Colombia: aventurero solitario!

Dall'estremo sud all'estremo nord
Scritto da: giusep11
colombia: aventurero solitario!
Partenza il: 21/09/2019
Ritorno il: 07/10/2019
Viaggiatori: 1
Spesa: 2000 €

Premessa

Sono in giro per il Sudamerica da qualche anno, ho toccato la punta estrema sud (Ushuaia, tierra del fuego) e ogni anno mi spingo sempre più verso nord con l’obiettivo di raggiungere la sua punta estrema (Punta Gallinas). La preparazione del viaggio dura tutta l’estate nei ritagli di tempo e devo dire che non è molto facile soprattutto per il caldo eccessivo che appesantisce le ore di ricerca al computer. Sono incontentabile, in 2 settimane voglio vedere l’impossibile, ho in mente una vuelta che va dalla capitale, si spinge verso sud e poi a risalire, passando per vari siti, fino all’estremo nord: la Guajira. Numerose sono le incertezze dovute alla mancanza di informazioni per una serie di spostamenti che devono essere tutti ben organizzati da poter incastrare tutto senza intoppi. Non ultime le varie perplessità circa la sicurezza personale per certe tratte particolari. Dopo vari ripensamenti, cambi, decido di affrontare i percorsi difficili via terra con l’intento di sfidare il destino.

Il 21 settembre, a notte fonda prendo il bus per Roma e poi con successivo cambio prendo il treno per FCO. Volo aereo con AirEuropa(compagnia mediocre) che quest’anno ci fa volare con aeromobile più decente, ma con una comida ridicola.

21 settembre, Bogotà

Arrivo alla capitale alle 18.00, la prima cosa da affrontare è la valuta: cambio o ATM? Il valore ufficiale è 3.750 che viene cambiato a 3.600 negli exchange e ad un valore superiore all’ ATM, che però addebita dalle 13.500$ alle 14.500$ di commissione per prelievo più quello della propria banca(circa 1,45/2euro). Vedo che tutti si fermano all’ATM ed infatti facendo un conto rapido conviene. E’ opportuno prelevare il massimo per evitare ripetute commissioni. Esco dall’aeroporto e di fronte c’è un marciapiede dove si fermano vari bus; io devo arrivare al terminal Salitre per cui prendo il P500 con fermata a El tiempo-Maloka e poi a piedi per 1,5km. Per salire bisogna avere una tarjeta magnetica ricaricabile Tullave, ma alla fermata un ragazzo mi dice di non preoccuparmi che ci pensa lui. Pensavo: in che senso? Arriva il bus e richiamando la sua attenzione sul fatto che occorre la card, mi invita a salire e passa due volte la sua Tullave riuscendo a passare il tornello, in più mi aiuta ad indicarmi la mia fermata che neanche l’autista conosce. Meno male che la Colombia era pericolosa! Scendo dal bus e mi incammino verso il terminal Salitre che riesco a raggiungere solo con l’aiuto delle indicazioni della gente(era ormai buio). Arrivo e comincio a cercare gli sportelli delle varie compagnie che vanno a Neiva. Sapevo già che Coomotor era il più conveniente per cui mi reco allo sportello e faccio il biglietto che costa 45000$, 7000$ in meno rispetto ad internet. Fatto il biglietto esco dal terminal per fare un po’ di spesa al supermercato lì vicino, soprattutto faccio rifornimento di acqua. I terminal sono molto controllati dalla sicurezza per cui ci si deve aspettare di essere controllati. I sedili del bus sono comodi e reclinabili, per cui non mi resta che riposare dopo 14 ore di volo. E’ presente la presa per ricaricare e il wi.fi

22 settembre, Villavieja – Desierto de la Tatacoa

E’ mattino presto, sono le 5.30 e spero di trovare subito il mezzo per Villavieja. Chiedo alla vigilante che mi dice di aspettare e che non sa a che ora arriverà il carro. Intanto faccio un giro di verifica agli sportelli circa gli orari dei bus per la tappa successiva al ritorno da Tatacoa. Dopo un’ora di attesa arriva un pick up della Coomotor e partiamo solo quando è pieno 8000$ x 1,5h di viaggio. Arrivati in piazza a Villavieja ci sono dei tuk tuk che per 15000$ portano nel deserto; io, essendo solo ho tirato il prezzo a 10000$ soprattutto quando ha sentito che avrei preso un mototaxi. Mi alloggio a Sol de Verano che per 10000$ mi danno un’amaca e 15000$ una cena tipica. Vado in esplorazione facendo un giro molto lungo sotto il sol leone che, al ritorno, mi porterà dentro la zona del deserto Rosso. Giro per qualche ora, ma a mezzogiorno ritorno all’ostello per bere e riposare. Nel pomeriggio dopo una breve tormenta torno nel deserto Rosso per continuare la visita, fare foto, e godermi in santa pace il tramonto. E’ inutile dire che il deserto de la Tatacoa è semplicemente meraviglioso con il suo paesaggio da fantascienza. Dopo cena, alle 19.00, considerando il cielo limpido, faccio visita al centro astronomico dove un ragazzo ci spiega molte cose anche elementari, ma la cosa più bella è vedere con il telescopio i pianeti come Giove e Saturno circondato dai famosi cerchi (12000$). Ritorno in ostello facendo uso di una torcia in quanto la strada è buia. E’ la prima volta che dormo all’aperto sull’amaca il che mi mette una certa ansia che svanisce subito appena allungato venendo assalito dal sonno.

23 settembre

Risveglio gradevole alle prime ore dell’alba per andare a guardare ancora il deserto rosso nella zona di El Cusco e dopo una breve contemplazione dall’alto mi avvio a piedi per un trekking coraggioso in direzione del deserto grigio Los Hoyos distante 8km. Sono fortunato perché dopo aver camminato abbastanza riesco ad ottenere un passaggio da un motorino e raggiungere il sito più rapidamente. Arrivato, mi metto subito in cammino per inoltrarmi nei meandri del deserto che si presenta molto diverso dal rosso. Dopo aver girato qualche oretta con un caldo notevole che fa impastare rapidamente le fauci, fatte le foto, ritorno indietro facendo visita alla piscina ideale per rinfrescarsi. Risalendo sopra, mi fermo al primo hostal per bermi una caraffa di agua de panela limonata che si rivela un salva vita spegnendo la mia sete che è tale da impastare subito la bocca.. Tale bibita tipica colombiana mi ha accompagnato per tutto il viaggio rivelandosi un elisir inebriante. Per tornare al Sol de Verano mi rimetto in cammino sentendomi ricaricato e vigoroso dall’agua de panela, e dopo qualche chilometro a piedi, faccio di nuovo l’autostop ad una moto arrivando quasi vicino all’ostello. Mi rinfresco, mi lavo e ritirato lo zaino mi metto in cammino per arrivare a Villavieja costeggiando il deserto rosso. Arriva un anziano su un motorino e gentilmente mi accompagna fino in centro e da lì con una buseta torno al terminal di Neiva. Fortuna vuole che dopo un’ora sarebbe partito un carro per San Vicente del Caguan, tappa che precede La Macarena. Purtroppo i posti dentro la cabina sono finiti e mi tocca alloggiare dietro insieme ad un ragazzo e a una chica. Dopo un breve tratto su strada normale il pick up, a mia insaputa, prende l’orribile strada sterrata che ci sballotterà per 6 ore. La ragazza si sente male e comincia anche a vomitare mentre io assisto impotente ad una guida a dir poco spericolata per tutta la tratta così tanto tortuosa. Partiti alle 14.00 arriviamo alle 21.30 e subito mi metto alla ricerca di un hotel che trovo immediatamente a 20000$. Faccio un giro in piazza per comprare qualche empanada e ritorno a dormire.

Info che non troverete mai: per la tratta Neiva-San Vicente del Caguan ci sono due possibilità:

– bus Neiva-Florencia e poi Florencia-San Vicente, oppure senza cambio Neiva-San Vicente con Coomotor;

– carro Neiva-San Vicente 40000$ 6 ore su strada sterrata…da sballo!

24 settembre, La Macarena

Mi alzo presto alle 6 perchè il carro pe La Macarena parte alle 7.00(poi 8.0-9.0 12.30), quindi raggiungo l’ufficio per fare il biglietto e attendo la partenza, specificando che mi debbano riservare il posto nella cabina. Gironzolo per perdere tempo e acquisto alimenti e l’adattatore per ricaricare il telefono 5000$. Finalmente si parte e subito ci ritroviamo su strada sterrata ritornandomi in mente la stessa tipologia trovata da Neiva a San Vicente. Tutto sommato la strada non è male e facciamo qualche sosta per sgranchire le gambe e mangiare. Desidero precisare che questa tratta mi ha portato via molto tempo durante la preparazione del viaggio perché si trovano poche notizie e soprattutto su internet se ne leggono di fasulle come la possibile presenza di gruppi armati, invece incontrerete solo contadini e mucche. Arrivo a La Macarena alle 12.30 e subito prenoto per il viaggio di ritorno sempre con Co-CootransCaguan riservando il posto in cabina. Mi metto in cerca dell’ostello e prelevo anche i soldi all’ATM. Intanto contatto anche l’agenzia con cui effettuerò l’escursione l’indomani per vedere Cano Cristales, con cui stabilisco degli accordi. Per ammazzare il pomeriggio faccio trekking verso Cano Piedra 8km, ma essendo già tardi prendo prima un passaggio con un tuk tuk per 2000$ e poi auto stop con una moto gratis.

Intanto aiuto un tuk tuk che si è infangato e non riesce ad uscire dalla melma, per questo arriva un altro signore che ci aiuterà. Vista la situazione critica riprendo la marcia perché è tardi. La moto mi fa scendere al fiume Cano Piedra e faccio un tratto a piedi abbastanza lungo per arrivare al belvedere dove si può assistere al tramonto, ammirare i paesaggi. Non potendo sostare molto a lungo in quanto devo fare 8km a piedi mi rimetto in marcia dopo aver fatto delle foto. La campagna che si incontra è molto bella con un verde infinito e colori pastello; si respira un’aria pulita e c’è molto silenzio. Dopo essermi sbarazzato di un branco di cani che mi ringhiavano intorno, faccio ancora autostop a una moto che mi riporta fino in paese gratis. Mangio in uno stand sopa e chorizo con agua de panela per 9000$. Ritorno in albergo per riposare.

Info che non troverete mai:

– San Vicente-La Macarena 53000$ con carro(pick up) oppure in aereo con pacchetto all inclusive per “polli” 1.500.000$

– gita a Cano Piedra 30-50000 per cui fatevelo da soli

– ostello 30000$

25 settembre, Cano Cristales

Abbiamo l’appuntamento alle 7.20 alla reception e c’è da sbrigare gli aspetti burocratici. Io vado con la moto della tipa dell’agenzia che mi porta nel suo ufficio che non è altro che un garage, facciamo la fotocopia del passaporto, pago e ritorno insieme agli altri per andare alla sede della Cormacarena dove assistiamo ad un video sul parco e a tutte le raccomandazioni per la escursione. Con piccola passeggiata arriviamo all’imbarco dove saliamo su una lancia che ci porta nel punto in cui ci sono le jeep autorizzate che accompagnano fino al punto di inizio trekking. Si inizia a camminare e dopo un po’ appare nel suo splendore il rio Cano Cristales el rio de los siete colores. Appena raggiunti l’acqua scorgiamo un serpente acquatico che entra in acqua e si nasconde sotto le foglie. Si risale il fiume per ammirare in vari punti tutte le sfumature che ci offre fino ad arrivare alla cascata dove consumiamo il pranzo incluso nel prezzo. Il caldo è forte per cui non resta che farsi un bagno ma soprattutto mettersi sotto la cascata per farsi massaggiare la schiena dall’acqua che scende. Dopo un’ora e mezza si riparte per la piscina e via altro bagno nella vasca naturale molto ampia e non mancano i tuffi dalla roccia. Con tutti i vestiti bagnati riprendiamo la marcia e ci asciughiamo per la strada. Sono ormai le 3 per cui facciamo il percorso inverso e torniamo alle jeep dove possiamo bere qualcosa al bar.

Via con la lancia per arrivare al pueblo e dopo mille foto e saluti il gruppo si scioglie. Torno in ostello, mi cambio per fare un giro per il paese e ritorno a mangiare al solito stand. Prima di ritornare in ostello vado a pagare il biglietto per il viaggio di ritorno che avevo prenotato e così finisce la storia di Cano Cristales. Questa tappa mi ha portato via molto tempo per via delle poche informazioni sul trasporto terrestre e sulla pericolosità nel percorrere quelle strade che poi nella realtà non esiste. Ho avuto mille dubbi se fare o meno questa tappa, ma la mia personalità poco arrendevole mi ha ripagato ampiamente. Per cui chi volesse raggiungere La Macarena via terra ha ora tutte le info necessarie, altrimenti ci sono voli che partono da Bogotà e da Villavicencio con aeromobili piccoli. Ma questi voli sono prenotabili all’interno di un pacchetto.

Info:

– escursione a Cano Cristales tutto incluso con tasse 350.000$ (si puo’ trovare anche a meno)

– obbligatoria la vaccinazione febbre gialla che mai nessuno controllerà

26 settembre

Mi alzo alle 4 perché il carro parte alle 5. Ripercorriamo la strada all’inverso ma questa volta il conduttore è più veloce e non si ferma di continuo come all’andata per cui arriviamo a San Vicente dopo 5 ore. Tuttavia non è servito a molto perché il bus per San Agustin parte dopo 2 ore. Intanto gironzolo sotto il sol cocente e mi fermo a parlare lungamente con un signore che tra le varie cose mi dice che in quel posto c’è molta estorsione e le bande si contrappongono tra di loro con spargimento di sangue.

Entro anche in un negozio dove un ragazzo costruisce le selle per cavalli in modo artigianale e mi spiega tutta la procedura.

Si avvicina l’ora della partenza e mi appresto a tornare nell’ufficio di vendita del ticket da dove parte il mini bus. Con molta rabbia vengo a scoprire che arriveremo molto più tardi di quando non avesse detto la signora della biglietteria. In considerazione della dilatazione del tempo che è fisiologico in Colombia devo aggiungere un’altra ora a quella ufficiale di arrivo. Il mio sogno di arrivare a San Agustin nel pomeriggio si infrange, infatti arriveremo dopo le 21.00

Il bus si ferma in centro e dopo qualche metro a piedi scorgo un ostello aperto e chiedo per una stanza che prendo per 20000$ ma è un po’ umida e c’è dell’odore di muffa. La ragazza che affitta la stanza a fianco prima accetta ma poi sparisce forse preso da un ripensamento.

Info che non troverete mai:

-San Vicente-San Agustin diretto ore 13.00 40000$ viaggio lunghissimo, sarete contattati da procacciatori appena arrivati in piazza

-San Vincente-Florencia Florencia-San Agustin in due tappe da valutare se conviene come tempo

27 settembre, San Agustin

Tuttavia la notte passa tranquilla e il giorno dopo mi alzo presto per andare al mercato e gustare le cose semplici cotte al momento a prezzi ridicoli e mi metto in cammino per il parco Archeologico. Dopo circa 3 km arrivo e dopo aver pagato un biglietto di circa 50000$ organizzo un visita guidata insieme ad altre persone per dividere le 80000$ della guida. Entriamo in 5 e visitiamo tutto il parco che risulta essere molto interessante soprattutto se è spiegato da una esperta. La giornata si mette sul bello e dopo aver sforato abbondantemente le 3 ore di visita usciamo e mentre io faccio ritorno al pueblo gli altri fanno visita al Estrecho della Magdalena con una jeep. Dopo il pranzo cerco un carro che va all’Estrecho ma poi decido di prendere un mototaxi. La visita dura molto poco perché il fiume porta poca acqua e quindi l’effetto strozzatura dovuta alla forza dirompente dell’acqua non si vede. Dietrofront per il paese e all’arrivo il tipo becca solo 10000 dei 20000 pattuiti.

Finisco la giornata gironzolando, andando a cena al mercato che per 4000$ danno riso e carne di pollo molto saporito e cerco un altro ostello molto più nuovo che per lo stesso prezzo mi da una stanza molto più bella. Mi viene in mente di andare a Pitalito per essere avvantaggiato l’indomani ma parlando con varie persone mi consigliano di prendere il bus che parte alle 5 e va diretto a Popayan.

28 settembre, Popayan-Silvia

Arriviamo a Popayan a metà mattinata e dal terminal prendo subito il bus per Silvia 7000$. Pensando che il biglietto si potesse comprare anche a bordo salgo ma nessuno mi chiede niente per cui faccio un viaggio gratis. Non ho molto tempo e faccio solo un giro arrivando alla chiesa che si trova sulla collina e al ritorno mi fermo in piazza per gustare un arepa ripieno di verdure(il migliore provato), una empanada, un dolce strepitosi a prezzi che non superavano i 50 centesimi di euro. Silvia è un paese tranquillo ed è ideale per riposarsi un po’ dalle fatiche stando lontani dalla folla dei turisti. Il martedì è giorno di mercato molto conosciuto. Ritorno a Popayan e con un po’ di pioggia arrivo in centro. La città bianca è abbastanza carina e l’ho girata tutta il pomeriggio facendo varie foto anche dal mirador. Varie sono le chiese da visitare come San Francisco, l’Eremita, la cappella di Belen, la piazza centrale, il mercato. Vale sempre la pena ricordare la frutta venduta dagli ambulanti sempre gustosissima sia come spremuta che a pezzi per 2000$. Intanto si fa sera e pian pianino ritorno al terminal per acquistare il biglietto per Armenia in cui arriverò al mattino molto presto. Prima notte passata sul bus.

29 settembre, Salento-Filandia

Da Armenia partono i bus per Salento dalle 6 del mattino con una buseta. Si arriva in centro e ritorno indietro per prendere info al terminal sia per Filandia che per Pereira. Lascio la borsa in custodia al chiosco e ritorno in piazza per prendere la jeep che porta alla Valle del Cocora ogni ora; biglietto è A/R. Scendiamo e faccio amicizia con una ragazza di 21 anni colombiana che prenderò in custodia per tutto il trekking. Il percorso si può iniziare in un senso o nell’altro e lo si può percorrere con varie tempistiche, la mia è stata di 3,5h tragitto completo che viene preso dal cancello a destra della strada che sale dove c’è il cartello blù. La camminata è gradevole, a volte non è chiaro il percorso, si passano vari ponti di legno dondolanti, con una salita per arrivare in cima abbastanza impegnativa soprattutto se si è veloci. Dalla cima per scendere diventa una passeggiata. Se si fa il percorso al contrario è molto più semplice perché la salita è molto più dolce mentre vi troverete una discesa ripida. Ci sono due punti per il pedaggio di 3000 e 4000$.

E’ molto valido il percorso per il paesaggio, l’aria, i colori, la vegetazione come le palme altissime e spettacolari che concludono il nostro trekking. Valentina si butta a terra e io continuo fino alla fine. Arrivato alla fermata delle jeep mi accorgo che una era appena partita, ma mi dicono che devo parlare con un tipo che mi dice che se c’è posto nella sua mi prende. Trovo alloggiamento sulla pedana all’esterno della jeep prendendo anche della pioggia in faccia. Arrivati in centro prenoto la jeep per Filandia che parte dalla piazza, quindi torno a prendere il mio zaino al terminal del bus e dopo aver aspettato per qualche oretta si parte alle 14.30 per 6000$ in jeep guidata da una ragazza di 22 anni. A Filandia c’è aria di festa e il centro è transennato, è conveniente fare il biglietto di ritorno per Pereira se no si esauriscono i posti per le ultime corse tipo 18.30 19.00

Il biglietto per il ritorno può essere acquistato dalla ragazza quando arriva il bus che fa da controllore. La fermata è vicino alla piazza principale. Filandia mi sembra simile a Salento con meno turisti, l’architettura è tipica coloniale con le abitazioni colorate pastello bellissime. Si può visitare la chiesa proprio in piazza e girare per le vie per fotografare le abitazioni coloratissime. Si può arrivare anche al mirador che è a pagamento, però. Alle 19, con 30’ di ritardo parto per Pereira. Arrivati al terminal faccio subito il biglietto per Medellin passando la seconda notte sul bus.

Info che non troverete mai:

-Salento-Filandia disponibili jeep che partono cada ora dalla piazza centrale 6000$ e non c’è bisogno di fare peripezie come ho letto in vari diari che suggeriscono di andare prima a Armenia o a Las Flores……

-Salento-Pereira buseta che partono dal terminal chiedere degli orari

-Salento-Armenia buseta dal terminal

30 settembre, Medellin

Arrivo in mattinata presto al terminal sur di Medellin e con bus dedicato appena fuori dal terminal arrivo dritto al terminal norte (1800$). Ci sono altre alternative per arrivare al norte ma sono più dispendiose e meno rapide come quello di fare 1,5km a piedi per prendere la metro e poi con essa fino a destinazione. Allo sportello-14 compro il biglietto per Guatapè una località a 1,5h da Medellin(15000$). Scendo alla Piedra Penol per scattare qualche foto dall’alto dove si può ammirare le varie lagune molto belle da vedere. Preferisco non salire fino in cima, uno perché è molto faticoso con lo zaino addosso, due perché costa 18000$, infatti a parte qualche raro caso non vedevo salire nessuno, tre fa un caldo terribile. Scendo fino alla strada, attendo il passaggio di un bus e con altri 2000$ arrivo in centro. Il luogo è molto carino con stradine caratteristiche ai cui lati ci sono delle abitazioni stile coloniale dipinti con colori forti e allegri come il giallo, l’arancio, il rosso etc.

Faccio vari giri e alle 12 riprendo il bus per Medellin. All’arrivo vengo accolto da una pioggia forte che non mi impedisce di fare il giro programmato. Prendo la metro fino a Acevedo ma è tutto bloccato dalla pioggia, infatti c’è una fila di gente che aspetta la fine dei lampi per poter salire sul metro-cable K. Dopo mezz’ora di attesa riparte il tutto e arrivo fino Santo Domingo e torno giù senza uscire riprendendo la città dall’alto. Sono spettacoli già visti a La Paz per cui non mi esalto più di tanto.

Riprendo la metro-A e scendo a San Antonio da cui con la metro-B sino a San Javier per esplorare la comuna13. Salgo con il cable fino a La Aurora e scendo per fare un giro nei dintorni. Torno giù ripagando il ticket e con la metro ritorno a S. Antonio. Altro ticket per viaggiare con la tranvia fino Miraflore e da qui con cable fino a Trece de Novembre. Purtroppo a Miraflores il bigliettaio mi sbaglia a dare il resto ovvero scambia 20000 con 2000$ e a nulla sono servite le vive proteste. Al ritorno dal giro col cable ricomincio a protestare di nuovo e faccio chiamare la responsabile che mi dice di fare denuncia a un ufficio competente per vedere le immagini della telecamera, purtroppo non avendo tempo sono andato via non prima di averlo sputtanato con tutti i suoi collaboratori. Sbaglio o imbroglio? Sicuramente imbroglio in quanto per 2 volte mi ha chiesto di dargli il biglietto da 20000 mentre io volevo dargli quello da 10000 e francamente per 2 volte non riuscivo a capire il perché volesse una banconota più grande per un ticket di 2250$. Io sono sicuro perché la banconota consegnata era rossa mentre quella da 2000 era blù.

Lo considero un mezzuccio per fare fesso il turista, ma la mia esternazione che lo ha messo in cattiva luce lo renderà recidivo per le prossime volte.

Torno a San Antonio con la tranvia con il biglietto fattomi comprare da alcuni assistenti della metro perché col tipo non volevo aver nulla a che fare e mi metto in cammino per arrivare alla Cattedrale metropolitana. Era ormai buio e le strade gremite di gente che passeggiava, con ambulanti di ogni genere. Scatto una foto alla cattedrale e riprendo la metro per Caribe collegata al terminal norte.

Credo che Medellin sia stata la tappa più brutta e inutile del viaggio per quanto ho potuto vedere e considerando il timore della gente quando chiedevo informazioni mi ha fatto capire la pericolosità del luogo soprattutto di notte.

Al terminal norte acquisto il biglietto per Cartagena (140000$ Rapido Ochoa), scoprendo che il biglietto allo sportello era più caro rispetto ad internet e sarà l’unica volta. Terza notte passata sul bus.

Info che non troverete mai:

-si può viaggiare in metro e cable sempre con lo stesso biglietto se non si esce fuori dal sistema;

-il ticket costa 2250$

-se si prende la tranvia si ripaga il ticket;

-per andare dal terminal sur al norte c’è un bus dedicato senza cambi;

-la zona più povera della città è la comuna13 raggiungibile con metro(dicono che non sia pericolosa come si può pensare);

01 ottobre, Cartagena de Indias

Il terminal del bus è molto distante dal centro almeno un’ora con bus che parte appena usciti dal terminal. Scendo alla fermata Centro e subito comincio a girare per il centro storico. Il caldo umido è asfissiante e la sete viene lenita dalla frutta venduta dagli ambulanti. Come anche in altre città ho provato a cambiare i soldi in banca ma è impossibile; l’unica possibilità è la casa di cambio con valore di cambio sfavorevole oppure gli ATM con commissioni da valutare. Passo il giorno girando per le stradine della città e al pomeriggio trovo un ristoro igienico al bagno pubblico di fianco alla torre dell’orologio molto spazioso dove posso lavarmi, farmi la barba…etc. (1200$)

Il pomeriggio al calar del sole faccio un bel giro lungo la muraglia e c’è un bar dove ci si può sedere e ristorare e contemplare il tramonto, il tutto rinfrescato dal vento. Le cose da vedere sono: Plaza Bolivar, la Puerta del reloje, San Pedro de Claver, la Cattedrale, il muelle de los pegasos e per chi ha più tempo El Castillo di San Felipe. Ci avviamo verso sera, per cui ritorno alla fermata Centro da cui posso prendere il bus X104 che mi porta in 1,5 ore al terminal dei bus. Contratto il biglietto per Rioacha 35000$ Copetrans e attendo la partenza. Quarta notte in bus.

Info che non troverete mai:

-bus per il centro dal terminal n° X104 che parte appena fuori del terminal, in alternativa la buseta;

-bisogna avere la card magnetica(5000$) ma se chiedete a qualcuno vi fate strisciare la sua e gli ridate i soldi 2500$

-il bus si ferma alla fermata Centro, ovvero al centro storico.

02 ottobre, Cabo de la Vela

Arrivo a Rioacha al mattino molto presto e chiedo da dove partono i pick up per Uribia 4-vias; faccio qualche centinaio di metri e arrivo nel posto giusto. Contratto per 5000$ e salto nel carro. La tratta dura 1,5 ore e la fermata è quella di 4-vias di Maicao, da qui altro carro per 4000$ fino a 4-vias di Uribia. Qui partono le jeep che per 30000$ ti portano a Cabo de la Vela quando si riempiono.

Col carattere anticonformista che ho lascio i mezzi ufficiali chiedo a una jeep di darmi un passaggio per 20000, ma accetta per 25000$ e parte subito. Arrivati al punto dove si prende la deviazione sterrata per Cabo, il conducente vuole di più per arrivare fino a destinazione. A questo punto per non rimanere nel deserto dico che va bene e arrivati a Cabo gli do 30000$ ovvero la tariffa ufficiale, ma ripensandoci appena dopo mi sono pentito di averglieli dati. Doveva avere 25000 contrattati ma soprattutto per il fatto di essere stato come ricattato di lasciarmi nel deserto e questo non l’accetto. Se mi ricapitasse ora non lo pagherei affatto, il problema è che il caldo del deserto spaventa un po’. Consiglio a tutti di non cedere al ricatto soprattutto se siete arrivati a destinazione per cui non rischiate di rimanere a piedi e dargli quello pattuito: non abbiate paura!

Mi giro intorno e vedo uno scenario desolante fatto di pseudo ostelli fronte mare senza turisti per la bassa stagione. Prendo un chinchorro per 10000$ all’ostello Mare Abierto dopo aver fatto un giretto per valutare gli altri. In questo ostello vive una famiglia che affitta le amache e qualche stanza, diciamo che a parte qualche altro ostello di livello superiore con stanze, bagni migliori e con docce, il livello è più o meno quello.

Faccio un riposino con le mosche che non mi danno pace, infatti il giorno dopo mi ritrovo braccio, collo e viso con una miriade di puntini rossi. Per il pomeriggio programmo il tour per la zona e quello di punta Gallinas 130 + 20= 150.000$. Arriva un motorino con un signore che si presenta, mi dice le condizioni del tour e vengo trasferito a Pan de Azucar dove si può fare il bagno in un’acqua molto pulita e salire sulla collina per fare le foto. Verso sera si arriva al faro per vedere il tramonto.

La sera ceno in ostello anche perché non si può andare in giro molto per mancanza di corrente elettrica e la signora mi prepara un bel piatto di spaghetti.

La notte passa tranquilla nel chinchorro a parte il cane che si era messo sotto il mio sedere e con la coda ogni tanto mi dava delle frustate.

Info che non troverete mai:

-per chi va a Uribia 4-vias è meglio prendere il bus per Maicao e farsi scendere a Maicao 4-vias in modo da saltare un passaggio. Da 4-vias di Maicao con carro fino a 4-vias di Uribia;

-dal terminal di Rioacha partono dei taxi per 4-vias Uribia per 18000$ quando si riempiono.

03 ottobre, Punta Gallinas

Ci alziamo presto perché si parte alle 5.30, passa la jeep e ci raduniamo in un ostello dove ci viene offerto un caffè e dopo molte indecisioni e uno stop per doppia foratura dovuta alla presenza di un tubo tagliente conficcato nel terreno, arriviamo a puerto Bolivar per imbarcarci. Sulla barca scelgo il lato destro che mi farà bagnare abbastanza e che sconsiglio a tutti, la traversata è di circa 2 ore. Arriviamo ad una spiaggia vicina ad un ostello in cui prendiamo alloggio su un chinchorro per 20000$ e il pranzo per 18000$. Ovviamente bisogna contrattare per far scendere i prezzi. Io scelgo solo del riso + chinchirro a prezzo molto ridotto. Dopo un riposino andiamo a pranzare. Per il pomeriggio, incluso nel prezzo c’è un tour che prevede il faro di Punta Gallinas l’estremo nord del sudamerica, la duna di Taroa e qualche altra sosta. Ovviamente per me è una grande soddisfazione essere arrivato all’estremo nord del sudamerica dopo aver toccato l’estremo sud. Le dune di Taroa sono molto spettacolari e da lì si può vedere il tramonto e in più se avete coraggio si può fare il bagno in acqua fredda e molto agitata. Al ritorno, ormai buio, la nostra jeep si rompe e veniamo trainati da quella che ci precede. La sera è possibile fare la doccia dopo una certa ora e si va a cena verso le 7.30

Si formano dei gruppetti intorno ai tavoli formati a seconda della nazionalità, molto rappresentata quella francese, e si chiacchera un po’. E’ bello tenere il naso all’insù per ammirare il cielo stellato.

Info:

-il trasferimento per Punta Gallinas non è possibile via terra a causa delle condizioni stradali pessime, se è possibile consiglio sempre via mare più comodo e veloce invece delle 6 ore di sballottamento di jeep nel caldo del deserto.

04 ottobre, Santa Marta

Ci alziamo alle 4 e si parte alle 5 con la lancha, questa volta scelgo il lato sinistro ma ad un certo punto ci bagniamo quasi tutti! Anche stavolta è andata male. Lungo la tratta si possono vedere i delfini che accompagnato il movimento della lancha. Arrivati a pueto Boliva si prende la jeep che porta a Uribia. Io mi faccio scendere a 4vias e da lì per 5000$ fino a 4vias Maicao e ancora con carro fino a Rioacha per altri 5000$. Arrivato al terminal prendo al volo il bus per Santa Marta contrattati per 15000$ e arrivo a metà pomeriggio. Ormai non è più possibile arrivare al parco Tayrona in tempo utile prima della chiusura e decido di rimanere qui.

Con una buseta presa fuori dal terminal arrivo al mercato centrale e mi metto a cercare un ostello per la notte. Dopo vari tentativi trovo fortuna nella Calle12 molto centrale a due passi dal mercato in cui mangio e da dove partono i bus per il parque Tayrona. Vicino anche plaza San Francisco e il lungo mare.

Mi piace molto il lungo mare da dove è possibile ammirare un tramonto bellissimo. Faccio una passeggiata rilassante, bevo 2 bicchieri di limonata fredda e faccio amicizia con un signore che stava fotografando la figlia 15enne appena compiuti che si mette a parlare di calcio italiano del passato ed è veramente estasiato.

Dopo il tramonto torno in ostello per farmi una doccia, esco per comprare l’acqua e vado a dormire finalmente dopo 6 notti in un letto.

Info:

-buseta per il centro fuori dal terminal del bus

-zona consigliata per prendere alloggio Calle12 e dintorni

05 ottobre, Parque Tayrona

Mi alzo presto e faccio colazione dei pressi del mercato dove ci sono tutti gli ambulanti che vendono di ogni bene a prezzi esigui. Salto sul bus che per 7000$ porta sino al parco Tayrona entrata El Zaino. E’ inutile arrivare troppo presto perché aprono alle 8, tuttavia perdo un po’ di tempo per vedere il video sulle regole di comportamento del parco. Pago 4000$ per il seguro e 62.500$ per l’entrata…..uhmmm

Appena entrati vengono controllati i bracciali che provano il pagamento del biglietto e si attende il bus che per 3000$ porta fino al sentiero altrimenti sono 5km a piedi. Comincia così il trekking lungo un percorso mal segnalato che mi obbliga di chiedere più volte. La temperatura inizialmente è accettabile ma poi comincia a scaldarsi e diventa molto faticoso. Consiglio di portare acqua abbondante anche se si incontrano vari posti di ristoro. Lungo il cammino di circa 2h si incontrano varie spiagge come Arrecifes, la piscina, Cabo San Juan, playa Nudista. Diciamo che il mare a San Juan è il peggiore con rifiuti galleggianti sull’acqua. Mentre la più bella e la più pulita è la prima che incontrate.

Passo la giornata al fresco delle palme a guardar gli altri che fanno il bagno e al primo pomeriggio torno indietro ripercorrendo il sentiero fino al punto dove attendono i minibus. Questa volta chiedo un passaggio a dei signori che hanno la macchina che mi portano fino a El Zaino. Con buseta ritorno al mercato e quindi all’ostello per ritirare lo zaino. La signora è talmente gentile che mi dà una stanza per cambiarmi e rinfrescarmi. Nei dintorni cerco la fermata dove passano i bus per l‘aeroporto 2200$.

Passo la notte allungato sui sedili in attesa dell’aereo che parte all’indomani per Bogotà.

06 ottobre, Bogotà

Volo Viva air alle 8.00 per Bogotà, controlli rigorosi sulla grandezza del bagaglio che deve rientrare in certi parametri altrimenti scatta la tariffa. Dall’aeroporto si può prendere un bus Transmillenio oppure una buseta, preferisco quest’ultima che con 1800$ ti scarica in centro. Mi trovo lungo ala carrera7 ovvero il centro nevralgico dove di domenica è tutta una festa. Ci sono ambulanti, artisti di strada e quant’altro. Mi reco alla chiesa di San Francesco e più in fondo si arriva a plaza Bolivar, la cattedrale Primada e non molto distante ci sono i musei principali. Le strade in centro sono belle da percorrere e casualmente mi ritrovo al museo de la Moneda che come tutti gli altri sono gratuiti la domenica. A seguire visito il museo Botero, museo del Oro. Faccio un giro per arrivare alla teleferica di Monserrate, ma decido di non salire per via della lunga fila che c’è. Al ritorno, lungo la strada, prendo un succo di mango che veramente mi inebria. Ormai siamo nel pomeriggio e dopo aver fatto un ultimo giro lungo al carrera7 mi porto all’incrocio tra la 7 e la 19 dove credo si possa prendere la buseta per l’aeroporto.

Dopo aver aspettato comincio ad avere il sospetto che non sia quello il punto giusto. Arriva un bus e chiedo all’autista che prima ci pensa e poi mi dice di saltare a bordo. Mi ferma in un punto indicandomi la traversa da dove dovrebbero passare i bus. Attendo lì e mentre parlavo con un autista passa un bus con cartello aeroporto, ma distratto non faccio in tempo a prenderlo. Dopo un po’ passa un altro bus con lo stesso cartello ma dopo aver fatto cenno di fermarsi prosegue. Mi sposto alla fermata successiva e chiedo alle persone che aspettavano se lì si fermavano i bus per l’aeroporto e dopo essere stato confortato attendo. Il tempo passa e quando stavo ipotizzando di prendere un taxi ecco che vedo una buseta scura, mi metto sul bordo del marciapiede e comincio ad agitare le braccia. In un primo momento il bus sembra non fermarsi ma dopo la mia insistenza si ferma: non ci potevo credere.

Dopo questo ultimo brivido colombiano giungo in aeroporto e subito via al check-in trovando una fila kilometrica. Non riesco ad ottenere un posto in corridoio perché l’assegnazione è casuale, ma faccio un cambio con un ragazzo che era interessato a stare vicino al tipo che stava di fianco a me venendo ad ottenere così il posto desiderato. Finalmente mi rilasso e riposo dalle fatiche del viaggio.

Conclusioni:

E’ stato un viaggio stratosferico. Ho fatto un giro dalla capitale verso sud e poi ritornando verso nord fino all’estremo.

Ho dormito 4 notti di seguito sui bus per guadagnare tempo avendo libero il giorno successivo.

Ho raggiunto La Macarena, un posto visitato poco e raggiunto via terra, che durante la preparazione del viaggio mi ha destato preoccupazione per l’incertezza dei mezzi a disposizione e per la sicurezza personale. Ma ho scoperto che nulla di questo esiste.

All’arrivo a Bogotà un ragazzo mi paga il ticket del bus, incredibile, altro che pericolosità.

Il tempo è stato favorevole per la mancanza quasi totale di pioggia a parte Medellin.

Il cambio è stato estremamente favorevole 3750$

La gente è stata sempre cordiale e solo in qualche occasione ho avvertito aria di truffa.

I posti da visitare sono tanti per cui bisogna avere molto tempo per evitare di correre.

Il livello della bellezza è stato superiore alle aspettative.

Non è possibile cambiare denaro in banca, quindi portarsi poco denaro.

Occorre un adattatore per la corrente.

Per la vaccinazione nessuno vi controllerà.

Se dovete prendere un bus che prevede l’acquisto della card magnetica potete chiedere a qualcuno di strisciare la sua e ridate i soldi così eviterete di pagare di più.

Clima: fa molto caldo a parte Bogotà dove sentirete freschino.

Il posto da escludere se avete poco tempo è Medellin.

Contrattare sempre a ribasso: è la regola comune.

Il costo dei bus è maggiormente più alto su internet.

I terminal sono molto controllati tipo aeroporto.

La agua de panela non deve mai mancare nelle vostre giornate.

Buona fortuna a tutti!



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