Wonderful Copenhagen! 2

L'ultima esperienza di scambiocasa. Il nostro soggiorno a Copenhagen.
Scritto da: ENZORIZZA
wonderful copenhagen! 2
Partenza il: 19/07/2010
Ritorno il: 28/07/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Un viaggio interessante tra castelli secenteschi ed architetture modernissime. Alla scoperta di una civiltà antica che non arresta la sua evoluzione nel rimpianto. Tra città nelle quali il rispetto dell’umanità in tutta la sua essenza non sacrifica l’esigenza di razionalizzare le strutture organizzative. Tutto è organizzato per soddisfare i bisogni di ciascuno ed il rispetto della libertà e della personalità è alla base di questa organizzazione. Un esempio per tutti: i miei amici danesi mi hanno scritto tra le istruzioni di viaggio che, se volevo lasciare delle elemosine, avrei dovuto acquistare il giornalino che i clochard stampano per finanziarsi, e che vendono in giro. I “Senza giornale” sono abusive stagionali! Ma andiamo per ordine. Tutto comincia dalla mia inserzione per lo scambio della mia casa a mare attraverso la quale io e Marinella stiamo girando il mondo. Marinella, mia moglie, vorrebbe cominciare il giro delle città del Nord Europa e, dunque, inserisco tra i preferiti Stoccolma, Copenhagen, Helsinki eliminando, per il momento, Dublino, Madrid e New York. Tra le varie proposte mi perviene quella di una giovane coppia di danesi che avrebbero piacere di venire in Sicilia durante il mese di luglio. Rispondo subito di si e ci organizziamo per il volo.

Volo Alitalia – SAS con partenza da Catania e coincidenza a Fiumicino: 388 Euro per due persone.

Il 17 luglio Katherine e Rasmus arrivano a Catania e li prelevo in aeroporto accompagnandoli fino alla nostra casa di Pozzallo. Marinella ed io siamo molto contenti di ospitare, questa volta, una coppia così giovane rispetto ai professori universitari francesi ed ai medici austriaci con i quali abbiamo fatto altri scambi di case. Gli spieghiamo dove si trovano gli interruttori della luce e la chiavetta del gas. Gli forniamo qualche indicazione sui supermercati e sui monumenti barocchi Patrimonio dell’Umanità da visitare nella nostra zona. Gli offriamo un gelato artigianale che degustiamo passeggiando per il lungomare dove (ahimè!) si presenta subito un vucumprà che insiste per venderci un braccialetto. Il karaoke dello “Scordapene” diffonde note incredibili alle quali mi viene spontaneo sibilare un “Help me!” molto apprezzato dai nostri ospiti.

Capirò dopo l’importanza ed il culto per il silenzio che caratterizza, tra le altre cose, la cultura dei popoli nordici. Ma tant’è: siamo Mediterranei ed anche il chiacchiericcio ed il disordine fanno parte delle cose che si scoprono durante un viaggio nel profondo Sud.

Partiamo il successivo 19 luglio ed arriviamo all’Aeroporto di Copenhagen alle 10 di sera. Nessun problema: qui è ancora giorno e in dieci minuti arriviamo nella “nostra” casa in un edificio storico al quarto piano. Siamo nel cuore della città, subito vicini alla stazione centrale ed al parco di divertimenti più antico d’Europa: il “Tivoli”.

Il tempo di sistemarci e paghiamo il prezzo di un’ora così tarda nell’unico ristorante che troviamo aperto: Astor Pizza a Vesterbrogade, nei pressi della stazione e della nostra casa. Pizza ed insalata a volontà per il prezzo di 17 Euro circa a persona. Mangiamo soltanto due o tre spicchi di pizza (di tipo italiano, ma di qualità nordica) e qualche foglia di lattuga. Marinella non digerirà quella cena per tutti i dieci giorni di permanenza. Per il suo prezzo troppo alto, piuttosto che per la qualità del cibo, assolutamente ordinario. Altro è da dire per la cena che ci regaliamo qualche sera dopo da “Jensens Bofhus”, sempre vicino alla stazione, di fronte alla nostra casa: io salmone e contorno di patate; Marinella delle deliziose costatine di maiale. A scrocco paghiamo una insalata al buffet ed io ne prelevo tante e così diverse da poterne mangiare entrambi a volontà. Siamo italiani, in fondo in fondo, anche se amiamo dire che siamo una coppia europea. Spendiamo, questa volta, circa 25 Euro a persona, ma abbiamo mangiato … per tre.

L’indomani mattina, dopo aver fatto la spesa in un supermercato “Netto” (molto più convenienti rispetto ai numerosi “7 eleven” diffusi per tutta la città), entriamo nel modernissimo Tourist Information di fronte alla stazione. E’ fornito di parecchie postazioni multimediali nelle quali è possibile pianificare le visite ai monumenti ed alle zone di interesse. Prendiamo il numero per parlare con uno degli operatori ed io comincio a recuperare il mio “Little english” che ci consentirà di dialogare con chiunque perché qui tutti parlano l’inglese. All’uscita una ragazza con gonnellino blu e polo verde, ci invita al giro della città in autobus: il sightseeing; è il metodo che, di norma, ci serve per renderci conto della conformazione delle città che visitiamo e per avere una visione di insieme dei principali punti di attrazione. Prezzo circa 12 Euro a persona. Gli autobus rossi fanno un giro più lungo rispetto a quelli verdi, ma costano qualche Euro in più.

Per due giorni saliamo e scendiamo da un posto all’altro dedicandoci, soprattutto, alla visita dei castelli che saranno la parte più importante della nostra visita.

Rosenborg con i suoi giardini ed il tesoro della Corona. Le stanze sono arredate con molti mobili d’epoca e cimeli; il tesoro è molto interessante e ricco. Molto più da vedere rispetto ai castelli di Praga, più cari e privi di arredamenti. Spendiamo circa 14 Euro a persona ma, conveniamo, sono soldi ben spesi.

Amalienborg, residenza della Regina. Assistiamo al cambio della guardia e, vincendo l’insofferenza di Marinella per le lunghe file (il sole era cocente), ci rechiamo a visitare gli appartamenti che saranno abitati quanto prima dal Principe ereditario Guglielmo e dalla sua famiglia. Ci sorprende la possibilità, solo temporanea ovviamente, di assaporare il modo di vivere di una famiglia reale della quale visitiamo la futura cucina, le stanze da letto, lo studio. Le pareti sono state affrescate dai maggiori artisti danesi con opere d’arte assolutamente moderne. Paghiamo circa 14 Euro a persona ma, ancora una volta, pensiamo che sia un prezzo più che accettabile, rispetto all’interesse dei luoghi. Ci chiediamo quando, in Italia, avremo la fortuna di visitare le stanze private del Quirinale.

Il castello di Christiansborg ci consente di vedere i luoghi pubblici della vita politica Danese. Con i saloni ove si svolgono i grandi ricevimenti ufficiali ed i grandi lampadari di Murano. Ci colpiscono i grandi tappeti alle pareti, di fattura modernissima. Sono un recente dono degli industriali alla Corona, a testimonianza dell’affetto di cui questa istituzione gode presso la società danese. Un affetto ripagato dalla semplicità di vita della famiglia reale e dal modo, assolutamente trasparente, con il quale viene gestito un patrimonio che, più che alla Regina, dà l’idea di appartenere a tutto il popolo di Danimarca.

Tra le varie tappe del sightseeing anche quella alla famosa Sirenetta. Non la possiamo vedere perché, al momento, si trova a Shangai per l’Expo. E’ stata sostituita dalla installazione di un maxi schermo che proietta l’immagine della scultura nella sua attuale sistemazione. Nulla di che. Ma ho letto molti commenti delusi della visita a questa statua che è, peraltro, il simbolo della città. Ne vedremo una copia al Museo Carlsberg.

Una fermata anche a Christiania, assolutamente deludente. Tra droghe in libera vendita e finti artigiani, alcuni vecchi hippies continuano a vivere facendo la scena come gli indiani nelle finte riserve Sioux.

Suggestiva la visita al quartiere di Nyhavn, colorato e brulicante. Da qui si dipartono i tour lungo i canali che, anche questa volta come a Parigi, riesco ad evitare perché a me non piacciono. Costano circa 25 Euro a persona, ma dipende dalla loro durata e da ciò che offrono a bordo.

I giri del seightseeing finiscono alle quattro e, dopo, pranziamo normalmente in casa, alle cinque di pomeriggio: pasta e pomodoro come se niente fosse!

La sera passeggiamo per la Stroget, la via elegante di Copenhagen: negozi d’abbigliamento e souvenir in ogni buco. Confrontiamo i nostri prezzi e stabiliamo che l’abbigliamento in vendita, oltre che di qualità scadente, è anche più caro rispetto ai nostri negozi. Visitiamo pure il negozio Royal Copenhagen, ma ci ripromettiamo di approfondire la questione successivamente.

Interessante, finiti i due giorni di abbonamento al bus, la visita fuori porta al castello medievale di Helsingor ed ai suoi musei multimediali. Assolutamente originale la riproposizione dei suoni d’epoca che, all’ingresso, ci sorprende con l’impressione che un battaglione stia marciando nei pressi. In camera da letto ci incuriosisce il parlare sottovoce ed i sorrisini che sembrano provenire dal letto, ma che, in effetti, sono anch’essi multimediali. Spendiamo 7-8 Euro a persona e, anche stavolta, li riteniamo ben spesi.

Una mattinata la dedichiamo a visitare l’antica fabbrica Carlsberg. Prendiamo il 26, che ferma di fronte a casa nostra, ed arriviamo al termine di una lunga salita che gli uomini e le donne danesi percorrono allegramente in bici. Acquistiamo pure alcuni cavatappi da regalare e, alla fine, ci offrono pure due enormi, buonissime birre alla spina e due bicchieroni di Sprite: sostanzialmente, abbiamo pagato solo le birre. Ma si tratta di una tappa imperdibile. Abbiamo speso circa 7 Euro a persona.

Passeggiando per il grande parco ci imbattiamo nel giardino zoologico e ci entriamo contro il mio parere. Una sorpresa! Più che gli animali ci colpiscono le ricostruzioni climatiche ed ambientali. Mi ricordo ancora l’ambiente delle mosche, che non immaginavo, erroneamente, animali da giardino zoologico. In una serra ci sembra di tornare in Sicilia: le nostre essenze, i nostri animali ed il caldo umido di Sicilia. Ne usciamo subito. Abbiamo speso circa 19 Euro a persona, ma il prezzo è giustificato dalla cura con cui sono tenuti gli animali e ricostruiti tutti gli ambienti. Immaginiamo quali spese richieda tanta cura.

Interessante la visita al “Black Diamond”, un modernissimo edificio che si affaccia sul mare e che stupisce per l’arditezza delle sue linee. Non entriamo, data l’ora tarda e con il rammarico di Marinella, a visitare il grandissimo auditorium tutto in legno che si trova al suo interno, ma ci ripromettiamo vanamente di tornare.

Uno degli ultimi giorni lo dedichiamo al viaggio a Malmoe, in Svezia, attraverso il Ponte dell’Oresund. Partiamo la mattina alle nove dalla stazione dopo aver attraversato l’oceano di biciclette ivi parcheggiate. Poche le macchine (e non lussuose) e nessuno scooter: ne avremo visti un paio, nei dieci giorni del nostro viaggio.

Bella, Malmoe. Acquistiamo alcuni oggetti di design molto belli e pranziamo al MC Donald’s contro la mia volontà. Spendiamo per il biglietto in treno circa 17,50 Euro a testa. Escludiamo la visita al Parco di divertimenti “Tivoli”, che ci è stata suggerita dai nostri amici danesi e dedichiamo una delle ultime sere al tramonto sul lago del “Planetarium”. Assolutamente imperdibile. Una tra le top ten di Copenhagen. Non si trova sulle guide turistiche, ma ci ha regalato una suggestione irripetibile a prezzo zero. Grazie Katherine e Rasmus per la bellissima dritta! Di passaggio, la via a luci rosse con decine di sexy shop che mi incuriosiscono, ma nei quali non riesco a convincere Marinella ad entrare. Ragazzine a passeggio da sole anche di sera tardi e nessuna paura! Negozi come altri ed in una zona assolutamente centrale. Nessuna donnina in giro e, da qualche parte, il centro gay.

Ultimo giorno: shopping.

Torniamo nello shop museum della Royal Copenhagen, ma preferiamo rinviare gli acquisti.

Ottima decisione. Poco vicino troviamo un negozietto di robe vecchie sottostrada con una strana, ma simpatica signora con sigaro, che ci vende bellissimi oggetti a meno di un terzo dai prezzi ufficiali. Spendiamo 230 euro per quattro bellissime porcellane e lo racconteremo orgogliosi a tutti gli amici di Sicilia. Ci regala anche qualche piattino; regalo che gireremo agli amici più cari. Chiediamo di pagare con la carta (qui si usa anche per il caffè al bar), ma la signora non ha il POS: ci accompagna ad un vicino Bancomat e lì prelevo il contanti con il quale effettuiamo il pagamento. Acquistiamo qualcosa, dopo, anche nel centro commerciale Magasin, alla fine della Stroget. Il giorno dopo partenza dal silenziosissimo aeroporto. Sull’aereo della SAS hostess attempate e gentili come tutta la gente di Danimarca.

Wonderful Copenhagen!

Abbiamo scoperto una cultura ed un modo di vivere imprevedibile. Lì la ricerca della felicità appare liberata dalle necessità inculcate dal culto dell’ostentazione: i consumi sono calibrati sulle necessità effettive del vivere secondo le regole della natura e nel rispetto della personalità di ognuno. La felicità di ognuno è calibrata e delimitata dalle esigenze dell’altro. La frenesia è bandita. Un viaggio nella conoscenza di monarchie illuminate nelle quali gli arazzi vengono a volte sostituiti da affreschi di imprevedibile modernità. Non mi sarà più possibile ritrovare altrove gli uffici del “principe” nella sua residenza reale, affrescati da una mano d’artista musulmana che, invece di eserciti schierati ed in uniforme, presenta alla contemplazione gli attentati ai soldati danesi in Afganistan: gli appartamenti del Castello di Amalienborg che presto verranno abitati da S.A.R. Il Principe ereditario, dipinti da artisti contemporanei; e quelli da lavoro, invece che con scene di guerra tra eserciti del passato, decorati con la rappresentazione di un attualissimo, feroce e sanguinario attentato.

Una monarchia vicina al suo popolo che rende normale, a volte, di incontrare i sovrani fuori dei loro ambienti paludati. Che ha fatto si che Danimarca e Svezia, antiche e storiche rivali, costruissero ponti capaci di azzerare le distanze geografiche e culturali tra le due nazioni. Con grande investimento delle risorse di una ricchezza mai ostentata e con la capacità tecnologica di una scienza al servizio di tutti.

Al ritorno compiliamo il feedback dei nostri amici scambisti e tiriamo le somme: circa 900 Euro per una esperienza indimenticabile. Avendo ritenuto che i risparmi nel viaggio andassero ripagati, abbiamo acquistato due bellissime bici con le quali ci stiamo divertendo un mondo, noi attempati cinquantenni, in questi ultimi scampoli della nostra lunghissima estate siciliana.



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