Colombia in bus

La Colombia umanamente è un paese meraviglioso, mai incontrato un popolo così gentile e amabile!
Scritto da: olivia76
colombia in bus
Partenza il: 31/07/2014
Ritorno il: 24/08/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Cercherò di dare soprattutto indicazioni pratiche e meno pareri personali possibili, ripensando ai resoconti di viaggio letti sul sito e parlando con altri viaggiatori sul volo di ritorno. Mai come in questo viaggio mi sono resa conto di quanto possano essere diverse le impressioni personali su uno stesso luogo; i gusti sono gusti! Siamo però tutti d’accordo su una cosa: la Colombia umanamente è un paese meraviglioso, mai incontrato un popolo così gentile e amabile!

Il nostro percorso: Bogotà, San Agustin, Popayan, Salento, Medellin, Cartagena, Santa Marta, Parco Tayrona, Barichara, Villa de Leyva, Bogotà.

Trasporti: abbiamo viaggiato sempre con gli autobus, non abbiamo mai avuto problemi a trovare posto, basta arrivare in stazione un’ora prima della partenza. I terminal sono in genere lontani dal cento cittadino, può essere utile, quando si arriva in una località, chiedere subito gli orari per il viaggio successivo e regolarsi di conseguenza. I posti sui bus sono tutti uguali, non c’è possibilità di scegliere tra cama e semi-cama. La possibilità di viaggiare di notte c’è quasi sempre, unica eccezione incontrata: San Agustin – Popayan (strada davvero pessima ma spettacolare) e Popayan – Armenia (Salento). Viaggiare in autobus in Colombia non è il massimo, la conformazione del territorio, il cattivo stato delle strade, i moltissimi lavori in corso, e, non ultimo, la guida spericolata, veramente spericolata, di molti autisti ci ha fatto finire il pacco di Travelgum, scaduto, portato dietro in tante vacanze e fino a quel momento mai utilizzato! Si consiglia di prendere i posti più davanti possibile, anche se nei viaggi notturni è più facile essere disturbati dal salire e scendere delle persone, sono quelli dove si soffre meno. Quando vi rilasciano i biglietti controllate che i dati siano corretti e teneteli da conto, spesso passano più volte a controllarli perché il conto dei passeggeri non gli torna!

Alloggi: abbiamo viaggiato ad Agosto, in Colombia è bassa stagione, la maggior parte delle volte abbiamo dormito in strutture semivuote, non è necessario quindi prenotare, eccezioni: Bogotà e Salento.

Cosa portare: a Bogotà pioveva e faceva moderatamente freddo, sono bastati una felpa con sopra un giubbino non troppo pesante, idem per Barichara e Villa de Leyva, copritevi anche per il viaggio tra San Agustin e Popayan. A San Agustin, la sera e la mattina presto, serve giusto una felpa. Per il resto abbiamo trovato caldo o caldissimo. Portate delle scarpe da trekking per la valle di Cocora e le altre escursioni, mentre per il Tayrona, vista la siccità, bastano delle scarpe da ginnastica leggere ma chiuse, per evitare che entri la sabbia.

Denaro: i bancomat funzionano sempre molto bene, mai avuto problemi, però si possono ritirare al massimo 300000 COP per operazione. Le banche spesso non cambiano la valuta straniera, per nostra esperienza questo servizio è fornito solo da Bancolombia, che però cambia solo i dollari. Non abbiamo mai trovato banche che cambiassero euro! I pagamenti con carta di credito sono accettati praticamente ovunque, senza ricarichi.

San Agustin: è la zona che ci è piaciuta di più in assoluto, abbiamo dormito fuori dal paese, nella Finca El Maco (76000 COP con bagno privato), un bel posto, personale gentile, bel bagno, pulitissimo. Tornando indietro però proverei a cercare una stanza in paese, l’atmosfera era davvero piacevole, e andare avanti e indietro dalla finca non è il massimo. Il parco archeologico dista qualche chilometro dal paese, la strada è in salita, pensavamo fosse più breve e l’abbiamo fatta a piedi, non è drammatica ma volendo ci sono i taxi. Per visitare gli altri siti, quelli più vicini a San Agustin, potete organizzarvi con i cavalli, per quelli più lontani, come Altos de los Idolos e Altos de las Piedras, volendo fare tutto in giornata, dovete prendere un’escursione organizzata, si usano dei pumini o jeep. Appena scesi dal bus molte persone vi proporranno alloggi, escursioni ecc. Noi consigliamo con tutto il cuore Pacho (pachitocampesinito@yahoo.es oppure pacho@elmaco.ch ), che ci ha lasciato un gran bel ricordo, corretto, professionale, del tutto affidabile, lavora con la Finca el Maco, ma potete mettervi in contatto direttamente con lui con la prima delle due mail. Può organizzare uscite con i cavalli (con lui) oppure con la jeep, vi può anche prenotare i bus per la destinazione successiva (non c’è terminal, vi passano a prendere direttamente all’hotel). I prezzi sono buoni. In Colombia i cavalli sono molto usati per le escursioni, per esempio nella valle di Cocora e nel parco Tayrona, dove comunque i percorsi si possono fare anche a piedi, a San Agustin vale invece davvero la pena, anche se non siete degli appassionati! Ristoranti: il Fogon (al margine del paese, verso il parco) e il Fogoncito (sulla strada per il parco archeologico) molto buoni.

Popayan: la città nel complesso è deliziosa ma non ci sono grandi attrazioni, siamo arrivati all’ora di pranzo e siamo ripartiti il mattino dopo. Dormito all’hotel Colonial (70000 COP) ottimo, soprattutto per il rapporto qualità-prezzo. Ristorante: La Cosecha, in calle 5, grande ed elegante ristorante, per la zona e caro, ma la loro carne è stata la migliore d tutto il viaggio, da provare il baby beef.

Salento: siamo arrivati in serata, molto affollata di turisti, soprattutto giovani, è meglio prenotare l’albergo, noi non l’abbiamo fatto e ci siamo dovuti accontentare dell’hostal Las Palmas (50000 COP), sicuramente si può trovare di meglio…. Le jeep per Cocora partono dalla piazza principale, l’orario lo trovate appeso al piccolo baracchino che prende le prenotazioni, nel nostro caso sono partite tutte insieme, in cordata, dopo essersi divise i turisti. Per il ritorno partono scaglionate, quando ci sono abbastanza clienti per riempirne una allora si parte. L’escursione nella valle l’abbiamo trovata piuttosto tosta, ci vogliono poco meno di due ore per arrivare al punto di ristoro nella riserva Acaime ( ingresso 5000 COP con una bibita compresa nel prezzo), il sentiero è piuttosto sconnesso e fangoso; ritornando indietro, tra il primo e il secondo ponte di corde, parte il sentiero per la Finca Montagna, la salita è bella tosta, quando si arriva in cima c’è un altro punto di ristoro, dalla finca parte una strada sterrata carrabile, più comoda rispetto la strada percorsa all’andata ma molto più lunga, sulla strada ci sono due cancelli chiusi che si devono scavalcare (il secondo ha il filo spinato, ma se proseguite per qualche metro verso sinistra, lungo la staccionata, ne trovate uno migliore), alla fine ci si ritrova su un’altra strada sterrata che arriva in breve in paese. Salire alla finca Montagna e scendere lungo la strada carrabile è sicuramente molto più lungo e faticoso rispetto a rifare il percorso d’andata, ma il panorama dell’ultima parte, attraverso le palme da cera, è decisamente più bello. Per tornare ad Armenia o a Pereira l’autobus si aspetta vicino la caserma dei pompieri, presso uno spaccio, bisogna fare il biglietto in anticipo, chiedete nel negozio.

Cartagena: il quartiere di El Centro e San Diego sono tanto perfetti e curati quanto il resto della città è brutto, sporco e puzzolente. Il quartiere di Getsemani è una via di mezzo. Dormito all’Hotel Casa Colonial (176000 COP) silenzioso, bello, pulito, personale gentile, vi possono anche prenotare il passaggio in taxi collettivo per Santa Marta (42000 COP) con salita e discesa presso l’albergo. La costa caraibica, e Cartagena in particolare, sono molto più care del resto del paese. Ad agosto il caldo è davvero soffocante, afoso, non a caso è bassa stagione!

Santa Marta: a noi è piaciuta, turistica, ma molto meno di Cartagena, molti esempi di architettura di fine ottocento – primo novecento, spesso decadenti ma molto affascinanti, ovviamente questo è un parere del tutto personale… Taganga, ci siamo passati al ritorno dal parco Tayrona, ci è sembrata decisamente squallida. Dormito all’hotel Nueva Granada (120000 COP con aria condizionata), il gusto del proprietario in fatto di arredamento a volte lascia a desiderare, ma c’è tutto il necessario, è pulitissimo e sono tutti gentilissimi.

Parco Tayrona: ci siamo andati con un taxi collettivo prenotato dall’albergo che porta fino alla fine della strada carrabile, dentro al parco, a Canaveral, si può prenotare anche il ritorno (pagando in anticipo), riparte alle 17.00 da Canaveral tutti i giorni e vi riporta in albergo. Se volete dormire a Cabo San Juan, anche se andate in bassa stagione, vi conviene prenotare in anticipo, quando ci siamo arrivati, verso ora di pranzo, non c’era più posto… niente di niente, così siamo tornati a dormire ad Arrecifes, al “Paraiso”, in tenda, come suggerito dalla guida per caso, Davide (grazie Davide!!), per evitare le zanzare, (40000 COP), la tenda era decorosa, ma i servizi igienici e le docce erano piuttosto malmessi. Nel parco troverete due tipi di sentieri, uno più vicino alla costa per i pedoni, e uno più interno per i cavalli, inoltre, per lunghi tratti si può camminare direttamente sulla spiaggia (da Arrecifes in poi). Non ci sono molte indicazioni, quindi occhio a seguire distrattamente chi vi precede, in certi punti i sentieri si incrociano e prendere quello per i cavalli è un attimo…. A noi è successo! Il parco era molto asciutto, quasi siccitoso, ma le zanzare c’erano eccome!

Barichara: dormito all’Hostal Aposentos (100000 COP), sulla piazza principale, bel bagno però dopo una certa ora del mattino bisogna avvisare per avere l’acqua calda per la doccia. Il Camino Real è piuttosto facile, quasi tutto in discesa, i paesaggi sono carini, ma niente di eccezionale, il paesino di Guane è delizioso. Il sentiero lastricato è un po’ sconnesso, meglio usare le scarpe da trekking. Il bus da Guane a Barichara parte alle 12,30 dalla piazza principale. I bus tra Barichara e San Gil sono molto frequenti. Da provare i gelati Geronimos, confezionati, in vendita un po’ dappertutto.

Villa de Leyva: bella e rilassante, l’ideale per terminare il viaggio, dormito all’hotel Antonio Nariño, di fronte alla casa-museo omonima, molto bello (120000 COP), la zona intorno non offre molto ma la cittadina è piacevolissima. Si consiglia il caffè Corazon Contento, ottimi succhi e tisane di frutta, vicino Casona la Guaca. Per tornare a Bogotà abbiamo preso un bus “diretto” che percorre un tratto di strada sterrata e salta Tunja (22000 COP, 3 ore).

Bogotà: dormito a Casa Platypus, carino, personale gentilissimo, silenzioso, ottima posizione, ma le camere sono un po’ piccole. Il taxi dall’aeroporto alla Candelaria costa circa 14000 COP, se vi piacciono i murales tenete gli occhi aperti, lungo questa strada ne vedrete di bellissimi. Non vi elenco le cose interessanti da vedere perché le trovate su tutte le guide….

Se avete delle domande scriveteci pure!



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