Una settimana in Corsica 2

Da Capo Corso a Bonifacio, passando per Corte
Scritto da: viaggiatori2000
una settimana in corsica 2
Partenza il: 29/08/2015
Ritorno il: 05/09/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Una decisione quasi estemporanea e in due giorni, verificata la disponibilità di trasporti e sistemazioni, organizziamo una settimana in Corsica tra fine agosto e inizio settembre per goderci un po’ di mare prima del rientro definitivo in città.

Diversi anni fa avevamo girato l’isola con la tenda e ne avevamo mantenuto un buon ricordo. Questa volta decidiamo di concentrarci sulla zona di Capo Corso, in precedenza non coperta, e su quella di Bonifacio, che avevamo appena sfiorato. Ci avvaliamo della guida Routard e di una carta stradale Michelin 1:150.000, molto particolareggiata e con molte informazioni utili (è un lenzuolo, però). Oltre ai tanti spunti che riusciamo a reperire in rete.

Logistica

Traghetto della Corsica ferries, da Livorno a Bastia (circa 300€ A/R per due persone e un’automobile). Il viaggio prende comunque una giornata, tenuto conto del tempo per raggiungere Livorno da Roma, imbarco e sbarco, quattro ore di navigazione. Analogamente per il ritorno, considerato che per i 160 km. che separano Bonifacio da Bastia abbiamo impiegato circa tre ore e mezza: la statale, a due corsie, attraversa i paesi, con molte rotonde, immancabili lavori etc. E’ un aspetto da non sottovalutare.

Sistemazione per il giro di Capo Corso: nel comune di Patrimonio, ma fuori dal paese e in bella posizione, abbiamo trovato un piccolo albergo (2 stelle) ‘U Lustincone, con poche stanze molto semplici e un po’ piccole, ma nel complesso soddisfacenti, a 85€ a notte, più 9€ a persona per la prima colazione. L’albergo è dotato anche di un buon ristorante. Tutta la struttura è gestita a livello familiare, con grande cortesia e affabilità.

Vicino a Bonifacio abbiamo trovato una struttura agrituristica (A Loghja de cavallo morto) ospitata in una vecchia casa padronale, arredata con grande gusto e mobili d’epoca al prezzo di 100€ a notte, compresa la colazione. Ci sentiamo di consigliare questa sistemazione per la grande cortesia, disponibilità e attenzione di Fabienne, la proprietaria, pronta a dare consigli su dove mangiare, indicazioni sulle spiagge (a seconda del vento), a condividere idee e considerazioni sulla Corsica e i corsi di oggi, sull’evoluzione e i cambiamenti della vita sull’isola negli anni. La colazione, poi, è ottima, con dolci e marmellate fatti in casa e prodotti biologici.

Itinerario

Abbiamo tre giorni per esplorare la zona di Capo Corso e i dintorni di Saint Florent. Il periplo del Capo è di circa un centinaio di chilometri, con strade strette e tortuose. I paesini da scoprire sono diversi e quindi alla fine dedichiamo due giorni per completare il giro. Come consigliato, lo impostiamo in senso antiorario, partendo da Bastia. I primi chilometri, vicino alla città non sono esaltanti: la zona è molto costruita, un residence dopo l’altro, gli accessi al mare non particolarmente invitanti. Ma più si va verso nord, più i panorami si fanno interessanti, le costruzioni diminuiscono e i paesetti invitano a una sosta. Sulla Costa orientale a noi è piaciuta in particolare la Marina di Porticciolo, con piccole case in pietra strette attorno al molo e stradine strette e lastricate. Ma è soprattutto l’estremo nord che ci ha affascinato e tutta la costa occidentale. I panorami che si susseguono, con scogliere a picco sul mare sono incantevoli e facciamo numerose soste per scattare fotografie. Lasciata la strada principale (la D80), ci inoltriamo su strade strette, ma asfaltate, verso Tollare e Barcaggio. I paesi sono minuscoli e graziosi, con case in pietra, rimesse per le barche, vecchi magazzini ristrutturati come abitazioni: molto radical-chic. A Barcaggio ci fermiamo sulla spiaggia adiacente il paese per una sosta al sole e per goderci un bagno in un’acqua cristallina. La spiaggia, come tutte quelle che visiteremo nei giorni successivi, non è attrezzata (cioè niente ombrelloni, lettini etc.). A volte neanche un bar per una bottiglia d’acqua: ma in fondo è quello che cercavamo e siamo ben attrezzati per conto nostro. La costa nord, da Macinaggio a Centuri, può essere percorsa a piedi lungo il Sentiero dei doganieri (8-10 ore di cammino, non consigliato in estate per via del caldo). Noi in ogni caso non avevamo abbastanza tempo per un trekking di questa durata.

La costa occidentale, più aspra e scoscesa di quella orientale è caratterizzata da paesini di mezza costa, con diverse frazioni sparse nel territorio circostante e una Marina che prima della costruzione della strada consentiva i contatti e i commerci, tramite piccolo cabotaggio da un porticciolo all’altro. È in questi paesi che sentiamo le persone più in là con gli anni, gli uomini soprattutto, seduti al bar, parlare in corso, lingua molto diversa dal francese e più vicina all’italiano, che riusciamo a volte a capire. Le case più vecchie sono in pietra scura, locale, con i tetti in scisto che conferiscono a questa zona un’atmosfera un po’ severa in contrasto con la calda luce mediterranea.

Lungo la costa occidentale ci fermiamo per una sosta a Centuri, un porticciolo noto per la pesca delle aragoste, ormai trasformato in una sequela di ristorantini che servono crostacei, ma comunque molto pittoresco!

E poi Pino, Canari, con una vista panoramica mozzafiato, Nonza, Marina di Giottani per una sosta sulla spiaggia con bagno. Da Pino ci spingiamo verso l’interno e dal Colle di Santa Lucia prendiamo il sentiero che conduce alla Torre Seneca (dove si dice che abbia trascorso il suo esilio il filosofo). Da lì la vista spazia sia sulla costa occidentale che su quella orientale.

Queste deviazioni portano spesso su strade ancora più strette e disagevoli, da affrontare con grande attenzione, spesso sprovviste di qualsiasi protezione e a strapiombo sulle rocce sottostanti…

Le soste sulle piazzole per scattare foto, approfittando della luce particolare, del tramonto, della caletta suggestiva non si contano e insieme alla natura delle strade rallentano la marcia, ma consentono di godere a pieno del paesaggio.

Il terzo giorno dedicato al nord facciamo un giro visitando alcune cantine della zona di Patrimonio, dove acquistiamo vino locale, e la zona del Nebbio con il paese di Murato e la chiesetta romanica di San Michele in pietra bianca e verde, molto suggestiva in posizione dominante su un poggio. Siamo interessati anche alle Agriate, zona molto vasta, ricoperta di una fitta macchia mediterranea, riserva naturale scampata al cemento. Le strade che consentono di arrivare alle spiagge sono percorribili solo con 4 x 4, o a piedi con lunghi sentieri, anche in questo caso sconsigliati nel periodo estivo, o via mare da Saint Florent. Dato lo scarso tempo a disposizione optiamo per l’escursione in gommone (25€ a persona), che ci consente di passare un intero pomeriggio sulla spiaggia della Solliccia fino a uno splendido tramonto. Ma anche le escursioni in Land Rover (alcune consentono addirittura di pernottare nella zona, dormendo in yourta) potrebbero essere interessanti.

Spostandoci verso Bonifacio decidiamo di passare per Corte, un tempo la città più importante dell’isola, punto di partenza per le escursioni in montagna. In realtà la città ci delude alquanto. Tolto qualche scorcio caratteristico non vi abbiamo trovato nulla di peculiare. Più interessante invece la strada che ci porta verso sud e verso la costa orientale (N200), che costeggia per un lungo tratto il fiume Tavignano, passando accanto, tra l’altro, a un massiccio ponte in pietra, risalente al periodo genovese, perfettamente conservato.

Bonifacio è una città bellissima, e questo lo ricordavamo. La Città Alta ha un interessante centro storico medievale, con stradine strette e case in pietra bianca, una attaccata all’altra. In generale il centro è un po’ degradato e avrebbe bisogno di importanti interventi di risanamento. La cosa che colpisce di più, però, è che oggi è “occupata” da esercizi commerciali che si sono sviluppati unicamente in funzione del turismo: ristorantini, negozi di souvenir, pseudo-artigianato, che ingombrano le strade. In inverno, ci hanno detto, lasciano la città vuota e solitaria per … mancanza di clienti. Questo fenomeno, ovviamente, la accomuna a tante altre città turistiche, ma ogni volta che lo si incontra non si può che notarlo con dispiacere.

Due sono le cose che ci piace segnalare di questa città: il Cimitero marino, in fondo alla Cittadella, sulla scogliera prospiciente il mare, con piccole cappelline familiari e tombe singole, nella luce forte e bianca del sole, dove si respira un senso di grande pace e serenità. La lunga passeggiata che dalla base della Cittadella porta fino a Capo Pertusato, lungo il bordo della scogliera di calcare bianco che caratterizza tutta la zona, con fantastici panorami che guardano verso la Sardegna.

L’ufficio del turismo fornisce ottimo materiale e cartine dove sono segnati i sentieri costieri e le spiagge: nel sud della Corsica abbiamo trovato spiaggette splendide, sabbia bianca, acqua trasparente. Ci sono piaciute in particolare la spiaggia di Stagnolu, sulla costa occidentale e Canettu su quella orientale.

Considerazioni varie

La vacanza in Corsica, a conferma della precedente esperienza, è una vacanza… lenta e quindi consigliamo di prendersi i tempi necessari.

I corsi sono un po’ scontrosi e a volte hanno comportamenti tra lo sbrigativo e l’indifferente nei confronti del turista, che non ti aspetteresti. Ma sentono e dimostrano un forte senso di appartenenza alla propria isola che è considerata qualcosa di altro, rispetto alla Francia. Il corso è una lingua e i cartelli, le spiegazioni per i turisti riportano sempre la versione in corso. Anche la musica popolare, con testi in corso, è molto diffusa e diversi gruppi tengono concerti di musica polifonica che in estate è facile ascoltare nelle località turistiche. La possibilità che la loro cultura possa a poco a poco scomparire, a causa della diminuzione della popolazione corsa rispetto al totale degli abitanti dell’isola, è fonte di una certa preoccupazione.

Il mare è semplicemente… bello. Anche solo una maschera per lo snorkelling dà grandi soddisfazioni. Ma noi, che siamo dei … camminatori, già pensiamo alla possibilità di tornare in un periodo diverso (primavera?) per approfittare dei tanti sentieri che percorrono la costa. Per non parlare delle montagne dell’interno!

Guarda la gallery
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Tollare

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Capo Corso: costa occidentale

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La spiaggia di Solliccia

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Bonifacio: scogliera

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La spiaggia di Stagnolu



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