Alla ricerca del sole

VEN 07/10/05 ROMA – PARIGI Arriviamo all’aeroporto di Roma in ritardo perché, per la forte pioggia, abbiamo toppato l’uscita dell’autostrada e dopo un giro allucinante per Ostia eccoci di corsa dentro l’aeroporto con gli zaini (tipo mamma ho perso l’aereo). Anche il nostro volo per Parigi parte in ritardo quanto basta per farci...
Scritto da: Sabine
alla ricerca del sole
Partenza il: 07/10/2005
Ritorno il: 23/10/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
VEN 07/10/05 ROMA – PARIGI Arriviamo all’aeroporto di Roma in ritardo perché, per la forte pioggia, abbiamo toppato l’uscita dell’autostrada e dopo un giro allucinante per Ostia eccoci di corsa dentro l’aeroporto con gli zaini (tipo mamma ho perso l’aereo).

Anche il nostro volo per Parigi parte in ritardo quanto basta per farci perdere la coincidenza Parigi-San Jose. Inizialmente mi arrabbio molto ma questo perlomeno è utile perché otteniamo dall’air-france una notte gratis in hotel, volo la mattina del giorno dopo per San Jose e tutti i pasti pagati in albergo. Non siamo mai stati a Parigi, prendiamola bene. Sistemati in albergo, c’era poco da sistemare perché i nostri bagagli erano in ostaggio all’aeroporto, facciamo pranzo alle 12.00 con il nostro buono e poi prendiamo la metro e su questa conosciamo due simpatici assessori italiani che scopriamo essere nostri compagni di sventura sul nostro stesso volo e quindi nelle nostre stesse condizioni ma fortunatamente conoscevano bene Parigi e così da 2 diventiamo 4 e facciamo un bellissimo tour a piedi della città : Sacre Cour, Louvre, Champs Elysee, Arc de Triomphe e infine sulla Tour Eiffel illuminata, chiaramente vediamo tutto solo da fuori. Ceniamo a base di moules nel quartiere più carino di Parigi. Ninna che domani si parte davvero, speriamo. SAB 08/10/05 PARIGI – SAN JOSE Finalmente in Costa Rica. Intanto cerchiamo un hotel (con la sempre fedele Lonely Planet), ambientiamoci ed organizziamoci per i prossimi giorni. DOM 09/10/05 SAN JOSE – LA FORTUNA In mattinata prendiamo un pullman che da San Jose ci porta a la Fortuna. Le grande città non ci piacciono molto.

Appena arrivati alla stazione dei pullman troviamo molte persone (adesso qui è bassa stagione) che ci offrono i loro alloggi. Scegliamo un uomo con la faccia simpatica e ci facciamo portare alle sue cabinas che, fortunatamente, sono molto belle e anche lui è proprio carino e disponibile… Facciamo un giretto per il paese ma ancora il fuso orario non ci è di grande aiuto e quindi dopo esserci organizzati per il giorno dopo andiamo a dormire. LUN 10/10/05 LA FORTUNA Direi che abbiamo dormito abbastanza e che è l’ora di prendere in mano la vacanza. Sveglia alle 6.30 e subito ci adattiamo agli usi e costumi del luogo (nonché del Sud-Centro America in genere), colazione con uova, pancetta, carne e tutto quello che più può fare bene al fegato.

Siamo riusciti ad organizzare una escursione carina: due ragazzi ci fanno da guide e ci portano a fare una bella passeggiata a cavallo nel bosco (bella sicuramente per me per il mio uomo meno anche perché primo odia i cavalli, perché non hanno un acceleratore e soprattutto perché hanno un cervello autonomo, e poi perché si ricorda della nostra passeggiata a cavallo a Cuba dove il mio cavallo, che camminava proprio davanti al suo, mentre guadanvamo il fiume e abbiamo l’acqua fino alle ginocchia decide di fare un bisognone e questo chiaramente si sparge e lui si trova con la cacca fino a metà coscia). Torniamo a noi che ora arriva il bello di questa escursione ossia il famoso canopy. Nella foresta sono posizionati una serie di funi. Veniamo imbracati e vado io per prima. La prima altezza non è tantissimo (15 metri) e mi lancio e mi sento tipo tarzan nella giungla mentre volo da un albero all’altro. Continuiamo così per varie altezze e gli infingardi decidono di farmi uno scherzetto ossia mentre io sto attraversando sulle funi e quindi non li vedo trovano una piccola rana rossa a pallini neri, quando arrivo me la posizionano su una spalla e poi me la fanno notare. Ops ! Urlo e lei cade e mentre pesticcio rischia di venire schiacciata ma si salva in calcio d’angolo. Le guide indigene mi dicono che non era velenosa ma che ce n’è lì vicino un’altra specie tossica. Dopo il nostro tour ci portano nella loro fazenda, dove c’è anche una rustica piscina. Ci concediamo un bagno e anche lì viene a farci compagnia un rospo accaldato anche lui. Ci offrono il pranzo fatto da loro e poi ci salutiamo. Pit-stop in cabina per una ripresina e poi in tarda serata ripartiamo con un’altra escursione. Ci uniamo ad un gruppo misto di vacanzieri e la guida ci porta con un pulmino di nuovo nella foresta. Abbandonato il pulmino, man mano che camminiamo ci mostra prima una vedova nera, una tarantola, una scimmia buffa e qualche altro animaletto. Infine ormai di buio arriviamo al Mirador dove dopo poco tempo d’attesa il Vulcano Arenal decide di offrirci un bellissimo spettacolo di fuochi d’artificio naturali con spruzzi e tanto di colate di lava infuocata dai colori bellissimi. Torniamo al pulmino che ci porta alle famose terme di Baldi dove, ormai stanchi, riposiamo nelle vasche alle diverse temperature. Le terme sono molto belle contornate da verde e dagli alberi. Dopo le terme torniamo al paese a cena e poi a ninna. Unica cosa consiglio di fare il canopy a Monteverde perché ci hanno detto tutti che là è più bello.

MAR 11/10/05 LA FORTUNA – MONTEVERDE In mattinata lasciamo La Fortuna ed in una specie di traghetto attraversiamo il lago Arenal fino ad arrivare a Monteverde. Arrivati ci sistemiamo alla Pension Santa Elena, molto rinomata dalla guida, e in effetti è pieno di ragazzi della nostra età. In tarda serata facciamo un’escursione nella foresta in notturna.

Piove siamo noi, una giovane coppia gay, la guida e una lampadina mal funzionante per uno. La guida ci indica man mano vari animali (secondo me sa dove abitano perché nel buio e nella foresta era incomprensibile come facesse ad individuarli). Vediamo tarantole, vedove nere, il serpentello verde dei cartoni animati che dorme arrotolato sul ramo e mentre lo stiamo tutti immortalando in qualche foto, la guida ci comunica che se questo ci morde dobbiamo entro tre ore raggiungere un ospedale perché il suo veleno è talmente forte che provoca una morte dolorosa in poco tempo, vediamo una specie di armadillo ma con la coda su di un albero e un uccellino giallo. Purtroppo non vediamo il bradipo. Torniamo al paese, cena e poi all’ostello che secondo noi, a dire la verità, non è un granchè. MER 12/10/05 MONTEVERDE – PLAYA TAMARINDO Ci siamo alzati presto e siamo andati nella foresta di Monteverde dove sono presenti i puentes collegantes, ponti alti e lunghissimi che attraversano la foresta, da qui non si disturbano gli animali ma è possibile osservarli, di solito. Anche oggi piove così tutti gli animali sono rintanati e non vediamo praticamente nulla tranne tantissimi colibrì , di tutti i colori, che vanno tutti a bere acqua zuccherata nello stesso punto.

Delusi e sempre più demotivati dalla continua pioggia decidiamo di andarcene da Monteverde e prendiamo un pullman che ci porta a Playa Tamarindo. Arrivati anche qui ci vengono incontro alla fermata del bus e facciamo subito la conoscenza di un italiano che si è trasferito qui con la moglie e si è costruito il suo affittacamere.

Ci spiega subito tutto e ci accontenta proprio in tutto, ci fa conoscere anche amici che sono lì da lui nell’affittacamere. Facciamo un giro a piedi ma anche qui piove. Andiamo in un’ agenzia turistica a chiedere informazioni ma qui rimaniamo per circa 2 ore e mezzo perché la forte pioggia fa andare via la luce di tutto il paese e fuori piove a dirotto. Quando torna la luce torniamo verso il nostro affittacamere l’unico problema è che le strade non sono asfaltate e l’acqua fangoso della strada mi arriva ormai al ginocchio. Facciamo la spesa lungo la strada in un minimarket e torniamo in camera zuppi, tristi e con sempre più vestiti da asciugare.

GIO 13/10/05 Ci svegliamo e fortunatamente ancora non piove. Facciamo colazione con la carbonara preparata da noi, quindi buona, nella cucina comune all’aperto dell’affittacamere. Breve passeggiata ma piove. L’italiano ci dice che attualmente piove in tutta la Costa Rica l’unica parte e ci indica sulla mappa qual è l’unica parte che potrebbe essere indenne. Passiamo il resto della giornata in camera… (anche il materasso a forza di piove è umidiccio) VEN 14/10/05 PLAYA TAMARINDO – SAN JOSE Fuggiamo con un pullman da Playa Tamarindo e torniamo fino a San Jose. Stanchi di essere fradici decidiamo di concederci una notte in un Hotel a 5 stelle per dare una svolta alla vacanza. Ormai è sera e ci facciamo portare una pizza in camera da Pizza Hut e non sappiamo neanche con cosa l’abbiamo ordinata telefonicamente ma va bene.

SAB 15/10/05 SAN JOSE – PUERTO VIEJO DE TALAMANCA.

Prendiamo un pullman che ci porta da San Jose a Puerto Viejo de Talamanca. Già alla fermata del pullman, prima di partire, identifichiamo un paio di ragazzi che giudichiamo essere italiani e che il mio piccione viaggiatore scommette essere addirittura livornesi. Scommessa accolta. Scesi dal pullman ci accorgiamo che anche loro sono alla nostra stessa fermata. Non resisto. Mi avvicino e chiedo a uno dei ragazzi : sei livornese ? No ma quasi perché sono della provincia di Grosseto esattamente di Castiglione della Pescaia (è ad un’ora di macchina da noi e andiamo sempre lì). Si chiama Mauro, il suo amico Luca e la ragazza Susanne. E già abbiamo molte cose in comune tra cui trovare un posto dove dormire. Conosciamo un rasta in bicicletta e per una volta ci fidiamo di lui invece che della Lonely Planet e dopo aver girato tutto il paese ci decidiamo ad affittare due cabinas belline, pulite e con terrazze vicine non centralissime ma neanche troppo fuori da paese. Ci ambientiamo subito benissimo e qui splende il sole (e deve essere così da molto perché la terra è asciutta).

DOM 16/10/05 PUERTO VIEJO DE TALAMANCA Colazione e tutti e 5, che ieri in una giornata siamo riusciti subito a stringere una buona amicizia, andiamo a noleggiare delle biciclette e tutti al mare a cercare una spiaggia che qualche indigeno ci ha consigliato playa Concles (bella),. Mentre torniamo con le nostre biciclette viene un forte acquazzone e ci fermiamo così lungo strada a fare merenda. In cabinas, gruppo vacanze ingessati e poi a cena in qualche polleria per il paesello.

Al paesello lungo la strada loro incontrano altre due ragazze di Castiglione della Pescaia che conoscevano : Elisa e Francesca. Come è piccolo il mondo. LUN 17/10/05 PUERTO VIEJO DE TALAMANCA Oggi noi due, Luca e Susi noleggiamo due motorini (la bicicletta è faticosa) e via a cercare (e trovare) un’ altra spiaggetta bella. Cena tutti insieme (Mauro, Luca, Susi, Francesca, Elisa e noi) al ristorante discoteca. Mangiamo bene il pesce e poi girata.

MAR 18/10/05 PUERTO VIEJO DE TALAMANCA In pullman, tutti e 7, fino ad un paese vicino e poi con un pescatore usciamo con la barca e andiamo a fare snorkeling. Cena e poi conosciamo anche altri italiani, vicini di cabinas di Francesca e Elisa (veneziani e genovesi). MER 19/10/05 PUERTO VIEJO DE TALAMANCA Tutti insieme (compresi veneziani, genovesi, ecc) andiamo con un pulmino in un’altra bella spiaggia a fa il bagno. Al ritorno andiamo tutti insieme a fare la spesa e poi a cucinare e a cena nell’appartamentino di Elisa e Francesca tutti insieme. Belle anzi immense… GIO 20/10/05 PUERTO VIEJO DE TALAMANCA Io (e poi so anche di Luca) stiamo tutto il giorno a letto disintegrati. Non c’abbiamo il fisico.

Il piccione, Susi e gli altri vanno al mare. Andiamo a cena di pesce tutti insieme in un locale che scopriamo essere anche questo di italiani emigrati qualche anno fa con genitori, figli e nonni dopo l’avvento dell’euro. Mangiamo benissimo e il posto è bello. E’ la nostra ultima sera a Puerto Viejo e ci dispiace molto perché ormai ci sentivamo a casa. Dopo cena andiamo nel locale dei rasta a bere qualche cuba libre e a ballare.

VEN 21/10/05 PUERTO VIEJO DE T. – SAN JOSE Di nuovo pullman da Puerto Viejo a San Jose. Ultima notte in Costa Rica.

SAB 22/10/05 SAN JOSE – ROMA Aeroporto e volo verso casa DOM 23/10/05 ROMA So venuti i miei a prenderci all’aeroporto, pranzo vicino ad Acquapendente. A casa e fine ferie.

CONCLUSIONI : La Costa Rica non è un paese particolarmente ricco di storia, monumenti o cultura tant’è che spesso si ha l’impressione che siano usciti direttamente dalla foresta e abbiano costruito le case. Come natura, per gli appassionati, c’è da togliersi le voglie di piante ed animali particolari ovunque.

Unica raccomandazione evitate di andarci nel periodo della pioggia.



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