Seul e Suwon, viaggio in Corea del Sud

Un viaggio tra cultura, gastronomia e storia
Scritto da: japigino
seul e suwon, viaggio in corea del sud
Partenza il: 25/12/2011
Ritorno il: 09/01/2012
Viaggiatori: 1
Spesa: 3000 €
Corea del Sud – Seoul

Diario da una Tigre asiatica

Un caloroso benvenuto a tutti i lettori e le lettrici di Turistipercaso.it; se siete capitati in questa pagina, vuol dire che probabilmente state pianificando un viaggio in Corea del Sud.

Mi chiamo Mario Vincenzo Fanelli, ho 27 anni ed abito a Bari e spero di non annoiarvi con questo racconto, poiché il mio scopo sarà quello di darvi delle informazioni sulla Corea del Sud ed in particolar modo su Seoul.

Sicuramente vi starete chiedendo perché fare un viaggio a Seoul e non in un’altra città dell’Asia; mi auguro che questo racconto riesca a schiarirvi le idee e a convincervi di quanto valga la pena visitarla.

Il mio interesse per questo Paese è nato un paio di anni fa, nell’Aprile del 2010, quando per puro caso, navigando su internet, mi sono imbattuto in un sito di chat “random”, dove ho conosciuto delle ragazze coreane, con le quali poi ho approfondito l’amicizia, tramite l’interscambio reciproco di email, ed i canali soliti di Skype, Msn e Facebook.

Sono nate delle bellissime amicizie e un forte interesse da parte mia per questo Paese.

La Corea del Sud è sicuramente un paese molto sottovalutato, ed alcuni amici e conoscenti, a cui ho prospettato il mio viaggio, non sapevano assolutamente dove fosse, mentre molti invece mi hanno semplicemente chiesto se andassi in Corea del Nord o in Corea del Sud.

Questo lascia capire quanta disinformazione ci sia su un Paese che non ha nulla da invidiare a potenze economiche come il Giappone o la Cina, che è la patria degli elettrodomestici a livello mondiale con i suoi due marchi Samsung ed LG, e non solo, visto che si sta sviluppando tantissimo ed ha superato sia europei, che americani e giapponesi, nel mercato automobilistico, con Hyundai e KIA, che sono gli unici marchi, che in tempo di crisi continuano la loro crescita proprio nel vecchio continente.

Un viaggio in Corea del Sud non è sicuramente un viaggio “low cost”, poiché anche le agenzie di viaggio non propongono pacchetti di volo+hotel, al contrario di altre importanti città asiatiche come Pechino, Shanghai, Hong Kong, Bangkok e Tokyo, quindi bisognerà fare un po’ di sacrifici nel trovare voli convenienti che vi conducano nella capitale. Sono tante oramai le compagnie aeree mondiali e dall’Italia, l’unica che non fa scali e vola da Roma direttamente a Seoul è la Korean Air, che nel 99% dei casi non è proprio la più economica; diversamente ci sono la Lufthansa che fa scalo a Francoforte o la Emirates che fa scalo a Dubai. Evitate di fare scalo in Russia con la Aeroflot, poiché vi servirà un visto di transito, che non è facilmente reperibile.

Qual è il periodo migliore per andare in Corea del Sud?

Se si ha un ampio margine di scelta, il periodo migliore per visitare la Corea è senza ombra di dubbio l’Autunno, da Settembre a Novembre.

L’Inverno è freddo ma secco, ovunque i templi sono coperti da una soffice coltre di neve che tende ad aumentare l’aspetto mistico di quei luoghi.

La Primavera (da Aprile a Maggio) credo che sia il periodo migliore, ma è anche il periodo piú affollato di turisti giapponesi, ed inoltre vi conviene considerare che i prezzi degli hotel, solitamente lievitano!

L’Estate è caldissima, umida ed è un periodo di terribile affollamento turistico; in più ogni tanto ci sono degli improvvisi acquazzoni.

Durata del viaggio: 2 settimane (dal 25 Dicembre 2011 al 9 Gennaio 2012)

Guide turistiche: Lonely Planet Korea e Lonely Planet Seoul (in Inglese e acquistate su internet)

Prenotazione Hotel: via Booking.com: Hotel Stylish Ditto in zona “Sinchon” = 1125€ in doppia

Prezzo voli: Roma – Dubai – Seoul – Dubai – Roma: 1.000€ con Fly Emirates in Economy.

Trasporti a Seoul

T-Money Card Prima di parlarvi della capillare rete di trasporti coreani, vi anticipo che al fine di velocizzare i vostri spostamenti a Seoul, consiglio di acquistare la “T-Money card”, una carta ricaricabile che ha un costo di 2.400₩ e può essere ricaricata in tutti i “GS Store” o “7/Eleven” che sono dei piccoli tabaccai/minimarket presenti ovunque a Seoul. Questa carta vi servirà per pagare sia la Metropolitana, sia le corse degli autobus, che i Taxi.

Metropolitana Seoul ha 13 linee di metropolitana che vi permetteranno di raggiungere qualsiasi luogo della città, oltre che alle città limitrofe come Suwon ed Incheon. Le indicazioni ed i nomi delle fermate sono sia in Coreano che in Inglese, inoltre sono annunciate in Coreano, Inglese, Cinese ed infine in Giapponese. Sarà difficile perdervi in metropolitana, ma state sempre attenti ed ascoltate bene cosa viene annunciato dagli speaker in metro. Il costo della corsa è di 900₩, pagati subito all’ingresso con la T-Money (per i primi 12 kilometri) ai quali si aggiungono altri 100₩ (ogni 5 kilometri eccedenti i primi 12 già pagati) che vi verranno addebitati, quando passerete la T-Money al tornello di uscita dalla metropolitana. Ricordate di passare sempre la T-Money, sia all’ingresso che all’uscita della Metro.

Fate attenzione in Metro e troverete dei mega tablet pubblici, utili per reperire ogni genere di informazioni, come ristoranti, bancomat, negozi, farmacie ed altro ancora, tutto ovviamente gratis ed anche in Inglese!!!

Autobus Personalmente ho preso alcuni autobus, ma solo accompagnato dalle mie amiche, anche se so che la rete dei mezzi su gommato è anch’essa capillare e suddivisa in autobus per il trasporto urbano, autobus per l’extraurbano e autobus notturni (hanno colori diversi). Ricordate sempre di “obliterare” la T-Money sia alla salita, che alla discesa dal bus, poiché il meccanismo di pagamento è identico a quello della Metro. La salita è sempre nella parte anteriore del bus, mentre la discesa è nella parte posteriore/centrale.

Le fermate vengono annunciate anche in Inglese, ma state molto attenti ed informatevi bene perché i nomi delle fermate sono esclusivamente in coreano.

Taxi Le strade sono piene di taxi e la base di partenza a corsa è di 2.400₩. Ci sono diversi tipi di taxi e sono contraddistinti dal diverso colore della vernice dell’auto. Quelli neri, solitamente sono i più cari e gli autisti parlano un buon Inglese (ovviamente la tariffa di partenza a corsa è più elevata), poi ci sono quelli di color arancio e quelli di color grigio metallizzato. I più economici sono quelli di colore grigio metallizzato. Personalmente vi consiglio di spostarvi con la metropolitana, ma per ogni problema, non esitate a prendere un taxi, perché economici, sicuri e sopratutto i tassisti sono onesti.

Treni In Corea del Sud sono tanti i collegamenti con tutte le città importanti della nazione, Daejeon, Daegu, Gyeongiu, Gwangju e Busan. Spesso queste città sono collegate con dei treni superveloci chiamati KTX che raggiungono velocità di 350Km/h, ed è possibile fare un mini abbonamento (valido 1-3-5-7-10 giorni) che consente l’uso illimitato di qualsiasi tipo di treno, compresi i KTX.

Questo pass si chiama KR Pass e va prenotato sul sito della Korail a questo indirizzo http://www.korail.com/kr_pass.jsp. La prenotazione va stampata e presentata agli sportelli Korail presenti nelle stazioni, per essere convertita in Pass. Da quel momento in poi il pass sarà valido.

ATM a Seoul Fate attenzione agli sportelli con la scritta “GLOBAL”, sono solo quelli abilitati per i bancomat stranieri, diversamente gli altri non abilitati non vi permetteranno di prelevare moneta. Controllate sempre prima di partire il tasso di cambio €uro/ ₩on. Quando inserite il bancomat, selezionate la lingua Inglese e poi procedete al prelievo, inserendo le prime due cifre; se per esempio vi servono 300.000₩, che sono circa 200€, dovrete digitare solo “30” perché i quattro zeri sono pre-impostati e fissi così come di seguito: 30 “0.000” che sono 300.000₩; oppure ci sono alcuni bancomat che vi permetteranno di selezionare l’importo esatto già scritto: come ad esempio 100.000₩, 300.000₩ e via così. La cosa strana è che tutte le volte che ho prelevato del contante, non ho mai ricevuto banconote da 50.000₩, ma lo sportello mi ha fornito solo banconote da 10.000₩. Immaginate di dover prelevare 500.000₩ e di ritrovarvi in tasca 50 banconote da 10.000₩!

Vi assicuro che è stato alquanto ridicolo pagare in alcuni negozi con banconote da 10.000₩…ma che ci volete fare!

25-26/12/2011 Bari, Roma Termini, Roma Fiumicino, Dubai, Incheon Airport, Seoul

Sono partito dalla stazione di Bari centrale alle ore 7.00 del mattino del giorno 25 Dicembre 2011, con un freccia argento per Roma Termini e poi sono andato all’aeroporto di Fiumicino con il Leonardo Express, dove alle ore 14.00 circa mi attendeva un fantastico Airbus A380 della Emirates per Dubai; arrivato a Dubai, piccolo (ma noioso) scalo di 4 ore e poi via per Seoul con un altro A380 semivuoto.

Inutile dirvi che viaggiare con Emirates in Economy è stato fantastico e piacevole, tutto era incluso nel prezzo del biglietto: colazione, pranzo, cena ed ogni genere di bevanda ad esclusione dello champagne.

Appena saliti a bordo le hostess distribuivano delle salviette di spugna, imbevute di limone e sterilizzate con vapore ad alta temperatura (quasi intoccabili per quanto fossero calde), poi procedevano con la distribuzione dei menù.

A disposizione di ogni passeggero, un cuscino, cuffie e monitor touchscreen da circa 10” con una valanga di film in tutte le lingue, compreso l’Italiano.

Sulla tratta da Dubai a Seoul e viceversa, in aggiunta a quanto detto precedentemente, un kit con spazzolino e dentifricio monouso, calze di lana morbidissima e mascherina.

Arrivato all’aeroporto internazionale di Incheon, il 26/12/2011 alle ore 16.00, dopo aver espletato i controlli doganali di routine, vado a recuperare il mio bagaglio e cerco di mettermi in contatto con Do Hee, la prima ragazza coreana conosciuta in rete, che si è gentilmente offerta di venirmi a prendere in aeroporto.

In Corea del Sud non si può telefonare (da cellulare italiano con sim ricaricabile) a meno che non si abbia un abbonamento, quindi accendo il wifi del mio smartphone (wifi libero in aeroporto e un po’ ovunque in Corea del Sud) ed inizio ad inviare dei messaggi a Do Hee su un messenger coreano tipo “Whatsapp”, chiamato “Kakao Talk”.

Decidiamo di vederci di fronte al Mc Donald’s dell’aeroporto e dopo avermi aiutato a prelevare un po’ di contante da un bancomat e ad acquistare la “T-Money card”, una scheda ricaricabile che mi servirà per il pagamento di tutti i mezzi di trasporto, prendiamo il treno AREX, un tipo di metropolitana che effettua varie fermate fino alla stazione centrale di Seoul – Seoul Station, che ci porterà alla stazione “Hongik Univ.”, dove cambieremo per la linea 2 verde, per poi scendere dopo un paio di fermate ad “Ewha women university” dove ho prenotato una camera doppia in un hotel, tramite Booking.com (Stylish Hotel Ditto).

Come tutti gli Hotel 2-3 stelle o Motel a Seoul è un “Love Hotel”, quindi sarà massima la dotazione della camera: immancabili le ciabattine, ogni genere di bagnoschiuma e shampoo, due PC con collegamento super veloce ad internet, TV HD da 55”, nintendo Wii, asciugamani e accappatoi, una confezione da due preservativi al dì, gel per capelli, lacca e spazzole, un frigobar con 2 bottigliette di acqua da mezzo litro, una coca in lattina, una bevanda al latte e caffè (non male), una bevanda al melograno (la mia preferita!) ed una bottiglia da mezzo litro di bevanda al Ginseng (una schifezza dolcissima!).

Tutto gratis e compreso nel prezzo della camera (doppia).

Ps: il personale parla solo Coreano, quindi evitate questo hotel se non avete una minima conoscenza della lingua o qualcuno che possa aiutarvi.

Vi consiglio di soggiornare nei pressi della metro verde poiché è una linea circolare, che vi permetterà di raggiungere tutte le vostre mete facendo un solo cambio.

Salito in camera, doccia veloce (dopo circa 30 ore di viaggio, ci voleva!!!) e poi subito giù in strada tra mille ristoranti con Do Hee; ne scegliamo uno e ceniamo insieme alla Coreana, anatra al barbecue e mille coppette con verdure, soia e altro che non ricordo assolutamente (tutto però molto buono). Vado a pagare…13.000₩, qualcosa come 8,50€ in due…Incredibile!!!

Mi saluto con Do Hee, ringraziandola del suo aiuto e ritorno in hotel. Il fuso orario non si fa sentire per niente, poiché sono talmente stanco da addormentarmi nell’arco di pochi minuti.

27/12/2011

Changdeokgung Palace

Orari e giorni di apertura

Dicembre – Marzo: Mar-Dom (Lunedì Chiuso)

Aprile – Novembre: Mar, Mer, Ven-Dom (Chiuso Lun, Giov)

Visite guidate in inglese: 11.30am, 1.30pm, 3,30pm

Ticket: 3.000₩ “Changdeokgung palace” + 5.000₩ “Secret Garden”

Mi sveglio e decido di andare a visitare il “Changdeokgung Palace”, letteralmente il palazzo della prospera virtù, che è un palazzo che si trova all’interno di un parco di Seoul. Si tratta di uno dei cinque grandi palazzi costruiti dai sovrani della dinastia “Joseon” ed a causa della sua posizione ad est della città è chiamato semplicemente palazzo orientale.

L’ingresso è a pagamento e costa 3.000₩ per il solo “Changdeokgung Palace” e 5.000₩ per il “Secret Garden”. La visita al palazzo è obbligatoriamente guidata, ed i tours di circa 90 minuti, sono in Inglese, Coreano, Cinese e Giapponese, ovviamente io ho optato per la guida in Inglese e devo dire che la visita è stata molto piacevole ed esaustiva, ciononostante avessi già del materiale informativo sul palazzo.

Bukchon Hanok Village ed Insadong

Appena uscito dal “Changdeokgung Palace” decido di dirigermi a piedi verso il “Bukchon Hanok Village”, e mi perdo fra le stradine di questo quartiere “tipico”, perché per l’appunto l’”Hanok” è il nome dell’abitazione tradizionale Coreana, ed in questa area c’è un’alta densità di Hanok.

Continuo a camminare seguendo la mia cartina, quando ad un certo punto vengo fermato da tre ragazze asiatiche (ma non coreane) con zainetto in spalla, che in inglese mi chiedono se sapessi dove fosse ubicato il “Bukchon Hanok Village”, rispondo che anche io ne sono alla ricerca, ed insieme decidiamo di proseguire la nostra visita, terminata a pranzo in un ristorante Coreano.

Dopo pranzo decidiamo insieme di dirigerci verso “Insadong”, ovvero il quartiere traditional di Seoul, dove ci saluteremo.

Ad Insadong è possibile fare shopping tra maschere tipiche, ventagli, sciarpe di seta, gioielli in argento o oro, pietre naturali ed in particolar modo Ametisti, portagioie in legno e madreperla o semplicemente magneti e piccoli souvenir. Tutta brava gente i Coreani, mi è capitato in più di un’occasione di essermi trattenuto a parlare con le commesse di questi negozi, sorseggiando un caffè americano da loro gentilmente offerto.

E’ sera e la temperatura scende pian piano (siamo a Dicembre) ed in Corea, di rado le temperature sono al di sopra dello zero, ma il freddo è secco e molto piacevole, insomma basta coprirsi con guanti, sciarpa e cappello, però decido di tornare ugualmente in hotel per mangiare qualche tarallino, riposarmi un po’, chattare con la mia famiglia e poi a nanna.

Come prima giornata non è andata male, ho conosciuto 3 ragazze straniere come me, ed a pranzo pur non avendo mangiato quasi nulla, quantomeno non sono stato da solo.

28/12/2011

Gyeongbokgung Palace

Orari e giorni di apertura

Marzo – Ottobre: Mer-Lun (Martedì Chiuso) dalle 9.00am alle 5.00pm

Novembre – Febbraio: Mer-Lun (Martedì Chiuso) dalle 9.00am alle 4.00pm

Maggio – Agosto: Mer-Lun (Martedì Chiuso) dalle 9.00am alle 7.00pm

Ticket: 3.000₩ tour libero

La mattina del 28 Dicembre, decido di andare a visitare il “Gyeongbokgung Palace”, un palazzo non molto distante dal “Changdeokgung Palace” che si trova nella parte settentrionale di Seoul: esso fu il principale e il più grande dei cinque grandi palazzi costruiti dalla dinastia “Joseon”.

Per raggiungere il “Gyeongbokgung Palace” prendo la metro verde e poi cambio alla stazione di Euljiro3(sam)-ga, per la linea 3 arancio, per poi scendere all’omonima fermata “Gyeongbokgung” (Exit 5). Inizialmente uscito dalla metropolitana perdo per un attimo l’orientamento o meglio inizio a camminare nella direzione opposta al palazzo, che non era direttamente visibile; chiedo informazioni a tre signore, che gentilmente mi indicano la retta via e finalmente giungo a destinazione.

Bellissima la cerimonia del cambio della guardia, unica e gratis, avviene nei giorni di apertura, allo scoccare dell’ora dalle 10am alle 4pm.

Il complesso è molto bello, forse più del “Changdeokgung Palace” precedentemente citato, ma la visita completamente libera e assistita solo da una piccola audio/videoguida in inglese, (un piccolo tablet con GPS che parla delle diverse costruzioni, man mano che ci si sposta all’interno del complesso e che si può ritirare gratuitamente consegnando il passaporto presso lo sportello adibito), la rendono monotona e quasi non indispensabile; per giunta inizia a nevicare/piovigginare, fa davvero tanto freddo, siamo sotto zero, ed io ho fatto colazione solo con un “Pocket coffe” (grazie alla mia fidanzata Chicca, che mi ha consigliato l’acquisto dei nostri carissimi cioccolatini con caffè espresso. Sei una grande!!!) per cui la fame si fa sentire, esco dal palazzo e mi dirigo nuovamente verso “Insadong” alla ricerca di un posto dove poter mangiare qualcosina ed un wifi libero per poter controllare le email.

Scendo tutta “Insadong” e mi ritrovo di fronte ad un Mc Donald’s; non è il massimo per un turista come me che ama mangiare specialità gastronomiche tipiche, ma sono davvero affamato ed ho tanto freddo per cui, sarà bene accontentarsi di un cheeseburger con patatine ed una coca media.

Finito il “pasto”, esco dal Mc Donalds e dopo aver guardato la mia cartina, decido di dirigermi verso “Cheonggyecheon” un piccolo torrente in piena città che riproduce un’oasi di serenità nel caos cittadino, ovviamente tutto ghiacciato causa stagione invernale, ma solitamente ambito sia dai cittadini, che dai turisti.

Continuo la mia passeggiata verso “Myoungdong” ma fa troppo freddo e oramai sono le 17.00 quindi decido di tornare in hotel per riposarmi, visto che domani mi aspetta una giornata pienissima.

29/12/2011

Suwon – Hwaseong Fortress – Korean Folk Village

Hwaseong Fortress: ticket 1.000₩, apertura h24

Korean Folk Village: ticket 15.000₩, apertura tutti i giorni

Novembre – Febbraio dalle 9.00am alle 5.00pm

Marzo – Ottobre dalle 9.00am alle 6.30pm

Oggi sono felice perché finalmente incontrerò Bokyoung, una ragazza conosciuta su Facebook, che è stata in Italia per motivi di studio e quindi parla un ottimo italiano; e Mihwa, cugina di un’altra ragazza coreana conosciuta in rete, di nome Boyoung che però abita in Cina e che quindi non avrò modo di conoscere.

Mi sveglio presto, perché alle 11.00am ho appuntamento con Bokyoung a “Suwon”, quindi prendo sempre la metro verde e poi cambio con la azzurra, ma alla stazione di “Sindorim”, mi predo perché ci sono dei lavori in corso e non riesco a capire su quale binario dirigermi, visto che questa linea, in questa stazione si sdoppia, per cui ci sono 4 binari (2 per ogni direzione).

Leggo attentamente tutti i cartelli e poi finalmente con qualche tentennamento, prendo la linea per “Suwon”.

Arrivato in orario a “Suwon” ed uscito dalla grandissima stazione, mi dirigo verso l’ufficio informazioni, dove mi raggiungerà Bokyoung dopo circa 20 minuti.

Bokyoung è la tipica ragazza coreana con la pelle molto chiara, quasi porcellanata, ed i capelli neri, lisci e lunghi. E’ molto simpatica e parla un italiano che mi lascia a bocca aperta!!!

Per un attimo penso: “Sono in Corea del Sud e sto parlando in italiano con una ragazza coreana”, mi sembra di essere a casa.

Ci scambiamo i regalini di Natale e poi via con l’autobus per la “Hwaseong Fortress”, letteralmente la “fortezza brillante”. Questa fortezza che fu costruita fra il 1794 e il 1796 è enorme (una piccola muraglia cinese) e proteggeva la vecchia città di Suwon. Quattro chiacchiere, tante foto ed il tempo passa velocissimamente, completiamo il giro della fortezza e decidiamo di tornare indietro alla stazione di “Suwon” per informarci sul “Korean Folk Village”, un villaggio tradizionale a qualche kilometro da “Suwon”.

Prendiamo l’autobus gratuito, proprio a sinistra usciti dall’ufficio informazioni, che ci porterà direttamente a destinazione. Tutto tipico, molto caratteristico e ci sono una serie di spettacoli tradizionali, tanti bambini coreani in gita scolastica, riempiono le vie del villaggio con le loro voci e la loro vivacità.

Ci fermiamo a cena in un ristorante coreano sito nel villaggio e grazie a Bokyoung finalmente scoprirò altri piatti tipici coreani: uno stufato di manzo, carote e verdure varie chiamato “Bulgoghi”, una frittatina di porri e gamberetti buonissima ed un ottimo vino di riso.

Finita la cena, riprendiamo l’autobus e torniamo nuovamente alla stazione di “Suwon” perché è lì che ho appuntamento con Mihwa, infatti chiedo a Bokyoung di chiamarla e di accordarsi con lei, così dopo pochi minuti ci ritroviamo in un bar fichissimo di un centro commerciale vicino alla stazione di “Suwon”.

Molto simpatica anche Mihwa, forse un po’ più riservata di Bokyoung. Dopo un’oretta sono costretto a salutarle entrambe perché oramai si è fatta sera e sono le 8.00pm ed in teoria avrei appuntamento con Do Hee a “Sinchon” per le 10.00pm.

Bokyoung mi accenna la possibilità di un altri incontri per visitare insieme “Insadong”, per aiutarmi nello shopping nel noto quartiere tipico, ed il “Museo Nazionale” e la “Seoul N Tower”; accetto con piacere e decidiamo di risentirci nei prossimi giorni per stabilire quando e dove incontrarci.

Qui inizia la mia avventura del ritorno, che mi porterà a rientrare per le 11.30pm, poiché mi perderò nuovamente in metropolitana e quindi farò agitare sia Do Hee, che mi attendeva in Hotel con una sua amica, che Bokyoung poiché sarà lei a chiamarmi a seguito di una telefonata di Do Hee.

Tornato a “Sinchon” mi scuso con Do Hee e con la sua amica, ma oramai è tardissimo sia per un caffè che per la cena, visto che loro due ovviamente hanno già sgranocchiato qualcosa.

Le accompagno alla stazione della metropolitana, ci salutiamo e Do Hee mi accenna che ho ricevuto un invito a pranzo per il 31 Dicembre, a casa della madre. Premesso che Do Hee non vive a casa con i genitori, quindi anche lei sarà “costretta” a venire con me.

30/12/2011

Myoungdong – City Hall – Seoul Plaza – Deoksugung Palace

Siamo al mio quarto giorno in Corea del Sud, dopo la giornata intensissima di ieri a “Suwon” decido di prendermela con comodo e quindi mi sveglio tardissimo ed ovviamente esco verso le 12.00pm e mi dirigo a “Myoungdong”, il quartiere dello shopping, delle catene come H&M o Zara, per citarne alcune di nostra conoscenza; per il resto ci sono una marea di negozi che vendono cosmetici e le vie del quartiere sono piene di ragazze con megafoni, che trascinano con la forza le teenager in questi negozi, per spingerle ad acquistare qualcosa.

Giro in lungo ed in largo tutto il quartiere ed entro in uno dei tanti “department store” ovvero uno degli innumerevoli centri commerciali, che non hanno assolutamente nulla a che vedere con i nostri, (ci sono “department store” dedicati al lusso, altri per i soli cosmetici o per l’abbigliamento), insomma ci sono “department store” per tutti i gusti, oppure ci sono quelli che per ogni piano hanno un reparto diverso a tema così come dicevo prima. Entro casualmente in uno di questi “department store” di lusso e cosa trovo di fronte ai miei occhi? Il negozio di Louis Vuitton (c’è coda anche a Seoul per entrare, non solo a Bari è così!), Chanel, Rolex, Hugo Boss, Prima Classe, CK e tanti tanti altri di cui non ricordo il nome.

“Myoungdong” è un quartiere davvero bizzarro, perché le grandi firme non ci sono, se non nei “department store”, c’è solo un grande trambusto composto dal vociare della gente, dagli altoparlanti dei negozi che sparano musica (K-POP ovvero Pop Coreano) a tutto volume dentro e fuori i locali commerciali, quindi vi lascio immaginare, centinaia di negozi con musica a tutto volume, ognuno dei quali riproduce una canzone diversa; poi ci sono una marea di venditori ambulanti che riempiono le strade e che vendono abbigliamento oppure cibo, insomma dei “Korean fast food”, che a dir la verità sono molto invitanti, ma sono molto scettico e quindi non mi lascio convincere e decido di rimandare ad un altro giorno il capitolo “Street food”.

Giro in lungo ed in largo “Myoungdong” e poi a piedi mi dirigo nella “City Hall”, che è una grandissima piazza con un albero di natale enorme super tecnologico e con una grandissima pista di pattinaggio su ghiaccio, piena di bimbi, ragazzi ed adulti pronti a prenderla d’assalto e divertirsi.

Sono le 17.00pm, c’è ancora un po’ di Sole e proprio di fronte a me c’è l’ingresso del “Deoksugung Palace”, un complesso di palazzi abitato da numerosi componenti della famiglia reale coreana fino all’occupazione giapponese avvenuta all’inizio del XX secolo, che decido di visitare (1000₩).

L’atmosfera è bellissima, perché questi palazzi sono immersi, più degli altri due (Changdeokgug Palace e Gyeongbokgung Palace) nel caos cittadino di Seoul, quindi il contrasto tra moderno e tradizione è molto forte, specie quando il Sole tramonta e le illuminazioni mettono in risalto le peculiarità di questo complesso di palazzi reali. Scatto diverse foto; il Sole come dicevo prima è calato, quindi anche la temperatura scende vertiginosamente, per cui completo il mio giro turistico e mi avvio verso l’uscita.

Decido di tornare in hotel, poiché domani mi attende una giornata full immersion con Do Hee, ma prima faccio un salto in un fast food tipo Mc Donalds, ma coreano, chiamato “Lotteria”; sì avete capito bene, anche se non c’entra niente con il Lotto o con le lotterie.

Questo fast food mi è stato consigliato da Bokyoung, ed è da preferirsi ai classici Mc Donald’s, Burger King, o KFC, in effetti i panini sono più grandi e molto più gustosi; entro e ordino un “Bulgoghi Burger” ovvero un panino con della carne di manzo, insalata ed una salsa agrodolce, in più ordino alcuni filetti di pollo fritto in pastella pepata, che consumerò nella mia camera di albergo; davvero molto buoni entrambi!

31/12/2011

Pranzo nella casa materna di Do Hee – Olympic Park Seoul

Oggi l’appuntamento con Do Hee è intorno alle ore 12.00pm, prendiamo la metropolitana verde e dopo circa un’oretta di viaggio, arriviamo nell’area di “Jamsil” a sud est di Seoul.

Entrare in un’abitazione coreana, ed essere ospite a pranzo di una famiglia coreana è stata una tra le esperienze di viaggio indubbiamente più significative della mia vita, dove ho potuto apprezzare non solo la gastronomia locale, ma anche il loro modo di vivere.

La casa materna di Do Hee è un appartamento sito al terzo piano di un piccolo stabile, dove al piano interrato c’è il Karaoke, di cui la madre ne è la proprietaria (che dir si voglia, il detto casa e bottega è internazionale).

La cosa più strana è che i portoni di tutti i palazzi a Seoul, sono sempre aperti h24 e sin da subito si percepisce proprio una sensazione di sicurezza e di assenza totale di criminalità organizzata e non. A casa della madre di Do Hee, ho modo di conoscere anche la sorella maggiore ed il suo fidanzato, il quale essendo stato negli USA, mastica un po’ di inglese, quindi faccio molta attenzione a quello che dico.

Tutta gente simpatica, ma anche molto timida e formale, visto che terminato il pranzo abbandoniamo l’abitazione, per recarci all’”Olympic Park” di Seoul per una passeggiata e poi in un grandissimo “department store” per acquistare una cuffia con microfono, visto che il pc in camera d’albergo è connesso ad internet e quindi mi permetterebbe di parlare con i miei in Italia tramite Skype, visto che fino ad oggi sono andato avanti a chat.

Si torna in hotel dopo essere stati insieme a cena in un ristorante coreano, sempre con tante coppette come contorni e una zuppa di pesce e tofu. Do Hee va matta per le alghe liofilizzate con riso bollito, ed a dir la verità anche io mi lascio prendere da questa golosità!

01/01/2012

Namdaemun – Namdaemun Market – Cattedrale di Myoungdong

Ieri sera ho fatto tardi perché son stato in giro con Do Hee, poi sono tornato in hotel e finalmente con cuffia e microfono sono riuscito a parlare con i miei cari in Italia! Oggi mi dirigerò al “Namdaemun Market” che è per l’appunto un grande mercato, pieno di tantissimi ambulanti che vendono di tutto e di più, dal mangiare all’abbigliamento e poi ci sono i “Ginseng Store” che vendono tutto a base di Ginseng.

Vi consiglio le “Ginseng Candy” ovvero delle semplici caramelle dure al Ginseng; non prendete assolutamente le “Ginseng Jelly” che sono invece delle gelatine al Ginseng davvero orribili.

Non c’è un granché da vedere qui al “Namdaemun Market” ed il “Namdaemun” che sarebbe il “Great South Gate” di Seoul ovvero la “Grande Porta del Sud” di accesso alla città, costruita nel 1398 d.C è in ristrutturazione e quindi è tutta coperta dalle impalcature e dai teloni.

Deluso e sconsolato, mi avvio nuovamente verso “Myoungdong” e verso la sua omonima cattedrale che ovviamente è aperta, anzi stanno celebrando la messa in coreano! Attendo la fine della celebrazione ed entro per qualche foto; fuori c’è anche il presepe! Altro giro a “Myoungdong” e poi mi dirigo di nuovo verso l’hotel, ma prima faccio un salto nel mio fast food preferito “Lotteria”; compro qualcosa da mangiare e poi via in hotel.

02/01/2012

Insadong full immersion con Bokyoung

Oggi ho appuntamento con Bokyoung alla stazione della metropolitana “Ehwa Woman University”, che è quella più vicina al mio hotel e poi via verso “Insadong”, per una giornata all’insegna del relax e dei regalini.

Bokyoung è una guida fantastica, che più non si potrebbe desiderare in un paese distante 9000Km dalla mia Italia, mi ha dato i consigli migliori nella fase di acquisto regalini made in Korea ed a lei è rivolto il mio sentito e profondo “Grazie”.

Tutta la giornata è dedicata allo shopping e poi ovviamente ci dirigiamo in un ristorante coreano dove, sempre grazie a Bokyoung ho mangiato benissimo. Carne, pesce, tofu, kimchi e tanti altri contorni favolosi. Si è fatto tardi, io ho finito i soldi, Bokyoung deve tornare a casa, quindi passiamo prima da una banca per prelevare un po’ di contante e poi insieme andiamo alla fermata dell’autobus dove ci saluteremo e ci daremo un altro appuntamento per la mattina del 4 Gennaio al “National Museum”. Sono molto felice, questa ragazza che conosco appena, mi sta regalando dei bellissimi momenti! Sembra tutto surreale qui in Corea del Sud, perché in Italia sono abituato a fare 1000 telefonate al dì, mentre qui a causa del non funzionamento del mio cellulare con sim Italiana, son costretto a fare così come diciamo noi a Bari: così come facevano gli antichi!

03/01/2012

Dongdaemun Design Plaza – King Sejon Museum – Jogye-sa Temple – Insadong

Mi dirigo verso il “Dongdaemun”, the “Great Eastern Gate” di Seoul ovvero la “Grande Porta Est” di accesso alla città, visto che il “Namdaemun” è in ristrutturazione, ma mi perdo nel mega cantiere a cielo aperto del “Dongdaemun Design Plaza” e non riuscendo proprio a trovarla, spazientito, decido di riprendere la metropolitana in direzione “Gyeongbokgung” poiché nella piazza di fronte l’ingresso del “Gyeongbokgung Palace” c’è la statua dedicata a “King Sejong il Grande”, il quarto re della dinastia “Joseon”, che passò alla storia come l’inventore dell’alfabeto “Hangul” e per la sua opposizione all’uso dei caratteri cinesi. Questo monumento “nasconde” l’ingresso di un grandissimo museo dedicato al monarca sito proprio dietro la statua sita al centro della piazza.

Dopo la visita al museo (gratuito) mi dirigo, ciononostante la neve, al “Jogye-sa Temple” ovvero un tempio buddista davvero molto bello, vicino ad “Insadong”; qualche foto e torno nuovamente ad “Insadong” per completare i regalini da riportare in Italia, visto che grazie a Bokyoung sono diventato un esperto del noto quartiere tipico di Seoul.

Torno negli stessi negozi e tutte le signore mi riconoscono e mi salutano, mi fermano per due chiacchiere e mi chiedono se Bokyoung sia la mia fidanzata! Sì, qui in Corea è difficile poter credere che due persone di sesso opposto, possano essere amici! Una mentalità, in alcuni casi, non tanto lontana da quella ancora radicata in alcuni piccoli centri abitati del sud Italia.

04/01/2012

National Museum – Seoul N Tower

Oggi ho appuntamento al National Museum con Bokyoung, che mi farà da guida per tutta la giornata!!! La visita dura circa un paio di ore, ovviamente selezionando quanto di più interessante ci sia, visto che il museo (gratuito) è enorme!!! Completata la visita ci dirigiamo verso “Myoungdong” con la metropolitana, dove pranzeremo in un ristorante coreano con pollo in brodo con verdure, ripieno di riso, in una zuppa calda e molto buona che ci riscalderà.

Finito di pranzare via su al “Namsan”, la collina che domina tutta Seoul, con il taxi (7000₩) e siamo molto fortunati perché scopriamo che il taxi è un servizio solo per turisti (io sono un turista e quindi insieme prendiamo il taxi fino alla N Tower). Salire a piedi sarebbe stata una inutile perdita di tempo oltre che una sfacchinata.

In alternativa c’è una funivia (6000₩ a persona – Solo andata; 7000₩ a persona – andata e ritorno) che porta su al “Namsan”, infatti useremo quella per scendere nuovamente giù a “Myoungdong”. Sarebbe stato più conveniente usare la funivia per andare e tornare, ma essendo estremamente pigro e non sapendo dove fosse la stazione di questa funivia, ho optato per prendere subito il taxi e poi scendere con la funivia, anche se questo giochetto mi è costato qualche Won in più. Tornando alla N Tower, facciamo i biglietti (9000₩ a persona per l’osservatorio, in più compriamo dei bigliettini ben augurali dove poter scrivere gli auspici del 2012 e appenderli ad un alberello su all’osservatorio – Forse 1000₩ a bigliettino). Saliamo con l’ascensore e ci ritroviamo a circa 480 metri di altezza, visto che la torre è alta 236 metri mentre la collina del “Namsan”, nel suo punto più alto, è 262 metri.

La vista è mozzafiato e sulle vetrate ci sono i nomi delle città più importanti del mondo e la loro distanza dalla torre, ovviamente nella direzione corrispondente; Roma è a 8982Km in linea d’aria, “Pyongyang” a soli 193Km, mentre il confine con la Corea del Nord è a soli 50Km da Seoul!!!

Prendiamo un caffè al bar e poi scendiamo, per poi prendere la funivia e ritornare a “Myoungdong”. Ci fermiamo da un ambulante, poiché Bokyoung ha un po’ di fame ed io pure, mangio un involtino di farina di mais e pesce bollito (niente male) e poi visto che si è fatto tardino, ci dirigiamo verso la fermata del bus, che riporterà a casa Bokyoung.

Ci salutiamo e ci accordiamo per vederci sabato 7 Gennaio alla stazione della metro vicina al mio hotel, insieme con Mihwa, per un’altra giornata insieme!!!

Torno in hotel per riposarmi.

05/01/2012

Noryangjin Fish Market – War Memorial Museum – Itaewon

World Cup Stadium – Dongdaemun

Oggi sono solo e quindi ne approfitto per un giro rapido per la megalopoli di Seoul, senza però allontanarmi troppo, per evitare di perdermi in metropolitana. Decido di recarmi al “Noryangjin Fish Market” ovvero il mercato del pesce di Seoul. Vi starete chiedendo cosa ci sia di speciale nel visitare un comunissimo mercato del pesce: in effetti è un semplice mercato del pesce, ma immaginate 65.000 metri quadrati coperti da circa 800 bancarelle piene di pesce, al 99% vivo, proveniente da 15 porti sparpagliati in tutta la Corea del Sud.

Impossibile uscire a mani vuote, c’è di tutto: polpi, seppie, pesci di ogni dimensione, gamberi ed aragoste, cozze giganti e granchi enormi!

Faccio un bel giretto e poi torno alla stazione della metropolitana per andare prima al “War Memorial Museum” (gratuito) e poi ad “Itaewon”.

Il museo è molto bello, ma dei tre piani, solo il secondo mi interessa realmente, poiché ripropone tutte le fasi della sanguinosa guerra di Corea, terminata con la divisione della penisola e del popolo coreano; “Itaewon” invece, è un quartiere pieno di negozi quindi, dopo un piccolo e rapido giro di ricognizione, decido di abbandonarlo subito per recarmi, sempre in metropolitana, al “World Cup Stadium” pur non essendo un amante del calcio.

Lo stadio è enorme, ma non solo, c’è un multisala, negozi di abbigliamento, bar e fast food, una cosa inconcepibile per i nostri stadi, vista la nostra grande “civiltà”.

Torno in hotel e a sorpresa ricevo una telefonata da Do Hee, che mi invita a trascorrere la serata insieme; menomale che non ho mangiato niente e quindi sono abbastanza affamato, per cui arrivato l’orario del nostro incontro, accetto ben volentieri di recarmi con lei in un ristorante giapponese “All you can eat”.

Il cibo giapponese più buono che abbia mai mangiato in vita mia e sopratutto in formula “All you can eat”, quindi vi lascio immaginare la scorpacciata che mi son fatto, visto che in Italia i ristoranti giapponesi sono abbastanza cari; prezzo di ingresso 11.000₩ a testa e puoi mangiare quello che vuoi! Sazio, ma non troppo, poichè il pesce è abbastanza leggero, decidiamo di fare una passeggiata digestiva e tra una chiacchiera e l’altra, Do Hee mi propone di andare a vedere il “Dongdaemun” che nei giorni scorsi non sono riuscito a trovare, quindi accetto volentieri ma scopriamo subito che anche questo è in ristrutturazione, così come il “Namdaemun”.

Pazienza, giretto a piedi per i negozi notturni, visto che qui a Seoul ci sono negozi diurni, negozi notturni e 24hrs. Ancora quattro chiacchiere e poi rientriamo a “Sinchon”, dove Do Hee prende il bus per rientrare a casa visto che l’ora è tarda e la metro è oramai chiusa, mentre io rientro in hotel.

06/01/2012

Ultime compere ad Insadong

Mancano davvero pochissimi giorni al mio rientro in Italia, quindi decido di ultimare, spero una volta per tutte, le compere ad “Insadong” dal solito negozio di sciarpe e ventagli.

La commessa è felice di rivedermi e mi offre il solito caffè americano, poi dopo la solita chiacchierata ci si saluta perché oramai la vacanza è quasi giunta al termine; completo tutto il giro di “Insadong” e pieno di buste, torno in hotel per rifare le valige, ma non prima di essermi recato nel mio fast food preferito “LOTTERIA”.

07/01/2012

Pranzo con Bokyoung e MiHwa e giornata all’insegna del divertimento

Finalmente oggi sarò in compagnia di Bokyoung e di MiHwa, per una intera giornata! Ho appuntamento con le ragazze alla stazione della metropolitana vicina al mio hotel, poi insieme andiamo a pranzo in un locale che fa barbecue; prima però chiedo a Bokyoung di passare dal mio hotel poiché lei mi ha portato una quantità spropositata di snack coreani e quindi dovrei lasciarli in stanza, poi per chiedere alla reception, se devo pagare una integrazione per rimanere in hotel fino a domani sera alle ore 7.00pm.

Sistemati gli snack e pagati 20.000₩ per il “late check out” andiamo a mangiare in un ristorante nelle vicinanze. Ottima la carne ed anche i contorni, dopo pranzo prendiamo il bus e ci dirigiamo verso il “63 City”, un grattacielo alto 63 piani dove c’è anche un grande acquario. Io oramai sono stanco di visitare i musei, per cui propongo alle ragazze di andare insieme a divertirci all’acquario. Fantastico il Seaworld del “63 City”, mangiamo un cono gelato, tipo quello che vendono al Mc Donald’s in Italia e poi usciti dal Seaworld, Mihwa ci propone di andare a teatro a vedere un Musical Coreano presso il “Chongdong Theatre” ed entusiasti accettiamo subito.

Il teatro è facilmente raggiungibile dalla piazza centrale di Seoul ovvero “City Hall” proseguendo lungo il muro di cinta del “Deoksugung Palace” (avendo di fronte l’ingresso del Deoksu Palace, dirigetevi sulla sinistra dell’ingresso e prendete la stradina in salita, tenendo sulla destra il muro del Palazzo) per info (www.koreamiso.com).

Uno spettacolo unico e da non perdere se avete deciso di visitare Seoul.

Finito lo spettacolo, via a “Myoungdong” per abbuffarci di street food! Ho mangiato di tutto e di più, dolce e salato, senza seguire nessuna regola, un mischio totale, ma tutto molto buono e molto economico.

Ci salutiamo con Mihwa che deve prendere la metropolitana e poi la macchina per tornare a casa, ma oramai si è fatto tardi ed anche Bokyoung deve rientrare e quindi anche se un po’ tristi, ma felici di aver condiviso tutte queste giornate ed esperienze insieme, ci salutiamo augurandoci di rivederci nuovamente, ed al più presto, magari in Italia!

Rientro in hotel soddisfatto, per aver trascorso una giornata favolosa ed indimenticabile insieme a due ragazze fantastiche ed uniche come Bokyoung e MiHwa, il mio grazie va anche a voi!

08/01/2012

Pranzo con Do Hee e rientro in Italia

La giornata di oggi è alquanto tragica, perché quando si deve prendere un aereo per tornare a casa e specie dall’altro capo del mondo, c’è sempre quella tensione pre-partenza e ciononostante non sia molto tranquillo, raggiungo Do Hee e andiamo a pranzo insieme in un ristorante che è specializzato nel cucinare il Tofu. Il Tofu si ottiene dalla cagliata del latte di soia e dalla successiva pressatura in forme, ha un colore bianco ed è quasi insapore, molliccio ma molto buono, un alimento iperproteico che qui in Europa non abbiamo, quindi è strano mangiarlo in una zuppa con verdure, oltre che in tante altre preparazioni sempre molto buone e gustose.

Finito il pranzo alla coreana, ritorniamo a “Sinchon” in autobus, facciamo un giro per le vie del quartiere, entriamo in un “Samsung Store” e poi in tanti altri negozi.

Sono esausto per cui chiedo a Do Hee di rientrare in hotel insieme, prima di avviarci verso l’aeroporto di “Incheon”.

Faccio qualche telefonatina via Skype alla mia famiglia ed alla mia fidanzata Chicca, per tranquillizzarli che tutto sia ok e che tra non molto prenderò, insieme con Do Hee, la metropolitana per l’aeroporto; prima però scendiamo nuovamente in strada per mangiare qualcosa dai soliti ambulanti e poi dopo aver preso i bagagli, via verso l’aeroporto internazionale di “Incheon”.

Faccio il “check in” dopo aver fatto imballare il mio bagaglio, visto che qui in Corea del Sud non vi è la possibilità di incelofanarlo, ma viene rinchiuso in un contenitore di cartone, ritagliato a misura del bagaglio e poi chiuso con le fascette classiche da imballaggio, così come quelle che ritroviamo sugli scatoli degli elettrodomestici venduti nei centri commerciali; un sistema ottimo che protegge al 100% il bagaglio sia dagli urti, che da eventuali liquidi presenti nella stiva dell’aereo.

Dopo il check in, faccio un’altro piccolo giretto in aeroporto con Do Hee e poi ci salutiamo, visto che si è fatto abbastanza tardi anche per lei, che dovrà rientrare a casa con un paio di treni; dopo il solito controllo per accedere all’area passeggeri, ripasso dal controllo passaporti, timbro di uscita e poi via verso il duty free per comprare una stecca di Marlboro light al prezzo ridicolo di soli 20.000₩. Ne prendo una sola perché non sono un fumatore accanito e poi non vorrei avere problemi al mio rientro a Fiumicino, anche se so di per certo che i controlli sono molto leggeri.

09/01/2012

Volo di rientro per l’Italia e poi verso casa nella mia Bari.

Salgo sull’aereo per Dubai, ovviamente un’altro Airbus A380 della Emirates ed in circa 9 ore siamo a Dubai; scalo tecnico e ripartenza per Fiumicino dopo circa 4 ore; arrivo a Fiumicino con un po’ di ritardo (una decina di minuti) ma utili a farmi perdere il Leonardo Express delle 13.35 e quindi il treno per Bari delle ore 14.45.

Sono le ore 13.40 e mi restano due possibilità: la prima è quella di prendere il treno delle ore 17.45 che arriva a Bari alle ore 22.30 circa, oppure di noleggiare un’auto.

Esausto e stufo degli scali tecnici, decido di noleggiare un’Alfa Romeo Mito 1.6 JTD dalla Europcar alla modica cifra di 150€ e via verso Bari.

Caffè doppio ed alle ore 14.00 parto da Fiumicino e senza mai fermarmi, giungo a casa alle 18.30 circa, con grande sorpresa dei miei genitori che ovviamente mi attendevano per le ore 22.30 e oltre.

Concludo ringraziando prima di tutto la mia famiglia e la mia fidanzata Chicca, che sempre mi hanno sostenuto nell’organizzazione e la realizzazione di questo splendido viaggio, inoltre vorrei anche ringraziare Do Hee e MiHwa che hanno reso il mio soggiorno più piacevole del previsto, ma il mio ringraziamento più grande va a Bokyoung, che con la sua compagnia e la sua ottima conoscenza della lingua italiana ha reso piacevole, unico ed indimenticabile il mio soggiorno a Seoul.

Sono sicuro che un giorno ritornerò in Corea del Sud e spero vivamente di poterci ritornare in compagnia della mia fidanzata Chicca; mi fermerei solo per pochi giorni a Seoul per poi proseguire per tutti gli altri siti storici e culturali presenti sulla penisola.

Mario Vincenzo Fanelli

Di seguito le mete a mio giudizio da non perdere a Seoul e Suwon

  1. Seoul – Changdeokgung Palace (3000₩ + 5000₩ per il Secret Garden – Visita guidata)
  2. Seoul – Insadong (Gratis)
  3. Seoul – Gyeongbokgung Palace – Cambio della guardia (Gratis)
  4. Seoul – Jogye-sa Temple (Gratis)
  5. Seoul – King Sejong Museum (Gratis)
  6. Seoul – Myoungdong & Street Food
  7. Seoul – Cheonggyecheon Stream (Gratis)
  8. Seoul – Namsan and Seoul N Tower Observatory (7000₩)
  9. Seoul – National Museum (Gratis)
  10. Seoul – War Museum (Gratis)
  11. Seoul – Noryangjin Fish Market
  12. Seoul – Chongdong Theatre (Musical Coreano 30.000₩)
  13. Suwon – Hwaseon Fortress Wall (1000₩)
  14. Suwon – Korean Folk Village (15.000₩)
Guarda la gallery
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Insadong

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King Sejong Museum

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Jogye-sa Temple

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Noryangjin Fish Market

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Theatre - Korean Drama

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Steet food in Myoungdong

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Steet food in Myoungdong 2

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Inchon Int. Airport with Do Hee

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Changdeokgung palace - Particolare

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Changdeokgung palace

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With Bokyoung and Mi Hwa

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Namsan and Seoul N Tower

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Gyeongbokgung palace - Particolare Guardia

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Suwon Hwaseon fortress wall

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Myoungdong

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Insadong restaurant



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