Copenhagen low cost

Tre giorni di full immersion nella cultura danese
Scritto da: ariel_11190
copenhagen low cost
Partenza il: 10/11/2013
Ritorno il: 12/11/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Prima di andare a Copenhagen ho consultato molti diari di viaggio per capire come vivere al meglio questa città, e ora che sono appena tornata (da appena 2 ore) voglio condividere con voi anche la mia esperienza, che era improntata ad essere il più low cost possibile.

Sono partita per Copenhagen con un volo Easyjet da Milano Malpensa una mattina (7.30) del 10 novembre, e avevo pianificato di passare 3 giorni nella capitale della Danimarca. Il volo mi è costato pochissimo, in quanto trattandosi di bassa stagione, non ci sono moltissimi turisti, per cui me la sono cavata con 45 euro a/r; devo dire però che non è stato il periodo migliore per andare, in quanto con la pioggerella e il vento freddo, le condizioni non sono l’ideale. Forse andando più avanti si può gioire almeno del clima natalizio, ma al 10 Novembre ancora c’era molto poco. Il volo comunque dura circa due ore e sono atterrata a Kastrup, l’aereoporto di Copenhagen. Esso è molto vicino alla città, sono circa 8 km; per andare in centro mi sono affidata alla metropolitana,che ho pagato 35 corone, che sono circa 4,60 euro; la metropolitana si paga in base alle zone da attraversare, e questo è il biglietto per 3 zone, dovendo io scendere a Norreport. Comunque ci sono anche altri mezzi per arrivare in centro, come ad esempio il treno. Per i pagamenti io ho cambiato degli euro in corone danesi in banca quand’ero in Italia, pagando circa 3 euro di tasse; in qualsiasi caso in Danimarca sono diffusissime le macchinette per pagare con le carte, senza dover pagare tasse in più (nel mio caso; però a volte c’è scritto che potrebbero essere applicati costi aggiuntivi, immagino dipenda dal tipo di carta utilizzata, io utilizzavo un bancomat). Per l’alloggio mi sono affidata a un ostello molto famoso a Copenhagen, il Danhostel Downtown (per una recensione completa consultate trip advisor, comunque me la sento di consigliarlo a viaggiatori giovani e adattabili; ottima la posizione, il prezzo e il clima, le stanze però sono piccoline).

Una nota invece riguardo gli spostamenti: noi avevamo letto che non conveniva fare la tessera dei mezzi: verissimo! Ci siamo mossi sempre agilmente a piedi, senza problemi. Ovviamente non siamo mai usciti troppo dal centro, ma per vedere le principali attrazioni non abbiamo avuto problemi. Poi nel caso ci sono moltissime biciclette, anche da affittare (ci sono persino i taxi in bicicletta!) per cui l’abbonamento ai mezzi sarebbe stato pleonastico.

Arrivati in città, per il primo giro alla ricerca del pranzo abbiamo esplorato la parte più a ovest dello Stroget, la famigerata via dello shopping: abbiamo subito capito che il cibo costa un po’ di più che in Italia, e abbiamo optato per un economico shawarma, che è una sorta di kebab. Panino, patatine e bibita viene circa 80 corone, 11 euro. Purtroppo era domenica, e come in tutti i paesi nordici, gli abitanti di domenica spariscono, i negozi sono quasi tutti chiusi e in giro quindi non c’è molta vita. Abbiamo quindi optato per un giro al National Museum, che si trova proprio vicino al nostro ostello e che presenta l’ingresso gratuito: ottimo sia per una visita culturale che per riscaldarsi! Nel museo c’è una sezione di preistoria danese, viene percorsa poi tutta la storia danese fino ai giorni nostri; c’è poi una sezione egizia, e anche una mostra temporanea su Vichinghi, che chiude però il 17 Novembre. Bello, mi è piaciuto.

Nota sul clima: nonostante la temperatura in cifre doveva essere circa come quella dell’Italia, solo un paio di gradi in meno, in realtà faceva mooolto più freddo, per cui se dovete andare a Copenhagen di inverno, copritevi al massimo delle vostre possibilità, è un consiglio! Io ho sofferto moltissimo il freddo, purtroppo c’è spesso vento proveniente dal nord che è gelido, che insieme alla pioggerella fanno un mix letale. I danesi invece sembrano noncuranti di tutto ciò, visto che continuano ad andare in bici anche sotto la pioggia ed alcuni si muovono addirittura in maniche corte.

Dopo di ciò torniamo all’ostello a riposarci un po’ e usciamo di nuovo verso lo 3 e mezza: grave errore, visto che già il sole era in fase discendente e ci rimaneva solamente un’ora di luce (scarsa). Abbiamo fatto un giro per il centro, piazze e monumenti vari, abbiamo visitato i Magasin du Nord, che sono una sorta di centro commerciale di lusso, e ci siamo poi spostati nel quartiere del porto, Nyhavn. Questo quartiere è caratterizzato dal canale che passa in mezzo e dalle tipiche case strette e colorate; sono costellate poi da tantissimi bar uno di fianco all’altro, con tavoli e sedie fuori. Il consiglio è di vedere questa zona di giorno, noi siamo arrivati che già era buio e non rendeva molto, vista anche la poca gente in giro. Ormai congelati, ci siamo goduti un tè caldo in uno di questi baretti e poi siamo andati a cercare un posto per la cena. Le cene, come tutto in questa città, sono anche queste parecchio care; ho visto molti menù anche a 245 corone (33 euro), che non è una cena propriamente economica. Invece un posto stra consigliato che abbiamo scovato è il Paludan Bog Cafè, vicino a Stroget, ed è un bellissimo locale a clima molto universitario, ricavato da una biblioteca. Sarò di parte perchè leggo molto, ma è bellissimo cenare in mezzo ai libri, su questi tavoli con anche le candele… Il menù prevede hamburger, oppure panini (col salmone e pesto sono buonissimi!!) od altri piatti su questo genere, comunque davvero consigliato, anche per il buon rapporto qualità prezzo (hamburger 89 corone e una birra piccola 25, per un totale di 15 euro).

Con la cena concludiamo la nostra prima giornata danese, sfiniti dopo esserci svegliati alle 5 per prendere l’aereo.

La seconda giornata ci sorprende con un magnifico sole e un cielo azzurro, grandissimo regalo e di ottimo auspicio per la nostra esplorazione. Partiamo subito con una buona colazione da Baresso, che è una catena di bar simil-starbucks, anche questa costosetta: cappuccino e briosche sono 6,50 euro. Se amate le colazioni abbondanti, si trovano abbondanti brunch a 99 corone (13 euro). Ci dirigiamo verso il quartiere di Christianshavn, dove si erge Christiana, una piccola comunità indipendente dalla Danimarca. Essa esiste da quasi 40 anni, ed è una sorta di parco attorno a un laghetto, abitato da circa 700 persone; in questa comunità vige la più totale libertà, ed è famosa perchè sono legali le droghe leggere, e vengono vendute in baracchini lungo la via principale, che si chiama Pusher Street. Sono invece assolutamente vietate le droghe pesanti, il far male al prossimo e il correre per la comunità, che genererebbe scompiglio. Ci si può anche accampare in tenda lungo le rive del laghetto senza problemi. E’ molto particolare da vedere, sicuramente merita una visita! Peccato che al suo interno non siano permesse le foto, comunque mi è piaciuta molto. Siamo ritornati verso la via dello shopping, per pranzare con noodles cinesi e fish and chips in uno dei mille bar che si affacciano sulla vita. Subito dopo siamo andati di nuovo a Nyhavn, che è molto più bello di giorno, per prendere il battello per fare un tour sui canali della città, visto la splendida giornata. Il tour è stato molto interessante, era al prezzo di 75 corone (10 euro) e dura 75 minuti; comprende anche delle cuffie così da poter avere l’audioguida in diverse lingue, ed è stato davvero bello. Fa anche diverse fermate e si può scendere e volendo prendere il battello dopo; purtroppo d’inverno ne passa solo uno ogni ora. Comunque noi abbiamo fatto il tour completo e poi siamo rimasti a bordo per farci dare un passaggio di nuovo fino alla sirenetta, per poi scendere e tornare verso il centro a piedi. Abbiamo fatto le foto di rito alla famosa sirenetta (e in quel tratto fa particolarmente freddo) e siamo tornati verso Nyhavn passando da diverse piazze, giardini, da Kastellett (che è una zona a forma di stella), dai palazzi reali in cui tutto il giorno fanno la guardia le classiche guardie reali (il cambio della guardia è previsto tutti i giorni alle 12, ma non siamo riusciti ad assistere). Dopo siamo ritornati sulla via dello shopping e abbiamo fatto un giro a fondo nei negozi; purtroppo le mie idee di shopping sono state affondate, visto il budget low cost per la vacanza, in quanto fare shopping in Danimarca per noi italiani non conviene, visti i prezzi. Sono le stesse catene che ci sono in Italia, ad esempio H&M, ma con i prezzi lievemente maggiorati (non sempre però). Nello store della Lego ci sono delle costruzioni di Lego spettacolari, molto belle.

Siamo poi tornati per cena al Paludan Bog Cafè, ci è piaciuto troppo per non ritornarci, e soprattutto non abbiamo trovato alternative abbastanza competitive.

L’ultimo giorno, al contrario del precedente, si apre con un cielo molto nuvoloso e pioggia: faceva freddissimo. Le nostre intenzioni erano di visitare il parco di Tivoli (che però era chiuso visto il clima) e salire sul campanile della chiesa Church di Our Savior, composto da 400 gradini ma che domina tutta la città; ma anche quest’ultimo era chiuso per il clima. Abbiamo optato quindi per fare una lunga colazione e rifugiarci in un centro commerciale, di nome Illum, a scaldarci. Subito dopo pranzo in un pub, con i soliti panini, altro giretto senza uno scopo preciso e siamo tornati all’ostello ad aspettare il momento di prendere l’aereo. Purtroppo quest’ultima giornata non è stata molto produttiva, ma quel tempo scoraggiava davvero ogni intenzione del turista più testardo.

Con il volo delle 18.15 siamo tornati nella nostra madrepatria, sentendoci però un po’ più ricchi di cultura danese di quando siamo partiti.

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Mare del nord a Copenhagen

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bellissima Nyhavn



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