertura del locale è a capanna di bamboo. Il locale è molto affollato visto che trasmettono sul maxischermo una partita di calcio della Grecia. Dopo un po’ di attesa riusciamo a sederci e, tra una birra e un cocktail, buttiamo giù il piano di battaglia per il giorno successivo…

13 agosto 2009

La giornata inizia con la visita al monastero di Moni Arkadi (ingresso 2,50 euro) simbolo del patriottismo cretese: nel 1886, durante la Grande rivolta, il monastero fu assediato dai turchi e i partigiani cretesi fecero saltare in aria la polveriera, sacrificando se stessi ma uccidendo anche molti nemici. Vale la pena fermarsi per una visita; anche qui è necessario un abbigliamento decoroso, in particolare per le donne è necessario avere le spalle coperte. Proseguiamo il percorso per Rethymno, e decidiamo di parcheggiare nei pressi di Porta Guora, uno dei resti della fortificazione veneziana, da dove inizieremo la nostra visita. Percorrendo le strette strade del centro storico della città ci dirigiamo verso la Moschea Nerantzès che purtroppo non possiamo apprezzare in pieno dall’esterno, a causa della presenza di impalcature che cingono completamente il minareto; visitiamo inoltre il Porto Veneziano e, strada facendo, quasi involontariamente la Fontana Raimondi, una delle numerose fontane pubbliche della città realizzate dai turchi e dai veneziani. Pranziamo in un ristorante che si affaccia sul porto “Mouragio” e spendiamo 20 euro a testa per un piatto abbondante di spaghetti allo scoglio e le bevande; anche qui ci offrono un aperitivo e del cocomero a fine pranzo. Ci sono molti ristoranti che si affacciano sul porto, e tutti hanno una cosa in comune: dei “buttadentro” veramente insistenti che alla lunga possono diventare un po’ troppo assillanti… Concludiamo il nostro giro a Rethymno con la visita alla Loggia Veneziana, oggi adibita e galleria d’arte, e alla Fortezza veneziana, che domina la città dall’alto. Per l’ingresso alla fortezza paghiamo 2,50 euro (4,00 euro a testa, ma sono previsti sconti per gruppi sopra le 8 persone); all’interno delle mura ci sono alcuni bastioni e una moschea. Consigliamo la visita, anche perché dall’alto del promontorio si gode di un’ottima vista su tutto il golfo. Rientriamo in albergo esausti, giusto in tempo per rilassarci un po’ in piscina ed andare a cena. La giornata è stata bella ma stancante, quindi decidiamo di passare una tranquilla serata da provetti Tiger Woods al minigolf di Aghia Marina.

14 agosto 2009

La giornata è interamente dedicata alla spiaggia di Elafonissi. Visto che ci aspetta un viaggio abbastanza lungo e non vogliamo arrivare tardi alla spiaggia rischiando così di non trovare più ombrelloni, partiamo da Aghia Marina alle 8.30, percorrendo la strada interna che attraversa le località di Topolia e Kaloudhiana; facendo su e giù tra le montagne cretesi, arriviamo a Elafonissi verso le 10.00. Fortunatamente la troviamo ancora semideserta e quindi abbiamo la possibilità di scegliere il posto che più ci piace; prendiamo un ombrellone e 2 lettini per 7 euro e ci fiondiamo subito a riva per capire se quell’acqua cristallina fosse reale o solo un miraggio… splendida. Peccato che poco dopo si sia alzato un vento terribile che ci ha rovinato la giornata: non siamo riusciti a goderci il mare spettacolare perché era veramente freddo! Un’altra nota dolente è l’affollamento della spiaggia: gli ombrelloni sono posizionati veramente vicini tra loro, il consiglio è quello di cercare di prendere gli ombrelloni laterali, quelli nelle file centrali ci sono sembrati invivibili. Ci sono tutti i servizi, sia w.c. (50 cent) che docce calde. Ci sono un paio di bar sulla spiaggia dove si può trovare panini, schiacciate, gelati e bibite varie; noi prendiamo un panino tonno e pomodoro (3 euro) e birra o bibita (2 euro). Dopo aver passato tutto il giorno in compagnia di Eolo, mettiamo in moto le nostre auto e via verso l’albergo…Dopo cena andiamo in un locale all’aperto sulla spiaggia ad Aghia Marina: il TROULAKI.

15 agosto 2009

Visto il tour de force del giorno precedente ci riposiamo un po’ di più e decidiamo di rimanere in zona. Andiamo a vedere la spiaggia di Platanias (verso Ovest) ma non ci piace: non è molto pulita, il mare è un po’ mosso e l’acqua non è delle migliori… certo dopo aver visto Elafonissi non è facile adattarsi! Allora cambiamo direzione e andiamo a Kalives, dove troviamo una spiaggia di sabbia e il mare calmo (che ahimè è una cosa abbastanza rara) e l’acqua è calda. Visto che non prevediamo di rimanere a lungo e visto che possiamo sfruttare l’ombra delle tamerici alle spalle della spiaggia decidiamo di non prendere l’ombrellone (la spiaggia è attrezzata e ci sono docce e w.c.). Fatto un bel bagno andiamo a pranzo in una delle tavernette retrostanti la spiaggia, con precisione alla taverna “Medusa”: servizio lentissimo! Stiamo a sedere più di un ora per prendere souvlaki o moussaka e patate; spendiamo circa 13,00 euro a testa e la proprietaria si scusa ripetutamente per la lentezza del servizio, dicendo che è il “Virgin Mary Day”… Dato che il pranzo si è rivelato abbastanza pesante, non abbiamo voglia di tornare al sole sulla spiaggia, e quindi decidiamo di andare al porto di Kastelli-Kissamou per comprare i biglietti del traghetto per fare l’escursione a Balos; il costo del biglietto è di 22,00 euro, ma acquistandolo in anticipo per i giorni successivi costa 20,00 euro. La signorina è cordiale (come la maggior parte dei greci secondo la nostra esperienza) e ci sconsiglia di andare di domenica o lunedì perché sono i giorni più caotici, noi prendiamo per buono il consiglio e così programmiamo l’escursione per il martedì successivo. Abbiamo fatto più velocemente del previsto, quindi ritorniamo a Falassarna, troviamo il mare calmissimo e non c’è vento, facciamo un bel bagno nell’acqua caldissima e rimaniamo sulla spiaggia a goderci uno splendido tramonto. Decidiamo di cenare al ristorantino con vista mare proprio alle spalle della spiaggia, che su nostra richiesta ci apparecchia all’aperto; prendiamo del pesce fritto, le immancabili patate fritte, e assaggiamo un vino bianco cretese “MANTO”, concludiamo con yogurt e miele per dessert; spendiamo 12,00 euro a testa. Rientriamo all’albergo per riposare, al risveglio ci aspetta una lunga trasferta per Festo…

16 agosto 2009

Partiamo di buon’ora e dopo aver fatto rifornimento di carburante lungo il percorso arriviamo a Festo, e rimaniamo subito colpiti… dal terribile odore di letame proveniente da delle stalle nelle immediate vicinanze del sito archeologico. Per entrare paghiamo il biglietto di 4,00 euro (esiste anche un ingresso cumulativo di 6 euro che consente l’accesso anche a Agia Triada) ma per gli studenti in possesso di tesserino universitario con foto l’ingresso è libero. Non è possibile avere una guida in italiano, quindi visitiamo tutto da soli aiutandoci con le info in inglese e greco presenti nei vari siti. Terminata la visita facciamo uno spuntino veloce al self-service del sito, prendiamo una porzione di “cheese and ham pie”(euro 2,50) e un gelato. Ripartiamo per Matala (30 min. Circa), parcheggiamo in una strada sterrata che rimane sulla destra della principale; proseguendo, dopo i parcheggi a pagamento, è possibile parcheggiare gratuitamente lungo la stradina. Andiamo a vedere la spiaggia principale, che è carina ma troppo ventosa, e quindi visitiamo le famose grotte, originariamente un cimitero romano, poi utilizzate dagli hippies come dimore. Dopo aver scattato qualche foto andiamo alla Red Beach, attraverso un sentiero che parte da dove abbiamo parcheggiato l’auto. Il percorso è lungo (30 min.) e impervio e sono necessarie scarpe da ginnastica. Arrivati in cima troviamo un cancello da aprire, e proseguendo oltre ci accorgiamo di essere solo a metà strada, però possiamo godere di una vista spettacolare. Scendiamo fino a raggiungere la spiaggia attrezzata con ombrelloni e un bar; ci sistemiamo a sinistra, ma non troppo, perché l’ultima parte, tra gli scogli, ospita vari nudisti. La sabbia è di colore marrone, e come spesso ci è capitato il mare è mosso e tira un bel vento. Dopo un bel bagno, ripartiamo verso l’albergo visto che ci aspetta un bel po’ di strada da fare (2 h 30 min.). Decidiamo di andare a cena fuori e optiamo per “O Milos” a Platanias (provenendo da Aghia Marina si trova sulla sinistra 300m dopo la piazzetta), che è segnalato dalla nostra guida; mangiamo una portata con una birra e spendiamo circa 15 euro a testa, al termine della cena ci offrono raki e frutta. Il servizio è stato molto lento, oltre gli standard greci che invece sono a nostro parere tollerabili.

17 agosto 2009

La destinazione odierna è Moni Preveli; impieghiamo 1h30min da Aghia Marina per raggiungere il parcheggio del monastero (ingresso 2,50 euro). Visitato il monastero si torna indietro e prima di raggiungere la spiaggia di Preveli ci fermiamo a mangiare da Gefira che rimane alla destra della strada che percorriamo: con 10 euro prendiamo un insalata, bibita e caffè. Il servizio è veloce e così ripartiamo per la spiaggia lasciando l’auto al parcheggio a pagamento sulla sinistra dopo le rovine del vecchio monastero. La spiaggia si raggiunge scendendo una scalinata dalla quale si gode un bel colpo d’occhio sulla baia e sulla foce del fiume, che una volta arrivati sulla spiaggia dovremo guadare. La spiaggia è attrezzata e c’è un bar, c’è la possibilità di risalire il fiume noleggiando un pedalò (come abbiamo fatto noi) al costo di 15 euro x 50 min, oppure a piedi attraverso un sentiero non molto comodo che costeggia il fiume. Con i pedalò, però, è possibile risalire il fiume solo per un breve tratto, poi si può proseguire a piedi e si raggiungono delle cascate; in alcuni punti ci si deve immergere nell’acqua alta, quindi attenzione a zaini e fotocamere. Rinfrescati dall’acqua dolce, torniamo con il pedalò alla spiaggia e ci posizioniamo nella parte di spiaggia opposta a dove siamo arrivati, perché è un po’ più riparata dal vento. Prima di fare il bagno ci mettiamo le scarpe da scoglio visto che il fondale è di rocce ricoperte da alghe e l’acqua ha una colorazione sul verde. Muniti di maschera e fotocamera subacquea ci tuffiamo in acqua e scopriamo che il fondale è pieno di pesci multicolore! Tra i tanti pesci Iacopo individua uno strano pesce che a prima vista sembra una biscia d’acqua, ma poi dopo aver fatto vedere la foto e i filmati a dei ragazzi greci, anche loro muniti di maschera e boccaglio, scopriamo che era una murena! Ripartiamo in direzione del nostro albergo, ma le curiosità non sono finite, perché, appena usciti dal parcheggio, siamo allegramente costretti ad aspettare il passaggio di un gregge di pecore con un curioso pastore su un quad!

18 agosto 2009

E’ il giorno di Balos. Partiamo per il porto di Kastelli, con i biglietti per il traghetto acquistati nei giorni precedenti, e alle 10.30 ci imbarchiamo sulla Gramvousa Express, che prima di arrivare alla laguna di Balos fa tappa presso un’altra isoletta: l’isola di Gramvousa. Scendiamo alle 11.30 a Gramvousa e ci comunicano che alle 13.30 è prevista la partenza per Balos. L’isola di Gramvousa è dominata da una fortezza veneziana, che noi snobbiamo per dedicare più tempo al mare, visto che come avevamo letto in altri racconti su TPC la strada per la fortezza è lunga e faticosa, e si rischia di non avere il tempo per fare il bagno. La spiaggia è ventosa e l’ingresso in acqua è un po’ accidentato da scogli e ricci di mare: noi ci mettiamo le scarpe da scoglio per evitare di calpestare qualche riccio e rovinarsi la giornata. A bordo del traghetto sono disponibili degli ombrelloni a pagamento, ma visto la giornata ventosa sembra impossibile tenerlo aperto, e quindi non lo prendiamo. Nei pressi della spiaggia si può vedere una nave tutta arrugginita che si è arenata a poca distanza della riva scogliosa e che nessuno si è preoccupata di rimuovere… Ripartiamo alle 13.30 puntuali e in 30 min siamo a Balos… che spettacolo! Ci sistemiamo in un angolo di spiaggia, che crediamo più riparata dal vento, ma capiamo subito che sarà molto dura convivere con questo vento… ci tuffiamo nell’acqua cristallina e ci rimaniamo fino all’ultimo minuto disponibile. La partenza è prevista per le 16.00, e nel percorso di ritorno costeggiando la penisola di Balos vediamo le auto che percorrono la strada sterrata a strapiombo sul mare che porta alla laguna a passo d’uomo, e lì capiamo di aver fatto la scelta giusta andando in traghetto e non in auto. Alle 18.00 siamo al porto di Kastelli-Kissamos, e raggiunta l’auto torniamo ad Aghia Marina.

19 agosto 2009

Giornata di completo relax sulla spiaggia di Falasarna. Prendiamo l’ombrellone e 2 lettini per 6 euro e ci godiamo una giornata piena di mare, interrotta solo da un veloce pranzo alla taverna Galasia Thea. Strano a dirsi ma finalmente il meltemi ci abbandona per un giorno… e a dire la verità non ne sentiamo per niente la mancanza! Dopo cena andiamo a Chania per sbizzarrirsi nello sport tanto caro alle donne della compagnia: l’acquisto pazzo di souvenir…

20 agosto 2009

Partiamo un po’ più tardi del solito e senza aver deciso la meta del giorno; dopo un po’ di consultazioni ci orientiamo per andare a Sougia, nella parte sud dell’isola e ad est di Paleochora. Percorriamo una strada sperduta piena di curve e saliscendi, che attraversa le montagne, e costeggia un parco eolico sul crinale del monte; impieghiamo 1h e 20 min per raggiungere Sougia. Notiamo subito che Sougia è un piccolo paese molto tranquillo, non ancora raggiunto dal turismo di massa. La spiaggia è di ciottoli, il mare è calmo e il fondale è pieno di pesci: ottimo. Sulla stradina alle spalle della spiaggia ci sono alcuni bar, noi decidiamo di pranzare allo snack bar Eronta Diktamoi, con panino e bibita e caffè spendendo 7 euro; ci ha colpito molto la presenza, per i clienti, della connessione wi-fi e le prese della corrente per ricaricare cellulare, fotocamera o pc. Al ritorno decidiamo di fare una strada alternativa, visto che all’andata non avevamo trovato distributori e la nostra lancetta del carburante sta inesorabilmente scendendo. La tensione sale km dopo km fino a quando non troviamo un distributore che nonostante l’ora tarda è ancora aperto; evitiamo il peggio, facciamo il pieno e ripartiamo un po’ più tranquilli: anche stasera la nostra Hyundai Accent ci riporterà a casa! Concludiamo la giornata cenando ad una taverna a Platanias mangiando un gyros pita.

21 agosto 2009

Purtroppo è arrivato l’ultimo giorno e, dato che ci attende una giornata campale, decidiamo di non alzarci prestissimo. Dopo colazione facciamo alcuni acquisti ad un supermercato della catena Inka e poi raggiungiamo la spiaggia di Kalamaki, per goderci le ultime ore di sole e mare greco. Il mare è piuttosto mosso e quindi optiamo per la spiaggia racchiusa in un’insenatura. Facciamo l’ultimo bagno, giochiamo a racchettoni e dopo uno spuntino ci riposiamo un po’. Nel primo pomeriggio torniamo in hotel per preparare la valigie e ci ritagliamo una mezzora per “salutare” la piscina dell’albergo. Ci prepariamo e andiamo a cena a Chania per festeggiare il mio compleanno; abbiamo prenotato presso la taverna Ela, nella strada della sinagoga. Il locale è molto bello e suggestivo e il cibo, credetemi, di una bontà eccezionale. Prendiamo un mix di antipasti greci e un piatto a testa (branzino, filetto con salsa di funghi, moussaka, spaghetti agli scampi). Con le bevande, acqua e birra, spendiamo poco meno di 23 euro a testa. Le porzioni sono enormi e tutto risulta davvero buonissimo. Come consuetudine, ci offrono raki, cocomero e melone. Dopo cena, usciti dalla taverna, entriamo in un negozietto vicino dove la commessa ci fa assaggiare vari tipi di raki: al miele, alla cannella, al limone. Ne acquistiamo parecchi da portare a casa, insieme ad altri prodotti come olive, miele…Terminato l’ultimo giretto per le viuzze di Chania, ritorniamo in albergo dato che la partenza è ormai questione di poche ore. Ci riposiamo un’oretta e alle due e mezzo, nel cuore della notte, raggiungiamo la hall; lasciamo le chiavi delle stanze in un cassetto (non c’è portiere notturno!) e ci rechiamo fuori ad aspettare il pulmino che ci porterà all’aeroporto. Arriva in perfetto orario e in due ore siamo ad Heraklion. Facciamo il check-in e con circa quindici minuti di ritardo lasciamo la nostra adorata Creta. Atterriamo, dopo un volo tranquillo, a Bologna alle 8.10 e ritirati i bagagli andiamo al parcheggio. Questo, per 15gg, ci costa 128 euro ad auto con lo sconto Karambola. La nostra vacanza si è così conclusa e tirando le somme possiamo dire di aver trascorso due settimane meravigliose, ma per poter dare una valutazione completa su Creta dovremo prima tornarci e visitare anche la parte orientale, perché pensandoci bene “l’isola non ha ancora finito con noi”…



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